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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 4086 del 22 gennaio 1998
«Il computo del termine massimo di custodia cautelare è regolato dall'art. 303 c.p.p. con riguardo a quattro fasi; la seconda di queste è compresa tra il provvedimento che dispone il giudizio e la sentenza di condanna di primo grado. In tale fase...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 2172 del 21 settembre 1995
«Il principio dell'applicazione della legge più favorevole non trova attuazione nella fase dinamica preprocessuale delle indagini preliminari, ed in particolare nel procedimento incidentale de libertate ove al tribunale, in sede di riesame o di...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 2481 del 24 agosto 1995
«Il disposto dell'art. 278 c.p.p. sta a significare che, ai fini della determinazione della pena in vista dell'applicazione di una misura personale coercitiva, si debba far riferimento alla pena stabilita dalla legge per ciascun reato così come...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 2501 del 18 giugno 1994
«Ai fini del computo della durata complessiva della custodia cautelare il giudizio formulato all'atto della pronuncia della sentenza in ordine all'equivalenza delle aggravanti ad effetto speciale contestate e ritenute con le attenuanti generiche...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 1472 del 12 febbraio 1992
«La misura degli «arresti domiciliari» è una forma di custodia cautelare e non può costituire modalità di esecuzione della pena detentiva inflitta. Invero, in sede di condanna gli arresti domiciliari si trasformano automaticamente da misura...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 3649 del 23 febbraio 2000
«Ai sensi dell'art. 284, comma 3, c.p.p., il giudice può autorizzare l'imputato sottoposto agli arresti domiciliari ad assentarsi per provvedere alle sue “indispensabili esigenze di vita”, quando questi non possa provvedere altrimenti, ovvero per...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 3106 del 16 novembre 1999
«Commette il reato di peculato il notaio che, incaricato della levata di protesti cambiari, si appropria del denaro derivante dall'incasso degli effetti cambiari consegnatogli per detto scopo, omettendo di effettuare il pagamento nel tempo dovuto...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 1931 del 13 luglio 1998
«L'art. 289 c.p.p., nella nuova formulazione introdotta dall'art. 2 della legge 16 luglio 1997 n. 234, che prevede l'interrogatorio dell'indagato prima della applicazione della misura interdittiva della sospensione dell'esercizio di un pubblico...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 895 del 13 marzo 1998
«La mancata trasmissione, da parte del pubblico ministero, in violazione del disposto di cui all'art. 291, comma 1, ultima parte, c.p.p., delle eventuali memorie difensive già depositate (anche se riferibili, come nella specie, a precedenti...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 5235 del 21 aprile 2000
«In tema di procedimenti dinanzi al giudice di pace, l'atto di opposizione a decreto ingiuntivo proposto dalla parte tramite avvocato esercente extra districtum e sottoscritto da quest'ultimo è pienamente legittimo tutte le volte in cui il valore...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 4033 del 11 dicembre 1992
«Il giudice, pur potendo disporre misure cautelari, ai sensi dell'art. 291 c.p.p., solo su richiesta del P.M., sulla base degli «elementi» da questi presentati, è tuttavia investito del potere-dovere di qualificare e inquadrare poi, autonomamente,...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 11 del 2 maggio 2000
«In tema di misure cautelari personali, allorché sia denunciato, con ricorso per cassazione, vizio di motivazione del provvedimento emesso dal tribunale del riesame in ordine alla consistenza dei gravi indizi di colpevolezza, alla Corte suprema...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 2495 del 13 giugno 1994
«Non sussiste la nullità del provvedimento applicativo della custodia cautelare in carcere per la violazione dell'art. 292, comma 1, lett. b), c.p.p. (che impone «la descrizione sommaria del fatto, con l'indicazione delle norme che si assumono...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 4638 del 2 marzo 2000
«Anche in materia de libertate vige il principio della immutabilità del fatto contestato, inteso come accadimento della realtà, sul quale l'indagato è stato chiamato a difendersi, non già il principio dell'immutabilità della definizione giuridica...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 1823 del 10 giugno 1998
«Quando il fatto per il quale è stata applicata una misura cautelare rimane identico nei suoi elementi caratterizzanti, costituiti da condotta, evento e nesso di causalità, la diversa e più grave qualificazione giuridica del medesimo, anche per...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 16 del 19 giugno 1996
«Ai sensi della normativa contenuta nel D.L.vo 30 dicembre 1992 n. 502 (come modificato dal D.L.vo 7 dicembre 1993, n. 517), recante disposizioni di riordino della disciplina in materia sanitaria, ed in particolare con riferimento alle attribuzioni...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 2271 del 31 maggio 1996
«La nullità dell'ordinanza cautelare prevista dall'art. 292, comma 2, c.p.p., non è né assoluta, né relativa, ma deve essere qualificata come nullità di terzo genere, che deve essere dichiarata di ufficio, ma che può essere sanata nelle forme...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 7098 del 18 luglio 1997
«La fuga all'estero dopo la commissione di un reato, in previsione dell'emissione di mandato o ordine di cattura, si risolve, dopo che il provvedimento restrittivo sia stato emesso, in un volontario sottrarsi all'esecuzione dello stesso e...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 14535 del 10 aprile 2007
«Nell'ipotesi in cui in diversi procedimenti sono emesse più ordinanze cautelari per fatti diversi, non legati da connessione qualificata, e gli elementi posti a fondamento della seconda ordinanza erano già desumibili dagli atti al momento della...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 3482 del 8 settembre 1997
«Ai fini dell'applicabilità dell'art. 297, comma terzo, c.p.p., per fatti «non desumibili dagli atti prima del rinvio a giudizio» devono intendersi quelli per cui non sono ancora acquisiti, al momento della chiusura delle indagini in ordine ad...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 8839 del 5 marzo 2010
«Anche nel caso di più ordinanze cautelari emesse in distinti procedimenti dinanzi alla medesima autorità giudiziaria nei confronti della stessa persona per fatti diversi non legati dalla connessione qualificata prevista dall'art. 297, comma terzo,...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 44902 del 20 novembre 2009
«In presenza di una connessione qualificata tra i fatti per i quali venga emessa una prima ordinanza di custodia cautelare e quelli per i quali venga emessa una ordinanza successiva, la retrodatazione della decorrenza del termine di durata massima...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 40321 del 29 ottobre 2008
«Quando nei confronti dello stesso imputato sono emesse in distinti procedimenti pendenti dinanzi alla medesima autorità giudiziaria ordinanze di custodia cautelare per fatti diversi tra i quali non sussiste la connessione qualificata prevista...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 2021 del 15 gennaio 2008
«In tema di misure cautelari, la sopravvenienza di provvedimenti giurisdizionali diversi da quelli previsti dall'art. 300 c.p.p. (archiviazione, sentenza di non luogo a procedere o di proscioglimento, sentenza di condanna a pena dichiara estinta,...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 18003 del 23 maggio 2006
«La regola della retrodatazione della decorrenza dei termini di custodia cautelare, nel caso di emissione di più ordinanze che dispongono la medesima misura nei confronti dello stesso imputato per fatti diversi, trova applicazione pur quando, in...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 7615 del 2 marzo 2006
«Quando nei confronti di un imputato sono emesse più ordinanze cautelari per fatti diversi in relazione ai quali esiste una connessione qualificata, opera la retrodatazione prevista dall'art. 297, comma terzo, c.p.p. anche rispetto a fatti oggetto...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 1077 del 12 gennaio 2006
«La retrodatazione, ai sensi dell'art. 297, comma 3, c.p.p., della decorrenza dei termini di custodia cautelare alla data della esecuzione o notificazione di una prima ordinanza cautelare, cui ne siano seguite altre relative a fatti diversi, non...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 20922 del 3 giugno 2005
«Nel caso di pluralità di ordinanze applicative della medesima misura cautelare la regola dettata dall'art. 297, comma 3, c.p.p., secondo cui i termini di durata massima della misura decorrono dal giorno in cui è stata eseguita o notificata la...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 42271 del 17 dicembre 2002
«In tema di divieto di c.d. «contestazione a catena», i termini di efficacia della nuova ordinanza cautelare emessa per lo stesso fatto oggetto di precedente ordinanza, ovvero per fatti diversi commessi antecedentemente e legati ad esso dal...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 1835 del 2 giugno 1999
«Il divieto delle contestazioni a catena e la conseguente applicazione della disciplina dell'art. 297, comma terzo, c.p.p., trovano applicazione nelle ipotesi di misure cautelari riferibili allo stesso fatto o a fatti diversi tra i quali sussista...»