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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 658 del 23 marzo 1994
«Ai fini della decisione sulla proroga della custodia cautelare il giudice deve tener conto della difficoltà delle indagini che il pubblico ministero deve ancora compiere in relazione alla gravità delle indagini cautelari. Tuttavia, mentre la...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 4661 del 1 dicembre 1994
«Il P.M. non può mai richiedere al Gip di dichiararsi incompetente perché ove egli ritenga tale incompetenza deve trasmettere gli atti all'ufficio del P.M. presso il giudice competente; pertanto, qualora egli si rivolga al Gip presso il tribunale...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 32648 del 1 ottobre 2002
«L'individuazione, a norma dell'art. 54 quater c.p.p., di un ufficio del P.M. competente a procedere, diverso da quello requirente, non spiega alcuna incidenza sull'efficacia delle misure cautelari in corso di applicazione, la quale viene meno solo...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 14787 del 9 aprile 2001
«L'individuazione, a norma dell'art. 54 quater c.p.p., di un ufficio del P.M. competente a procedere, diverso da quello requirente, non spiega alcuna incidenza sull'efficacia delle misure cautelari in corso di applicazione, la quale viene meno solo...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 32924 del 29 luglio 2004
«In tema di incompetenza, l'imputato non appellante per carenza di interesse, essendo stato assolto in primo grado, qualora il pubblico ministero impugni la sentenza assolutoria, può riproporre, a norma dell'art. 24, comma primo, c.p.p.,...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 10481 del 7 marzo 2008
«La mancata traduzione dell'ordinanza che applica ad un cittadino straniero, che non comprende la lingua italiana, una misura cautelare configura una nullità a regime intermedio, che tuttavia risulta sanata qualora l'interessato abbia...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 1202 del 10 gennaio 2013
«È abnorme il provvedimento con cui, a seguito dell'incidente di esecuzione, il giudice, ritenuta, su richiesta del procuratore generale, la propria incompetenza a decidere, revochi l'ordinanza con cui aveva già disposto la restituzione nel termine...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 10399 del 16 marzo 2010
«L'eccezione di incompetenza territoriale, poiché suscettibile di rinuncia da parte dell'interessato, non è più proponibile, anche se in precedenza proposta e decisa in senso negativo, una volta che sia stato chiesto e ammesso il giudizio abbreviato.»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 2369 del 1 marzo 1993
«L'ordinanza con la quale il pretore dispone trasmettersi gli atti al pubblico ministero affinché emetta il decreto di citazione a giudizio ai sensi degli artt. 555 ss. c.p.p. costituisce mero atto d'impulso processuale, ove non determini la...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 1919 del 2 ottobre 1995
«L'art. 649 c.p.p. (divieto di un secondo giudizio), al pari delle norme sui conflitti positivi di competenza (artt. 28 e ss. c.p.p.) e dell'art. 669 c.p.p. (che disciplina il caso in cui siano emesse più sentenze per il medesimo fatto contro la...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 2029 del 7 luglio 1995
«Ai sensi dell'art. 27 c.p.p., interpretato in conformità con i principi generali in materia di misure cautelari e, segnatamente, con quello di cui all'art. 279 c.p.p. (secondo cui la competenza in detta materia appartiene al giudice che procede),...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 2469 del 21 luglio 1998
«Il giudice competente all'applicazione delle misure cautelari una volta iniziata la fase dibattimentale deve individuarsi, secondo quanto dispone l'art. 279 c.p.p., nel «giudice che procede», intesa questa espressione non nel senso generico di...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 4063 del 4 dicembre 1991
«La norma di cui all'art. 127 c.p.p. regola in via generale, e quindi, salvo le specifiche eccezioni, tutti i procedimenti in camera di consiglio non afferenti alla fase esecutiva. Se, pertanto, è detenuto colui che si trova nello stato di custodia...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 2242 del 19 gennaio 2006
«Spetta al giudice di legittimità che abbia rilevato d'ufficio e dichiarato l'incompetenza del giudice che ha adottato la misura cautelare valutare la sussistenza del presupposto dell'urgenza — che, ex art. 291, comma secondo, c.p.p., legittima il...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 195 del 29 gennaio 1997
«L'ordinanza applicativa di misure cautelari prevista dall'art. 291, comma secondo, c.p.p. si connota, oltre che per le condizioni di particolare urgenza nel soddisfare le esigenze cautelari, per la contestuale declaratoria da parte del giudice...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 4356 del 1 febbraio 2012
«In tema di misure cautelari personali, la sentenza dichiarativa della incompetenza
territoriale, pronunciata nel giudizio di merito, preclude la possibilità che
l'ordinanza applicativa di una misura cautelare, non ancora divenuta definitiva,...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 3113 del 28 settembre 1998
«Dovendosi attribuire efficacia invalidante, e perciò retroattiva, alle pronunzie del giudice delle leggi, ai fini dell'applicazione della sentenza della Corte costituzionale 3 aprile 1977 n. 77 — che ha dichiarato la parziale illegittimità...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 1138 del 8 maggio 2000
«Dopo che la misura cautelare personale sia divenuta inefficace per motivi di forma, se il giudice intende reiterare il provvedimento sulla base degli stessi presupposti, deve, preventivamente, procedere a nuovo interrogatorio dell'imputato, stante...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 149 del 17 febbraio 2000
«In tema di termini massimi della custodia cautelare in caso di regressione del procedimento, anche dopo la sentenza (interpretativa di rigetto) n. 292 del 1998 della Corte costituzionale, non è consentito il cumulo di fasi disomogenee al fine del...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 4581 del 30 maggio 1997
«La disposizione di cui al secondo comma dell'art. 303 c.p.p., secondo la quale nei casi in cui il procedimento regredisca ad una fase o a un grado di giudizio diversi i termini della custodia cautelare decorrono ex novo, pur avendo riguardo...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 5057 del 14 gennaio 1997
«A seguito dello spostamento di sede del procedimento per dichiarazione di incompetenza, ricorre un'ipotesi di cui all'art. 303 secondo comma c.p.p., per regresso alla fase d'indagine. Ciò implica una nuova decorrenza dei termini di fase, o a...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 3167 del 15 dicembre 1998
«Lo spostamento di sede del procedimento per dichiarazione di incompetenza comporta una nuova decorrenza dei termini di fase della custodia cautelare, in quanto si verte, pur sempre, in ipotesi di «rinvio ad altro giudice», comunque idoneo, ex art....»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 4306 del 1 dicembre 1994
«Nel caso di rinvio degli atti da parte del giudice di primo grado, dichiaratosi incompetente, ad altra autorità, i termini massimi della misura cautelare applicata iniziano a decorrere dalla data della sentenza di incompetenza e non già da quella...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 4602 del 6 dicembre 1996
«In tema di termini massimi di durata della custodia cautelare, in caso di dichiarazione di incompetenza territoriale, trova applicazione il secondo comma dell'art. 302 c.p.p. e perciò i termini di custodia cautelare ricominciano a decorrere dal...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 12823 del 2 aprile 2010
«Nell'ipotesi in cui la misura cautelare sia stata disposta dal giudice della convalida ex art. 391, comma quinto, c.p.p., e il luogo dell'arresto o del fermo sia diverso da quello di commissione del reato, solo la formale dichiarazione di...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 1532 del 15 luglio 2000
«Il giudice per le indagini preliminari che, all'esito del giudizio di convalida del fermo, applichi una misura coercitiva dichiarando contestualmente la propria incompetenza per territorio, non è tenuto a motivare circa l'urgenza di soddisfare...»
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Cassazione civile, Sez. VI, sentenza n. 3094 del 29 novembre 1999
«Il potere di applicare una misura coercitiva rientra nella sfera della competenza funzionale derogatoria individuata dall'art. 390, primo comma, c.p.p., ai fini della convalida del fermo o dell'arresto, con la conseguenza che, se il luogo...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 180 del 11 febbraio 1994
«Rientra nella sfera della competenza funzionale derogatoria, individuata dall'art. 390, primo comma, c.p.p., ai fini della convalida dell'arresto o del fermo, anche il potere di applicare una misura coercitiva, sicché, se il luogo dell'arresto o...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 3273 del 5 agosto 1992
«Costituisce atto abnorme quello che, per la singolarità e stranezza del suo contenuto, sta la di fuori delle norme legislative e dell'intero ordinamento processuale, di guisa che non rientra nei poteri dell'organo decidente per la sua...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 14579 del 15 aprile 2010
«Non è abnorme, e quindi non è ricorribile per cassazione, il provvedimento con cui il giudice del dibattimento, rilevata la mancata notificazione all'imputato dell'avviso di conclusione delle indagini preliminari, dichiara la nullità del decreto...»