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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 2649 del 7 agosto 1995
«...del reato, il decreto che dispone il sequestro deve essere giustificato soltanto mediante l'indicazione della fattispecie concreta nei suoi estremi essenziali di tempo, di luogo e di azione, nonché dalla normativa penale che si assume violata.»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 3278 del 11 dicembre 1995
«Ed infatti, la mancata instaurazione del contraddittorio nei confronti del terzo proprietario non è irrilevante, posto che il citato art. 100, comma 2, prevede anche che si applichino, in quanto compatibili, le norme del codice di procedura penale...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 2413 del 20 luglio 1994
«Pure se la nozione di cosa pertinente al reato che giustifica l'adozione del sequestro probatorio ha un contenuto più ampio della nozione di corpo di reato, postulando la seconda l'esistenza di un rapporto di immediatezza tra la cosa e l'illecito...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 11077 del 3 dicembre 1997
«Gli elementi ricavati da intercettazioni eseguite presso impianti diversi da quelli in dotazione alla Procura della Repubblica, in totale mancanza di specifico provvedimento del P.M. ai sensi dell'art. 268, comma terzo, del codice di procedura...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 7321 del 27 giugno 1995
«Nel nostro ordinamento processuale penale, che non conosce le prove legali e si affida al libero convincimento del giudice, la confessione resa nelle forme di legge è un elemento probatorio da valutare senza alcun limite predeterminato e solo...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 5779 del 14 giugno 1990
«Ove il giudizio, instaurato dal lavoratore avverso il provvedimento di licenziamento, sia sospeso per la pendenza di un procedimento penale, il divieto sancito dall'art. 298 c.p.c. di compiere, durante la sospensione, atti del procedimento non...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 11766 del 20 novembre 1991
«Ai sensi del combinato disposto degli artt. 56 e 575 del codice penale, perché possa parlarsi di tentativo di omicidio, è indispensabile che l'azione teleologicamente orientata a cagionare la morte sia obiettivamente idonea a provocare l'evento, a...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 1997 del 13 novembre 1993
«Il nuovo codice di procedura penale, a differenza del precedente, contempla all'art. 582 la figura del nuncius, incaricato di presentare l'atto di impugnazione; poiché la disposizione non specifica le modalità di manifestazione dell'incarico, deve...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 1456 del 8 febbraio 1994
«In tema di impugnazioni, l'acquiescenza è istituto di carattere generale che — pur occupandosene il codice di procedura penale a proposito del pubblico ministero — deve essere esteso anche alle parti private, per il carattere disponibile del...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 45951 del 19 dicembre 2005
«...di pace, dinanzi al quale era stata effettuata una contestazione suppletiva, avendo ritenuto insuperabile la mancanza di autorizzazione a procedere da parte del P.M., aveva disposto la restituzione del processo al titolare dell'azione penale.»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 21894 del 6 giugno 2007
«Il termine per impugnare mediante ricorso per saltum in cassazione il decreto penale di condanna, privo della statuizione in ordine all'applicazione delle sanzioni amministrative degli ordini di demolizione e di rimessione in pristino, è quello di...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 32301 del 31 luglio 2003
«...costituendo tale attestazione soltanto un adempimento amministrativo di carattere interno, previsto a tutt'altri fini dall'art. 27 del regolamento di esecuzione del codice di procedura penale, approvato con D.M. 30 settembre 1989 n. 334.»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 1742 del 1 settembre 1999
«D'altronde, la sottoscrizione del predetto verbale anche da parte dell'ausiliario che assiste il giudice, è volta a garantire — con profili di responsabilità penale per un eventuale falso ideologico — la corrispondenza tra quanto attestato e...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 18896 del 13 maggio 2011
«...della sua esistenza si traduce in ignoranza inescusabile della legge penale e, dall'altro, che la manifesta criminosità di un ordine costituente reato non può essere ignorata quando il destinatario sia un ufficiale di polizia giudiziaria).»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 3453 del 2 febbraio 2005
«...di legittimità (articolo 611, comma 1, del c.p.p.), devono avere ad oggetto i capi o i punti della decisione impugnata che sono stati enunciati nell'originario atto di gravame ai sensi dell'articolo 581, lettera a), del codice di procedura penale.»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 12343 del 10 dicembre 1994
«In tema di impugnazioni, anche nel nuovo codice di procedura penale, va operata la distinzione tra cause di inammissibilità e cause sopravvenute. La sussistenza di una causa di inammissibilità originaria, come quella derivante dalla proposizione...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 2346 del 29 maggio 2000
«In tema di omessa condanna alla rifusione delle spese processuali in favore delle costituite parti civili, il pubblico ministero, estraneo al rapporto civilistico incidentalmente instauratosi nel procedimento penale, è, come tale, indifferente...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 3776 del 25 marzo 1998
«E invero, il pubblico ministero, siccome estraneo al rapporto processuale civile instauratosi incidentalmente nel processo penale tra il soggetto danneggiato dal reato e l'imputato e, come tale, indifferente ai profili di soccombenza propri...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 2888 del 27 marzo 1997
«Poiché nel processo penale l'obbligo della rifusione delle spese giudiziali sostenute dalla parte civile è collegato alla soccombenza, la quale, nel giudizio di impugnazione, deve essere valutata con riferimento al gravame, nell'ipotesi di ricorso...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 8452 del 27 luglio 1994
«L'appello incidentale deve necessariamente trovare i suoi limiti nei punti e nei capi della sentenza investita dall'appello principale, con riferimento esclusivo ai quali anche l'appellante incidentale è legittimato a lamentare l'ingiustizia della...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 1 del 2 gennaio 2007
«Ai fini della valutazione del pericolo di fuga in tema di convalida dell'arresto a fini estradizionali è irrilevante che l'estradando si trovi in stato di detenzione nel territorio nazionale perché sottoposto a procedimento penale pendente dinanzi...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 40614 del 12 dicembre 2006
«In tema di mandato di arresto europeo, spetta all'autorità giudiziaria richiesta della consegna di stabilire, in presenza di omissioni nelle informazioni prescritte dall'art. 6, L. n. 69 del 2005, se, in considerazione della concreta fattispecie...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 3095 del 10 ottobre 1992
«...firmato a Roma il 6 maggio 1981, ratificato e reso esecutivo nello Stato con L. 22 aprile 1985 n. 158, va reso de plano, essendo inserito nella procedura, di profilo amministrativo, disciplinata dall'art. 716 del codice di rito penale.»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 4023 del 3 febbraio 2004
«In tema di rogatoria internazionale all'estero, poiché l'art. 17 della Convenzione europea di assistenza giudiziaria in materia penale del 20 aprile 1959 non prescrive alcuna legalizzazione o certificazione di conformità per gli atti e i...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 3007 del 27 luglio 1999
«...il P.M. è tenuto ad emettere immediatamente ordine di carcerazione, e, quando esistano o sopravvengano più condanne per reati diversi, è tenuto altresì a determinare la pena complessiva, in ossequio a quanto dispongono le norme del codice penale.»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 613 del 14 marzo 2000
«Attesa la radicale differenza esistente fra l'istituto dell'isolamento diurno (cui va riconosciuto il carattere di vera e propria sanzione penale), e quello della sospensione delle ordinarie regole di trattamento, previsto dall'art. 41 bis...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 2548 del 19 maggio 2000
«...della tariffa penale approvata con D.M. 28 giugno 1866, in base ai quali poteva darsi luogo a dilazioni in via amministrativa), è subordinato alla sola ritenuta sussistenza, da parte del magistrato di sorveglianza, di «situazioni di insolvenza».»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 1874 del 17 marzo 1997
«...richiesta del P.M., il condannato. (In motivazione, la S.C. ha escluso che, nella compiuta regolamentazione prevista in proposito dal nuovo codice di rito penale, possa sopravvivere il criterio di cui all'art. 107 della legge n. 689 del 1981)»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 3240 del 18 marzo 1994
«Dal principio che la responsabilità penale è personale (art. 27 Cost.) si desume, in negativo, la impossibilità per il singolo di escludere la responsabilità di un evento conseguente alla sua azione con riferimento a motivi inerenti all'elemento...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 15023 del 29 marzo 2004
«...spettante alla stessa vittima, nulla rilevando in contrario che il comma secondo del citato art. 540 preveda che anche in sede penale il rapporto di filiazione illegittima sia stabilito osservando i limiti di prova indicati dalla legge civile.»