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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 14873 del 16 novembre 2000
«Nell'opposizione di terzo all'esecuzione, l'art. 621 c.p.c. nega al terzo opponente la possibilità di provare con testimoni e, quindi, con presunzioni semplici il diritto vantato sui beni pignorati nella casa o nell'azienda del debitore. La...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 7564 del 29 agosto 1994
«Il contratto di locazione, che conferisce un mero diritto personale di godimento, e prescinde dalla sussistenza del diritto di proprietà del locatore, non è di per sé idoneo, in mancanza di altre risultanze probatorie o qualora esse siano...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 2419 del 6 aprile 1983
«Poiché a norma dell'art. 621 c.p.c. il terzo che si oppone all'esecuzione ai sensi del precedente art. 619 non può provare con testimoni (e quindi neppure con presunzione) il suo preteso diritto (di proprietà o altro diritto reale) sui beni mobili...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 96 del 7 gennaio 1980
«L'azione del terzo opponente, prevista dagli artt. 619 e ss. c.p.c., ha contenuto di accertamento negativo circa l'appartenenza al debitore, presunta iuris tantum, dei beni pignorati nella casa o nell'azienda dello stesso. Per vincere tale...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 1709 del 24 marzo 1979
«Al terzo opponente è dato il potere di combattere la presunzione di appartenenza prevista dall'art. 621 c.p.c. mediante la prova che il luogo in cui il pignoramento è stato eseguito non costituisce la casa del debitore, ma non è producente a tale...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 2916 del 3 maggio 1980
«Il principio secondo cui il contratto di comodato dei beni pignorati nell'abitazione del debitore non è sufficiente a vincere la presunzione di appartenenza di detti beni al debitore medesimo presuppone che il terzo opponente intenda provare la...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 4811 del 19 settembre 1979
«Alla proroga del contratto a tempo determinato pattuita per l'ipotesi di mancata disdetta in un termine anteriore alla scadenza stabilita, la quale si attua (come la rinnovazione tacita) in difetto di una manifestazione espressa, è inapplicabile...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 2459 del 16 aprile 1984
«L'opposizione, rivolta a far valere la proprietà od altro diritto reale sui beni mobili pignorati nella casa del debitore, è soggetta alle limitazioni probatorie di cui all'art. 621 c.p.c. anche quando venga proposta da familiare conviventi, ivi...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 694 del 29 gennaio 1981
«Poiché l'opposizione di terzo all'esecuzione, a norma dell'art. 619 c.p.c., è azione di accertamento negativo, diretta a vincere la presunzione iuris tantum di appartenenza al debitore dei beni staggiti nella casa di abitazione o nell'azienda...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 932 del 30 gennaio 1997
«La parcella dell'avvocato costituisce una dichiarazione unilaterale assistita da una presunzione di veridicità, in quanto l'iscrizione all'albo del professionista è una garanzia della sua personalità; ciò tuttavia non lo esime, in caso di...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 17478 del 23 agosto 2011
«Nell'ambito della disciplina dettata dall'art. 644 c.p.c., l'inefficacia del decreto ingiuntivo è legittimamente riconducibile alla sola ipotesi in cui manchi o sia inesistente la notifica nel termine stabilito dalla norma predetta poiché la...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 22959 del 31 ottobre 2007
«Il decreto ingiuntivo dichiarato esecutivo ex art. 647 c.p.c. e passato in giudicato in data anteriore alla dichiarazione di fallimento, per mancata tempestiva opposizione o perché l'opponente non si è costituito, costituisce titolo per...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 8593 del 11 agosto 1993
«Il decreto ingiuntivo diventa inefficace, a norma dell'art. 644 c.p.c., nel caso di mancata notifica nei termini stabiliti in tale norma e non anche nel caso di nullità o irregolarità della notificazione, potendo in tale ipotesi il debitore far...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 11610 del 23 marzo 2011
«La presunzione di proporzionalità della reazione difensiva armata in caso di violazione di domicilio, prevista dal secondo comma dell'art. 52 c.p., opera anche nell'ipotesi di legittima difesa putativa incolpevole.»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 19375 del 6 maggio 2013
«In tema di legittima difesa, la presunzione di proporzionalità a favore della reazione di difesa in luoghi di domicilio o ad esso equiparabili, prevista dal comma secondo dell'art. 52 cod. pen, come modificato dalla L. n. 59 del 2006, non opera...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 12489 del 26 marzo 2007
«In tema di legittima difesa, la legge 13 febbraio 2006, n. 59 ha stabilito la presunzione della sussistenza del requisito della proporzione tra offesa e difesa, quando sia configurabile la violazione di domicilio dell'aggressore, ossia l'effettiva...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 1298 del 10 febbraio 1993
«In tema di imputabilità, posto che la capacità di intendere e di volere dell'adulto (a differenza di quanto si verifica nel caso del minore ultraquattordicenne), forma oggetto di una vera e propria presunzione, sia pure iuris tantum, l'obbligo di...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 382 del 15 gennaio 1993
«La capacità di intendere e di volere, con riguardo ai maggiori degli anni diciotto, è presunta fino a prova contraria. Tale presunzione non può dirsi vinta, a rigore, neppure dalla accertata esistenza di infermità psichiche, quando non risulti che...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 9026 del 27 ottobre 1983
«L'abitualità a delinquere ex art. 102 c.p. è operante obbligatoriamente ed automaticamente per presunzione di legge, senza bisogno di un accertamento del giudice. L'abitualità, invece, ritenuta dal giudice ex art. 103 c.p., è rimessa al potere...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 7709 del 26 maggio 1989
«Il giudizio inerente alla concessione o al diniego del perdono giudiziale, più che involgere una diagnosi completa del passato del minore infradiciottenne, comporta un giudizio prognostico sul futuro dello stesso e, quindi, sulla possibilità che...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 5856 del 19 giugno 1986
«È costituzionalmente legittima la presunzione di pericolosità sociale e cioè l'obbligatorietà ed automatica applicazione della misura di sicurezza quando si sia in presenza di condizioni, le quali consentono di far ritenere, sulla base di...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 4906 del 7 aprile 1989
«Il delitto di cospirazione politica mediante associazione è un reato permanente, formale, di pericolo indiretto per la personalità dello Stato, ossia di pericolo presunto iuris et de iure per il semplice fatto della costituzione di un'associazione...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 6979 del 12 luglio 1985
«In tema di reati commessi da appartenenti ad associazioni criminose, la sola appartenenza all'associazione ed anche l'eventuale previsione del reato fine, sono di per sé inidonee a far ritenere responsabile come compartecipe il singolo associato,...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 6847 del 13 febbraio 2008
«Nel caso di condanna per associazione di tipo mafioso l'applicazione della misura di sicurezza, quale prevista dall'art. 417 c.p., non richiede l'accertamento in concreto della pericolosità del soggetto; il che, peraltro, non dà luogo alla...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 8178 del 12 ottobre 1983
«Ai fini della sussistenza del reato di attentato a impianti di pubblica utilità, la nozione di impianto indica il complesso di strutture, apparecchi, attrezzature e congegni concorrenti ad uno stesso scopo ed indispensabili per un determinato...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 28843 del 15 luglio 2009
«La presunzione "iuris et de iure" del pericolo nel caso di incendio di cosa altrui è configurabile anche con riferimento a cosa parzialmente altrui (nella specie, bene del quale il reo era comproprietario).»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 4232 del 27 marzo 1980
«In caso di incendio, sia doloso sia colposo, il pericolo per la pubblica incolumità è presunto quando il fuoco venga a svilupparsi su cosa che non sia di esclusiva proprietà dell'agente. Tale presunzione sussiste anche quando l'autore del fatto...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 11486 del 17 agosto 1990
«Per le ipotesi colpose di disastro contemplate dall'art. 449 c.p. vale la medesima presunzione assoluta di pericolo postulata per le ipotesi dolose di cui all'art. 426 c.p., di tal che per la loro integrazione non è necessario il requisito della...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 6569 del 14 luglio 1984
«Il concetto di «inondazione» inerisce ad un disastro, cagionato dall'elemento liquido di vaste dimensioni per entità ed estensione, con carattere della prorompente diffusione e diffusibilità e coinvolgente un numero indeterminato di persone o...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 30283 del 18 luglio 2003
«La detenzione per il commercio di medicinali scaduti costituisce il reato previsto dagli artt. 443 e 452 c.p., in quanto vi è una presunzione assoluta della loro pericolosità desunta dalla previsione di un limite temporale per il loro impiego...»