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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 9447 del 6 novembre 1996
«Nell'ipotesi in cui il giudizio in primo grado si sia svolto nella forma del rito abbreviato, l'inosservanza in appello del procedimento in camera di consiglio non può comportare la nullità del giudizio: infatti la celebrazione del medesimo in...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 8637 del 24 settembre 1996
«Detto principio si applica anche per le sentenze emesse in appello a seguito di giudizio abbreviato in primo grado, posto che il rinvio all'art. 127 c.p.p. — contenuto nell'art. 599 comma primo in relazione all'art. 443 ultimo comma c.p.p. —...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 43535 del 23 dicembre 2002
«Il giudice competente per l'esecuzione, nell'ipotesi di sentenza emessa a norma dell'art. 599, comma 4, c.p.p., il cui tema di indagine e di decisione è circoscritto nell'ambito dei motivi non rinunciati, deve essere individuato caso per caso in...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 2689 del 13 giugno 1998
«Ne consegue che le limitazioni alla concessione dei permessi premio ai detenuti per i delitti indicati dal primo comma dell'art. 4 bis della legge n. 354 del 1975 (c.d. ordinamento penitenziario) valgono anche nell'ipotesi in cui la detenzione sia...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 1760 del 17 aprile 1998
«In particolare, l'accordo tra le parti previsto dall'art. 599 citato non svolge alcuna efficacia sulle statuizioni concernenti il pagamento delle spese del procedimento, l'applicazione di pene accessorie e di misure di sicurezza, conseguenti...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 4946 del 21 aprile 2000
«...specie la Corte ha dichiarato inammissibile l'impugnazione relativa alla violazione dell'art. 178 c.p.p. per non avere il difensore ricevuto notifica in merito alla trattazione del processo di primo grado, già dedotta come motivo di appello).»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 4123 del 28 gennaio 2015
«...impugnazione da parte del P.M., la qualifica di testimone e non di indagato in procedimento connesso, come invece ritenuto dal giudice di primo grado, che aveva proceduto all'assunzione della prova ai sensi dell'art. 197 bis cod. proc. pen.»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 33063 del 5 agosto 2003
«Il giudice di appello, se accerta che il fatto è diverso da quello contestato, non potendo decidere in ordine allo stesso perché altrimenti sottrarrebbe all'imputato un grado di giudizio e ne violerebbe conseguentemente in maniera irreparabile il...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 10251 del 27 agosto 1999
«Il divieto della reformatio in peius è un principio di portata generale che opera anche nel giudizio di rinvio; qualora la sentenza di appello sia stata annullata per ragioni esclusivamente processuali tale divieto deve essere rispettato solo in...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 2003 del 18 febbraio 1998
«...perché ritenga, indipendentemente da quelle che sono state le non accolte richieste del pubblico ministero, relative ad altri punti dell'impugnata sentenza, che sia necessario rimediare ad un errore in cui il giudice di primo grado sarebbe caduto.»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 1808 del 16 febbraio 1996
«Deve escludersi pertanto — nel caso di appello proposto (anche o solo) dal P.M. — che l'iniziativa dell'organo di accusa ponga limiti al contenuto della pronuncia del giudice di secondo grado, il quale, invece, è legittimato a rivalutare tutte le...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 4672 del 30 novembre 1994
«Allorché il giudice d'appello non rilevi diversità tra i fatti per cui è intervenuta condanna e quelli descritti nel decreto di citazione a giudizio, bensì diversità tra i fatti risultanti dagli atti e quelli ritenuti sussistenti dal giudice di...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 11311 del 25 novembre 1992
«Il giudice di appello non ha poteri di cognizione e di decisione più ampi di quelli del giudice di primo grado, secondo il dettato dell'art. 597. Ne deriva che per ripristinare il corso ordinario del procedimento per decreto allorquando il Gip,...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 40981 del 2 ottobre 2014
«Ai fini dell'individuazione dell'ambito di cognizione attribuito al giudice di secondo grado dall'art. 597, comma primo, cod. proc. pen., per punto della decisione deve ritenersi quella statuizione della sentenza che può essere considerata in modo...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 2390 del 12 marzo 1997
«Ai fini della individuazione dell'ambito di cognizione attribuito al giudice di secondo grado — limitato, in forza del primo comma dell'art. 597 c.p.p., «ai punti della decisione ai quali si riferiscono i motivi proposti» — per punto della...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 27460 del 24 giugno 2014
«Non sussiste la violazione del divieto di "reformatio in peius" qualora, ancorché sia proposta impugnazione da parte del solo imputato, il giudice di appello, senza aggravare la pena inflitta, attribuisca al fatto una diversa e più grave...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 24661 del 11 giugno 2014
«Viola il divieto di "reformatio in peius" la sentenza d'appello che, in riforma di quella di primo grado, la quale aveva ritenuto la sussistenza di circostanze aggravanti e determinato la pena in quella minima prevista dalla legge per il delitto...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 15892 del 9 aprile 2014
«...sicurezza sia stata disposta nella sentenza di primo grado. (Fattispecie in cui il giudice di appello previo riconoscimento del vizio parziale di mente, aveva ridotto la pena inflitta in primo grado e applicato la misura della libertà vigilata).»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 39837 del 25 settembre 2013
«Nel giudizio di appello instaurato a seguito di impugnazione del solo imputato, viola il divieto della reformatio in peius, il giudice che, in ipotesi di reato continuato, assolva l'imputato dalla violazione ritenuta più grave in primo grado e...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 33752 del 2 agosto 2013
«...motivi proposti dall'imputato, può, senza incorrere nel divieto di "reformatio in peius", confermare la pena applicata in primo grado, ribadendo il giudizio di equivalenza tra le circostanze, purchè questo sia accompagnato da adeguata motivazione.»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 15648 del 20 aprile 2011
«È illegittima, per contrasto col divieto di "reformatio in peius", l'ordinanza del giudice d'appello che, in assenza di impugnazione dell'imputato, proceda a correggere la pena irrogata nel dispositivo della sentenza di primo grado aumentandola...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 19132 del 7 maggio 2009
«...introdotta dalla L. n. 49 del 2006, applichi una pena complessiva meno grave di quella precedentemente comminata, calcolando la percentuale di riduzione delle attenuanti in misura inferiore di quella riconosciuta dal giudice di primo grado.»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 42134 del 12 novembre 2008
«...nel corso del giudizio - aumenti l'importo della somma a titolo di provvisionale, disposta con la condanna in primo grado, in quanto il divieto di "reformatio in peius" concerne non solo le statuizioni penali ma anche quelle civili della sentenza.»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 37980 del 3 ottobre 2008
«...non può rideterminare la pena per il reato ritenuto più grave in misura superiore a quella individuata dal primo giudice, ancorchè la pena complessiva irrogata risulti comunque inferiore a quella applicata nel precedente grado di giudizio.»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 37464 del 2 ottobre 2008
«...di tale qualificazione, debba escludersi che la prescrizione sia maturata anteriormente alla sentenza di primo grado, così consentendo al giudice di appello di decidere sull'impugnazione relativamente alle statuizioni civili ex art. 578 c.p.p.»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 10091 del 5 marzo 2008
«Nel caso in cui la sentenza di appello sia stata annullata con rinvio, ed in applicazione del divieto di reformatio in pejus (operante anche nel giudizio di rinvio) la pena già determinata dal giudice dell'appello non possa essere aggravata...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 17050 del 18 maggio 2006
«...ma non opera nel giudizio di rinvio conseguente all'annullamento ex art. 604 quarto comma c.p.p. della sentenza di primo grado ad opera del giudice di appello, anche se detto annullamento sia stato determinato dall'impugnazione del solo imputato.»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 41096 del 20 ottobre 2004
«In assenza di impugnazione da parte del pubblico ministero, costituisce violazione del divieto di reformatio in pejus l'affermazione, in grado di appello, della penale responsabilità dell'imputato in ordine ad un reato, pur formalmente contestato,...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 15961 del 5 aprile 2004
«Il giudice dell'impugnazione che accolga l'appello dell'imputato relativamente a circostanze o a reati concorrenti, anche se unificati dalla continuazione, ha il solo obbligo di diminuire la pena complessiva irrogata e non anche quello di lasciare...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 5963 del 22 maggio 2000
«Una volta che l'imputato abbia investito, con l'appello, il punto della sentenza concernente la configurabilità del tentativo di omicidio in relazione al tipo di dolo che sorregge l'azione, legittimamente il giudice di secondo grado ritiene, ferma...»