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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 582 del 29 gennaio 1982
«In tema di garanzia per vizi della cosa compravenduta, nel concorso dei presupposti fissati dall'art. 1490 c.c., la facoltà di scelta dell'acquirente fra risoluzione del contratto e riduzione del prezzo, ai sensi dell'art. 1492 c.c., va...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 2471 del 10 settembre 1974
«In tema di contratto di vendita, le azioni di garanzia, le quali tendono a tutelare il compratore nella fase dinamica della esecuzione del contratto, perseguono tale fine prescindendo da ogni indagine sulla colpa del venditore (cioè anche quando...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 639 del 21 gennaio 2000
«In tema di compravendita, il legittimo esercizio dell'azione di risoluzione per vizi della cosa alienata non presuppone l'esistenza della colpa dell'alienante, giusta disposto dell'art. 1492 c.c., colpa richiesta, per converso, nella diversa...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 7863 del 19 luglio 1995
«La domanda del compratore di risoluzione del contratto di compravendita per vizi che rendono la cosa inidonea all'uso (art. 1495 c.c.) non si estende al terzo fornitore della cosa, chiamato in causa dal venditore, perché l'azione in tal modo...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 12852 del 21 maggio 2008
«Nel contratto di compravendita, qualora il bene in oggetto presenti dei vizi che ne determinano la diminuzione del valore in relazione alla minore utilità che dal medesimo si può trarre, il compratore, esercitando l'actio quanti minoris ha diritto...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 13332 del 6 ottobre 2000
«La legge non impone particolari criteri da seguire per la determinazione della somma dovuta per riduzione di prezzo in relazione ai vizi della cosa venduta, ed il ricorso a criteri equitativi ed al prudente apprezzamento del giudice, ancorché non...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 4483 del 26 novembre 1976
«L'azione di riduzione del prezzo della compravendita (art. 1492 c.c.) ha lo scopo di porre il compratore nella situazione economica in cui si sarebbe trovato qualora al momento della contrattazione fosse stato a conoscenza dei vizi della cosa e di...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 4094 del 9 novembre 1976
«La misura della riduzione del prezzo di vendita, per il caso di vizi della cosa venduta e di esperimento da parte del compratore della actio quanti minoris (art. 1492 c.c.), deve essere determinata in funzione della necessità di ripristinare...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 2694 del 9 luglio 1975
«L'indagine del giudice deve essere, perciò, diretta a determinare il minor prezzo che il compratore avrebbe pagato se avesse conosciuto i vizi dai quali la cosa era affetta. A tal fine, è sufficiente che resti accertato che il vizio della cosa era...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 5065 del 28 aprile 1992
«Nel caso in cui, trattandosi di vendita a consegne ripartite, l'azione di risoluzione per vizi, nonostante il perimento di una parte dei beni, non sia preclusa, ai sensi dell'ultimo comma dell'art. 1492 c.c., perché i vizi riguardavano solo alcune...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 11812 del 8 novembre 1991
«In tema di garanzia per i vizi della cosa compravenduta, nel caso di perimento della cosa stessa dopo la proposizione della domanda di risoluzione, spetta al compratore che sia rimasto nel possesso della cosa, di dimostrare che la sua obbligazione...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 3724 del 25 luglio 1978
«Qualora la compravendita venga risolta per i vizi della cosa venduta, il perimento della cosa e la conseguente impossibilità di restituzione della medesima restano a carico dell'alienante, il quale potrà pretendere unicamente la differenza tra i...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 14665 del 3 giugno 2008
«La trasformazione, da parte del compratore, della cosa acquistata, con conseguente obiettiva impossibilità di restituirla, non è di per sé sufficiente a precludergli l'azione di risoluzione contrattuale per vizi ai sensi dell'art. 1492, terzo...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 489 del 15 gennaio 2001
«Ai sensi dell'art. 1492 c.c., terzo comma, l'alienazione o la trasformazione della cosa viziata, di per sé, non è sufficiente a precludere, al compratore l'azione di risoluzione del contratto per vizi della cosa venduta perché la regola dettata...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 3500 del 4 aprile 1998
«L'azione redibitoria deve ritenersi preclusa a norma dell'art. 1492 c.c. quando il compratore, utilizzando la res empta , e così determinandone la trasformazione, modificazione e consumazione, abbia in tal modo espresso la volontà di accettare il...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 11036 del 24 ottobre 1995
«In tema di garanzia per vizi della cosa venduta, il principio secondo cui l'azione redibitoria e quella estimatoria (o quanti minoris ), essendo incompatibili tra loro, in quanto preordinate alla tutela di un medesimo diritto l'una attraverso la...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 5552 del 8 giugno 1994
«In tema di azione redibitoria per vizi della cosa oggetto del contratto di compravendita, mentre l'alienazione, da parte del compratore, della cosa stessa non può ex se precludere a quest'ultimo la possibilità di sperimentare la detta azione...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 1212 del 1 febbraio 1993
«In tema di vizi della cosa oggetto di compravendita, la regola dettata dal terzo comma, ultima ipotesi dell'art. 1492 c.c., che esclude la possibilità di chiedere la risoluzione nei casi di alienazione e trasformazione della cosa, deve essere...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 521 del 23 gennaio 1988
«La norma dell'art. 1492 c.c., che esclude la risoluzione del contratto, fra l'altro, nel caso di trasformazione della cosa da parte dell'acquirente, pur essendo espressamente dettata solo in tema di vizi redibitori (art. 1490 c.c.), è applicabile,...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 14431 del 22 giugno 2006
«In tema di vendita, poiché la garanzia sia quella per evizione che quella per vizi della cosa ha la funzione di eliminare lo squilibrio delle prestazioni determinato dall'inadempimento del venditore, tale rimedio, essendo rafforzativo e non...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 6044 del 26 marzo 2004
«L'azione di risarcimento danni di cui all'art. 1494 c.c. può essere proposta in ogni caso di vizi della cosa venduta e, quindi, è cumulabile sia con la domanda di risoluzione del contratto che con quella di riduzione del prezzo e può essere...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 15481 del 6 dicembre 2001
«Il compratore, che abbia subito un danno a causa dei vizi della cosa, può rinunciare a proporre l'azione per la risoluzione del contratto o per la riduzione del prezzo ed esercitare la sola azione di risarcimento del danno dipendente...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 3425 del 8 marzo 2001
«...c.c., sono entrambe finalizzate a ristabilire il rapporto di corrispettività tra prestazione e controprestazione, nonché a porre il compratore medesimo nella situazione economica in cui si sarebbe trovato se il bene fosse stato immune da vizi.»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 7718 del 7 giugno 2000
«Ed invero, mentre la garanzia per evizione opera anche in mancanza della colpa del venditore, onde eliminare, nel contratto, lo squilibrio tra le attribuzioni patrimoniali determinato dall'inadempimento del venditore, l'azione di risarcimento...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 8336 del 17 agosto 1990
«In tema di vendita, e con riguardo alla responsabilità del venditore per vizi alla stregua dell'art. 1494 c.c., l'interessato può chiedere, in alternativa ovvero in cumulo con le azioni tese all'adempimento del contratto in via specifica ed alla...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 4980 del 19 luglio 1983
«Qualora la cosa venduta sia affetta da vizi, il compratore non può avvalersi, anche nel concorso della colpa del venditore, dell'azione di esatto adempimento, alternativamente con le azioni derivanti dalla garanzia di cui all'art. 1490 c.c., in...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 3531 del 21 maggio 1983
«Qualora il compratore, in relazione ai vizi della cosa, denunci in giudizio l'inadempimento del venditore non all'obbligazione di garanzia di cui agli artt. 1490 e segg. cod. civ., ma all'obbligazione di provvedere all'eliminazione dei vizi...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 3615 del 19 ottobre 1976
«...formulata dal compratore in base agli artt. 1490 e 1492 c.c., viene anche meno il presupposto per l'accoglimento della domanda accessoria di risarcimento del danno, introdotta dallo stesso attore con riferimento al medesimo vizio redibitorio.»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 10767 del 9 luglio 2003
«In tema di decadenza dalla garanzia per vizi della cosa venduta (art. 1495 c.c.), anche nei casi di compravendita di azienda la denunzia deve seguire entro gli otto giorni dalla scoperta, onde consentire al venditore il controllo del fondamento...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 10728 del 3 agosto 2001
«I termini di decadenza e di prescrizione di cui all'art. 1495 c.c. riguardano tutte le azioni spettanti al compratore per i vizi o la mancanza di qualità della cosa pattuita, e, pertanto, anche quella di risarcimento dei danni relativi.»