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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 2562 del 23 marzo 1996
«Nel caso in cui un socio versi in situazione di conflitto d'interessi con la società e non possa perciò esercitare il diritto di voto nelle deliberazioni dell'assemblea, a norma dell'art. 2373, comma primo c.c. (espressamente richiamato, per le...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 8222 del 2 aprile 2007
«In tema di azzeramento del capitale sociale e di ricostituzione del medesimo, la mancata redazione del verbale della delibera da parte di un notaio, come prescritto dall'art. 2375, secondo comma, c.c. per le delibere riservate alla competenza...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 3052 del 2 marzo 2001
«La delibera di aumento del capitale sociale fondata sulla consapevole falsità dei presupposti di fatto realizza un insanabile contrasto con la norma di ordine pubblico diretta a conservare, anche a tutela dei terzi, la veridicità dei presupposti...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 24591 del 23 novembre 2005
«Affinché sussista l'interesse del socio alla impugnazione per nullità della deliberazione dell'assemblea di approvazione del bilancio ex art. 2379 c.c., occorre l'allegazione di una incidenza negativa nella di lui sfera giuridica delle...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 16416 del 21 novembre 2002
«Ai fini della valutazione della pertinenza di un atto degli amministratori di una società di capitali all'oggetto sociale, e della conseguente efficacia dello stesso ai sensi dell'art. 2384 c.c., il criterio da seguire è quello della...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 2850 del 28 marzo 1996
«Con riguardo ad aumento di capitale di una Spa mediante emissione di nuove azioni, è legittima la deliberazione con la quale il consiglio di amministrazione fissi, per l'assegnazione delle azioni rimaste non optate, un prezzo diverso (e maggiore)...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 16211 del 23 luglio 2007
«Nel caso in cui l'azione di responsabilità nei confronti degli amministratori di una società trovi fondamento nella violazione del divieto di intraprendere nuove operazioni, a seguito dello scioglimento della società derivante dalla riduzione del...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 8699 del 2 settembre 1998
«In ipotesi di società a responsabilità limitata composta da soli due soci (titolari ciascuno del 50% del capitale sociale) entrambi amministratori, è valida la deliberazione assembleare con la quale si decida l'azione di responsabilità nei...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 9619 del 22 aprile 2009
«L'azione di responsabilità dei creditori sociali nei confronti degli amministratori di società è soggetta a prescrizione quinquennale, decorrente dal momento in cui i creditori sono oggettivamente in grado di venire a conoscenza dell'insufficienza...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 20476 del 25 luglio 2008
«In tema di azione di responsabilità contro amministratori e sindaci, ai sensi degli artt. 2393 e 2394 cod. civ., la decorrenza del termine di prescrizione quinquennale (dal momento in cui il patrimonio sociale risulti insufficiente al...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 5287 del 28 maggio 1998
«L'azione di responsabilità nei confronti degli amministratori e dei sindaci di una società, esperibile, ex art. 2394 c.c., dai creditori sociali (ovvero, come nella specie, dal curatore fallimentare della società poi fallita, ex art. 146 legge...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 25977 del 29 ottobre 2008
«...; pertanto, l'onere della prova della novità delle operazioni intraprese dall'amministratore successivamente al verificarsi dello scioglimento della società per perdita del capitale sociale, compete all'attore e non all'amministratore convenuto.»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 15220 del 23 giugno 2010
«L'art. 2395 c.c. esige, ai tini dell'esercizio dell'azione di responsabilità del socio nei confronti degli amministratori, che il pregiudizio subito dal socio non sia il mero riflesso dei danni eventualmente arrecati al patrimonio sociale, ma gli...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 2772 del 24 marzo 1999
«Il dovere di vigilanza e di controllo imposto ai sindaci delle società per azioni ex art. 2403 c.c. non è circoscritto all'operato degli amministratori, ma si estende a tutta l'attività sociale, con funzione di tutela non solo dell'interesse dei...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 18728 del 6 settembre 2007
«In tema di perdita al di sotto del minimo legale del capitale sociale di società per azioni, le regole dettate dagli artt. 2447 e 2448, primo comma, n. 4, c.c., prevedenti nel testo anteriore al D.L.vo n. 6 del 2003 l'automatico scioglimento della...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 11056 del 4 novembre 1998
«I provvedimenti emessi dal giudice di merito in tema di omologazione, iscrizione e pubblicazione di deliberazioni assembleari di società
a norma degli artt. 2411 e 2436 CC., non sono impugnabili con il ricorso straordinario per cassazione ex...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 23269 del 17 novembre 2005
«In tema di riduzione del capitale sociale per perdite, la norma dell'art. 2446 c.c. che prevede l'obbligo per gli amministratori di sottoporre senza indugio all'assemblea una relazione sulla situazione patrimoniale della società, con le...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 17012 del 26 agosto 2004
«...un momento successivo siano di nuova emissione, derivando da un'operazione di aumento del capitale sociale. (Nella fattispecie si trattava di deliberazione di aumento gratuito del capitale seguita a deliberazione di modifica dell'oggetto sociale).»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 639 del 27 febbraio 1976
«Il contratto con il quale, ai sensi dell'art. 2440 c.c., il socio di una società per azioni effettua conferimenti in natura in favore della società medesima, per la sottoscrizione di nuove azioni in sede di aumento del capitale, ha natura...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 1845 del 8 marzo 1990
«Poichè l'aumento di capitale di una società per azioni realizzato attraverso l'imputazione della parte disponibile delle riserve, ai sensi dell'art. 2442 c.c., importa l'assoggettamento del cespite alle limitazioni ed ai vincoli propri del...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 8221 del 2 aprile 2007
«In tema di società, le regole dettate dagli artt. 2446 e 2447 c.c., prevedenti, ai fini della riduzione del capitale sociale, le modalità con cui le disponibilità della società possono essere intaccate e la necessità del previo deposito della...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 543 del 13 gennaio 2006
«La riduzione facoltativa del capitale sociale per perdite inferiori al terzo è un'operazione destinata per sua stessa natura ad incidere sull'assetto sociale, e quindi ad interferire nella sfera soggettiva dei soci, in particolare sul loro diritto...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 23262 del 17 novembre 2005
«Nell'ipotesi, prevista dall'art. 2447 c.c., di ricostituzione del capitale sociale ridottosi, per la perdita di oltre un terzo dello stesso, al di sotto del minimo legale, non è imposta l'immediata in considerazione dell'urgenza connessa...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 5740 del 23 marzo 2004
«Ai fini dell'adozione dei provvedimenti richiesti dall'art. 2447 c.c. in presenza di perdita di oltre un terzo del capitale sociale e di conseguente riduzione di detto capitale al di sotto del minimo legale, deve tenersi conto dei risultati, anche...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 6238 del 23 giugno 1998
«Ai fini della responsabilità degli amministratori conseguente alla mancata convocazione, ex art. 2447 c.c., del consiglio di amministrazione della società allorché, per la perdita di oltre o un terzo del capitale sociale quest'ultimo si riduca...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 7980 del 30 marzo 2007
«In tema di società a responsabilità limitata, i versamenti effettuati dai soci in conto capitale, ovvero indicati con dizione analoga, sebbene non diano luogo ad un immediato incremento del patrimonio sociale e non attribuiscano alle relative...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 383 del 12 gennaio 2001
«L'art. 2476, secondo comma, c.c. prescrive, a pena di nullità, il versamento dell'intero capitale sociale all'atto della costituzione di società unipersonali. Pertanto, il notaio che nella redazione del relativo atto contravvenga a tale...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 17936 del 4 agosto 2009
«Il divieto di accordare prestiti o fornire garanzie per l'acquisto o la sottoscrizione di proprie partecipazioni, stabilito per le società a responsabilità limitata dall'art. 2483 c.c. (nel testo applicabile "ratione temporis", ora sostituito...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 9194 del 14 maggio 2004
«...al pagamento di una parte rilevante del prezzo della cessione delle quote, malgrado che la «promessa» del trasferimento in favore dei cessionari di alcuni beni ricompresi nel patrimonio sociale fosse stata fatta dai soci e non dalla società).»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 796 del 25 gennaio 2000
«In tema di società a responsabilità limitata, la disposizione dell'art. 2483 c.c. la quale fa divieto alla società, a garanzia dell'integrità del capitale sociale, di acquistare proprie quote non osta a che essa possa vendere le quote del socio...»