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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 7429 del 14 maggio 2012
«Gli artt. 669 bis e seguenti c.p.c., introdotti dall'art. 74 della legge 26 novembre 1990, n. 353, nel ridisegnare il procedimento diretto all'adozione delle misure cautelari, hanno mantenuto il carattere provvisorio del provvedimento che lo...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 5118 del 26 maggio 1999
«Il provvedimento emanato dal Tribunale in sede di reclamo avverso l'ordinanza pretorile che conclude la fase interdittale del procedimento possessorio ha la stessa natura del provvedimento impugnato ed è quindi privo dei caratteri della...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 4184 del 20 febbraio 2013
«La sopravvenuta perdita di efficacia di un provvedimento cautelare non può spiegare alcun effetto preclusivo sulla proposizione - né, tanto meno, sull'accoglimento - di una domanda di merito. (Nella specie, la S.C. ha escluso che l'assegnazione al...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 26834 del 7 novembre 2008
«Ai fini della dichiarazione di inefficacia del provvedimento cautelare, ai sensi dell'art. 669 "novies" cod. proc. civ., la dichiarazione di estinzione del giudizio di merito successivamente iniziato deve essere munita del carattere della...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 5316 del 10 marzo 2005
«In caso di giudizio instaurato ai sensi degli artt. 669 — octies e 669 novies c.p.c. a seguito della concessione di provvedimento cautelare ante causam il provvedimento di rigetto della domanda di emissione di altro provvedimento cautelare da...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 19101 del 12 dicembre 2003
«Anche alla luce della nuova disciplina del procedimento cautelare uniforme, le contestazioni mosse in ordine all'attuazione del sequestro conservativo non assumono natura di opposizione all'esecuzione o agli atti esecutivi; tali contestazioni...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 17266 del 23 luglio 2009
«Il provvedimento con cui, in sede di reclamo ai sensi dell'art. 669 terdecies c.p.c. ed in forza dell'art. 624, comma 2, c.p.c., come sostituito dall'art. 2, comma 3, lett. e), del D.L. n. 35 del 2005, convertito con modificazioni nella legge n....»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 4879 del 7 marzo 2005
«Il ricorso straordinario per cassazione ai sensi dell'art. 111 Cost. non è proponibile avverso l'ordinanza adottata dal tribunale in sede di reclamo contro provvedimento di natura cautelare, sia che modifichi, revochi o confermi il provvedimento...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 5255 del 29 maggio 1999
«È inammissibile il ricorso per cassazione avverso l'ordinanza che dichiara la tardività del reclamo proposto ai sensi dell'art. 669 terdecies c.p.c. avverso un provvedimento cautelare, trattandosi di provvedimento non definitivo e non decisorio;...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 14190 del 7 agosto 2012
«Allorché un provvedimento di sequestro conservativo sugli immobili del debitore venga: (a) dapprima concesso con decreto "inaudita altera parte", ai sensi dell'art. 669 sexies, comma secondo, c.p.c.; (b) quindi, revocato dallo stesso giudice che...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 4293 del 25 giugno 1988
«Con riguardo a sentenza di primo grado, provvisoriamente esecutiva, di pagamento di una somma di denaro, la parte condannata non può essere autorizzata al sequestro conservativo di quella somma che abbia richiesto (previa effettuazione del suo...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 148 del 23 gennaio 1970
«Il sequestro conservativo e l'azione revocatoria hanno la caratteristica comune di essere mezzi di conservazione della garanzia patrimoniale del creditore, implicando l'inefficacia nei confronti di costui degli eventuali atti dispositivi posti in...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 1336 del 9 febbraio 1994
«Le ordinanze del giudice istruttore (come pure del presidente del tribunale) in materia di sequestro (concessione, cauzione, revoca: artt. 672-687 c.p.c.) pur non potendo essere assimilate a quelle istruttorie a causa della loro incidenza su...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 5626 del 17 ottobre 1988
«Con riguardo alle azioni di nunciazione nei confronti della pubblica amministrazione, sussiste la giurisdizione del giudice ordinario, qualora, in relazione al petitum sostanziale della sottostante pretesa di merito, la domanda risulti diretta a...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 443 del 21 gennaio 1988
«La giurisdizione del giudice ordinario, su istanza di istruzione preventiva ai sensi degli artt. 692 e ss. c.p.c., postula che si tratti di attività istruttoria riconducibile alla tutela, nell'instaurando giudizio di merito, di una posizione che...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 4543 del 24 febbraio 2011
«L'ordinanza con la quale il presidente del tribunale pronunci, ai sensi dell'art. 708 cod. proc. civ., i provvedimenti temporanei ed urgenti di contenuto economico nell'interesse dei coniugi e della prole non costituisce titolo per la emanazione...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 2411 del 14 aprile 1980
«La sentenza che pronuncia sulla domanda di separazione dei coniugi può modificare senza alcun limite i provvedimenti presidenziali emanati, in via temporanea ed urgente, nell'interesse dei coniugi e della prole, in quanto la condizione, che si...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 1841 del 26 gennaio 2011
«Avverso l'ordinanza emessa dalla corte d'appello sul reclamo contro il provvedimento adottato, ai sensi dell'art. 708 cod. proc. civ., dal presidente del tribunale all'esito dell'udienza di comparizione dei coniugi, non è ammesso il ricorso...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 8712 del 24 agosto 1990
«Non è impugnabile per cassazione, ai sensi dell'art. 111 Cost., il decreto della Corte di appello che abbia deciso sul reclamo avverso il decreto del tribunale di omologazione della separazione consensuale tra coniugi, costituendo questo...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 4613 del 22 maggio 1990
«In causa di separazione personale dei coniugi, il provvedimento del presidente del tribunale, il quale rimetta gli atti al collegio per la «omologazione della separazione consensuale», ritenendo formato un irretrattabile accordo dei contendenti...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 6389 del 28 ottobre 1983
«Il ricorso per cassazione ai sensi dell'art. 111 Cost. è esperibile esclusivamente avverso i provvedimenti giurisdizionali che abbiano carattere di definitività e che non siano soggetti ad alcuno specifico mezzo di impugnazione; conseguentemente...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 10615 del 25 settembre 1999
«Nei procedimenti in camera di consiglio è riservata al collegio ogni valutazione sulla ammissibilità e rilevanza delle prove, la cui assunzione può essere delegata ad uno dei suoi componenti; conseguentemente, non è viziato il provvedimento con...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 12428 del 7 luglio 2004
«In tema di disciplina dell'immigrazione, la competenza a provvedere sull'impugnazione dell'espulsione — nonché sull'impugnazione del provvedimento di rigetto dell'istanza di revoca dell'espulsione o del provvedimento di revoca della revoca del...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 9568 del 13 settembre 1995
«Perché si verifichi il concorso di norme (con la conseguente necessità di individuare la norma speciale che deroga a quella generale) è necessaria, in primo luogo, l'identità della natura delle norme, che devono essere, tutte, norme penali, e,...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 2116 del 10 maggio 2000
«L'isolamento diurno previsto dall'art. 72 c.p. non è una modalità di esecuzione della pena dell'ergastolo, ma ha funzione di sanzione per i delitti concorrenti con quello per cui viene inflitto l'ergastolo, che altrimenti rimarrebbero impuniti, in...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 2750 del 21 luglio 1992
«Le pene espiate in anticipo rispetto alle altre o condonate separatamente da esse prima dell'effettuazione del cumulo non possono essere escluse da questo, poiché la posizione del condannato non può essere influenzata da eventi casuali, come le...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 555 del 10 aprile 1995
«Ai fini della dichiarazione di abitualità ritenuta dal giudice l'art. 103 c.p. richiede, come presupposto inderogabile, che il soggetto, già condannato per due delitti non colposi, venga ulteriormente condannato per un altro delitto non colposo....»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 8593 del 3 agosto 1988
«La nota con cui il Ministro di grazia e giustizia comunica all'autorità giudiziaria competente che non intende promuovere procedimento penale contro un cittadino italiano per un reato da questi commesso all'estero in danno di cittadino straniero...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 6514 del 17 febbraio 2004
«Il principio posto dall'art. 51, comma secondo e terzo, D.L.vo n. 213 del 1998 — per il quale ogni sanzione penale o amministrativa espressa in lire nelle vigenti disposizioni normative è tradotta in euro secondo il tasso di conversione...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 18405 del 17 aprile 2003
«Il principio posto dall'art. 51, comma 2 e 3, D.L.vo n. 213 del 1998 — per il quale ogni sanzione penale o amministrativa espressa in lire nelle vigenti disposizioni normative è tradotta in euro secondo il tasso di conversione irrevocabilmente...»