-
Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 3351 del 9 febbraio 1999
«In tema di «patteggiamento», poiché l'accordo delle parti si forma in ordine alla entità e specie della pena da irrogare, la relativa sentenza è impugnabile solo nel caso in cui tale pena non risulti congrua ai sensi di legge e non anche nel caso...»
-
Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 4413 del 15 aprile 1998
«Nell'applicazione della pena su richiesta il giudice di appello è tenuto a rispettare i limiti della decisione propri del rito speciale e pertanto non può confermare la revoca della sospensione condizionale della pena disposta con la sentenza...»
-
Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 3085 del 29 novembre 1999
«Nel procedimento speciale di applicazione della pena su richiesta delle parti, il beneficio della sospensione condizionale della pena, oltre che nell'ipotesi, specificamente prevista dal terzo comma dell'articolo 444 c.p.p., di subordinazione...»
-
Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 7284 del 1 aprile 1999
«In tema di liquidazione delle spese alla parte civile in caso di patteggiamento, poiché l'art. 153 att. c.p.p. prevede che dette spese debbano essere liquidate sulla base della nota che l'interessato è tenuto a presentare, il giudice non può...»
-
Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 2268 del 27 maggio 1998
«In caso di annullamento da parte della Corte di cassazione di una sentenza di applicazione della pena su richiesta delle parti, l'effetto demolitorio della pronuncia della Corte riguarda solo la decisione e non anche la richiesta; su questa dovrà...»
-
Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 4187 del 13 gennaio 1996
«In tema di revisione, attesa l'espressa previsione nell'art. 634 c.p.p. come autonoma causa di inammissibilità della richiesta, della «manifesta infondatezza» della medesima, con attribuzione, quindi, alla corte d'appello, di un limitato...»
-
Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 4606 del 11 ottobre 1995
«Qualora il giudice emetta sentenza di applicazione della pena su richiesta delle parti, ritenendo erroneamente corretta la qualificazione giuridica del fatto contestato all'imputato, l'accordo tra le parti è da considerare caducato, in quanto...»
-
Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 2491 del 19 giugno 1997
«In caso di annullamento da parte della Corte di cassazione di una sentenza di applicazione della pena su richiesta delle parti, l'effetto demolitorio della pronuncia della Corte riguarda soltanto la decisione e non anche la richiesta; su questa...»
-
Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 1157 del 14 giugno 1994
«È da escludere che, nel caso di sentenza emessa a seguito di patteggiamento, il giudice debba disporre la demolizione dell'opera a norma dell'art. 23 della legge antisismica 2 febbraio 1974, n. 64, anche se essa non ha formato oggetto dell'accordo...»
-
Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 7506 del 2 luglio 1994
«L'ordine di demolizione dei manufatti abusivi deve essere emanato dal giudice penale, anche a seguito di sentenza emessa ai sensi dell'art. 444 c.p.p. per illeciti edilizi ancorché la demolizione non costituisca oggetto di accordo delle parti;...»
-
Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 1585 del 22 febbraio 1993
«In materia paesaggistica, l'ordine di rimessione in ripristino dello stato originario dei luoghi ha struttura ed effetti completamente diversi da quello di demolizione, previsto nel campo edilizio dall'art. 7 L. 28 febbraio 1985, n. 47. Il primo...»
-
Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 7225 del 12 giugno 1992
«In ipotesi di cumulo di domande, ai fini dell'identificazione di una sentenza resa nel relativo processo come definitiva o non definitiva — onde desumerne il regime dell'impugnabilità e della formazione del giudicato — deve aversi riguardo, non...»
-
Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 19 del 3 gennaio 1996
«Il capo di una sentenza con il quale il giudice, sul presupposto della sussistenza di plurime domande (o di questioni di merito) talune delle quali, a suo giudizio, non immediatamente definibili, disponga, con riferimento a queste ultime, la...»
-
Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 4197 del 22 aprile 1996
«In caso di sentenza a seguito di patteggiamento per il reato di cui all'art. 73 comma 5 D.P.R. 9 ottobre 1990 n. 309 non è possibile disporre la confisca delle somme sequestrate, che dovranno essere restituite all'avente diritto secondo le...»
-
Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 3045 del 15 marzo 1995
«Nell'arbitrato rituale, gli arbitri, in analogia a quanto disposto dall'art. 2908 c.c. per l'autorità giudiziaria, hanno il potere di pronunciare decisioni intese a costituire, modificare e estinguere rapporti giuridici tra le parti (con...»
-
Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 4086 del 19 aprile 1996
«Il giudice è tenuto a disporre con la sentenza di applicazione della pena la sanzione amministrativa accessoria della sospensione della patente di guida, a nulla rilevando che di questa non sia stata fatta menzione nella richiesta di...»
-
Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 7483 del 24 giugno 1998
«In tema di rivelazione ed utilizzazione di segreti d'ufficio da parte degli impiegati dello Stato, il contenuto dell'obbligo la cui violazione è sanzionata dall'art. 326 c.p., deve essere desunto dal nuovo testo dell'art. 15 del D.P.R. 10 gennaio...»
-
Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 3892 del 24 aprile 1997
«In tema di termine entro il quale deve essere effettuata la richiesta di pena patteggiata, dato il limite stabilito perentoriamente dall'art. 446, comma primo, c.p.p., deve ritenersi fuori del sistema delineato dal legislatore un accordo tra le...»
-
Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 3472 del 15 ottobre 1992
«In tema di patteggiamento, allorché vi sia stato il dissenso del pubblico ministero ed il dissenso stesso risulti ingiustificato, la pena richiesta dall'imputato può essere egualmente applicata, ma soltanto in dibattimento ed all'esito di questo,...»
-
Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 2113 del 20 luglio 1995
«In tema di patteggiamento, la necessità di sottoscrizione della richiesta dell'imputato, autenticata nelle forme previste dall'art. 583, comma 3, c.p.p., sorge nelle ipotesi di richiesta formulata per iscritto fuori del rapporto diretto e...»
-
Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 9243 del 27 febbraio 2003
«In tema di giudizio immediato, non sussiste alcuna preclusione alla formulazione, da parte dell'imputato — qualora sussistano i presupposti e le condizioni processuali e non siano perenti i termini — di una richiesta in via subordinata di rito...»
-
Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 6545 del 26 febbraio 1998
«In tema di patteggiamento, una volta che le parti abbiano sottoposto all'organo giudicante le loro richieste, queste non possono essere più revocate; il che implica che ogni questione concernente la prova in ordine alla sussistenza del fatto e...»
-
Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 3483 del 27 marzo 1991
«L'incarico affidato da imputato detenuto al proprio difensore diretto alla «presentazione di istanza di patteggiamento della pena o del rito», effettuato non tramite personale presentazione nell'ufficio matricola del carcere, ma per mezzo di...»
-
Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 9389 del 4 settembre 1992
«In tema di patteggiamento, l'art. 447 c.p.p. attribuisce all'imputato la facoltà di presentare al giudice, nel corso delle indagini preliminari, la richiesta di applicazione della pena. La norma non subordina l'esercizio di tale facoltà a...»
-
Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 10048 del 8 novembre 1993
«Ai fini della prevenzione degli infortuni sul lavoro sono da rispettare non soltanto le norme specifiche contenute nelle speciali leggi antinfortunistiche ma anche quelle che, se pure stabilite da leggi generali, sono ugualmente dirette a...»
-
Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 3410 del 31 gennaio 2011
«È illegittimo il provvedimento con cui il Tribunale monocratico, investito della richiesta di convalida dell'arresto e di prosecuzione del procedimento con il giudizio direttissimo, ometta di pronunciarsi a causa dell'evasione dell'imputato dagli...»
-
Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 5791 del 9 giugno 1993
«Nel giudizio direttissimo le parti non hanno l'onere di specificare le circostanze sulle quali si intendono escutere i testimoni. Invero la specifica formulazione dell'art. 451 c.p.p. che prevede la «presentazione», al dibattimento, senza...»
-
Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 6155 del 26 maggio 1994
«Ai fini della sussistenza della circostanza attenuante della riparazione del danno, anche nel giudizio direttissimo è necessario che il risarcimento avvenga prima delle formalità di apertura del dibattimento e non con l'offerta di un assegno...»
-
Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 874 del 1 aprile 1999
«Nel caso di trasformazione del giudizio direttissimo in abbreviato, costituisce provvedimento abnorme (e quindi ricorribile per cassazione) il provvedimento con il quale il giudice, nel revocare la ammissione del giudizio abbreviato, revochi anche...»
-
Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 397 del 14 gennaio 1999
«Lo speciale giudizio abbreviato previsto dall'art. 452, comma secondo, c.p.p., si caratterizza per il fatto che, a differenza di quanto previsto per la forma tipica di tale rito, che ha sede nell'udienza preliminare, esso non è legato alla...»