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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 7692 del 13 luglio 1993
«...processuali stabilite per il credito di cui garantisce l'esecuzione, con la conseguenza che la domanda per il riconoscimento del diritto di ritenzione, se non proposta in primo grado è domanda nuova, come tale inammissibile in grado di appello.»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 11719 del 5 agosto 2002
«Tuttavia la consegna materiale, se deve provenire dall'alienante, non comporta anche la necessità del contatto fisico e diretto dell'acquirente con la cosa mobile, poiché ciò che viene in rilievo è il fatto che l'acquirente, ad esclusione di...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 3466 del 8 giugno 1982
«Nel giudizio di primo grado, l'inosservanza dell'obbligo della restituzione del fascicolo di parte, in precedenza ritirato, secondo la previsione dell'art. 169, secondo comma, c.p.c., non comporta improcedibilità dell'azione, ma implica soltanto...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 4156 del 29 aprile 1994
«L'atto di appello inteso a denunciare l'ultra petizione, consistente nell'avere la sentenza di primo grado riconosciuto un diritto di servitù in un giudizio di regolamento di confini, non ha effetto interruttivo della prescrizione acquisitiva del...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 7109 del 26 giugno 1993
«Nell'ipotesi in cui il giudice d'appello con la sua pronuncia riformi la sentenza di primo grado, in base alla quale l'istante aveva conseguito il possesso della cosa oggetto della sua domanda di reintegrazione (art. 1168 c.c.), viene meno il...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 3377 del 23 marzo 1995
«Allorquando il giudice di primo grado, pur rigettando la richiesta di reintegrazione nel possesso di una servitù per l'oggettiva impossibilità di ripristino dell'originario stato dei luoghi su cui insisteva la stessa, abbia emesso una statuizione...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 17567 del 31 agosto 2005
«...del 1990, è finalizzato a garantire l'immediatezza e genuinità della prova e comporta l'inammissibilità in secondo grado della prova per testi vertente su circostanze già oggetto di quella svoltasi in primo grado, ovvero diretta ad integrarle.»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 12511 del 15 ottobre 2001
«Nel procedimento di nunciazione la fase cautelare, finalizzata alle determinazioni provvisorie per la cui concessione è richiesta la ricorrenza delle condizioni poste dall'art. 1171, primo comma, c.c., è distinta da quella di merito, destinata a...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 1850 del 8 marzo 1996
«...ha ritenuto che, per effetto del cumulo, ai sensi del secondo comma dell'art. 10 c.p.c., la causa eccedesse il limite della competenza per valore del pretore e dovesse essere dichiarata riservata alla cognizione in primo grado del tribunale).»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 22775 del 3 dicembre 2004
«Presupposto dell'azione di regolamento di confini è l'incertezza della linea di demarcazione tra i fondi limitrofi e, qualora in primo grado sia stata esercitata detta azione, nel giudizio di appello può essere proposta, per la prima volta, la...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 4852 del 19 maggio 1999
«La consulenza tecnica può essere sia strumento di valutazione tecnica che di accertamento di situazioni di fatto rilevabili solo mediante il ricorso a determinate cognizioni tecniche e, qualora la parte solleciti l'esercizio del potere ufficioso...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 24791 del 8 ottobre 2008
«...da fattori indipendenti dalla propria volontà e tale prova va fornita dimostrando di aver osservato nell'esecuzione della prestazione sanitaria la diligenza normalmente esigibile da un medico in possesso del medesimo grado di specializzazione.»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 6318 del 16 maggio 2000
«In tema di responsabilità del medico dipendente di una struttura ospedaliera per i danni subiti da un neonato, partorito da donna della quale costui era medico di fiducia, per difetto di assistenza nelle varie fasi del parto, per quanto non...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 15718 del 2 luglio 2010
«Posto che, in generale, la circostanza che l'errore commesso dall'avvocato nel giudizio di primo grado possa essere rimediato attraverso la proposizione dell'appello contro la sentenza sfavorevole non è sufficiente, di per sé, ad escludere che la...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 722 del 27 gennaio 1999
«Il cliente che chieda al proprio difensore il ristoro dei darmi che egli assume subiti a seguito della mancata impugnazione della sentenza di primo grado non può limitarsi a dedurre l'astratta possibilità della riforma in appello di tale pronuncia...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 11774 del 21 maggio 2007
«...argomentazione difensiva volta a contrastare la formulata eccezione di prescrizione nell'allegazione addotta in appello circa l'individuazione della diversa data di decorrenza del termine di prescrizione rispetto a quella indicata in primo grado).»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 5681 del 15 marzo 2006
«Nel giudizio di primo grado di opposizione a decreto ingiuntivo, il mancato (o tardivo) deposito del fascicolo di parte nel termine di cui all'art. 169 co. 2 c.p.c. comporta che la decisione deve essere assunta dal giudice prescindendo dai...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 13242 del 6 giugno 2007
«...quanto attiene sia alla loro esistenza, sia al grado della loro efficienza causale; pertanto, qualora in detto giudizio sia stato escluso il concorso di colpa del danneggiato, ogni questione sul punto non è più proponibile nel successivo giudizio.»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 14667 del 30 luglio 2004
«...urlo. La relativa eccezione della parte costituisce pertanto una mera difesa, e, quindi, una eccezione c.d. impropria, in quanto tale rilevabile in ogni stato e grado del giudizio di merito senza i limiti di preclusione del giudicato interno....»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 7631 del 16 maggio 2003
«Con riferimento all'aggravamento dei postumi permanenti, e quindi dei danni già chiesti nel giudizio di primo grado, occorre che esso si sia verificato successivamente alla sentenza di primo grado o almeno al momento in cui esso aggravamento...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 2809 del 10 marzo 1995
«Qualora il giudice di primo grado nel liquidare un debito di valore non abbia provveduto a riconoscere sulla relativa somma gli interessi compensativi, totalmente o anche solo parzialmente (come nel caso in cui li abbia riconosciuti dalla data...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 1075 del 25 marzo 1976
«...anche nel corso del giudizio di primo grado, con la conseguenza che gli interessi, così richiesti, decorrano dal giorno della domanda proposta in corso di causa e non già dal momento della proposizione della domanda di pagamento del capitale.»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 23304 del 8 novembre 2007
«...del danno da lucro cessante operata dalla Corte d'appello rispetto al quantum liquidato con la sentenza di primo grado, fondata su una testimonianza de relato dal contenuto generico in ordine alla futura ed incerta conclusione di un affare).»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 13558 del 16 settembre 2003
«...mancata adozione del metodo equitativo, a meno che non vi sia stata una richiesta della parte al riguardo oppure, trattandosi di procedimento di appello, il giudice abbia abbandonato il criterio equitativo di liquidazione seguito in primo grado.»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 13358 del 1 dicembre 1999
«Qualora, nelle more tra primo e secondo grado del giudizio risarcitorio per illecito aquiliano, il debitore adempia parzialmente la propria obbligazione, il giudice d'appello, anche ove riformi la decisione di primo grado, deve tenere debito conto...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 1392 del 7 febbraio 1995
«...quantum alla svalutazione monetaria verificatasi nel periodo intercorso tra la sentenza di primo grado e quella di appello, anche se il danno sia stato liquidato con criteri equitativi, ove manchi una rinuncia espressa o tacita dell'interessato.»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 24080 del 25 settembre 2008
«In tema di risarcimento del danno, il fatto colposo del creditore che abbia contribuito al verificarsi dell'evento dannoso (ipotesi regolata dall'art. 1227, primo comma, c.c.) è rilevabile d'ufficio, per cui la sua prospettazione non richiede la...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 27123 del 19 dicembre 2006
«In tema di risarcimento del danno, l'ipotesi disciplinata dal secondo comma dell'art. 1227 c.c., laddove esclude il risarcimento del danno che il creditore avrebbe potuto evitare usando l'ordinaria diligenza, costituisce oggetto di una eccezione...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 4633 del 24 maggio 1997
«L'ampiezza dell'obbligo di sorveglianza dei soggetti incapaci di intendere o volere (art. 2047 c.c.) è da rapportare alle circostanze di tempo, luogo, ambiente, pericolo, che, considerando altresì la natura e il grado di incapacità del soggetto...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 13169 del 4 ottobre 2000
«...se ha agito giudizialmente pro quota, con l'adesione del debitore convenuto), con la conseguenza che il conducente che ha risarcito il danneggiato ha regresso nei riguardi dell'altro conducente nella misura del corrispondente grado di colpa.»