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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 3268 del 15 giugno 1999
«...del luogo dove l'arresto o il fermo è stato eseguito e l'art. 391, comma 5, stesso codice, che prevede la competenza dello stesso giudice a disporre l'applicazione delle misure coercitive, configurano un'ipotesi di competenza funzionale.»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 2136 del 11 giugno 1999
«In tema di misure cautelari coercitive, il divieto di «contestazione a catena» di cui al terzo comma dell'art. 297 c.p.p. (che, in caso di reati connessi, stabilisce la retrodatazione del termine iniziale della custodia cautelare, commisurata alla...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 931 del 19 maggio 1993
«Per poter far cessare la custodia cautelare devono venire a mancare completamente le suddette esigenze, ma a tale ipotesi consegue la revoca della misura imposta, a norma del primo comma dell'art. 299 c.p.p. il quale, non prevedendo — per ovvi...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 35773 del 28 settembre 2007
«In tema di revoca o sostituzione delle misure coercitive, l'art. 299, comma quarto-ter, c.p.p., prevede, in relazione all'accertamento delle condizioni di salute dell'imputato, l'obbligo di disporre la perizia con esclusivo riferimento al caso in...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 671 del 11 marzo 1994
«Il procedimento in camera di consiglio di cui all'art. 127 c.p.p. con le connesse formalità di previo avviso alle parti non è espressamente previsto per la deliberazione di istanze di scarcerazione, essendo delimitato, appunto nella materia dei...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 3852 del 27 gennaio 1999
«In tema di revoca e sostituzione delle misure coercitive o interdittive, con riferimento all'accertamento sulle condizioni di salute dell'imputato (art. 299 comma quarto ter c.p.p.), la norma prevede l'obbligo della perizia con esclusivo...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 3843 del 2 dicembre 1997
«Il quarto comma dell'art. 172 c.p.p., secondo cui nel termine non si computa il giorno in cui ne è iniziata la decorrenza, è applicabile anche al termine di due giorni nel quale, ai sensi dell'art. 299, comma 3 bis, c.p.p., il pubblico ministero...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 4416 del 9 febbraio 1996
«In tema di revoca e sostituzione delle misure cautelari coercitive, il provvedimento adottato ai sensi del comma 4 dell'art. 299 c.p.p., successivamente ad altro emesso ai sensi del comma 2 del medesimo articolo, a quest'ultimo si sostituisce in...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 8 del 23 febbraio 2000
«Le condizioni ed i limiti stabiliti dall'art. 300, comma 5, c.p.p., per l'applicazione delle misure coercitive all'imputato prosciolto o nei cui confronti sia stata emessa sentenza di non luogo a procedere non operano nel caso di revoca di...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 5543 del 30 gennaio 1995
«Al giudice dell'impugnazione è inibita l'adozione di misure coercitive a carico dell'imputato prosciolto, prima della pronuncia della sentenza che, riformando quella di primo grado, sia stata essa emessa all'udienza preliminare od all'esito di...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 4221 del 16 luglio 1997
«...dei termini di durata massima di custodia cautelare, a nulla rilevando la circostanza che il giudice dichiaratosi per primo incompetente sia ancora destinatario, a norma dell'art. 279 c.p.p., delle istanze concernenti le misure coercitive.»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 927 del 17 maggio 1993
«In materia di misure cautelari personali, l'istituto del riesame (art. 309 c.p.p.) che il nuovo codice ha accentuatamente differenziato dall'appello, è applicabile soltanto alle ordinanze che dispongono le misure coercitive e non a quelle che...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 842 del 29 aprile 1999
«In tema di impugnazione di misure coercitive, avverso l'ordinanza che costituisce reiterazione di precedenti provvedimenti per qualsiasi ragione caducati è proponibile il riesame e non l'appello, non ricavandosi alcuna distinzione al riguardo...»
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Cassazione penale, Sez. V, ordinanza n. 4375 del 24 gennaio 1994
«...richiesta del P.M. di applicazione delle misure coercitive degli arresti domiciliari e del divieto di espatrio, giustificando il diniego con l'idoneità delle stesse alla tutela delle esigenze cautelari di cui all'art. 274, lettere a) e c), c.p.p.»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 22 del 20 dicembre 1993
«...applicata o mantenuta sia la custodia cautelare, compresiva anche degli arresti domiciliari, e non pure quando si tratti di altre misure coercitive od interdittive, atteso che su di queste non può fondarsi il diritto alla riparazione suddetta.»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 4715 del 29 ottobre 1998
«Nel caso in cui più coindagati, raggiunti da provvedimenti applicativi di misure coercitive, abbiano avanzato richieste di riesame in tempi diversi, l'arrivo in cancelleria degli atti relativi ai primi richiedenti, ancorché comprensivi di quelli...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 583 del 11 marzo 1994
«La competenza attribuita al cosiddetto «Tribunale della libertà» in tema di appello o riesame di provvedimenti in materia di misure cautelari personali o dispositivi di misure coercitive è di ordine funzionale ed è esclusiva, essendo, tra l'altro,...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 5333 del 9 febbraio 1994
«La competenza attribuita dagli artt. 309 e 310 c.p.p. al tribunale del capoluogo di provincia (cosiddetto Tribunale della libertà) in materia di misure coercitive personali ha carattere generale e sussiste in ordine ai provvedimenti adottati nel...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 4498 del 24 febbraio 1998
«In tema di riesame di misure coercitive, la perdita di efficacia della misura, di cui al comma decimo dell'art. 309 c.p.p., consegue solo in caso di mancata trasmissione, in violazione del comma quinto dell'art. 309 del medesimo codice, di «tutti...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 4501 del 29 gennaio 1998
«In tema di riesame di misure coercitive, la perdita di efficacia della misura, di cui al comma decimo dell'art. 309 c.p.p., consegue solo in caso di mancata trasmissione, in violazione del comma quinto dell'art. 309 del medesimo codice, di «tutti...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 2821 del 5 giugno 1995
«Il ricorso per cassazione per saltum è proponibile avverso le ordinanze genetiche delle misure coercitive e anche contro quei provvedimenti afferenti allo status libertatis non altrimenti impugnabili, ma non nei confronti delle ordinanze...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 3968 del 19 novembre 1994
«...situazione denunciata come illegittima o pregiudizievole della parte. (Nella fattispecie si trattava di ricorso per cassazione proposto avverso ordinanza del tribunale del riesame in tema di misure coercitive alternative alla custodia cautelare.»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 2411 del 29 agosto 1994
«...la misura applicata o mantenuta sia la custodia cautelare, comprensiva degli arresti domiciliari; non quando si tratti di altre misure coercitive o di misure interdittive, atteso che su queste non può fondarsi il diritto alla detta riparazione.»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 6597 del 21 febbraio 2006
«...la rinuncia del legislatore a sanzionare l'omissione o il ritardo nella trasmissione secondo il meccanismo previsto per le misure coercitive personali, e la mancata previsione, nello stesso contesto, di sanzioni processuali alternative.»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 27777 del 3 agosto 2006
«Il difensore dell'imputato è legittimato ad impugnare i provvedimenti che dispongono il sequestro conservativo o il sequestro preventivo, ma, in mancanza di una esplicita e autonoma previsione come quella dell'art. 309, comma 3, c.p.p. per il...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 394 del 22 aprile 1994
«Nessuna violazione del principio del giudice naturale si riscontra nel fatto — tutt'altro che raro, specie in presenza di un cospicuo numero di indagati — che alla convalida dei fermi o degli arresti — ed all'applicazione di misure coercitive —...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 1416 del 6 luglio 2000
«Quando sia proposto ricorso diretto per cassazione avverso ordinanze che dispongono misure coercitive, le doglianze attinenti al difetto dei gravi indizi di colpevolezza, oltre che delle esigenze cautelari, rilevano soltanto se si traducano in un...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 548 del 21 marzo 1996
«...speciale, che può avere sui termini di durata di eventuali misure coercitive in atto ovvero di operare quegli emendamenti che, nell'immodificabilità del nucleo centrale del fatto, conseguano ad una diversa qualificazione giuridica dello stesso.»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 5596 del 5 maggio 1999
«L'art. 635, comma 1, c.p.p., concede al giudice che ha disposto la revisione del processo, la facoltà di sospendere l'esecuzione della pena, applicando, se del caso, una delle misure coercitive ivi previste. A quest'ultimo riguardo, anche se il...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 5900 del 7 dicembre 1996
«L'art. 635 c.p.p., nel prevedere la possibilità di sospensione della esecuzione, con eventuale applicazione di una delle misure coercitive ivi indicate, in caso di presentazione di richiesta di revisione, non postula l'esistenza di una palmare...»