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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 2776 del 13 febbraio 2004
«La motivazione del decreto che conclude il procedimento camerale è necessaria, ai sensi dell'art. 737 c.p.c. e dell'art. 111 Cost., affinché possano essere individuati il thema decidendum e le ragioni della decisione, ma può essere sommaria e,...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 6800 del 5 maggio 2003
«L'art. 659, c.p.c., in virtù del quale «se il godimento di un immobile è il corrispettivo anche parziale di una prestazione d'opera, l'intimazione di licenza o di sfratto (...) può essere fatta quando il contratto viene a cessare per qualsiasi...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 3465 del 23 maggio 1986
«Qualora l'estinzione del processo di opposizione avverso il decreto ingiuntivo, ancorché verificatasi ope legis, non possa essere dichiarata con ordinanza resa a norma dell'art. 653, primo comma, c.p.c., come si verifica nell'ipotesi di...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 11880 del 22 maggio 2007
«Le sentenze del giudice di pace, in ipotesi di pronuncia secondo equità, ai sensi dell'articolo 113, secondo comma, c.p.c., devono essere succintamente motivate, in ossequio al principio degli articoli 132, secondo comma, n. 4, c.p.c., e 118,...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 3001 del 13 novembre 1973
«Intrinsecamente contraddittoria la sentenza la quale, dopo avere ricordato la richiesta delle parti diretta ad ottenere una pronuncia secondo equità, procede alla ricerca di una soluzione transattiva nella quale si realizzi l'accordo delle parti...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 5290 del 28 febbraio 2008
«La mancata valutazione delle risultanze dell'interrogatorio libero (da cui il giudice può semplicemente dedurre motivi sussidiari di convincimento per rafforzare o disattendere le prove già acquisite al processo) costituisce espressione del potere...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 2888 del 29 marzo 1996
«Non è viziata da omessa motivazione la sentenza nella quale il giudice non abbia preso in considerazione la mancata risposta all'interrogatorio formale, dal momento che la legge consente di desumere solo elementi indiziari dalla mancata risposta...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 8526 del 28 maggio 2003
«La motivazione di rigetto dell'istanza relativa a una ispezione giudiziale dei luoghi non deve essere data necessariamente in maniera espressa ma può desumersi implicitamente anche dalla stessa ratio decidendi della sentenza sulla base della...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 12098 del 1 luglio 2004
«Qualora la sentenza di appello (riportante solo parzialmente le conclusioni delle parti) si limiti a confermare, in tutto o in parte, la sentenza di primo grado impugnata, senza motivare il rigetto delle conclusioni regolarmente rese dalle parti,...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 5400 del 12 giugno 1984
«Essendo le pene accessorie un effetto automatico della condanna, la loro applicazione non comporta obbligo di motivazione.»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 3362 del 5 dicembre 1996
«Ai sensi dell'art. 101 c.p. «reati della stessa indole» sono non soltanto quelli che violano una medesima disposizione di legge, ma anche quelli che, pur essendo previsti da testi normativi diversi, per la natura dei fatti che li costituiscono o...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 1917 del 7 luglio 1992
«Poiché, nel regime introdotto dagli artt. 21 e 31 della L. 10 ottobre 1986 n. 663, recante modifiche all'ordinamento penitenziario, la dichiarazione di abitualità nel delitto presunta dalla legge richiede la contemporanea sussistenza tanto dei...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 1585 del 16 gennaio 2002
«Ai fini dell'affermazione della penale responsabilità dell'imputato, il fatto a questi addebitato dev'essere ricostruito dal giudice in termini di assoluta certezza, intendendosi, tuttavia, per tale, anche una probabilità vicina alla certezza,...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 24051 del 26 maggio 2004
«In tema di colpa medica, ai fini della sussistenza del rapporto di causalità tra la condotta imperita e l'evento lesivo, non è sufficiente che venga accertato che un determinato comportamento, omissivo e commissivo, abbia determinato il...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 26239 del 14 giugno 2013
«In tema di colpa omissiva, l'obbligo giuridico di attivarsi gravante sull'agente può originare anche dall'esercizio di attività pericolose, dovendosi intendere per tali non solo quelle così identificate dalle leggi di pubblica sicurezza o da altre...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 36595 del 22 settembre 2009
«In tema di reati fallimentari e societari, ai fini della affermazione della responsabilità penale degli amministratori senza delega e dei sindaci è necessaria la prova che gli stessi siano stati debitamente informati oppure che vi sia stata la...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 27975 del 1 luglio 2003
«In tema di reati omissivi, l'accertamento del nesso di causalità richiede che, ipotizzandosi l'effettuazione dell'azione doverosa ed omessa ed esclusa l'interferenza di decorsi causali alternativi, si possa concludere, con elevato grado di...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 580 del 18 aprile 1996
«Adempie all'obbligo della motivazione il giudice che, applicando l'art. 444 c.p.p., si limita a rilevare che non deve essere pronunciata sentenza di proscioglimento ai sensi dell'art. 129 c.p.p.; questo basta a dimostrare che «non è mancata»...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 12272 del 4 dicembre 1987
«Non incorre in omessa motivazione il giudice di merito, il quale, nell'applicare un criterio eminentemente discrezionale, come quello relativo alla determinazione della pena da ridurre a seguito della concessione di una circostanza attenuante, si...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 4940 del 18 novembre 1998
«I documenti esibiti per la prima volta in sede di legittimità non sono ricevibili poiché il nuovo codice di rito non ha previsto all'art. 613, diversamente dall'abrogato art. 533, tale facoltà. È stato così esaltato il ruolo di pura legittimità...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 29315 del 11 giugno 2009
«Il delitto di diffusione di una malattia delle piante o degli animali, di cui all'art. 500 c.p., è punibile anche a titolo di tentativo in quanto, trattandosi di reato di evento, è configurabile in presenza di atti idonei diretti in modo non...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 35731 del 5 ottobre 2010
«Il delitto di turbata libertà dell'industria o del commercio (art. 513 c.p.) può concorrere formalmente con quelli di accesso abusivo ad un sistema informatico (art. 615 ter c.p.) e di appropriazione indebita (art. 646 c.p.), attesa la diversità...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 5012 del 23 aprile 1988
«Il codice penale vigente detta una disciplina dell'uso di sostanze stupefacenti distinguendo tre situazioni tra loro diverse: l'intossicazione «acuta» la quale provoca alterazioni transitorie delle facoltà intellettive e volitive dell'agente,...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 523 del 23 gennaio 1982
«Il giudice di merito non è tenuto a specifica motivazione nel dichiarare l'abitualità presunta dalla legge, essendo all'uopo sufficiente che egli accerti la sussistenza dei presupposti stabiliti dalla norma.»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 3299 del 23 gennaio 2001
«In tema di associazione per delinquere di tipo mafioso (art. 416 bis c.p.), il combinato disposto degli artt. 110 e 115 c.p. preclude la configurabilità di un concorso esterno o eventuale, atteso che l'aiuto portato all'associazione nei momenti di...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 46183 del 18 novembre 2013
«Integra il tentativo di frode in commercio la detenzione, negli stabilimenti vitivinicoli di un'azienda commerciale, di vino preparato con l'aggiunta di zuccheri o materie zuccherine o fermentate diverse da quelle provenienti dall'uva fresca, in...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 22313 del 6 giugno 2011
«Integra il tentativo di frode in commercio la detenzione, presso il magazzino di prodotti finiti dell'impresa di produzione, di prodotti alimentari con false indicazioni di provenienza, destinati non al consumatore finale ma ad utilizzatori...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 27704 del 16 luglio 2010
«Integra il reato di tentativo di frode in commercio il detenere, anche presso un esercizio commerciale di distribuzione e vendita all'ingrosso, prodotti privi di marcatura "CE" o con marcatura "CE" contraffatta. (In motivazione la Corte ha...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 46198 del 13 dicembre 2011
«L'elemento soggettivo del reato di vendita di prodotti industriali con segni mendaci richiede, trattandosi di dolo generico, la consapevolezza della natura mendace ed ingannevole del segno utilizzato. (In motivazione la Corte ha precisato che tale...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 6202 del 21 giugno 1993
«La violenza carnale compiuta dal marito in danno della moglie non deve presentare connotazioni diverse rispetto a quella compiuta da un soggetto estraneo. (Nella specie trattavasi di imputazione di tentata violenza carnale. I giudici di merito...»