-
Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 7725 del 27 febbraio 2002
«Quando l'obbligo di impedire l'evento ricade su più persone che debbano intervenire in tempi diversi, il nesso di causalità tra la condotta omissiva o commissiva del titolare di una posizione di garanzia non viene meno per effetto del successivo...»
-
Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 10763 del 31 ottobre 1995
«... Nel concorso di cause equivalenti, ogni fattore causale è, infatti, conditio sine qua non dell'evento. Se questo, per difetto dell'elemento psicologico, non è riconducibile in termini di responsabilità a tutti i soggetti ma solo ad uno di...»
-
Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 29709 del 9 agosto 2002
«In tema di concorso di cause (art. 41 c.p.), non può ritenersi causa sopravvenuta idonea ad escludere il rapporto eziologico tra una precedente condotta illecita ed il successivo verificarsi dell'evento quella che consista in un comportamento...»
-
Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 578 del 28 gennaio 1997
«In tema di concorso di cause la causa sopravvenuta sufficiente da sola alla produzione dell'evento e, quindi, avente efficacia interruttiva del nesso di causalità, è quella del tutto indipendente dal fatto posto in essere dall'agente, avulsa...»
-
Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 4107 del 28 gennaio 2009
«Il concorso colposo è configurabile anche rispetto al delitto doloso, sia nel caso in cui la condotta colposa concorra con quella dolosa alla causazione dell'evento secondo lo schema del concorso di cause indipendenti, sia in quello della...»
-
Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 15707 del 15 aprile 2009
«Nella cooperazione nel delitto colposo, che si distingue dal concorso di cause colpose indipendenti per la necessaria reciproca consapevolezza dei cooperanti di contribuire alla condotta altrui, la condotta di ognuno dei concorrenti, singolarmente...»
-
Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 1786 del 16 gennaio 2009
«La cooperazione nel delitto colposo si distingue dal concorso di cause colpose indipendenti per la necessaria reciproca consapevolezza dei cooperanti della convergenza dei rispettivi contributi, che peraltro non richiede la consapevolezza del...»
-
Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 45069 del 22 novembre 2004
«...legame che consente di distinguere la cooperazione dal concorso di cause colpose indipendenti, ipotesi nella quale più soggetti contribuiscono colposamente a cagionare l'evento, senza tuttavia la consapevolezza di contribuire alla condotta altrui.»
-
Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 6242 del 24 maggio 1988
«Ai fini dell'applicabilità dell'effetto estensivo della querela nel caso di delitti colposi, occorre distinguere l'ipotesi della cooperazione prevista dall'art. 113 c.p. da quella del concorso di azioni od omissioni colpose costituenti cause...»
-
Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 12628 del 20 settembre 1990
«In tema di concorso di cause estintive, dalla chiara dizione letterale della norma di cui all'art. 183, secondo comma, c.p. si evince che la «prevalenza» di una causa estintiva sull'altra presuppone che l'applicazione di quella prevalente precluda...»
-
Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 4023 del 30 aprile 1981
«Gli effetti dell'estinzione del reato sulle obbligazioni civili da esso derivanti e sull'azione civile esercitata nel processo penale non sono regolati dalle norme sul concorso di cause estintive del reato e della pena (art. 183 c.p.), ma trovano...»
-
Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 11344 del 10 maggio 1993
«Attesa la ricomprensibilità del reato di cui all'art. 270 bis c.p. (associazioni con finalità di terrorismo e di eversione dell'ordine democratico) fra quelli di cui all'art. 302 c.p., ai quali fa a sua volta riferimento, per indicare i reati-fine...»
-
Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 5538 del 12 maggio 1992
«La semplice partecipazione ad una rissa non può integrare, rispetto al reato di omicidio preterintenzionale, la circostanza attenuante di cui all'art. 62, n. 5, c.p. (concorso doloso dell'offeso), atteso che tale circostanza presuppone oltre...»
-
Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 1450 del 7 febbraio 1987
«Il giudizio predetto deve essere effettuato separatamente per ciascun reato al quale il concorso delle circostanze eterogenee si riferisce, al fine sia di consentire alle parti di conoscere i criteri seguiti dal giudice nella determinazione...»
-
Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 6583 del 13 giugno 1991
«In tema di concorso di amnistia propria e di prescrizione intervenute in tempi diversi, trattandosi di cause di estinzione aventi effetti favorevoli di pari efficacia sotto il profilo penalistico, deve applicarsi quella delle due che sia...»
-
Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 18711 del 16 maggio 2012
«In tema di cause di giustificazione, l'allegazione da parte dell'imputato dell'erronea supposizione della sussistenza dello stato di necessità deve basarsi non già su un mero criterio soggettivo, riferito al solo stato d'animo dell'agente, bensì...»
-
Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 14053 del 7 aprile 2015
«La cooperazione nel delitto colposo si distingue dal concorso di cause colpose indipendenti per la necessaria reciproca consapevolezza dei cooperanti della convergenza dei rispettivi contributi all'incedere di una comune procedura in corso, senza...»
-
Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 13274 del 10 ottobre 1989
«In tema di circostanze del reato, l'attenuante di cui all'art. 114 c.p. non è applicabile in ipotesi di concorso di cause indipendenti, che abbiano prodotto sinergicamente l'evento, ma solo in casi di concorso o cooperazione ex artt. 110 e 113 del...»
-
Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 6169 del 27 maggio 1995
«In tema di reato di turbativa d'asta, pur ribadito il principio che il reato è consumato e non tentato, anche se la turbativa non investe il momento terminale della «gara» ma ogni momento del complesso procedimentale, che poi culmina nella gara, è...»
-
Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 6361 del 25 giugno 1996
«In tema di morte o lesioni come conseguenza di altro delitto, il rapporto fra delitto voluto ed evento non voluto è stabilito dall'art. 586 c.p. in termini di pura e semplice causalità materiale, rientrando tale fattispecie tra i casi previsti...»
-
Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 1541 del 21 febbraio 1983
«L'ipotesi prevista dal terzo comma dell'art. 589 c.p.p., nella nuova formulazione di cui alla L. 11 maggio 1966, n. 296, in tema di omicidio colposo con morte di più persone ovvero di morte di una o più persone o di lesioni di una o più persone,...»
-
Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 856 del 10 gennaio 2017
«Integra il delitto di cui all'art. 479 cod. pen. la condotta del componente di una commissione di concorso, il quale dichiari falsamente, nel verbale di insediamento, l'insussistenza nei suoi confronti di cause di astensione ex art. 51 cod. proc....»
-
Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 5632 del 6 giugno 1996
«In tema di reati concernenti le sostanze stupefacenti, nell'ipotesi di accordo preventivo fra soggetti che si trovano all'estero e soggetti che si trovano nel territorio dello Stato finalizzato all'importazione di stupefacenti, che i secondi si...»
-
Cassazione civile, sentenza n. 2906 del 22 luglio 1976
«L'art. 409 c.p.c. contempla al n. 3, insieme con i rapporti di agenzia e con quelli di rappresentanza commerciale, altri rapporti, di lavoro autonomo indirizzati alla realizzazione di un risultato (l'opera), per mezzo di una fare (prestazione)...»
-
Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 3031 del 20 giugno 1978
«Nel giudizio diretto alla liquidazione del danno, a seguito di condanna generica, il concorso del fatto colposo del creditore è deducibile solo sotto il profilo del mancato uso dell'ordinaria diligenza nell'evitare od attenuare le conseguenze...»
-
Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 3609 del 16 giugno 1984
«Tutti gli antecedenti in mancanza dei quali un evento dannoso non si sarebbe verificato debbono considerarsi sue cause, abbiano essi agito in via diretta e prossima, od in via indiretta e remota, salvo il temperamento di cui al capoverso dell'art....»
-
Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 2234 del 30 marzo 1985
«Con riguardo ai danni derivanti dal crollo di un solaio divisorio fra due appartamenti, l'applicabilità degli artt. 2051 e 2053 c.c., con conseguente presunzione di corresponsabilità sia del proprietario dell'immobile sovrastante sia di quello...»
-
Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 12061 del 22 novembre 1995
«Nel rito del lavoro, non determina la nullità della sentenza di appello la circostanza che il tribunale, invece di procedere consecutivamente alla discussione di una singola causa, alla deliberazione della relativa sentenza in camera di consiglio...»
-
Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 3131 del 4 aprile 1996
«Il principio della presunzione di uguale concorso di colpa di cui all'art. 2054, secondo comma, c.c. ha carattere sussidiario ed opera soltanto nel caso in cui non risulti possibile accertare in concreto le cause dell'evento dannoso. Detto...»
-
Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 9564 del 21 luglio 2000
«Nell'ipotesi in cui la sentenza impugnata abbia pronunziato su cause legate da uno stretto rapporto di dipendenza, è applicabile la disciplina propria delle cause inscindibili, e, in particolare, in materia di gravami, del principio in base al...»