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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 4263 del 29 gennaio 2009
«Ai fini della concedibilità dell'estradizione per l'estero, non assume rilievo l'eventuale difformità del trattamento sanzionatorio del reato previsto nell'ordinamento dello Stato richiedente, atteso che la relativa disciplina rientra nella...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 2539 del 3 luglio 1992
«Questo presuppone, infatti, la formazione e la permanenza, fra tre o più persone, di un vincolo associativo finalizzato allo scopo di commettere una serie indeterminata di delitti e la predisposizione comune di mezzi all'uopo idonei, mentre...»
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Cassazione civile, Sez. III, ordinanza n. 7566 del 23 maggio 2002
«Poiché, a norma dell'art. 5 c.p.c., la competenza si determina con riguardo alla legge vigente al momento della proposizione della domanda, qualora la norma processuale, vigente alla data della domanda introduttiva, preveda espressamente una...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 4985 del 22 maggio 1999
«Anche dopo l'entrata in vigore della legge n. 580 del 1993, il procedimento di omologazione dell'atto costitutivo di una società e delle sue successive variazioni deve ritenersi attribuito alla competenza territoriale del Tribunale del luogo ove...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 25031 del 28 novembre 2005
«La devoluzione alla giurisdizione tributaria delle questioni attinenti alla debenza o meno della tassa di concessione governativa, ai sensi dell'art. 12, comma 2, della legge 28 dicembre 2001, n. 448, che ha modificato l'art. 2 del D.L.vo 31...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 12412 del 6 luglio 2004
«La tassativa previsione «tributi comunali e locali» della lettera h) di quest'ultima disposizione, dove la qualifica di «locale» riferita al tributo è enunciata in aggiunta a quella di «comunale» segue infatti il criterio discretivo desumibile...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 15025 del 21 novembre 2000
«Solo ai fini probatori, per l'individuazione di quale sia il concreto reddito da lavoro percepito dal soggetto, e sulla cui proiezione futura l'invalidità incide negativamente, la disposizione in questione fornisce una presunzione, con il rinvio,...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 10810 del 2 novembre 1993
«La disposizione dell'art. 27 della L. 24 dicembre 1969, n. 990, che prevede la riduzione proporzionale dei diritti dei danneggiati nell'ipotesi in cui il risarcimento dovuto dal responsabile superi le somme assicurate, non è applicabile alle...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 2177 del 5 marzo 1994
«La sentenza della Corte costituzionale n. 319 del 1989 - che ha dichiarato l'illegittimità costituzionale dell'art. 28, L. 24 dicembre 1969, n. 990 nella parte in cui non esclude che gli enti gestori delle assicurazioni sociali possano esercitare...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 10665 del 11 maggio 2009
«L'art. 153 del D.L.vo 7 settembre 2005, n. 209, che, nell'ambito della nuova disciplina dettata dal codice delle assicurazioni private, riconosce ai danneggiati residenti in Italia che abbiano subito un danno derivante da sinistro stradale...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 2447 del 6 febbraio 2006
«Tale disposizione, la quale richiama gli artt. 33, comma 1, e 45, comma 18, del D.L.vo n. 80 del 1998, esclusivamente quanto al procedimento da seguire in sede di impugnazione dei procedimenti disciplinari in questione, non può infatti...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 26790 del 18 dicembre 2009
«La disposizione dell'art. 1182, comma terzo, c.c. - secondo la quale l'obbligazione avente ad oggetto il pagamento di una somma di danaro deve essere adempiuta al domicilio del creditore e, correlativamente, in tale luogo si determina la...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 9922 del 26 aprile 2010
«La disposizione dettata dall'art. 1469 bis, terzo comma, n. 19, c.c. - che, avendo natura di norma processuale, si applica nelle cause iniziate dopo la sua entrata in vigore, anche se relative a controversie derivanti da contratti stipulati prima...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 6802 del 20 marzo 2010
«Il consumatore convenuto dinanzi a foro diverso da quello suo proprio, il quale eccepisca l'incompetenza territoriale del giudice davanti al quale è stato tratto, ha l'onere di allegare che trattasi di controversia concernente un contratto cui,...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 1157 del 29 gennaio 1993
«Spettano alla giurisdizione ordinaria le controversie in materia di decadenza dalla carica di consigliere comunale per incompatibilità, in forza della disposizione speciale di cui all'art. 9 bis, D.P.R. 16 maggio 1960, n. 570 — aggiunto dall'art....»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 16136 del 27 ottobre 2003
«In tema di regolamento di competenza (nella specie, per territorio), la disposizione dettata dall'art. 38 c.p.c. è volta a regolare, oltre il tempo, anche i modi dell'eccezione, ed alla sua osservanza è condizionato il dovere del giudice di...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 2306 del 2 febbraio 2007
«Né rileva che il giudice di pace, ai sensi del quarto comma dell'art. 320 c.p.c., possa fissare una sola volta una nuova udienza per ulteriori produzioni e richieste di prova, atteso che detta disposizione non consente di esperire attività...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 9409 del 11 novembre 1994
«A norma dell'art. 366 c.p.c., il ricorso per cassazione deve essere proposto, a pena d'inammissibilità, con unico atto avente i requisiti di forma e di contenuto indicati in detta disposizione, con la conseguenza che è inammissibile un nuovo atto...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 12063 del 27 novembre 1998
«L'art. 46 c.p.c. che, nel testo risultante dal coordinamento imposto dall'art. 39 della L. 121 novembre 1991, n. 374, istitutiva del giudice di pace, prevede l'inapplicabilità nei giudizi davanti a tale giudice delle disposizioni di cui agli...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 9890 del 5 ottobre 1998
«Con la sentenza dichiarativa dell'incompetenza del giudice adito ha termine il procedimento davanti al medesimo giudice, e in tal senso detta sentenza è «definitiva», ma, se la causa viene riassunta tempestivamente davanti al giudice dichiarato...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 19704 del 13 novembre 2012
«L'obbligo di astensione, rilevante in sede disciplinare a norma dell'art. 2, comma primo, lett. c), del d.l.vo 23 febbraio 2006, n. 109, non è limitato alle sole ipotesi previste dall'art. 51, comma primo, c.p.c. e dagli artt. 36 e 37 cod. proc....»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 12873 del 30 maggio 2006
«L'ipotesi di rifiuto di riconoscimento ed esecuzione di lodo straniero prevista dall'art. 840, terzo comma, n. 2, c.p.c., consistente nell'impossibilità di far valere la propria difesa nel procedimento arbitrale, non è realizzata per il solo fatto...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 10229 del 18 ottobre 1997
«In tema di attività di impresa, il criterio discretivo tra «ordinaria» e «straordinaria» amministrazione non può, difatti, ritenersi quello del carattere cosiddetto «conservativo» dell'atto posto in essere (valido, al contrario, in relazione...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 2201 del 31 gennaio 2007
«La disposizione dell'art. 244 c.p.c., con la quale è imposto alla parte di specificare i fatti da dedurre a prova in articoli separati, ha il duplice scopo di consentire all'avversario di formulare i capitoli di prova contraria indicando i propri...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 4330 del 4 maggio 1994
«La disposizione dell'art. 2231 c.c. — secondo cui «quando l'esercizio di un'attività professionale è condizionata alla iscrizione in un albo od elenco, la prestazione eseguita da chi non è iscritto non gli dà azione per il pagamento della...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 5771 del 15 novembre 1984
«Qualora il lodo arbitrale non venga pronunciato nel termine di novanta giorni dall'accettazione della nomina o nell'eventuale diverso termine all'uopo fissato dalle parti (art. 820 c.p.c.), la nullità del lodo medesimo postula, alla stregua della...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 1629 del 27 gennaio 2010
«Le controversie aventi ad oggetto il diritto ad ottenere il rilascio di copie di atti detenuti da pubblici depositari a disposizione del pubblico ex artt. 743 e ss. c.p.c. appartengono alla giurisdizione del giudice ordinario, riferendosi a...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 1973 del 20 marzo 1986
«Il provvedimento, con il quale il presidente del tribunale, nell'ambito della procedura contemplata dagli artt. 743 e ss. c.p.c. in tema di copie di atti pubblici, ordini all'autorità comunale di rilasciare copia legale di una domanda di...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 6272 del 30 marzo 2004
«La controversia tra il coniuge superstite e l'ex coniuge per la ripartizione, ai sensi dell'art. 9 della legge n. 898 del 1970 (e succ. modif.), del trattamento di reversibilità non comporta la necessità della presenza in giudizio dell'Istituto...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 10587 del 11 ottobre 1995
«Nella vendita all'incanto di beni immobili ex art. 733 c.p.c. — disposizione relativa alla vendita autorizzata dal tribunale di beni di minori, interdetti o inabilitati, applicabile anche (come nella specie) alla vendita di beni ereditari per il...»