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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 14564 del 11 ottobre 2002
«La disciplina dell'art. 7, secondo comma, c.p.c., che prevede la competenza del giudice di pace per le cause di risarcimento del danno derivante dalla circolazione di veicoli e natanti, purché il valore della controversia non superi trenta milioni...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 8247 del 6 aprile 2009
«L'appalto, anche nei casi in cui la sua esecuzione si protragga nel tempo, e fatte salve le ipotesi in cui le prestazioni in esso dedotte attengano a servizi o manutenzioni periodiche, non può considerarsi un contratto ad esecuzione continuata o...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 5779 del 21 maggio 1993
«Ai fini della determinazione del valore della causa il giudice deve anche tenere conto, per una esigenza di economia processuale, delle modifiche e riduzioni della domanda ritualmente introdotte dall'attore nel corso del giudizio, quando queste...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 26592 del 17 dicembre 2009
«Le spese processuali cumulabili alla domanda, ai fini della determinazione del valore di essa, sono soltanto quelle occorse per procedimenti autonomi dal processo introdotto con la domanda stessa, non anche quelle (per dattilografia, copie...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 7695 del 19 luglio 1999
«Ai fini della competenza per valore il cumulo delle domande, ai sensi dell'art. 10 c.p.c., concerne soltanto l'ipotesi di più domande intese come pretese ben distinte tra loro, aventi ciascuna una propria individualità, mentre rimangono assorbite...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 6214 del 23 maggio 1992
«Tale connessione poi, e quindi la natura giudiziale della prestazione, deriva dallo stesso tenore della tariffa giudiziale professionale ogni volta che la prestazione stessa sia in essa esplicitamente prevista, come nel caso delle informazioni...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 3785 del 11 giugno 1981
«Qualora siano proposte innanzi al pretore due domande, dirette rispettivamente all'esecuzione di un facere ed al pagamento di una somma di danaro, senza dichiarazione del valore per la prima ed indicazione della somma per la seconda, ciascuna di...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 15673 del 13 luglio 2007
«È nulla e conseguentemente inidonea a giustificare l'applicazione di uno specifico criterio di competenza territoriale, la clausola contrattuale che contiene l'elezione di domicilio, finalizzata alla notificazione di futuri atti giudiziari, presso...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 4985 del 22 maggio 1999
«Anche dopo l'entrata in vigore della legge n. 580 del 1993, il procedimento di omologazione dell'atto costitutivo di una società e delle sue successive variazioni deve ritenersi attribuito alla competenza territoriale del Tribunale del luogo ove...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 4018 del 4 luglio 1985
«Nelle cause promosse contro una società munita di personalità giuridica, l'art. 19 primo comma c.p.c., ove prevede la competenza del giudice del luogo in cui la società stessa abbia «un rappresentante autorizzato a stare in giudizio per l'oggetto...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 25031 del 28 novembre 2005
«Il principio della perpetuatio iurisdictionis di cui l'art. 5 c.p.c. è espressione, rende infatti irrilevanti, ai fini della giurisdizione, i mutamenti legislativi successivi alla proposizione della domanda, solo nel caso in cui il sopravvenuto...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 6774 del 5 maggio 2003
«Infatti, il principio della perpetuatio iurisdictionis, di cui l'art. 5 c.p.c. è espressione, rende irrilevanti, ai fini della giurisdizione, i mutamenti legislativi successivi alla proposizione della domanda, i quali operano solo nel caso in cui...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 8155 del 3 aprile 2009
«Appartiene alla competenza della sezione specializzata agraria non soltanto la cognizione delle controversie agrarie che hanno come oggetto esclusivo ed immediato l'applicazione ovvero l'esclusione di proroghe a rapporti dei quali sia pacifica o...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 259 del 12 gennaio 1999
«A norma dell'art. 6 della L. n. 990 del 1969, l'assicurato straniero e il suo assicuratore si intendono domiciliati ex lege presso l'Ufficio Centrale Italiano (U.C.I.) ai fini delle controversie attinenti al rapporto di assicurazione obbligatoria...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 8080 del 27 febbraio 2007
«... Ne consegue che, se il ricorso è stato proposto con censure relative alla valutazione delle prove, esso non può essere deciso a norma dell'art. 569 c.p.p., bensì, qualificato come appello, dev'essere trasmesso alla Corte di appello per il...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 1256 del 2 febbraio 1993
«Con riferimento ai contratti di assicurazione obbligatoria per la responsabilità civile connessa alla circolazione di veicoli a motore, l'assicuratore ha l'obbligo di consegnare all'assicurato, all'atto stesso della ricezione del premio o del...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 812 del 28 gennaio 1991
«Peraltro, la garanzia assicurativa non è operante, qualora il premio successivo al primo sia stato pagato dopo la scadenza del periodo di tolleranza di giorni 15, di cui all'art. 1901 c.c. (espressamente richiamato nell'art. 7 della L. n. 990 del...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 6933 del 5 luglio 1999
«...gli atti normativi del potere esecutivo qualificati come regolamenti, poiché non solo l'art. 9 della legge n. 990 del 1969 non gli attribuisce la denominazione di regolamento, ma, inoltre, esso non è emanato previo parere del Consiglio di Stato»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 14236 del 17 dicembre 1999
«Nelle cause relative a diritti di obbligazione, qualora la domanda venga proposta davanti a giudice diverso da quello del foro generale di cui agli artt. 18 e 19 c.p.c., ed il convenuto ugualmente contesti la competenza di tale giudice anche...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 10222 del 26 luglio 2001
«Il principio fissato dall'art. 10 c.p.c. in relazione alla competenza per valore, ma valevole anche per la competenza per territorio, secondo cui il collegamento tra il giudice e la controversia si determina in base alla domanda, comporta che i...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 11925 del 2 dicembre 1993
«Nell'ipotesi di incidente che abbia cagionato danni ad una pluralità di persone, l'assicuratore deve provvedere, usando la normale diligenza, all'identificazione di tutti i danneggiati, attivandosi anche con la loro congiunta chiamata in causa,...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 10810 del 2 novembre 1993
«La disposizione dell'art. 27 della L. 24 dicembre 1969, n. 990, che prevede la riduzione proporzionale dei diritti dei danneggiati nell'ipotesi in cui il risarcimento dovuto dal responsabile superi le somme assicurate, non è applicabile alle...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 1083 del 18 gennaio 2011
«In tema di risarcimento danni (nella specie, danni non patrimoniali per morte di un prossimo congiunto), la circostanza che l'attore, nel domandare il ristoro del danno patito, dopo aver quantificato nell'atto di citazione la propria pretesa,...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 8018 del 19 luglio 1993
«Il credito dell'Inps, che agisca in surrogazione del proprio assicurato, rimasto vittima di incidente stradale, per il recupero dell'indennità di malattia erogatagli in virtù del rapporto di assicurazione sociale obbligatoria, ha la stessa natura...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 20747 del 26 ottobre 2004
«Né in detta ipotesi è legittimo suddividere il massimale incapiente tra il danneggiato e l'assicuratore sociale, secondo il riparto proporzionale previsto dall'art. 27 legge cit., atteso che detto istituto riguarda il diverso caso in cui vi siano...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 2177 del 5 marzo 1994
«In tema di danni derivanti dalla circolazione dei veicoli a motore e dei natanti, l'assicuratore, il quale, entro sessanta giorni dalla richiesta (che, di per sé, consenta di valutare la fondatezza e l'entità del danno), ometta di adempiere...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 605 del 22 gennaio 1998
«Infatti sino a quando il diritto del danneggiato verso l'assicuratore non è prescritto o in ordine ad esso non si sia formato un giudicato negativo, il giudice richiesto di pronunziare sull'esistenza del diritto non può attribuire effetto...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 3357 del 7 aprile 1999
«Tali azioni, in considerazione della previsione differenziata di singole ipotesi di pregiudizialità-dipendenza (v. artt. 32-36 c.p.c.) tra cause diverse, normalmente vanno trattate separatamente (potendo la trattazione congiunta comportare deroghe...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 4230 del 14 maggio 1997
«Nel sistema della legge sull'assicurazione obbligatoria della rca, quando il veicolo danneggiante risulti sprovvisto di assicurazione non si costituisce un rapporto di solidarietà passiva fra il Fondo di garanzia per le vittime della strada ed il...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 8527 del 5 maggio 2004
«In tema di assicurazione obbligatoria della responsabilità civile derivante dalla circolazione dei veicoli a motore e dei natanti, dalla disciplina della azione di surrogazione riconosciuta dall'art. 28 della legge 24 dicembre 1969, n. 990...»