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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 2129 del 27 maggio 1975
«Il generale divieto di divulgazione del ritratto di una persona, senza il suo consenso, può essere derogato solo quando la notorietà della persona effigiata spieghi o giustifichi un effettivo pubblico interesse ad una maggiore conoscenza di quella...»
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Cassazione civile, Sez. VI, ordinanza n. 19898 del 27 luglio 2018
«Non è consentito al creditore di una determinata somma di denaro, dovuta in forza di un unico rapporto obbligatorio, di frazionare il credito in plurime richieste giudiziali di adempimento, contestuali o scaglionate nel tempo, in quanto tale...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 23202 del 23 maggio 2018
«In tema di valutazione dell'attendibilità delle dichiarazioni rese da vittima minorenne, la sottoposizione del dichiarante al c.d. test di Rorschach non costituisce prova decisiva la cui mancata assunzione integra vizio della decisione ai sensi...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 2719 del 8 marzo 1995
«Nel comodato di un immobile, stipulato senza la espressa fissazione di un termine, questo, mentre non è desumibile dalla generica destinazione che l'immobile può avere per sua propria natura, trattandosi di destinazione ad uso generico ed...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 9501 del 8 settembre 1995
«In tema di condotta antisindacale, l'intenzionalità del comportamento del datore di lavoro, mentre è irrilevante nel caso di comportamento contrastante con norma imperativa, può assumere rilevanza quando la condotta del medesimo, pur se lecita...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 12553 del 12 novembre 1999
«La pubblica amministrazione risponde del danno cagionato a terzi dal proprio dipendente quando la condotta di quest'ultimo sia strumentalmente connessa all'attività d'ufficio. Tale nesso di connessione strumentale, però, non viene meno per il solo...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 25454 del 6 dicembre 2007
«Nei rapporti di durata, in relazione ai quali l'autorità della cosa giudicata ha come suo presupposto il principio rebus sic stantibus la statuizione può essere modificata sulla base di fatti sopravvenuti alla sua formazione, con la conseguenza...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 29736 del 29 dicembre 2011
«In tema di responsabilità civile della P.A. l'omessa disapplicazione della normativa interna in contrasto con quella comunitaria evidenzia di per sé l'esistenza dell'elemento soggettivo, atteso che la condotta lesiva è stata posta in essere da un...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 12478 del 21 maggio 2013
«La sanzione della nullità della notificazione dell'atto di impugnazione eseguita presso l'avvocato domiciliatario il quale, successivamente alla data di deliberazione della sentenza di primo grado, sia stato cancellato dall'albo per effetto...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 9488 del 30 aprile 2014
«Il frazionamento soggettivo delle azioni in giudizio, ravvisabile ove più soggetti promuovano contemporaneamente distinte cause di identico contenuto nei confronti dello stesso soggetto, con identico patrocinio legale, e quindi connesse per...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 10177 del 18 maggio 2015
«L'attore che, a tutela di un unico credito dovuto in forza di un unico rapporto obbligatorio, agisca con ricorso monitorio per la somma provata documentalmente e con il procedimento sommario di cognizione per la parte residua, non incorre in un...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 18782 del 26 settembre 2016
«In tema di litisconsorzio facoltativo (nella specie, sussistente tra più soggetti danneggiati a seguito di un unico fatto illecito), la possibilità di agire unitamente nel medesimo processo in ragione della connessione delle domande non può essere...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 19285 del 29 settembre 2016
«Ai fini della condanna ex art. 96, comma 3, c.p.c., costituisce abuso del diritto all'impugnazione, integrante "colpa grave", la proposizione di un ricorso per cassazione basato su motivi manifestamente infondati, giacché ripetitivi di quanto già...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 333 del 22 gennaio 1981
«Nel delitto di circonvenzione di persone incapaci, l'induzione comprende qualsiasi attività di suggestione e quindi l'uso di qualsiasi mezzo idoneo a determinare o, quanto meno, a rafforzare nel soggetto passivo il consenso al compimento di un...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 8756 del 13 ottobre 1981
«Il croupier di una casa da gioco gestita da un comune non ha la qualifica di incaricato di pubblico servizio perché la gestione del gioco, ancorché esercitata da un ente locale, non è attività diretta al soddisfacimento di bisogni di interesse...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 2036 del 3 marzo 1984
«L'aggravante di aver commesso un reato con abuso dei poteri o con violazione dei doveri inerenti a una pubblica funzione non richiede l'attualità dell'esercizio di tale funzione né la competenza del pubblico ufficiale.»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 2853 del 27 marzo 1984
«In tema di furto, l'aggravante di abuso di relazioni domestiche prevista dall'art. 61 n. 11 c.p. è, di regola, incompatibile con l'aggravante di introduzione in luogo destinato ad abitazione prevista dall'art. 625 n. 1 c.p., giacché le relazioni...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 10238 del 2 ottobre 1986
«La norma, di cui all'art. 659 c.p., ha inteso punire l'abuso di strumenti sonori allorché essi vengano adoperati per petulanza, capriccio ed altro biasimevole motivo, purché ci sia la semplice volontarietà del fatto, a nulla rilevando l'esistenza...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 3792 del 1 aprile 1987
«La circostanza aggravante comune dell'abuso di poteri o violazione di doveri pubblici di cui all'art. 61 n. 9 c.p., è applicabile ai reati di sottrazione di olii minerali all'imposta di fabbricazione e di trasporto di oli minerali con certificati...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 10693 del 27 luglio 1989
«Costituisce intimidazione illegittima, idonea, come tale, ad integrare il delitto di estorsione ex art. 629 c.p., anche una minaccia dalla parvenza esteriore di legalità allorquando sia fatta, non già con l'intenzione di esercitare un diritto, ma...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 10408 del 17 luglio 1990
«L'irrogazione di una pena o di un aumento di pena per la continuazione, in misura intermedia tra minimo e massimo implica per ciò stesso un corretto uso del potere discrezionale del giudice e, escludendo ogni abuso, non abbisogna di specifica...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 12095 del 6 settembre 1990
«Il delitto di concussione è configurabile anche nel caso in cui il pubblico ufficiale si attribuisca poteri che esulano dalla sua competenza. L'abuso è infatti riferibile sia alla qualità di pubblico ufficiale, indipendentemente dall'ufficio suo...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 2266 del 30 luglio 1991
«Costituisce atto contrario ai doveri d'ufficio quello del dipendente di ospedale che avverta sollecitamente gli impresari delle pompe funebri del decesso imminente o già avvenuto dei ricoverati. (Nella specie, relativa a rigetto di ricorso avverso...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 300 del 15 gennaio 1992
«Il crinale che separa le due autonome fattispecie criminose configurate nell'art. 659 c.p. è costituito dalla fonte, o tipo, del rumore prodotto, poiché, ove esso provenga dall'esercizio di una professione o mestiere rumoroso, ossia quando le...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 6143 del 22 maggio 1992
«La circostanza aggravante di cui al secondo comma, n. 2 dell'art. 605 c.p., ossia l'esser stato il sequestro di persona commesso da un pubblico ufficiale con abuso dei poteri inerenti alle sue funzioni, è di natura soggettiva, ma rientrando tra...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 6928 del 11 giugno 1992
«Tra le due distinte ipotesi contravvenzionali previste dall'art. 659 c.p. è ammissibile il concorso; tuttavia perché l'esercizio di una professione o di un mestiere, rumoroso per sé stesso, possa configurare il reato di disturbo arrecato con mezzi...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 1329 del 19 aprile 1994
«Il reato di cui all'art. 659 c.p. (disturbo delle occupazioni o del riposo delle persone) può essere realizzato — per quel che concerne l'ipotesi prevista dal primo comma — anche nello svolgimento di attività legittima sotto il profilo...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 6202 del 27 maggio 1994
«Prova decisiva, la cui mancata assunzione può costituire il motivo di ricorso di cui all'art. 606, lett. d), c.p.p. secondo il tenore dell'art. 495 c.p.p. è quella che con giudizio ex ante appaia idonea a contrastare circostanze altrimenti...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 7188 del 17 giugno 1994
«Le due ipotesi dell'art. 659 c.p. costituiscono distinti titoli di reato, essendo rinvenibile, la prima, nel fatto di arrecare disturbo al riposo ed alle occupazioni delle persone e, la seconda, in quello dell'esercizio di un mestiere rumoroso...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 1370 del 10 febbraio 1995
«L'art. 659 c.p. prevede due distinte fattispecie, sicché se da un canto l'esercizio di mestieri rumorosi non è sanzionabile ai sensi del comma 2 della norma quando si svolga nel rispetto delle disposizioni di legge e delle prescrizioni...»