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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 175 del 22 febbraio 1999
«In tema di misure cautelari personali, la particolare gravità delle condizioni di salute richiesta per l'operatività del divieto di custodia in carcere, deve essere valutata, oltre che in sé stessa, anche in relazione alla praticabilità o meno dei...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 47473 del 7 dicembre 2004
«Ai fini del superamento del divieto di custodia cautelare, ai sensi dell'art. 275, comma 4, c.p.p., nei confronti del padre di prole di età inferiore a tre anni, quando la madre sia impossibilitata a dare assistenza a detta prole, deve riguardarsi...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 4639 del 21 novembre 1996
«Il limite posto dall'art. 275, comma 2 bis c.p.p. all'adozione della custodia cautelare quando sia prevedibile, in caso di condanna, la concessione del beneficio della sospensione condizionale, vale esclusivamente per la custodia cautelare in...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 40965 del 31 ottobre 2008
«In caso di trasgressione alle prescrizioni inerenti ad una misura cautelare diversa dagli arresti domiciliari, la sostituzione di tale misura con un'altra più grave, ai sensi dell'art. 276, comma primo, c.p.p., siccome non automatica ma...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 5690 del 5 febbraio 2008
«In caso di trasgressione alle prescrizioni concernenti il divieto di allontanarsi dal luogo di esecuzione degli arresti domiciliari, l'art. 276, comma primo ter, c.p.p., rende obbligatoria la revoca degli arresti domiciliari, seguita dal...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 21400 del 20 giugno 2006
«Atteso il carattere di automaticità attribuito dall'art. 276, comma primo ter, c.p.p., alla sostituzione, ivi prevista, della custodia cautelare in carcere agli arresti domiciliari, in caso di trasgressione delle prescrizioni concernenti il...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 23595 del 20 maggio 2004
«Non deve farsi luogo all'interrogatorio cosiddetto di garanzia, nel caso in cui la custodia cautelare in carcere è disposta, ex art. 276, comma primo ter c.p.p., in sostituzione della misura degli arresti domiciliari, a seguito della avvenuta...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 3744 del 23 gennaio 2013
«Configura il delitto di evasione e non l'ipotesi di trasgressione alle prescrizioni imposte, sanzionabile ex art. 276 c.p.p., l'allontanamento della persona sottoposta alla misura degli arresti domiciliari dal luogo di detenzione in un orario che...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 15053 del 18 aprile 2012
«In tema di arresti domiciliari, la trasgressione alle prescrizioni - concernente l'allontanamento volontario del soggetto dal luogo di esecuzione della misura (art. 276 comma primo ter, c.p.p.) - comporta che il giudice, accertata la...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 21487 del 28 maggio 2008
«In caso di trasgressione alle prescrizioni degli arresti domiciliari, concernenti il divieto di allontanarsi dal luogo di detenzione per ragioni diverse da quelle autorizzate, deve escludersi che la norma di cui all'art. 276, comma primo ter,...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 780 del 21 marzo 2000
«Nel caso di trasgressione alle prescrizioni inerenti ad una misura cautelare applicata nel contesto di una scarcerazione per decorrenza del termine massimo di custodia cautelare, il ripristino della custodia in carcere è subordinato, a norma...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 893 del 3 giugno 1995
«Il giudizio di comparazione delle circostanze è previsto ai fini della determinazione della pena ed è in linea di principio riservato al giudice del dibattimento, conseguentemente, quando si debba determinare la pena astrattamente prevista agli...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 48868 del 19 dicembre 2003
«È ammissibile il ricorso per cassazione avverso il provvedimento reso in tema di isolamento continuo dell'indagato detenuto ai sensi dell'art. 33 n. 3 della legge 26 luglio 1975 n. 354 (c.d. ordinamento penitenziario), trattandosi di provvedimento...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 1919 del 2 ottobre 1995
«L'art. 649 c.p.p. (divieto di un secondo giudizio), al pari delle norme sui conflitti positivi di competenza (artt. 28 e ss. c.p.p.) e dell'art. 669 c.p.p. (che disciplina il caso in cui siano emesse più sentenze per il medesimo fatto contro la...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 2136 del 17 maggio 1996
«Non può essere considerata trasgressiva del divieto di dimora in un determinato luogo e dell'obbligo di presentazione ad un ufficio di polizia giudiziaria predeterminato, e non può, quindi, dar luogo al ripristino, ai sensi dell'art. 307, comma 2,...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 1556 del 16 gennaio 2006
«In tema di arresti domiciliari il giudice, nell'autorizzare l'allontanamento dal domicilio per attività lavorative, non può prescindere dalla valutazione della compatibilità di tali attività con le esigenze cautelari alla base della misura stessa...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 123 del 8 gennaio 2003
«Ai fini dell'autorizzazione all'imputato ad assentarsi dal luogo degli arresti domiciliari per esigenze di lavoro determinate da assoluta indigenza, per la configurabilità di tale situazione deve farsi riferimento alle sue condizioni personali,...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 38860 del 30 ottobre 2001
«In tema di disciplina degli arresti domiciliari, l'autorizzazione ad assentarsi dal luogo degli arresti in caso di assoluta indigenza non può basarsi sulla semplice circostanza dell'avvenuta ammissione dell'imputato al gratuito patrocinio, e ciò...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 10256 del 27 agosto 1999
«Allorché il regime di arresti domiciliari preveda la possibilità di allontanarsi dal domicilio per soddisfare determinate esigenze, previo avviso all'autorità, risponde del reato di evasione il detenuto che si allontana dal luogo degli arresti...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 2530 del 21 luglio 1999
«In tema di disciplina degli arresti domiciliari, l'art. 284, terzo comma, c.p.p., che consente al giudice di autorizzare il sottoposto ad assentarsi dal luogo di arresto in caso di «assoluta indigenza», va riferito ai bisogni primari...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 24 del 21 gennaio 1997
«I provvedimenti emessi ai sensi dell'art. 284, terzo comma, c.p.p., che regolano le modalità di attuazione degli arresti domiciliari relativamente alla facoltà dell'indagato di allontanarsi dal luogo di custodia, contribuiscono ad inasprire o ad...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 4298 del 4 gennaio 1995
«Ai fini dell'estradizione del cittadino straniero dall'Italia allo Stato estero il principio della necessità della doppia incriminazione va inteso nel senso che sono escluse dagli elementi oggetto di verifica le condizioni di procedibilità....»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 4418 del 25 gennaio 1995
«L'autorizzazione ad assentarsi dal luogo ove si scontano gli arresti domiciliari, prevista dall'art. 284, comma 3, c.p.p., non costituisce modifica temporanea della prescrizione tipica della suddetta misura ma si risolve in una modalità di...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 5556 del 11 maggio 2000
«Ai fini del computo dei termini di durata massima, la misura cautelare degli arresti domiciliari è compatibile con la espiazione di una pena, poiché in entrambe le situazioni la persona risulta privata della libertà di locomozione,...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 4063 del 4 dicembre 1991
«La norma di cui all'art. 127 c.p.p. regola in via generale, e quindi, salvo le specifiche eccezioni, tutti i procedimenti in camera di consiglio non afferenti alla fase esecutiva. Se, pertanto, è detenuto colui che si trova nello stato di custodia...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 22441 del 21 maggio 2003
«In tema di misure cautelari personali, l'applicazione degli arresti domiciliari presso un luogo di cura, di assistenza o di accoglienza, di cui all'art. 275, comma quarto ter, c.p.p., non comporta come conseguenza necessaria la disposizione del...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 2154 del 24 maggio 1995
«In tema di applicazione della misura cautelare degli arresti in un luogo pubblico di cura, ai sensi del primo comma dell'art. 284 c.p.p., incombe al giudice di indicare espressamente, nel provvedimento impositivo della misura, il luogo del...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 15741 del 3 aprile 2003
«In tema di arresti domiciliari, agli effetti dell'art. 385 c.p., per abitazione deve intendersi il luogo in cui la persona conduce la propria vita domestica e privata con esclusione di ogni altra appartenenza (aree condominiali, dipendenze,...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 5770 del 18 maggio 1995
«L'abitazione, dalla quale la persona sottoposta alla misura degli arresti domiciliari non deve allontanarsi, va intesa soltanto come il luogo in cui il soggetto conduce la propria vita domestica e privata, con esclusione di ogni altra appartenenza...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 4374 del 11 dicembre 1993
«In presenza di un'infermità di mente che escluda o riduca grandemente la capacità di intendere e di volere dell'imputato sottoposto o da sottoporre a custodia cautelare, il giudice non è necessariamente tenuto a disporre la custodia in luogo di...»