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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 1972 del 20 novembre 1997
«Il provvedimento con il quale il giudice competente dispone in tema di misure cautelari, a norma dell'art. 27 c.p.p., assume completa autonomia rispetto al precedente provvedimento, disposto interinalmente dal giudice incompetente, e non può...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 4045 del 25 gennaio 2013
«Il termine di venti giorni, previsto dall'art. 27 c.p.p., costituisce il limite temporale dell'efficacia della misura cautelare disposta dal giudice incompetente, ma il suo decorso non comporta alcuna preclusione per il giudice competente di...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 15 del 5 gennaio 1993
«Ai fini del puntuale adempimento dell'obbligo di motivazione, anche in ordine alla scelta e al dosaggio della sanzione, non è sufficiente il mero richiamo all'art. 133 c.p., senza l'indicazione degli elementi giustificativi, con particolare...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 7090 del 23 febbraio 2012
«La parte che intenda rilevare l'incompetenza del giudice monocratico, a cui erano stati trasmessi gli atti da quello collegiale, deve sollevare la relativa eccezione, a pena di decadenza, entro il termine previsto dall'art. 33 quinques c.p.p., non...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 1526 del 28 settembre 1999
«In tema di durata massima della custodia cautelare per delitti commessi per finalità di terrorismo o di eversione dell'ordinamento costituzionale, il termine previsto dall'art. 303, comma primo, lett. a), n. 3, c.p.p. opera solo ove per i delitti...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 1271 del 12 febbraio 1997
«Nessuna norma processuale, in particolare né l'art. 34 c.p.p., né l'art. 604, c.p.p., prescrive che il giudice il quale ha pronunciato sentenza di annullamento per motivi processuali non possa più esercitare successivamente attività...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 10621 del 9 ottobre 1998
«Dal tenore letterale e dalla ratio della norma del capoverso dell'art. 63 c.p.p., come dal suo necessario coordinamento con le disposizioni di cui agli artt. 62 e 350 c.p.p., si deve ritenere che la preclusione all'utilizzazione dibattimentale,...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 13011 del 5 aprile 2002
«In tema di «giusto processo» e con riferimento alla materia delle misure cautelari personali, qualora prima dell'entrata in vigore della L. 1 marzo 2001, n. 63 si sia svolto regolarmente, secondo la disciplina all'epoca vigente, il procedimento di...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 7291 del 13 maggio 2003
«Nell'ambito del procedimento davanti al giudice di pace, a norma dell'art. 320 c.p.c., è preclusa alle parti la possibilità di produrre documenti in udienza successiva alla prima, che non sia stata fissata a norma del quarto comma dello stesso...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 3513 del 22 maggio 1997
«Il processo verbale è nullo qualora non vi sia almeno in sigla la sottoscrizione del pubblico ufficiale che lo ha compilato, e non quando il nome e cognome di questo non risultino in alcuna parte del verbale medesimo; ed è irrilevante che...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 14 del 5 gennaio 1998
«In tema di procedimento per la riparazione dell'ingiusta detenzione, la disposizione di cui al primo comma dell'art. 315 c.p.p., che prevede la sanzione di inammissibilità della domanda soltanto con riferimento alla mancata osservanza del termine...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 4724 del 13 settembre 1999
«In tema di motivazione dell'ordinanza impositiva della custodia cautelare, l'obbligo di cui all'art. 125, terzo comma c.p.p. è soddisfatto anche mediante l'esplicito riferimento a precedente ordinanza coercitiva divenuta inefficace per vizio di...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 26156 del 18 giugno 2003
«Il procedimento in camera di consiglio davanti alla Corte d'appello chiamata a deliberare sulla richiesta di revoca o sostituzione della misura coercitiva disposta nei confronti dell'estradando deve svolgersi nelle forme “partecipate” previste...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 1749 del 2 luglio 1993
«La puntuale lettura della sentenza 31 gennaio 1991, n. 45 della Corte costituzionale e il disposto dell'art. 127, terzo comma, in riferimento all'art. 309, ottavo comma, c.p.p., rendono palese che non esiste il diritto dell'interessato detenuto in...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 5386 del 10 maggio 1994
«Il verbale di dibattimento è nullo solo se la sottoscrizione del pubblico ufficiale che lo ha redatto manchi nell'ultima pagina, e non anche quando non sia sottoscritto su ogni foglio, non essendo prevista tra le cause di nullità l'inosservanza di...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 4497 del 15 aprile 1998
«Dal combinato disposto degli artt. 157, 168 c.p.p. e 54 att. c.p.p., si ricava che il momento essenziale della notificazione è costituito dalla consegna al destinatario della copia dell'atto da notificare, in quanto unico mezzo che ne consente la...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 38306 del 7 ottobre 2008
«In tema di restituzione nel termine per l'impugnazione della sentenza contumaciale ai sensi dell'art. 175, comma secondo, c.p.p., non sussiste preclusione alla presentazione della relativa istanza da parte dell'imputato, quando una precedente...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 34468 del 16 ottobre 2006
«L'imputato contumace ha diritto, se risulti provato che non ha avuto conoscenza del processo e dei provvedimenti relativi, ivi compresa la sentenza definitiva, di ottenere la restituzione nel termine per proporre impugnazione, anche se il...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 7227 del 23 giugno 1995
«Non è configurabile alcuna preclusione, a carico dell'imputato che abbia fruito della riduzione di pena ex art. 442 c.p.p., nel testo risultante dalla sentenza della Corte costituzionale n. 81 del 15 febbraio 1991, a chiedere la rinnovazione del...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 33300 del 4 settembre 2001
«L'ordinanza applicativa di misure cautelari personali, pur se formalmente viziata da inosservanza di norme processuali stabilite a pena di inutilizzabilità, in tanto va annullata in quanto si accerti che la fonte di prova illegittimamente indicata...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 837 del 6 aprile 1993
«Nel caso di espiazione di una pena unica cumulata, derivante dalla unificazione di una pluralità di pene e dall'inserimento nell'unico cumulo di una pluralità di cumuli parziali (in conseguenza della commissione in tempi diversi dei reati per i...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 3129 del 10 ottobre 1992
«Il divieto di utilizzazione dei risultati delle intercettazioni in altro procedimento, di cui all'art. 270 c.p.p., va inteso nel senso che non possono siffatti elementi valere come prova in diverso processo. Nessuna preclusione esiste, invece,...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 4915 del 19 agosto 1998
«La statuizione del giudice del riesame circa la sussistenza di gravi indizi di colpevolezza, funzionale alla conferma dell'originario provvedimento coercitivo, preclude, in mancanza di fatti nuovi sopravvenuti o di significative variazioni del...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 38 del 27 novembre 1995
«Il rinvio a giudizio dell'imputato disposto a conclusione dell'udienza preliminare, implicando un accertamento positivo della sussistenza di elementi tali da integrare quella qualificata probabilità di affermazione della responsabilità che è...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 27001 del 4 luglio 2001
«La preclusione all'applicazione di misure cautelari personali sancita dalla disposizione contenuta nell'art. 273, comma 2, c.p.p., secondo la quale nessuna misura può essere applicata se risulta che il fatto è stato compiuto in presenza di una...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 3285 del 2 marzo 1994
«In tema di misure cautelari personali, la norma dell'art. 273 secondo comma c.p.p., nella parte in cui dispone che nessuna misura cautelare può essere applicata se sussiste una causa di estinzione della pena, ha efficacia certamente vincolante e...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 1925 del 19 aprile 1996
«La condanna di primo grado (nella specie, a otto anni di reclusione per concorso esterno in associazione per delinquere di tipo mafioso), sopravvenuta alla revoca di precedente ordinanza di custodia cautelare in carcere, non costituisce, di per sè...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 1963 del 12 ottobre 1995
«Allorché venga irritualmente proposto ricorso immediato per cassazione avverso provvedimento suscettibile di essere aggredito con altro rimedio processuale (nella specie opposizione), la Corte di cassazione deve trasmettere gli atti al giudice...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 4067 del 8 febbraio 1995
«Nei casi in cui, ai sensi dell'art. 275, comma 2 bis, c.p.p., non sia applicabile la custodia cautelare in carcere, non può essere disposta, ex art. 274, lett. b), c.p.p., nessun'altra misura coercitiva. Ed infatti, il divieto di ordinare la...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 599 del 8 marzo 1999
«In tema di misure cautelari personali, le «esigenze cautelari di eccezionale rilevanza», di cui al quarto comma dell'art. 275 c.p.p., possono riguardare i delitti della stessa specie di quello per cui si procede, purché si tratti di delitti per i...»