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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 1007 del 22 gennaio 2004
«Qualora il processo sia caratterizzato dal cumulo della domanda principale e di quella riconvenzionale, l'autonomia e la compatibilità delle rispettive domande rende ammissibile che le istanze proposte dalle parti, ai sensi dell'art. 186 quater...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 14097 del 23 settembre 2003
«È inammissibile l'appello proposto avverso l'ordinanza ex art. 186 quater c.p.c. prima del deposito della rinunzia dell'intimato alla sentenza, ancorché detto deposito intervenga nel termine per la iscrizione a ruolo dell'impugnazione già...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 4792 del 28 aprile 1992
«In tema di impugnazioni, la nuda dichiarazione di appellare priva delle contestuali o successive (purché nei termini di rito) enunciazioni dei motivi e degli altri elementi indicati nell'art. 581 nuovo c.p.p., è da ritenersi inidonea a produrre...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 3815 del 9 giugno 1986
«In appello non è ammissibile l'intervento coatto, né a istanza di parte né iussu iudicis, ancorché sia stato sollecitato al riguardo il potere discrezionale del giudice di primo grado.»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 5846 del 2 dicembre 1999
«Anche nel vigente codice di procedura penale è configurabile la conversione del sequestro penale in sequestro conservativo, per cui, una volta divenuta irrevocabile la sentenza di condanna, tutte le cose comunque sequestrate nel corso del...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 12511 del 3 aprile 2012
«E inammissibile per sopravvenuta carenza di interesse il ricorso per cassazione avverso l'ordinanza di rigetto del tribunale del riesame relativa al decreto di sequestro probatorio di un'area (nella specie, adibita alla realizzazione di un...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 7436 del 10 agosto 1996
«Nel caso di intervento iussu iudicis ex art. 107 c.p.c., nell'ipotesi in cui avendo l'originario convenuto negato di essere titolare dell'obbligazione dedotta in giudizio ed abbia indicato un terzo come titolare di tale obbligazione, l'intervento...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 25641 del 17 dicembre 2010
«La cancellazione del difensore dall'albo professionale per motivi disciplinari, prevista dall'articolo 40 del r.d.l. 27 novembre 1933, n. 1578, è riconducibile, in virtù di interpretazione estensiva, alle ipotesi di cui all'articolo 301 c.p.c., in...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 2548 del 19 maggio 2000
«Il provvedimento di rateizzazione della pena pecuniaria, attribuito alla competenza del magistrato di sorveglianza dall'art. 660, comma 3, c.p.p. (dovendosi considerare implicitamente abrogati l'art. 237 del R.D. 23 gennaio 1865 n. 2701 e gli...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 12 del 22 novembre 1997
«La competenza a conoscere le materie attribuite alla magistratura di sorveglianza appartiene al tribunale o al magistrato di sorveglianza che hanno giurisdizione sull'istituto di prevenzione o di pena in cui si trova l'interessato all'atto della...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 6654 del 2 febbraio 1996
«Presupposto della conversione di pene pecuniarie, di cui agli artt. 136 c.p., 660 comma 2 c.p.p., e 102 L. 24 novembre 1981 n. 689 è l'effettiva insolvibilità del condannato, intesa come situazione oggettiva e permanente di impossibilità di...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 1233 del 20 aprile 1995
«Il provvedimento con il quale il magistrato di sorveglianza, a fronte della richiesta, da parte del pubblico ministero, di conversione di pena pecuniaria per insolvibilità di condannato irreperibile, declini la competenza propria e di qualsiasi...»
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Cassazione penale, Sez. I, ordinanza n. 373 del 1 aprile 1994
«Il pubblico ministero presso la pretura non è legittimato a proporre impugnazione avverso l'ordinanza con la quale il magistrato di sorveglianza dichiara inammissibile la richiesta di conversione della pena pecuniaria, atteso che il magistrato di...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 4358 del 17 febbraio 1994
«In tema di esecuzione in materia penale, la norma contenuta nell'art. 103, L. 24 novembre 1981, n. 689, stante il riferimento fatto, in rubrica, al «limite degli aumenti» e, nel testo, alla «durata complessiva della libertà controllata», è...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 3378 del 10 giugno 1997
«Attesa la inscindibilità fra provvedimento di conversione della pena pecuniaria per insolvibilità del condannato e provvedimento di determinazione delle modalità di esecuzione delle pene conseguenti alla conversione, di cui all'art. 107 della...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 1874 del 17 marzo 1997
«La competenza a disporre la conversione delle pene pecuniarie per insolvibilità del condannato spetta al magistrato di sorveglianza avente giurisdizione sull'istituto penitenziario nel quale si trovava, all'atto della richiesta del P.M., il...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 6378 del 26 gennaio 1998
«L'eccezione di incompetenza per territorio deve essere eccepita a pena di decadenza, anche nel procedimento di conversione della pena che rientra tra quelli demandati alla magistratura di sorveglianza (art. 678 c.p.p.), prima della conclusione...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 7878 del 5 aprile 2006
«La conversione di una procedura concorsuale in un'altra, pur implicando che la procedura debba proseguire secondo le regole di quella in cui si è mutata, non equivale ad una revoca della precedente in coerenza con l'esigenza di conservazione degli...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 1566 del 15 febbraio 1992
«Qualora contro una medesima sentenza siano stati presentati più gravami, uno dei quali comporti la conversione degli altri in appello, un'impugnazione avverso la detta sentenza proposta come appello, ma correttamente qualificabile ricorso per...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 4001 del 29 gennaio 2014
«Il principio generale posto dall'art. 568, comma quinto cod. proc. pen., che prevede la conversione "ope legis" dell'impugnazione proposta mediante un mezzo diverso da quello prescritto e la trasmissione di ufficio degli atti al giudice...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 34844 del 26 settembre 2001
«In tema di successione di leggi processuali riguardanti le impugnazioni, in tutti quei casi in cui, al momento della proposizione dell'impugnazione, era consentito soltanto il ricorso per cassazione, non trova applicazione, in base al principio...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 4862 del 15 gennaio 1993
«La specifica previsione di regole sulla competenza per territorio contenuta negli artt. 62 e 66, della L. n. 689 del 1981 esclude l'applicabilità, in tema di conversione di sanzioni sostitutive, dell'art. 677, secondo comma, c.p.p.»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 5210 del 16 dicembre 1998
«In tema di conversione delle pene pecuniarie, il criterio attributivo della competenza per territorio corrisponde a quello enunciato dal primo comma dell'art. 677 c.p.p., la cui estensione copre tanto la pronuncia dell'ordine di conversione,...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 7058 del 21 gennaio 1998
«La revoca della condanna definitiva prevista dall'art. 673 c.p.p. per l'ipotesi di abrogazione o di dichiarazione di illegittimità costituzionale della norma incriminatrice si applica anche nel caso di norma incriminatrice contenuta in un...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 3922 del 10 gennaio 1998
«In caso di successione di decreti legge in continuità, presupposto per la revoca della sentenza emessa per fatto commesso in vigenza di previsione sanzionatoria è che la successiva abrogazione della norma incriminatrice, contenuta in uno dei detti...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 26375 del 7 dicembre 2011
«Nel nostro ordinamento processuale civile non ha fondamento l'assunto secondo cui la regola d'individuazione dell'ufficio giudiziario legittimato a essere investito dell'impugnazione sia riconducibile alla nozione di competenza adoperata dal...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 13639 del 30 maggio 2013
«Quando la legge imponga l'introduzione del giudizio con citazione, anziché con ricorso, ed il rito ordinario, l'adozione del rito camerale non induce alcuna nullità, per il principio della conversione degli atti nulli che abbiano raggiunto il loro...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 2631 del 5 febbraio 2014
«L'inammissibilità dell'appello, per la mancata esposizione degli elementi di fatto e per la genericità delle censure, ove sia stata esclusa dal giudice d'appello, non può essere rilevata d'ufficio in sede di legittimità, né può essere dedotta, per...»
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Cassazione civile, Sez. VI-5, ordinanza n. 6391 del 13 marzo 2013
«Il divieto di nuove eccezioni in appello, introdotto per il giudizio contenzioso ordinario con la legge 26 novembre 1990, n. 353, tramite la riforma dell'art. 345 c.p.c., e successivamente esteso al giudizio tributario dall'art. 57 del d.l.vo 31...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 18915 del 21 settembre 2004
«Anche nel nuovo testo dell'art. 345 c.p.c., il quale (al secondo comma) non ammette in appello la proposizione di nuove eccezioni, che non siano rilevabili anche d'ufficio, è ammissibile la doglianza con la quale l'appellante faccia valere per la...»