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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 47453 del 11 dicembre 2003
«Il delitto di violenza sessuale in danno di persona che si trovi in stato di inferiorità psichica o fisica è integrato da una condotta posta in essere con la piena consapevolezza della condizione di inferiorità della vittima e se l'azione sia...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 12854 del 20 marzo 2003
«...preceduto o accompagnato da atti di violenza fisica o da minaccia, non può di per sé ritenersi inequivocabilmente sintomatica di quello stato di inferiorità psichica che, ai sensi dell'art. 609 bis, comma 2 n. 1 c.p., rende invalido il consenso.»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 32513 del 30 settembre 2002
«La figura di violenza sessuale delineata al comma 2 n. 1 dell'art. 609 bis c.p., centrata sull'induzione all'atto sessuale di persona in condizioni di inferiorità fisica o psichica, si distingue sia dalla fattispecie di costrizione mediante abuso...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 5646 del 16 maggio 2000
«Pertanto, assumono particolare importanza la «qualità» dell'atto compiuto più che la «quantità» di violenza fisica, il grado di coartazione esercitato sulla vittima, le condizioni fisiche e mentali di quest'ultima, le caratteristiche psicologiche...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 1040 del 6 febbraio 1997
«La condotta vietata dall'art. 609 bis c.p. (Violenza sessuale), introdotto dall'art. 3 della legge 15 febbraio 1996, n. 66 (Norme contro la violenza sessuale), ricomprende — se connotata da costrizione (violenza, minaccia o abuso di autorità),...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 7369 del 1 marzo 2006
«In tema di violenza sessuale (art. 609 bis c.p.), la condotta sanzionata comprende qualsiasi atto che, risolvendosi in un contatto corporeo, pur se fugace ed estemporaneo, tra soggetto attivo e soggetto passivo del reato, ovvero in un...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 15464 del 1 aprile 2004
«Ne consegue che non ogni atto espressivo della concupiscenza dell'agente configura un atto sessuale idoneo a ledere la libertà di determinazione sessuale del soggetto passivo, essendo indispensabile che tale atto offenda la sfera della sessualità...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 12446 del 1 dicembre 2000
«La condotta vietata dall'art. 609 bis c.p. (violenza sessuale) ricomprende, se connotata da costrizione (violenza, minaccia o abuso di autorità), sostituzione ingannevole di persona ovvero abuso di condizione di inferiorità fisica o psichica,...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 19725 del 16 maggio 2008
«...modalità. (Fattispecie nella quale è stata ritenuta la compatibilità delle due aggravanti, avendo il reo approfittato della gracilità fisica delle vittime, circostanza fattuale apprezzata ai fini dell'aggravante di cui all'art. 61, n. 5, c.p. ).»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 40457 del 29 novembre 2002
«Tale elemento consiste in un'espressione di energia fisica nei delitti contro il patrimonio mediante violenza alle cose e alle persone, e nell'inganno nei delitti contro il patrimonio mediante frode. Ne consegue che l'occultamento di un oggetto in...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 32354 del 24 luglio 2013
«...congiunti, in quanto la clausola negativa prevista dall'art. 649, terzo comma, c.p., opera solo quando il fatto sia commesso con violenza fisica. (Fattispecie in tema di tentata estorsione commessa con minacce ai danni del coniuge convivente).»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 19651 del 21 maggio 2007
«In tema di delitti contro il patrimonio, la causa di non punibilità per fatti in danno dei congiunti non trova applicazione nei casi in cui siano commessi con violenza fisica, consistente in qualsiasi atteggiamento di coartazione della libertà...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 16023 del 28 aprile 2005
«...per i reati contro il patrimonio commessi in danno di prossimi congiunti (art. 649, commi primo e secondo, c.p.), in quanto la clausola negativa prevista dall'art. 649, comma terzo, opera solo quando il fatto sia commesso con violenza fisica.»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 20110 del 22 maggio 2002
«L'art. 649, comma 3, c.p., nella parte in cui esclude l'operatività delle disposizioni di favore contenute nei commi precedenti in materia di reati contro il patrimonio commessi in danno di prossimi congiunti quando trattasi di delitti...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 8428 del 28 luglio 1988
«L'espressa esclusione della rapina, dell'estorsione e del sequestro di persona è poi giustificata dalla necessità di reprimere l'impiego della violenza fisica o psichica contro le persone; l'esclusione deve comprendere anche il tentativo di questi...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 11766 del 20 novembre 1991
«Ai sensi del combinato disposto degli artt. 56 e 575 del codice penale, perché possa parlarsi di tentativo di omicidio, è indispensabile che l'azione teleologicamente orientata a cagionare la morte sia obiettivamente idonea a provocare l'evento, a...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 47972 del 10 dicembre 2004
«Per il principio di specialità di cui all'art. 15 c.p. non è configurabile il delitto di violenza privata qualora la violenza (fisica o morale) sia stata usata direttamente ed esclusivamente per uno dei fini particolari previsti da altre ipotesi...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 4522 del 26 marzo 1995
«Per il principio di specialità di cui all'art. 15 c.p., non è configurabile il delitto di violenza privata qualora la violenza (fisica o morale) sia stata usata per uno dei fini particolari previsti da altre ipotesi di reato, come un sequestro di...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 24942 del 27 marzo 2001
«In tema di lesioni cagionate nel contesto di una attività sportiva, ricompresa nella categoria degli sports a violenza solo eventuale, non opera la scriminante di cui agli artt. 50 e 51 c.p. e si verte, invece in una ipotesi di superamento del...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 941 del 3 febbraio 1983
«Tanto la violenza quanto la resistenza sono costituite dall'impiego della forza, fisica o morale, diversificandosi solo per lo scopo che anima i soggetti. Pertanto, poiché in caso di persona in fuga non è configurabile alcuna delle due ipotesi...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 8133 del 25 luglio 1991
«...di merito che aveva escluso l'attenuante della provocazione per palese proporzione tra reazione (colpi di martello inferti al capo della vittima) e fatto ingiusto altrui (ingiurie e violenza fisica nel corso di un ennesimo episodio aggressivo).»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 1072 del 17 gennaio 2007
«Ne consegue che, a seguito della integrazione della citata norma da parte della Convenzione internazionale per la repressione del finanziamento del terrorismo, fatta a New York l'8 dicembre 1999 e ratificata dall'Italia con la legge 14 gennaio...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 3316 del 14 marzo 1988
«Il delitto di violenza a pubblico ufficiale non ha come sua obiettività giuridica la tutela della incolumità fisica del pubblico ufficiale, bensì la libertà del medesimo al compimento degli atti del suo ufficio. Integra, pertanto, il delitto de...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 7097 del 16 luglio 1981
«...Stato al normale funzionamento e al prestigio della pubblica amministrazione, oltre quello concernente la libertà morale e l'incolumità fisica dell'individuo, ed inoltre, il soggetto passivo di tale reato è essenzialmente un pubblico ufficiale.»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 10534 del 26 ottobre 1988
«Esso si risolve nell'uso della violenza — fisica o morale — per costringere taluno ad un comportamento commissivo od omissivo ed, atteso il suo carattere generico e sussidiario, resta escluso, in base al principio di specialità, allorché la...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 6773 del 4 luglio 1996
«Per la sussistenza del dolo nel delitto di lesioni personali, non è necessario che la volontà dell'agente sia diretta alla produzione di conseguenze lesive, essendo sufficiente l'intenzione di infliggere all'altrui persona una violenza fisica;...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 11781 del 7 dicembre 1982
«Nel delitto di lesioni personali volontarie l'elemento psicologico consiste nella volontà consapevole di attentare all'incolumità fisica altrui. E poiché l'atto di violenza fisica può avere, secondo le circostanze, effetti più o meno gravi, quando...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 7388 del 23 luglio 1985
«I reati di percosse e di lesioni personali volontarie hanno in comune l'elemento soggettivo, che consiste nella volontà di colpire taluno con violenza fisica. L'unica differenza tra i due reati va ravvisata nelle conseguenze che la violenza...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 5589 del 12 maggio 1993
«In relazione ad un'attività sportiva, come il gioco del calcetto, al cui contenuto regolamentare è estranea la violenza fisica, l'illecito sportivo è configurabile quando la condotta lesiva, quale il diretto controllo e il tiro del pallone, il...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 40565 del 16 ottobre 2012
«Integra il reato di violenza sessuale di gruppo (art. 609 octies c.p.), con abuso delle condizioni di inferiorità psichica o fisica, la condotta di coloro che inducano la persona offesa a subire atti sessuali in uno stato di infermità psichica...»