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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 38 del 27 novembre 1995
«Il rinvio a giudizio dell'imputato disposto a conclusione dell'udienza preliminare, implicando un accertamento positivo della sussistenza di elementi tali da integrare quella qualificata probabilità di affermazione della responsabilità che è...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 1150 del 13 gennaio 2009
«Sono utilizzabili per l'adozione di misure cautelari nel corso delle indagini preliminari le dichiarazioni rese da un collaboratore di giustizia, oltre il termine di centottanta giorni dall'inizio della collaborazione, davanti al giudice nel...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 42748 del 7 novembre 2003
«Alle c.d. dichiarazioni tardive rese da un collaboratore di giustizia al pubblico ministero o alla polizia giudiziaria non può essere riconosciuta la consistenza dei gravi indizi di colpevolezza necessari per l'applicazione di una misura cautelare...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 29082 del 18 luglio 2001
«In tema di impugnazioni de libertate, allorché sia accolta l'impugnazione proposta dal pubblico ministero avverso il diniego del giudice per le indagini preliminari di emissione dell'ordinanza cautelare per l'insussistenza dei gravi indizi di...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 3900 del 12 novembre 1997
«In tema di applicazione delle misure cautelari, l'esigenza di salvaguardia da inquinamento l'acquisizione e la genuinità della prova non si esaurisce con la chiusura delle indagini preliminari o con la conclusione del giudizio di primo grado....»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 5536 del 25 novembre 1996
«Sono immediatamente impugnabili, ai sensi degli artt. 309 e 310 c.p.p., le ordinanze in materia di libertà personale, anche se contestuali alla sentenza o addirittura materialmente in essa contenute; e ciò sia perchè i rimedi del riesame e...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 1993 del 20 aprile 2000
«Qualora, richiesto dell'emissione di un provvedimento coercitivo, il giudice per le indagini preliminari ritenga sussistenti i gravi indizi di colpevolezza e mancanti le esigenze cautelari, il tribunale, investito dell'appello del pubblico...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 3283 del 12 novembre 1993
«In materia di misure cautelari personali, il giudice per le indagini preliminari, purché nella sua valutazione non esorbiti dai fatti che gli sono stati rappresentati dal pubblico ministero, può cogliere in questi esigenze cautelari diverse da...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 2181 del 3 marzo 1995
«Deve considerarsi abnorme il decreto di archiviazione pronunciato dal giudice per le indagini preliminari il quale, respinta in un primo momento la richiesta del pubblico ministero, la accolga successivamente, all'esito del disposto incidente...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 1783 del 10 maggio 1995
«La disciplina delle misure cautelari ha carattere processuale e perciò, in linea di massima, nella fase delle indagini preliminari il giudice non può discostarsi dalla contestazione mossa dal pubblico ministero e non gli è consentita alcuna...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 3627 del 16 settembre 1994
«Nel corso delle indagini preliminari ed ai fini della determinazione della fascia di durata massima della custodia cautelare, il «reato per cui si procede» va individuato sulla base del «fatto» attribuito alla persona sottoposta all'investigazione...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 5609 del 5 febbraio 2008
«II mancato rispetto delle attribuzioni del G.i.p. e del G.u.p. costituisce violazione delle regole in materia di competenza funzionale, sicché una volta presentata dal P.M. la richiesta di rinvio a giudizio, la competenza ad emettere i...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 48868 del 19 dicembre 2003
«Prima dell'esercizio dell'azione penale al giudice per le indagini preliminari spetta non soltanto la competenza riguardante l'applicazione e la revoca delle misure cautelari, ma anche quella concernente la modificazione delle loro modalità...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 1919 del 2 ottobre 1995
«Se, dunque, occorre una «successiva condanna», la competenza ad emettere il provvedimento coercitivo spetta al giudice dell'impugnazione, sicché il pubblico ministero non può, per lo stesso fatto, iniziare un nuovo procedimento ed ottenere dal...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 1757 del 11 luglio 1992
«Una volta instaurato il giudizio direttissimo sulla base dell'arresto in flagranza convalidato e proseguito, dopo l'annullamento — irrituale perché disposto in assenza di impugnazione — dei provvedimenti di convalida e di misura cautelare, con il...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 2749 del 27 luglio 1993
«L'eventuale scadenza del termine di durata massima delle indagini preliminari produce soltanto gli effetti previsti dall'art. 407 c.p.p. ma non preclude al giudice che procede (art. 279 c.p.p.), vale a dire al giudice che al momento della...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 35338 del 9 settembre 2003
«Ne consegue che è legittima l'iniziativa officiosa del giudice per le indagini preliminari il quale, in mancanza di una richiesta o del parere del pubblico ministero, autorizzi l'imputato ad allontanarsi dalla propria abitazione per le otto ore di...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 3638 del 9 gennaio 1992
«All'omessa pronuncia in ordine alla richiesta di adozione della misura cautelare della custodia in carcere, richiesta avanzata dal pubblico ministero nell'udienza di convalida dell'arresto (peraltro non convalidato dal giudice per le indagini...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 29807 del 26 luglio 2001
«In tema di richiesta di applicazione di una misura cautelare personale, le memorie difensive nelle quali siano compendiati elementi a favore dell'indagato devono essere trasmesse dal P.M. al giudice per le indagini preliminari, solo se già...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 5028 del 1 ottobre 1998
«In tema di misure cautelari, pur dopo le modifiche introdotte con la legge 8 agosto 1995, n. 332, l'espressione «elementi su cui la richiesta si fonda», adottata dall'art. 291, primo comma c.p.p., richiamato dall'art. 309, quinto comma, dello...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 5426 del 19 novembre 1996
«Non sussiste alcun obbligo, a carico del pubblico ministero, di trasmettere al giudice per le indagini preliminari prima e al tribunale poi, in sede di riesame, i verbali contenenti le dichiarazioni accusatorie nella loro integrità. E invero, pur...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 5405 del 8 febbraio 2001
«Il pubblico ministero, allorché faccia richiesta di applicazione di una misura cautelare dei risultati di intercettazioni di comunicazioni, non ha alcun obbligo di presentare al giudice per le indagini preliminari i relativi decreti di...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 1083 del 14 marzo 1998
«Il divieto per il giudice di applicare, nel corso delle indagini preliminari, una misura cautelare meno grave di quella indicata dal P.M., sussiste in presenza di una richiesta di provvedere soltanto sulla più grave misura proposta, la quale sia...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 4360 del 6 agosto 1996
«La richiesta di misura cautelare presentata dal P.M. al giudice procedente (nella specie corte di assise) a mezzo missiva, e non in pubblica udienza, è pienamente legittima, in quanto il vigente codice di rito non prevede, per tale incombenza,...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 7967 del 29 febbraio 2012
«Il tribunale del riesame non può annullare il provvedimento cautelare impugnato ravvisando difetto di motivazione, potendo il solo giudice di legittimità pronunciare il relativo annullamento per tale vizio, ma deve provvedere integrativamente ad...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 4144 del 17 dicembre 1996
«In materia di misure cautelari la motivazione deve investire, a norma dell'art. 292 c.p.p. non le fonti di prova in sè, ma i contenuti concreti e specifici dell'accusa, le circostanze ed i fatti significativi dell'ipotesi delittuosa formulata,...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 1734 del 24 giugno 1997
«Anche nel giudizio di appello contro le ordinanze in materia di misure cautelari personali, disciplinato dall'art. 310 c.p.p., deve trovare applicazione la regola stabilita dall'art. 291, comma 1 bis, stesso codice, che riconosce al giudice, nel...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 3344 del 3 novembre 1992
«Il P.M. che abbia richiesto una misura per plurime esigenze cautelari ha interesse ad impugnare l'ordinanza del giudice per le indagini preliminari che abbia adottato la richiesta misura soltanto per ragioni concernenti la prova, con fissazione...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 16 del 19 giugno 1996
«Al giudice per le indagini preliminari, in sede di applicazione della misura cautelare ai sensi dell'art. 292 c.p.p., ed al tribunale, in sede di riesame o di appello ai sensi degli artt. 309 e 310 c.p.p., è consentito modificare la qualificazione...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 3000 del 20 agosto 1992
«Il giudice per le indagini preliminari, dopo l'esecuzione della ordinanza che dispone una misura cautelare, deve provvedere, ai sensi dell'art. 294 c.p.p., all'interrogatorio della persona in stato di custodia per accertare se permangono le...»