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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 10027 del 23 settembre 2000
«Ai fini della individuazione della qualità di pubblico ufficiale, l'ente delle Ferrovie dello Stato, anche dopo la trasformazione in Spa, conserva le connotazioni proprie della originaria natura pubblicistica; conseguentemente non viene meno la...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 7250 del 24 luglio 1993
«In tema di rifiuto d'indicazioni sulla propria identità personale, di cui all'art. 651 c.p., l'esigenza di assicurare speditezza alle funzioni dei pubblici ufficiali, nell'adempimento dei loro compiti istituzionali, non può, in uno Stato di...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 3967 del 17 marzo 1977
«A differenza della «voce», caratterizzata dalla vaghezza e dalla incontrollabilità, la «notizia» rilevante ai fini della configurabilità del reato di cui all'art. 656 c.p. (pubblicazione o diffusione di notizie false, esagerate o tendenziose), è...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 5669 del 5 febbraio 2014
«Il controllo del giudice di legittimità sulla motivazione della sentenza di non luogo a procedere non può avere per oggetto gli elementi acquisiti dal Pubblico Ministero ma solo la giustificazione adottata dal giudice nel valutarli e, quindi, la...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 4663 del 11 ottobre 1996
«Le contravvenzioni previste dagli artt. 666 e 681 del codice penale possono concorrere, riguardando la prima la licenza prescritta dall'art. 60 T.U.L.P.S. per l'apertura del locale di trattenimento ai fini del controllo sull'ordine pubblico e la...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 12337 del 14 ottobre 1978
«La ratio dell'incriminazione prevista dall'art. 669 del c.p. va ravvisata nell'esigenza di esercitare un controllo efficace non soltanto sulle persone che materialmente esercitano il mestiere per il quale la legge richiede la previa iscrizione in...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 11213 del 7 dicembre 1993
«La distinzione concettuale introdotta dalla legislazione per il controllo delle armi tra «esplosivi» (che sono quelli che, per la quantità e la qualità, presentano una micidialità equiparabile a quella delle armi da guerra, e sono idonei, quindi,...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 3863 del 20 aprile 1993
«L'art. 2 della L. 2 ottobre 1967, n. 895 (sul controllo delle armi) non ha abrogato la contravvenzione di cui all'art. 678 c.p. relativa alla fabbricazione e commercio di materie esplodenti. Gli «esplosivi di ogni genere», cui si riferisce l'art....»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 6338 del 30 maggio 1994
«L'art. 57 c.p., che configura un'ipotesi di reato proprio, autonoma e strutturalmente caratterizzata dall'omissione dell'attività di controllo, contemplata come causa di un evento non voluto, ed addebitabile al direttore (o al vice direttore) di...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 42 del 17 gennaio 1974
«L'obbligo di sottoporre a verificazione periodica i pesi e le misure stabilito dall'art. 12 del T.U. 23 agosto 1890, n. 7088, riguarda tutti coloro che risultano iscritti nello stato degli utenti formato dalla giunta comunale a norma dell'art. 18...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 9318 del 12 agosto 1998
«Poiché la licenza per la vendita di armi ha carattere specifico, nel senso che abilita alla vendita di armi che — per rendere possibile un efficace controllo — vanno predeterminate quanto alla categoria e al numero (indicazioni che vanno riportate...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 7075 del 28 marzo 2006
«In sede di regolamento di competenza l'ambito della contestazione, e quindi il potere di controllo spettante alla Corte di Cassazione, è limitato alla individuazione del giudice competente sulla base del rapporto processuale instaurato con le...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 23344 del 18 novembre 2010
«Ai fini della dichiarazione di fallimento di una società, che sia inserita in un gruppo, cioè in una pluralità di società collegate ovvero controllate da un'unica società "holding", l'accertamento dello stato di insolvenza deve essere effettuato...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 1521 del 23 gennaio 2013
«Impugnati separatamente, dalla medesima società, il decreto di rigetto del reclamo, ex art. 183 legge fall., avverso il diniego di omologazione di un concordato preventivo da essa proposto e la sentenza di rigetto del reclamo, ex art. 18 legge...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 13412 del 8 giugno 2006
«Nell'ambito della regione Sicilia, avente competenza legislativa esclusiva sull'ordinamento degli enti locali (art. 14, lett.p, dello Statuto), il Sindaco, per agire o resistere in giudizio in rappresentanza del Comune, doveva essere autorizzato...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 6772 del 5 maggio 2003
«A seguito della soppressione e messa in liquidazione di un Consorzio di bonifica, ai sensi della legge della Regione siciliana 25 maggio 1995, n. 45, il commissario liquidatore cumula le funzioni deliberative e quelle di amministrazione, e,...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 8040 del 6 aprile 2006
«La legittimazione ad causam dal lato passivo (o legittimazione a contraddire) costituisce un presupposto processuale, cioè una condizione affinché il processo possa giungere ad una decisione di merito, e consiste nella correlazione tra colui nei...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 15537 del 7 dicembre 2000
«Quando il convenuto eccepisca la propria estraneità al rapporto giuridico sostanziale dedotto in giudizio, viene a discutersi non di una condizione per la trattazione del merito della causa, qual è la legitimatio ad causam, ma dell'effettiva...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 4331 del 10 maggio 1997
«In tema di reati concernenti le armi, deve escludersi che la balestra possa classificarsi tra le armi proprie, per la ragione che tale strumento, di difficile porto e di ardua maneggevolezza, incompatibile con le esigenze ed i costumi del vivere...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 13357 del 7 giugno 2007
«È manifestamente infondata la questione di legittimità costituzionale dell'art. 186 legge fallim., nella parte in cui prevede la dichiarazione d'ufficio del fallimento dell'imprenditore in concordato preventivo a seguito della risoluzione del...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 14563 del 30 maggio 2008
«L'art. 92, secondo comma, c.p.c., nel testo introdotto dall'art. 2, comma 1, lett. a ), della legge 28 dicembre 2005, n. 263, dispone che il giudice può compensare le spese, in tutto o in parte, se vi è soccombenza reciproca o concorrono altri...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 21745 del 11 ottobre 2006
«Essendo l'appello un mezzo di gravame con carattere devolutivo pieno, non limitato al controllo di vizi specifici, ma rivolto ad ottenere il riesame della causa nel merito, il principio della necessaria specificità dei motivi — previsto dall'art....»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 752 del 23 gennaio 2002
«I danni futuri consistenti nelle spese che la vittima di un incidente stradale dovrà sostenere per cure ed assistenza, comprese quelle occorrenti per la collaborazione di terzi nelle faccende domestiche e personali, sono risarcibili purché il...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 3538 del 24 marzo 2000
«In sede di giudizio di legittimità, va tenuta distinta l'ipotesi in cui si lamenta l'omesso esame di una domanda da quella in cui si censura l'interpretazione data alla domanda stessa, ritenendosi in essa compresi o esclusi alcuni aspetti della...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 25218 del 29 novembre 2011
«Ai fini della specificità dei motivi d'appello richiesta dall'art. 342 c.p.c., l'esposizione delle ragioni di fatto e di diritto, invocate a sostegno del gravame, possono sostanziarsi anche nella prospettazione delle medesime ragioni addotte nel...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 22880 del 9 settembre 2008
«Ove il giudice del merito abbia posto alla base della decisione un fatto qualificandolo come notorio, tale fatto e la sua qualificazione sono denunciabili in sede di legittimità sotto il profilo della violazione dell'art. 115, secondo comma,...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 5501 del 5 aprile 2012
«Il reclamo ex art. 26 legge fall., nella formulazione anteriore al d.l.vo 9 gennaio 2006, n. 5 (applicabile "ratione temporis") apre un procedimento di tipo inquisitorio, nel quale il tribunale, investito di tutta la procedura e nell'esercizio...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 14972 del 28 giugno 2006
«La valutazione delle prove, e con essa il controllo sulla loro attendibilità e concludenza, e la scelta, tra le varie risultanze istruttorie, di quelle ritenute idonee ad acclarare i fatti oggetto della controversia, sono rimesse al giudice del...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 6023 del 10 maggio 2000
«È devoluta al giudice del merito l'individuazione delle fonti del proprio convincimento e, pertanto, anche la valutazione delle prove, il controllo della loro attendibilità e concludenza, la scelta delle risultanze istruttorie ritenute idonee ad...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 12652 del 15 dicembre 1997
«La valutazione dei fatti e delle prove, istituzionalmente rimessa al giudice di merito, non è censurabile in sede di controllo di legittimità (qual è quello esercitato, nella fase rescindente, dal giudice dell'impugnazione per nullità di un lodo...»