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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 2718 del 15 luglio 1996
«Presupposto del sequestro probatorio ex art. 354 c.p.p., come del sequestro preventivo ex art. 321 c.p.p., è la commissione di un reato, sia pure accertato in via incidentale nella sua astratta configurabilità, e non la mera intenzione di...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 1541 del 21 maggio 1999
«In tema di impugnazioni, la persona offesa non può personalmente proporre ricorso per cassazione sottoscrivendo il relativo atto; ciò in quanto, non potendo la stessa considerarsi parte in senso tecnico, non rientra nella previsione dell'art. 613...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 7466 del 10 giugno 1999
«In tema di nomina del difensore di fiducia, la previsione dell'art. 96, comma terzo, c.p.p., attribuisce legittimazione sostitutiva alla nomina al prossimo congiunto del soggetto in vinculis, fino a che questo ultimo vi provveda direttamente. In...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 2646 del 25 giugno 1996
«L'adesione del difensore all'astensione collettiva dalle udienze deliberata dall'associazione di categoria non costituisce legittimo impedimento a norma dell'art. 486, comma 5, c.p.p. Ne consegue che il rinvio del dibattimento riconducibile a tale...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 640 del 14 gennaio 2004
«In tema di patrocinio dei non abbienti a spese dello Stato, la previsione di cui all'art. 12, comma secondo, legge n. 217 del 1990 — per la quale la liquidazione è effettuata con decreto motivato al termine di ciascuna fase o grado del...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 3804 del 27 ottobre 1994
«La mancata previsione esplicita di una revoca per violazione dell'art. 1 comma ottavo della legge n. 217 del 1990 (nella specie, per essere stato illegittimamente ammesso a gratuito patrocinio l'imputato di una contravvenzione) non esclude la...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 27 del 9 gennaio 1995
«La domanda di riparazione per ingiusta detenzione è atto personale della parte e non atto del difensore con procura, in quanto l'art. 645, comma primo, c.p.p. prevede che essa sia presentata personalmente o per mezzo di procuratore speciale, e...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 35126 del 18 ottobre 2002
«Il difensore della persona offesa può proporre opposizione avverso la richiesta di archiviazione presentata dal P.M. in virtù della previsione contenuta nell'art. 101, comma 1, c.p.p., per la quale la persona offesa può nominare un difensore nelle...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 2642 del 19 marzo 1993
«Né la convenzione europea sui diritti dell'uomo, né il codice di rito impongono la traduzione nella lingua dell'imputato straniero degli atti che gli vengono notificati. L'unica eccezione alla regola generale dell'uso esclusivo della lingua...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 1121 del 23 maggio 1992
«Ancorché la mancanza di data nella relazione di notifica non costituisca, secondo l'elencazione fatta dall'art. 171 c.p.p. causa di nullità della notifica stessa, tuttavia, nel caso di notificazione di un decreto penale di condanna all'imputato la...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 21142 del 24 maggio 2001
«È manifestamente infondata la questione di illegittimità costituzionale dell'art. 546 c.p.p. sollevata in riferimento agli artt. 24 e 97 Cost., per la mancata previsione della illeggibilità della sentenza quale causa di nullità, atteso che, a...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 4583 del 21 aprile 1994
«A norma dell'art. 123 c.p.p. l'imputato (o indagato) detenuto ha la facoltà di presentare l'impugnazione con atto ricevuto dal direttore dell'istituto in cui si trova. Dovendo l'atto di impugnazione, in tal caso, essere trasmesso alla cancelleria...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 9 del 8 giugno 1999
«L'applicazione della confisca non determina l'estinzione del preesistente diritto di pegno costituito a favore di terzi sulle cose che ne sono oggetto quando costoro, avendo tratto oggettivamente vantaggio dall'altrui attività criminosa, riescano...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 2383 del 5 giugno 1998
«Non costituisce causa di inutilizzabilità, ai fini cautelari, dei risultati di intercettazioni telefoniche, la mancata trasmissione, da parte del pubblico ministero al giudice, con la richiesta di applicazione della misura cautelare, anche dei...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 4557 del 9 aprile 1999
«La motivazione per relationem è legittima purché sia integrata con la risposta ai rilievi critici formulati nell'atto di appello: in mancanza di specifiche controdeduzioni la mera ritrascrizione della precedente motivazione non adempie l'obbligo...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 761 del 21 marzo 1996
«A custodia del principio di obbligatorietà dell'azione penale è posto il Gip, chiamato ad evitare ingiustificate inazioni del P.M., totali o parziali, nonché azioni apparenti o fittizie. Tale controllo va esercitato nei precisi limiti e nelle...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 14 del 22 febbraio 1993
«Il procedimento in camera di consiglio innanzi alla Cassazione relativamente ai ricorsi in materia di sequestri deve svolgersi nelle forme di cui all'art. 127 c.p.p. e non in quelle di cui all'art. 611 dello stesso codice. (A sostegno del...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 35866 del 26 ottobre 2006
«In tema di procedimento in camera di consiglio, qualora l'interessato sia detenuto o internato in luogo posto fuori della circoscrizione del giudice e debba procedersi alla sua audizione da parte del locale magistrato di sorveglianza, ai sensi...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 18070 del 16 aprile 2003
«In tema di procedimento di esecuzione, l'avviso di fissazione dell'udienza camerale, pur in assenza di un'esplicita previsione, deve contenere l'oggetto del procedimento, anche in forma succinta o con riferimento ad atti già a conoscenza delle...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 1352 del 15 febbraio 1993
«La mancata partecipazione del P.M. presso il tribunale al procedimento di riesame non costituisce motivo di nullità del procedimento stesso, in quanto essa, per l'art. 127 c.p.p. a cui l'art. 324, sesto comma, stesso codice, fa rinvio, è soltanto...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 9370 del 28 ottobre 1996
«In materia di intercettazioni telefoniche, l'art. 268, terzo comma, c.p.p., stabilisce che le operazioni di intercettazione telefonica possono essere eseguite, previo provvedimento motivato del pubblico ministero, mediante impianti di pubblico...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 13610 del 12 aprile 2012
«Non dà luogo a nullità né ad inutilizzabilità, per omessa previsione di legge, la verbalizzazione in forma riassuntiva di un atto senza riproduzione fonografica dello stesso. (Fattispecie relativa a verbale di sommarie informazioni redatto dalla...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 9759 del 30 luglio 1999
«L'eventuale incompletezza del verbale di udienza, con riguardo all'esposizione dei fatti da parte del pubblico ministero, non è inquadrabile nell'ambito delle nullità di ordine generale. Peraltro, il solo fatto che nel processo verbale...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 34444 del 22 settembre 2001
«Dalla mancata convalida del fermo non discende, stante l'assenza di una espressa previsione legislativa, l'inutilizzabilità o la nullità degli atti d'indagine compiuti dalla polizia giudiziaria in costanza di esecuzione della misura pre-cautelare....»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 2128 del 4 giugno 1999
«La previsione dell'obbligo di traduzione in lingua, cui si riferisce l'art. 143 c.p.p., trova il proprio spazio in relazione allo svolgimento degli atti processuali ai quali l'indagato o imputato partecipa, e per i quali è assicurata l'assistenza...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 10675 del 15 marzo 2001
«Alla luce delle innovazioni introdotte dalla legge 16 dicembre 1999 n. 479 e, segnatamente, di quanto disposto dagli artt. 421 bis, 422, comma 1, 425, comma 3, c.p.p. (il primo di tali articoli inserito e gli altri due novellati da detta legge),...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 1733 del 23 maggio 1997
«È manifestamente infondata la questione di legittimità costituzionale dell'art. 143 c.p.p. (Nomina dell'interprete), in riferimento agli artt. 3 e 24 della Costituzione, nella parte in cui tale norma non prevede la traduzione dell'avviso...»
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Cassazione penale, Sez. I, ordinanza n. 4152 del 24 novembre 1993
«In tema di forme della notificazione la disposizione dell'art. 148 comma quinto c.p.p. riguarda soltanto i provvedimenti per i quali la lettura è espressamente prevista, come la decisione del giudice dell'udienza preliminare (art. 424 comma 2), la...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 2341 del 23 gennaio 2004
«In tema di interrogatorio della persona sottoposta a custodia cautelare, l'art. 294 c.p.p. non contiene espressa previsione sulle formalità del relativo avviso e della sua notificazione o comunicazione al difensore, sicchè è valido ed efficace...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 47379 del 10 dicembre 2003
«Non è viziato da nullità il decreto di citazione a giudizio notificato all'imputato detenuto nel domicilio eletto, in quanto la previsione di cui all'art. 156 c.p.p. — per la quale le notificazioni all'imputato detenuto debbono essere eseguite nel...»