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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 5317 del 11 febbraio 2011
«Ai fini della configurabilità del delitto di frode nelle pubbliche forniture, non è sufficiente il semplice inadempimento del contratto, richiedendo la norma incriminatrice un "quid pluris" che va individuato nella malafede contrattuale, ossia...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 22024 del 9 giugno 2010
«Il delitto di frode nelle pubbliche forniture è configurabile anche nel caso in cui la mancanza dei beni o dei servizi oggetto del contratto non ponga in pericolo il normale funzionamento dello stabilimento o del servizio per quanto attiene alle...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 18056 del 11 maggio 2002
«Ai fini della legge penale, l'attività di assicurazione del rischio di responsabilità civile derivante dalla circolazione di veicoli e natanti rientra tra i servizi di pubblica necessità, in quanto la sua qualificazione in tal senso ad opera della...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 16161 del 22 aprile 2011
«Integra il delitto di calunnia colui che predisponga maliziosamente quanto occorre perché taluno possa essere incriminato di un determinato reato, qualora a seguito di tale comportamento venga sporta denunzia all'autorità giudiziaria da un altro...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 14465 del 9 febbraio 2011
«Il delitto di omessa denuncia si realizza quando il ritardo della comunicazione della notizia di reato, fondata o meno che essa appaia, non consenta al P.M. qualsiasi iniziativa a lui spettante. (In motivazione la Corte ha escluso che la...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 27508 del 7 maggio 2009
«Integra il delitto di omessa denuncia di reato (art. 361 c.p.) la condotta del pubblico ufficiale che ometta, ovvero ritardi, la denuncia di un reato perseguibile d'ufficio, quando egli è in grado di individuarne gli elementi ed acquisire ogni...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 28124 del 23 luglio 2002
«In tema di omessa denuncia di reato da parte del pubblico ufficiale, l'intervenuta abolizione del reato presupposto, a seguito di intervento legislativo, non incide sulla configurabilità del delitto di cui all'art. 361 c.p., dovendosi escludere...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 8746 del 2 agosto 2000
«Il delitto di omessa denuncia, di cui all'art. 361 c.p., è reato istantaneo, perché il termine di adempimento dell'obbligo è unico, finale e non iniziale, decorso il quale l'agente non è più in grado di tenere utilmente la condotta imposta. Il...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 51780 del 27 dicembre 2013
«Nel reato di omissione di referto, l'obbligo di riferire si configura per la semplice possibilità che il fatto presenti i caratteri di un delitto perseguibile di ufficio, secondo un giudizio riferito al momento della prestazione sanitaria in...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 1836 del 20 dicembre 1968
«Per il sanitario sorge l'obbligo del referto ai sensi dell'art. 365 c.p. quando egli abbia prestato la sua assistenza in casi che possano in concreto presentare i caratteri di delitto perseguibile di ufficio secondo la valutazione del sanitario...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 5829 del 15 maggio 1998
«In tema di omissione di referto, il convincimento del medico che all'onere di referto abbiano già adempiuto i sanitari intervenuti subito dopo la causazione delle lesioni si configura come erronea rappresentazione di un elemento di fatto idoneo ad...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 68 del 8 gennaio 1998
«In tema di omissione di referto, il dolo consiste nella conoscenza da parte del sanitario di tutti gli elementi del fatto per il quale egli ha prestato la propria opera, dai quali può desumersi in termini di possibilità la configurabilità di un...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 11534 del 15 dicembre 1997
«Per integrare il dolo del delitto di omissione di referto (art. 365 c.p.) occorre, oltre la coscienza e volontà di omettere o ritardare il referto, che il soggetto si renda conto che trattasi di fatti che possono presentare i caratteri di un...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 1473 del 4 febbraio 1999
«In tema di omissione di referto riferibile a lesioni conseguenti ad infortunio sul lavoro, non compete al sanitario alcun potere di delibazione della configurabilità di estremi di reato, dovendo la sua valutazione limitarsi al solo esame delle...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 17000 del 24 aprile 2008
«Il reato di rifiuto di uffici legalmente dovuti di cui all'art. 366 c.p. sanziona comportamenti prodromici all'assunzione di funzioni pubbliche, con l'esclusione pertanto di quelli riguardanti la fase dell'esecuzione dell'incarico, i quali possono...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 7762 del 17 febbraio 2003
«Ai fini della configurabilità del delitto di cui all'art. 366 c.p., riferito al rifiuto di assumere o di adempiere le funzioni di custode di cose sottoposte a sequestro dal giudice penale, occorre che l'incarico sia stato conferito dall'Autorità...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 5676 del 8 giugno 1982
«Ai fini della sussistenza del delitto di cui all'art. 366 c.p. non è richiesto che il rifiuto di assumere l'incarico o le funzioni sia espressamente dichiarato, ma, pure non essendo sufficienti una mera tergiversazione o un perdurante ritardo ad...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 4983 del 8 febbraio 2010
«Il delitto di simulazione di reato non è configurabile se la condotta non è idonea a determinare il pericolo che venga iniziato un procedimento penale e, quindi, se il contenuto della denuncia appaia palesemente inverosimile ovvero la complessiva...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 13109 del 25 marzo 2009
«Non è configurabile il delitto di simulazione di reato quando la perseguibilità d'ufficio del reato oggetto della denuncia simulata sia stata esclusa e la querela non sia stata presentata. (Fattispecie in cui è stato escluso il carattere di...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 35808 del 28 settembre 2007
«Non si ha simulazione di reato nella ipotesi in cui il fatto non venga alterato così da costituire un titolo di reato assolutamente diverso, a nulla valendo che l'entità di esso o altre modalità della sua verificazione siano state esposte in modo...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 39241 del 7 ottobre 2004
«Il delitto di simulazione di reato è integrato, sul piano dell'elemento materiale, anche quando venga falsamente descritta la quantità e la qualità delle cose costituenti l'oggetto di un illecito effettivamente avvenuto. (Fattispecie nella quale...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 8437 del 2 ottobre 1985
«Sussiste il delitto di simulazione, anche nell'ipotesi in cui si faccia apparire come consumato da ignoti un reato commesso dallo stesso autore della denuncia.»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 5364 del 28 maggio 1985
«Ai fini della sussistenza del delitto di simulazione di reato, di cui all'art. 367 c.p., non si richiede che sia stato concretamente instaurato un procedimento penale, ovvero siano state iniziate indagini di polizia giudiziaria aventi ad oggetto...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 2273 del 20 febbraio 1987
«Colui, il quale denunzi di aver subito un furto, anziché una rapina, realmente effettuata in suo danno e attribuisca il fatto ad ignoti invece che alla persona da lui ben conosciuta, venendo in tal modo ad alterare il reato non solo nella sua...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 2050 del 3 marzo 1984
«Si ha reato strutturalmente diverso, come tale idoneo ad integrare il presupposto oggettivo del delitto di cui all'art. 367 c.p., quando la differenza fra il fatto denunciato e quello realmente avvenuto è solo apparentemente quantitativa, nel...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 13971 del 14 aprile 2005
«Ai fini della configurabilità del delitto di cui all'art. 367 c.p. la condotta dell'agente deve essere idonea a determinare l'apertura di un procedimento penale. Ciò non si verifica quando la denuncia riguardi un reato commesso all'estero, per il...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 12565 del 30 dicembre 1985
«Ai fini della configurabilità del delitto di simulazione di reato, il raffronto fra realtà ed apparenza non va condotto con esclusivo riguardo all'astratta definizione giuridica del fatto denunziato, dovendosi, invece, valutare anche quelle...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 4081 del 21 aprile 1982
«L'inverosimiglianza del fatto denunciato fa venir meno la sussistenza del delitto di simulazione di reato solo quando la denuncia appaia fin dal principio assolutamente inidonea a determinare la semplice possibilità dell'inizio di un procedimento...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 45291 del 14 dicembre 2005
«In tema di simulazione di reato (art. 367 c.p.), la denuncia all'Autorità nella quale si affermi falsamente un delitto mai avvenuto costituisce corpo di reato che, in quanto tale, deve essere sottoposto a sequestro ed acquisito agli atti del...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 716 del 19 gennaio 2000
«In tema di simulazione di reato, la ritrattazione della falsa denuncia può escludere il delitto solo allorché con essa si impedisca il venire a esistenza dell'evento lesivo della condotta, che consiste nel pericolo dell'inizio di un procedimento...»