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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 3091 del 7 ottobre 1992
«In materia di misure cautelari personali, la prognosi di pericolosità, di cui all'articolo 274, lett. c), c.p.p., quando è riferita a gravi delitti implicanti l'uso delle armi o di altri mezzi di violenza contro la persona, di attentato...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 12461 del 28 marzo 2001
«Ai fini del giudizio in ordine alla sussistenza dell'esigenza cautelare di cui all'art. 274, comma 1, lett. c), c.p.p. i «comportamenti o atti concreti» da prendere in esame quali elementi rivelatori della personalità dell'imputato ben possono...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 3283 del 12 novembre 1993
«In materia di misure cautelari personali, il giudice per le indagini preliminari, purché nella sua valutazione non esorbiti dai fatti che gli sono stati rappresentati dal pubblico ministero, può cogliere in questi esigenze cautelari diverse da...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 1241 del 10 maggio 1996
«In tema di motivazione del provvedimento che dispone la custodia cautelare la precisazione introdotta nell'art. 292 n. 2 lett. c) dall'art. 9 comma 1 L. 8 agosto 1995 n. 332 nella parte in cui si dispone che debbano essere esposte «le concrete e...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 16085 del 22 aprile 2011
«Il principio di proporzionalità, al pari di quello di adeguatezza di cui all'art. 275, comma 2, c.p.p., opera come parametro di commisurazione delle misure cautelari alle specifiche esigenze ravvisabili nel caso concreto, tanto al momento della...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 862 del 25 giugno 1993
«Ai fini dell'adozione di una misura cautelare il giudice è tenuto a valutare il fatto reato in concreto addebitato e non la fattispecie astratta perché il giudizio sulla gravità di questa è già stato formulato dal legislatore nello stabilire — in...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 34473 del 10 settembre 2012
«La presunzione di adeguatezza della custodia in carcere di cui all'art. 275, comma terzo, cod. proc. pen. opera non solo nel momento di adozione del provvedimento genetico della misura coercitiva ma anche nelle successive vicende che attengono...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 296 del 5 aprile 2000
«Le condizioni di salute particolarmente gravi, che — di norma — precludono la custodia in carcere, non devono identificarsi con quelle patologie che, ancorché marcate, sono, per così dire, connaturali alla privazione della libertà personale, quali...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 4479 del 23 novembre 1995
«Ai fini della decisione del ricorso per cassazione proposto nei confronti di un provvedimento emesso prima dell'entrata in vigore della L. 8 agosto 1995, n. 332, occorre fare riferimento alle disposizioni vigenti al momento dell'adozione del...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 577 del 26 marzo 1992
«Il D.L. 9 settembre 1991, n. 292, conv. con modif. in L. 8 novembre 1991, n. 356, nella parte in cui, modificando l'art. 275, comma terzo, c.p.p., quale risultava dalla precedente modifica introdotta dal D.L. 13 maggio 1991, n. 152, conv. con...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 2240 del 19 gennaio 2006
«In tema di misure cautelari personali, è immune da censure l'ordinanza del Tribunale del riesame che ravvisa la sussistenza delle esigenze cautelari di eccezionale rilevanza — atte a giustificare l'adozione della custodia cautelare in carcere nei...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 4639 del 21 novembre 1996
«Il limite posto dall'art. 275, comma 2 bis c.p.p. all'adozione della custodia cautelare quando sia prevedibile, in caso di condanna, la concessione del beneficio della sospensione condizionale, vale esclusivamente per la custodia cautelare in...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 47413 del 10 dicembre 2003
«In tema di misure cautelari personali, la previsione di cui all'art. 275 bis c.p.p., introdotta dall'art. 16 D.L. 24 novembre 2000, n. 341, conv. dalla legge 19 gennaio 2001, n. 4 — stabilendo che il giudice nel disporre la misura degli arresti...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 40680 del 17 ottobre 2012
«La previsione di cui all'art. 275 bis c.p.p., che consente al giudice di prescrivere, con gli arresti domiciliari, l'adozione del c.d. "braccialetto elettronico" non ha introdotto una nuova misura coercitiva, ma solo una mera modalità di...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 5609 del 5 febbraio 2008
«Ai fini dell'individuazione del giudice competente all'adozione dei provvedimenti in tema di misure cautelari, occorre far riferimento al momento in cui la richiesta di applicazione di misura cautelare è avanzata dal P.M. e non al momento della...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 26 del 9 ottobre 2000
«Il termine di dieci giorni, previsto dall'art. 309, nono comma, c.p.p., entro il quale il Tribunale del riesame deve decidere sulla relativa istanza a pena di inefficacia dell'ordinanza che dispone la misura coercitiva, decorre dalla data di...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 4060 del 22 ottobre 1994
«Nell'ipotesi in cui l'ordinanza applicativa della custodia cautelare sia riferibile a delitti per i quali è consentita l'adozione della misura coercitiva e reati per i quali tale misura non è consentita, non è configurabile alcuna nullità, poiché...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 2530 del 21 luglio 1999
«In tema di disciplina degli arresti domiciliari, l'art. 284, terzo comma, c.p.p., che consente al giudice di autorizzare il sottoposto ad assentarsi dal luogo di arresto in caso di «assoluta indigenza», va riferito ai bisogni primari...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 2822 del 26 agosto 1994
«L'art. 11, comma 2, della L. 26 luglio 1975, n. 354 (ordinamento penitenziario), nel disporre la possibilità di trasferimento di detenuti e internati in luoghi esterni di cura e nell'attribuire la competenza all'adozione dei relativi...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 3638 del 9 gennaio 1992
«All'omessa pronuncia in ordine alla richiesta di adozione della misura cautelare della custodia in carcere, richiesta avanzata dal pubblico ministero nell'udienza di convalida dell'arresto (peraltro non convalidato dal giudice per le indagini...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 51791 del 10 marzo 1998
«Il principio della c.d. domanda cautelare, stabilito dall'art. 291, comma 1, c.p.p., è rispettato quando l'adozione della nuova misura, conseguita alla scarcerazione disposta per scadenza termini ex art. 307, comma 1, c.p.p., è intervenuta a...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 4033 del 11 dicembre 1992
«Il giudice, pur potendo disporre misure cautelari, ai sensi dell'art. 291 c.p.p., solo su richiesta del P.M., sulla base degli «elementi» da questi presentati, è tuttavia investito del potere-dovere di qualificare e inquadrare poi, autonomamente,...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 5271 del 4 febbraio 1997
«Ai fini del ripristino della custodia cautelare in carcere nel caso previsto dall'art. 307, comma secondo, lett. b) c.p.p., l'indebita valutazione fatta dal giudice anche delle esigenze cautelari previste dall'art. 274, lett. c) stesso codice, non...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 29653 del 16 luglio 2003
«Ai fini dell'osservanza del disposto di cui all'art. 292, comma 1, lett. b), c.p.p., secondo cui tra i requisiti dell'ordinanza applicativa di misura cautelare dev'esservi quello costituito dalla «descrizione sommaria del fatto con l'indicazione...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 44127 del 26 novembre 2008
«Ai fini del ripristino della misura coercitiva della custodia cautelare divenuta inefficace per omesso interrogatorio nei termini di legge, l'art. 302 c.p.p. esige unicamente che il titolo originario caducato non sia più operante al momento...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 26 del 20 luglio 1995
«Atteso che il riesame ha natura di mezzo di impugnazione, deve trovare applicazione, anche con riguardo ad esso il principio generale fissato in materia di spese dall'art. 592 c.p.p. Pertanto, quando la richiesta di riesame venga rigettata o...»
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Corte costituzionale, sentenza n. 384 del 5 novembre 1996
«Non è fondata la questione di legittimità costituzionale dell'art. 294, comma 6, c.p.p. (come novellato dall'art. 11 della L. 8 agosto 1995, n. 332), nella parte in cui non prescrive che anche l'interrogatorio ad opera del pubblico ministero della...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 2157 del 30 giugno 1994
«In tema di misure cautelari, la pretesa nullità dell'interrogatorio previsto dall'art. 294 c.p.p. come atto successivo alla adozione di un provvedimento cautelare, derivi esso dalla nullità o comunque dalla invalidità del prescritto avviso al...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 56 del 4 marzo 1993
«Dal disposto dell'art. 298 c.p.p., si desume che nei confronti di un medesimo soggetto, il quale versi nella duplice situazione giuridica di imputato e condannato, è possibile la contestuale esecuzione di una delle misure alternative alla...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 8839 del 5 marzo 2010
«Anche nel caso di più ordinanze cautelari emesse in distinti procedimenti dinanzi alla medesima autorità giudiziaria nei confronti della stessa persona per fatti diversi non legati dalla connessione qualificata prevista dall'art. 297, comma terzo,...»