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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 3777 del 22 novembre 1995
«Poiché i gravi indizi di colpevolezza di cui all'art. 273 c.p.p. sono quegli elementi a carico, di natura logica o rappresentativa, che, contenendo in nuce tutti o soltanto alcuni degli elementi strutturali della corrispondente prova, non valgono...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 3900 del 12 novembre 1997
«...del pubblico ministero, aveva ripristinato la misura cautelare adottata per la salvaguardia delle esigenze probatorie e quindi revocata prima della scadenza del termine, ordinandone l'applicazione per il residuo periodo originariamente fissato).»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 2475 del 23 novembre 1995
«...in tema di falso ideologico in atto pubblico e truffa aggravata, riguardante la tabella di adeguamento del costo dei lavori di ricostruzione in un comune danneggiato dal sisma, agevolmente rinvenibile presso il Ministero per i lavori pubblici.»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 4162 del 10 marzo 1995
«...stesso articolo, l'utilità deve essere carpita con il «pretesto» di dover versare una somma o assicurare un vantaggio al pubblico ufficiale o impiegato per ottenere che egli agisca nel senso desiderato ovvero per compensarlo dell'opera svolta.»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 182 del 30 marzo 1993
«...amministrativi, soprattutto quando il lungo tempo trascorso dal fatto e dall'incarico ricoperto nell'ufficio pubblico, in forza del quale sarebbe stato commesso, attenuava o elideva la eventuale efficacia della pretesa contiguità o influenza).»
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Cassazione penale, Sez. VI, ordinanza n. 2921 del 5 agosto 1992
«Il silenzio inibisce, da una parte l'accesso ai premi che talora l'ordinamento elargisce agli imputati che collaborano e, dall'altra, può non recare alleggerimento all'onere probatorio gravante sul pubblico ministero e può non contribuire ad...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 3030 del 26 marzo 1996
«In base al principio di specialità deve escludersi concorso formale tra il reato di abuso di ufficio di cui all'art. 323 comma 2 c.p.p. e quello di corruzione di cui all'art. 319 c.p.; ciò peraltro non comporta che non possa aversi un concorso...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 2097 del 7 agosto 1993
«La revoca della misura cautelare della custodia in carcere, ai sensi dell'art. 89 del D.P.R. 9 ottobre 1990, n. 309 (T.U. delle norme in materia di stupefacenti), quale novellato, ultimamente, dall'art. 5, D.L. 14 maggio 1993, n. 139, convertito...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 2172 del 21 settembre 1995
«Il principio dell'applicazione della legge più favorevole non trova attuazione nella fase dinamica preprocessuale delle indagini preliminari, ed in particolare nel procedimento incidentale de libertate ove al tribunale, in sede di riesame o di...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 2181 del 3 marzo 1995
«Deve considerarsi abnorme il decreto di archiviazione pronunciato dal giudice per le indagini preliminari il quale, respinta in un primo momento la richiesta del pubblico ministero, la accolga successivamente, all'esito del disposto incidente...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 3627 del 16 settembre 1994
«Ne discende la ininfluenza, ai predetti fini, della diversa (sia più che meno grave) configurazione del «fatto» delineata nell'atto di richiesta di rinvio a giudizio avanzata dal pubblico ministero, dato che tale diversa configurazione, per...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 1919 del 2 ottobre 1995
«Se, dunque, occorre una «successiva condanna», la competenza ad emettere il provvedimento coercitivo spetta al giudice dell'impugnazione, sicché il pubblico ministero non può, per lo stesso fatto, iniziare un nuovo procedimento ed ottenere dal...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 8245 del 30 agosto 1993
«Il testimone è pubblico ufficiale e conserva tale qualità finché il processo non si esaurisce per effetto del passaggio in giudicato della sentenza e, d'altro canto, l'eventuale perdita di tale qualità non osta alla configurabilità come delitti...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 3403 del 11 aprile 1997
«L'amministratore di un siffatto ente è pertanto incaricato di un pubblico servizio e la condotta del medesimo il quale si avvalga nella sua qualità, derivante dal suo inserimento nell'organizzazione, o dei suoi poteri, attinenti alla base...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 1721 del 13 settembre 1993
«... Tale possibilità è esclusa soltanto quando il pubblico ministero abbia richiesto esclusivamente una specifica misura. La Corte ha osservato che non è di ostacolo il limite di durata previsto per le misure interdittive dall'art. 308 c.p.p.,...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 5405 del 8 febbraio 2001
«Il pubblico ministero, allorché faccia richiesta di applicazione di una misura cautelare dei risultati di intercettazioni di comunicazioni, non ha alcun obbligo di presentare al giudice per le indagini preliminari i relativi decreti di...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 8860 del 24 febbraio 2003
«In tema di sostituzione della misura cautelare in atto con altra meno grave, a seguito di istanza dell'indagato, per attenuazione delle esigenze cautelari o per maggiore proporzionalità della misura all'entità del fatto o alla sanzione che si...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 25631 del 2 luglio 2012
«...di differenti vicende giudiziarie e dell'integrale contenuto della richiesta del pubblico ministero, senza che si fosse neppure provveduto alle modifiche formali rese necessarie dal mutamento del tipo di atto e dell'autorità procedente).»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 2203 del 15 novembre 1996
«L'ordinanza di custodia cautelare è integrabile per relationem , con altri provvedimenti, come quello di fermo adottato dal pubblico ministero, al fine di assolvere gli obblighi di motivazione e di descrizione sommaria del fatto, di cui all'art....»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 29653 del 16 luglio 2003
«Ai fini dell'osservanza del disposto di cui all'art. 292, comma 1, lett. b), c.p.p., secondo cui tra i requisiti dell'ordinanza applicativa di misura cautelare dev'esservi quello costituito dalla «descrizione sommaria del fatto con l'indicazione...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 40538 del 20 ottobre 2009
«Il termine di durata delle indagini preliminari decorre dalla data in cui il pubblico ministero ha iscritto, nel registro delle notizie di reato, il nome della persona cui il reato è attribuito, senza che al G.i.p. sia consentito stabilire una...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 292 del 29 marzo 1999
«L'art. 483 c.p. prevede l'ipotesi in cui il pubblico ufficiale si limita a trasfondere nell'atto la dichiarazione ricevuta, della cui verità risponde il dichiarante in relazione a un preesistente obbligo giuridico di affermare il vero, mentre il...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 4638 del 2 marzo 2000
«...della immutabilità del fatto contestato, inteso come accadimento della realtà, sul quale l'indagato è stato chiamato a difendersi, non già il principio dell'immutabilità della definizione giuridica data al fatto stesso dal pubblico ministero.»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 16 del 19 giugno 1996
«Al giudice per le indagini preliminari, in sede di applicazione della misura cautelare ai sensi dell'art. 292 c.p.p., ed al tribunale, in sede di riesame o di appello ai sensi degli artt. 309 e 310 c.p.p., è consentito modificare la qualificazione...»
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Corte costituzionale, sentenza n. 384 del 5 novembre 1996
«Non è fondata la questione di legittimità costituzionale dell'art. 294, comma 6, c.p.p. (come novellato dall'art. 11 della L. 8 agosto 1995, n. 332), nella parte in cui non prescrive che anche l'interrogatorio ad opera del pubblico ministero della...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 5624 del 2 dicembre 1999
«È legittima l'assunzione dell'esame di persona sottoposta alle indagini da parte di due magistrati del pubblico ministero appartenenti ad uffici diversi, qualora entrambi siano investiti della conduzione delle indagini in relazione alle modalità...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 16492 del 24 aprile 2007
«Infatti, la desumibilità, per essere rilevante ai fini del meccanismo di cui all'articolo 297, comma 3, del c.p.p., deve essere individuata nella condizione di conoscenza, da un determinato compendio documentale o dichiarativo, degli elementi...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 2106 del 12 luglio 1999
«Affinché il giudice provveda alla sostituzione di una misura cautelare già in atto con altra più grave ovvero all'aggravamento delle modalità applicative è necessario uno specifico atto propulsivo rappresentato dalla «richiesta» del pubblico...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 8392 del 28 febbraio 2002
«La mancata acquisizione del parere del pubblico ministero in ordine alla istanza di revoca della misura cautelare, richiesto dall'art. 299 comma 3 bis c.p.p., non determina la nullità del provvedimento ex art. 178 lettera b) dello stesso codice, a...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 4168 del 26 novembre 1993
«Il giudice, qualora debba provvedere, anche di ufficio, in ordine alla revoca o alla sostituzione della misura coercitiva, ha l'obbligo di richiedere il parere del pubblico ministero. Trattandosi di richiesta obbligatoria, la sua omissione, in...»