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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 1730 del 28 maggio 1996
«Il pugnale, in quanto strumento la cui destinazione naturale è l'offesa alla persona, rientra nel novero delle armi bianche propriamente dette, il porto delle quali è punibile ai sensi dell'art. 699, comma 2, c.p., che prevede una figura autonoma...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 9372 del 31 agosto 1994
«Il coltello a serramanico con lama di oltre nove centimetri assume le caratteristiche di un pugnale o stiletto e va, quindi, qualificato come arma bianca che, per la sua naturale pericolosità e destinazione all'offesa alle persone, non può in...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 2776 del 5 marzo 1994
«In materia di reati concernenti le armi, secondo la nozione data dall'art. 30 del R.D. 18 giugno 1931, n. 733, le armi proprie sono quelle da sparo e non, la cui destinazione naturale è l'offesa alla persona. L'art. 45 del relativo regolamento,...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 4595 del 2 dicembre 1992
«Il coltello a serramanico deve essere considerato arma bianca propria, avente come destinazione naturale l'offesa alla persona, e conseguentemente il porto della stessa fuori della propria abitazione, vietato in modo assoluto dalla legge, ricade...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 11903 del 26 novembre 1987
«Le guardie giurate possono portare armi solo se munite della relativa licenza e pertanto sottostanno agli stessi diritti e doveri che riguardano tutti i cittadini. Ne consegue che qualora una guardia giurata porti un'arma senza averne fatta...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 8572 del 13 giugno 1990
«La diminuente del «fatto di lieve entità», inizialmente prevista dall'art. 5, L. 2 ottobre 1967, n. 895 per le armi da guerra e, poi, estesa dall'art. 14, L. 14 ottobre 1974, n. 497 anche alle armi comuni da sparo, non è applicabile alle...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 22547 del 5 novembre 2010
«In tema di procedimento per la dichiarazione di fallimento di una società di capitali cancellata dal registro delle imprese, la legittimazione al contraddittorio spetta al liquidatore sociale, poiché, pur implicando detta cancellazione...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 4865 del 1 marzo 2010
«Il recesso del socio di società di persone, di cui non sia stata data pubblicità, ai sensi dell'art. 2290, secondo comma, c.c., non è opponibile ai terzi, non producendo esso i suoi effetti al di fuori dell'ambito societario; conseguentemente, il...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 17205 del 11 luglio 2013
«Ai sensi dell'art. 15, comma terzo, legge fall., nel testo modificato dal d.l.vo 9 gennaio 2006, n. 5, e dal successivo decreto correttivo 2 settembre 2007, n. 169, la notificazione al debitore del ricorso e del decreto di fissazione dell'udienza...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 19214 del 4 settembre 2009
«In tema di procedimento per la dichiarazione di fallimento, non sussiste un diritto del debitore, convocato avanti al giudice, ad ottenere il differimento della trattazione per consentire il ricorso a procedure concorsuali alternative (nella...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 6649 del 15 marzo 2013
«L'art. 18 legge fall., nel testo novellato dai d.l.vo 9 gennaio 2006, n. 5, e 12 settembre 2007, n. 169, laddove impone la notifica del reclamo avverso la sentenza dichiarativa di fallimento "al curatore e alle altre parti", si giustifica con la...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 22799 del 3 novembre 2011
«La decisione resa dal tribunale, ai sensi dell'art. 18 legge fall. (nel testo "ratione temporis" vigente), in sede di opposizione alla sentenza dichiarativa di fallimento, emessa a sua volta in data anteriore all'entrata in vigore del d.l.vo 9...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 20836 del 7 ottobre 2010
«Il reclamo avverso la sentenza dichiarativa di fallimento, disciplinato dall'art. 18 legge fall. - nel testo, "ratione temporis" vigente, riformato dalla legge n. 169 del 2007 - deve essere coordinato con la precedente fase, di natura contenziosa...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 11911 del 25 giugno 2004
«Proposta opposizione avverso la sentenza dichiarativa di fallimento, al debitore non è consentito impugnare la medesima sentenza con il rimedio del regolamento di competenza, essendo quest'ultimo consentito, successivamente all'impugnazione...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 11303 del 16 giugno 2004
«La contestuale proposizione, da parte del fallito, da un canto, dell'opposizione alla dichiarazione di fallimento ex art. 18 della legge fallimentare, dall'altro, del ricorso per regolamento di competenza deve ritenersi del tutto legittima, atteso...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 19978 del 16 settembre 2009
«È manifestamente infondata la questione di legittimità costituzionale dell'art. 3 della L. n. 742 del 1969, in relazione all'art. 92 dell'ordinamento giudiziario (R.D. n. 12 del 1941), nella parte in cui, escludendo l'applicabilità della...»
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Cassazione civile, Sez. VI, sentenza n. 3071 del 8 febbraio 2011
«La notifica dell'impugnazione relativa a cause inscindibili - sia nell'ipotesi di litisconsorzio necessario sostanziale che processuale - eseguita nei confronti di uno solo dei litisconsorti nei termini di legge, introduce validamente il giudizio...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 10900 del 5 maggio 2010
«La sentenza emessa in primo grado nel giudizio di opposizione alla dichiarazione di fallimento, ai sensi degli art. 18 e 19 della legge fall. (nel testo previgente, applicabile "ratione temporis"), dallo stesso collegio che ha provveduto alla...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 22546 del 5 novembre 2010
«Nel giudizio di impugnazione avverso la sentenza dichiarativa di fallimento, quanto ai procedimenti in cui trova applicazione la riforma di cui al d.l.vo n. 169 del 2007, che ha modificato l'art. 18 legge fall., ridenominando tale mezzo come...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 22110 del 28 ottobre 2010
«Nel giudizio di impugnazione avverso la sentenza dichiarativa di fallimento, quanto ai procedimenti in cui trova applicazione la riforma di cui al d.l.vo n. 169 del 2007, che ha modificato l'art. 18 legge fall., ridenominando tale mezzo come...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 23506 del 19 novembre 2010
«Nei procedimenti per la dichiarazione di fallimento pendenti alla data di entrata in vigore della riforma di cui al d.l.vo n. 169 del 2007, al ricorso per cassazione avverso la sentenza della corte d'appello, depositata successivamente al 1...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 22545 del 5 novembre 2010
«Nei procedimenti per la dichiarazione di fallimento pendenti alla data di entrata in vigore della riforma di cui al d.l.vo n. 169 del 2007, le disposizioni della normativa riformata trovano applicazione immediata, ai sensi dell'art. 22 del...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 6705 del 19 marzo 2010
«Nei procedimenti per la dichiarazione di fallimento pendenti alla data di entrata in vigore della riforma di cui al d.l.vo n. 169 del 2007, le disposizioni della normativa riformata trovano applicazione immediata, ai sensi dell'art. 22 del...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 23043 del 30 ottobre 2009
«Nei procedimenti per la dichiarazione di fallimento pendenti alla data di entrata in vigore della riforma di cui al D.L.vo n. 169 del 2007, le disposizioni della normativa riformata trovano applicazione immediata, ai sensi dell'art. 22 del...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 7471 del 20 marzo 2008
«In tema di impugnativa avverso la sentenza dichiarativa di fallimento depositata in data successiva all'entrata in vigore del D.L.vo n. 5 del 2006 (cioè dopo il 16 luglio 2006), ma su ricorso depositato anteriormente, trova applicazione la nuova...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 46197 del 2 dicembre 2003
«In materia di armi bianche, un coltello a serramanico non a scatto, con lama pieghevole azionabile con manovra manuale, non rientra nella categoria delle armi proprie, la cui detenzione è punita ai sensi dell'art. 697 c.p., ma è qualificabile come...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 9711 del 8 ottobre 1992
«In tema di detenzione abusiva di munizioni, poiché le pistole Beretta cal. 9, mod. 84F e mod. 34 sono state iscritte nel catalogo ufficiale delle armi comuni da sparo mentre altre armi corte dello stesso calibro non sono state iscritte in detto...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 2548 del 22 febbraio 1990
«In tema di armi da guerra, sia dal contesto letterale dell'art. 1 della L. 18 aprile 1975, n. 110 sia dalla ratio legis mirante alla salvaguardia delle libertà primarie pubbliche e private e alla difesa delle istituzioni democratiche, si desume un...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 7949 del 8 agosto 1986
«La detenzione ed il porto di coltello a serramanico a scatto, che è un'arma propria, essendo la sua destinazione naturale l'offesa alla persona, configurano i reati di cui agli artt. 697 e 699, comma secondo, c.p. e non già l'ipotesi di cui...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 1076 del 10 febbraio 1983
«La dichiarazione di non voler proseguire la causa di merito, importando disposizione del diritto in contesa, deve provenire dalla parte, non essendo a ciò abilitato il procuratore munito del solo mandato ad lites e, pertanto, la sentenza che...»