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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 7730 del 15 giugno 1999
«Ai sensi dell'art. 197 lett. a) c.p.p. sussiste incompatibilità con l'ufficio di testimone per le persone imputate in procedimento connesso a norma dell'art. 12 c.p.p., disposizione che per quanto riguarda la c.d. connessione «occasionale»...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 37005 del 26 settembre 2003
«In tema di inutilizzabilità di dichiarazioni rese da chi sin dall'inizio avrebbe dovuto essere sentito in qualità di imputato o di indagato, mentre l'incompatibilità ai sensi dell'art. 197 c.p.p., che preclude l'ammissione stessa del testimone,...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 9553 del 1 luglio 2002
«In tema di incapacità a testimoniare, la sanatoria, prevista dall'art. 157, comma secondo, c.p.c., della nullità della deposizione resa da teste incapace, per decadenza della parte interessata dalla facoltà di eccepire il vizio, risponde a un...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 5460 del 22 agosto 1983
«Poiché la prova testimoniale deve avere ad oggetto fatti e non apprezzamenti o giudizi, il giudice del merito deve negare valore probatorio decisivo alla deposizione testimoniale che si traduca in una interpretazione del tutto soggettiva o in un...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 22030 del 2 settembre 2008
«Il giudizio sulla capacità del teste deve essere effettuato con riferimento al momento in cui la deposizione viene resa, restando irrilevante che, successivamente, il teste medesimo sia divenuto parte per successione "mortis causa" alla parte...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 20731 del 3 ottobre 2007
«Il collega di lavoro del dipendente sottoposto a procedimento disciplinare per fatto addebitato ad entrambi in concorso non è titolare di interesse, neppure ad adiuvandum che possa legittimare la sua partecipazione al giudizio nel quale il...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 10545 del 9 maggio 2007
«Il lavoratore subordinato è incapace a testimoniare nei giudizi di opposizione ad ordinanza-ingiunzione, nei casi in cui l'addebito che ha dato luogo alla sanzione attenga ad elementi del rapporto di lavoro di chi depone come teste, non potendo...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 11034 del 12 maggio 2006
«L'interesse che determina l'incapacità a testimoniare, ai sensi dell'art. 246 c.p.c., è solo quello giuridico, personale, concreto ed attuale, che comporta o una legittimazione principale a proporre l'azione ovvero una legittimazione secondaria ad...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 9126 del 28 agosto 1993
«La capacità di testimoniare differisce dalla valutazione della attendibilità del teste operando su piani diversi, perché l'una, ai sensi dell'art. 246 c.p.c., dipende dalla presenza di un interesse giuridico (non di mero fatto) che potrebbe...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 11377 del 16 maggio 2006
«L'incapacità a testimoniare, prevista dall'articolo 246 c.p.c., che si identifica con l'interesse a proporre la domanda o a contraddirvi di cui all'articolo 100 c.p.c., determina la nullità della deposizione e non può essere rilevata d'ufficio, ma...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 14587 del 30 luglio 2004
«La nullità della deposizione testimoniale resa da persona incapace deve essere eccepita subito dopo l'espletamento della prova, anche quando l'incapacità sia stata eccepita prima dell'assunzione, atteso che le disposizioni limitative della...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 13068 del 14 luglio 2004
«La parte civile può legittimamente rendere testimonianza nel processo penale, non esistendo all'interno del processo penale una norma come l'art. 246 c.p.c., e tale testimonianza può essere sottoposta al cauto e motivato apprezzamento del giudice,...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 3759 del 29 marzo 1993
«La mancata intimazione ai testi non comporta decadenza dalla prova testimoniale ove l'omissione di tale adempimento — necessario, appunto, per evitare la decadenza predetta (oltre che per l'adozione, nei confronti dei testi non comparsi, dei...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 2013 del 18 febbraio 1992
«La nullità di un atto processuale è irrilevante se, una volta eccepita e dichiarata, l'atto venga rinnovato nelle forme di legge, salva la verificazione di una decadenza; né, ove l'atto viziato sia consistito nell'assunzione di una prova...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 7998 del 8 agosto 1990
«La circostanza che il teste, in relazione ai fatti sui quali viene chiamato a deporre, si possa trovare nell'alternativa di ammettere o negare la commissione di un reato, non implica di per sé incapacità a testimoniare, non rientrando nelle...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 3674 del 6 giugno 1981
«Per i testimoni assunti nel processo civile, mentre l'accertamento del reato di falsa testimonianza vieta al giudice civile di tener conto della deposizione del teste riconosciuto falso, essendo l'inattendibilità di costui effetto necessario della...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 1889 del 20 aprile 1978
«La rinnovazione dell'esame testimoniale dichiarato nullo non è affetta da alcuna nullità per il fatto che il verbale della deposizione rinnovata consista nella semplice ricopiatura a macchina di quello redatto nella precedente occasione, poiché...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 13463 del 22 marzo 2013
«In tema di intercettazioni telefoniche, il contenuto delle conversazioni intercettate può essere provato anche mediante deposizione testimoniale, non essendo necessaria la trascrizione delle registrazioni nelle forme della perizia, atteso che la...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 1075 del 1 febbraio 2000
«In tema di rinnovazione della istruzione dibattimentale in sede di appello, l'art. 603 c.p.p. reca diversità di previsione, a seconda che si tratti di prove preesistenti o concomitanti al giudizio di primo grado, emerse in un diverso contesto...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 42951 del 19 dicembre 2002
«Ai fini della configurabilità del delitto di cui all'art. 349 c.p., violazione di sigilli, non è necessaria la preventiva redazione del verbale di sequestro, atteso che l'obbligo della intangibilità dei sigilli nasce dalla loro materiale...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 2055 del 5 marzo 1997
«Il delitto di subornazione - che è un reato di pericolo - richiede (secondo l'attuale formulazione della previsione incriminatrice) che la persona verso la quale si dirige l'opera del subornatore, al momento dell'offerta o della promessa del...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 4299 del 29 gennaio 2013
«Ai fini della configurabilità del delitto di falsa testimonianza, la valutazione sulla pertinenza (da intendersi come riferibilità o afferenza dell'oggetto della testimonianza ai fatti che il processo è destinato ad accertare) e sulla rilevanza...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 9206 del 1 marzo 2004
«Il reato di falsa testimonianza (art. 372 c.p.) si reitera soltanto se la condotta tipica viene posta in essere in una successiva deposizione autonoma davanti ad una diversa autorità giudiziaria, vale a dire in una diversa fase processuale....»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 26559 del 2 luglio 2008
«In tema di falsa testimonianza, ciò che rileva ai fini dell'integrazione del reato è che il testimone affermi il falso o neghi il vero, mentre è irrilevante il grado di influenza che la deposizione falsa ha esercitato in concreto sul procedimento.»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 34467 del 12 settembre 2007
«Non integra il delitto di falsa testimonianza la deposizione non veridica che verta su fatti e circostanze del tutto estranei all'oggetto dell'accertamento e quindi inidonei ad arrecare un qualsiasi contributo alla ricerca della prova.»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 7732 del 23 febbraio 2004
«Ai fini della configurazione del delitto di falsa testimonianza è richiesta la valutazione sulla pertinenza e sulla rilevanza della deposizione da compiere con riferimento alla situazione processuale esistente al momento in cui il reato viene...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 10960 del 15 ottobre 1986
«Qualora un testimone revochi o modifichi nei dibattimenti la precedente deposizione accusatoria resa in istruttoria, e successivamente ritratti la deposizione dibattimentale falsamente prestata, a seguito di giudizio immediato per falsa...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 2124 del 16 febbraio 1990
«Ai fini della sussistenza o meno del delitto di falsa testimonianza, non rileva l'uso che il giudice del processo principale abbia fatto della deposizione o l'esito della sua utilizzazione nell'insieme delle prove di cui disponeva, essendo...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 10334 del 24 ottobre 1988
«La ritrattazione, quale causa di eliminazione della punibilità del delitto di falsa testimonianza, consiste in una smentita non equivoca del fatto deposto e nella manifestazione del vero. Pertanto, non è tale la dichiarazione, fatta da un teste,...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 6945 del 4 luglio 1986
«Il bene giuridico protetto dal reato di falsa testimonianza è il normale svolgimento dell'attività giudiziaria, che potrebbe essere fuorviata da deposizioni false o reticenti. Poiché trattasi di reato di pericolo, è sufficiente, per la sua...»