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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 7797 del 29 luglio 1986
«Ai fini della configurabilità dell'ipotesi colposa del reato di commercio di sostanze alimentari nocive, è sufficiente la probabilità che la sostanza stessa risulti dannosa per il consumatore. All'uopo basta che sia in stato di decomposizione.»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 2558 del 21 luglio 1992
«In tema di falso nummario, ai fini della sussistenza della grossolanità della falsità, da cui discende l'esclusione della punibilità dei reati di cui agli artt. 453, 455 e 457 c.p., è richiesto che la diversità delle caratteristiche della moneta...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 12485 del 25 novembre 1980
«La norma di cui all'art. 468, comma secondo, c.p. si differenzia da quella contenuta nell'art. 517 c.p., perché è diretta a tutelare la pubblica fede dalla contraffazione di strumenti predisposti per una certificazione di carattere pubblico,...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 1483 del 12 febbraio 1992
«Il reato di cui all'art. 1 legge n. 406 del 1981 non ha carattere speciale rispetto a quello previsto dall'art. 470 c.p. Infatti, mentre l'art. 470 c.p. punisce il fatto di chi pone in vendita cose con le impronte contraffatte di una pubblica...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 7467 del 6 luglio 1995
«Ai fini della tutela di cui all'art. 473 c.p., occorre che il marchio di fabbrica, nazionale od estero sia riconosciuto dall'ordinamento italiano. Tale riconoscimento si ottiene, per i marchi esteri, attraverso la registrazione presso l'ufficio...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 2128 del 17 marzo 1986
«Sussiste il reato previsto dall'art. 473 c.p. quando un prodotto industriale venga presentato in una confezione diversa da quella originariamente indicata dal marchio depositato, anche se non ne siano alterate l'originalità e le qualità...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 36228 del 18 settembre 2009
«Non integra il reato di cui agli artt. 473 e 474 c.p., in tema di contraffazione di segni distintivi di opere industriali, ma il reato di cui all'art. 11 D.L.vo n. 313 del 2001, l'apposizione di una falsa marcatura "CE" su giocattoli posti in...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 27961 del 15 luglio 2011
«Sono oggetto di confisca obbligatoria, e quindi di sequestro preventivo ad essa funzionale, gli immobili utilizzati per il deposito di prodotti commerciali contraffatti, in quanto si tratta di beni che sono serviti a commettere il reato di...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 42291 del 22 dicembre 2006
«È punibile ai sensi dell'art. 483 c.p., in forza del richiamo contenuto nell'art. 21 L. 7 agosto 1990 n. 241, la produzione, a sostegno di una richiesta di iscrizione nel registro degli esercenti il commercio, di un'autocertificazione falsamente...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 12630 del 4 dicembre 2000
«In tema di reati concernenti la vendita di armi, il delitto di commercio senza licenza può ritenersi integrato quando il titolare dell'autorizzazione ne violi i limiti imposti per qualità o quantità, mentre deve escludersi la sussistenza del reato...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 24759 del 5 novembre 2013
«La prescrizione presuntiva contemplata dall'art. 2955, n. 5, c.c., in relazione al credito del commerciante "per il prezzo delle merci vendute a chi non ne fa commercio", si riferisce alle alienazioni "al minuto" di beni di largo e generalizzato...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 3905 del 27 marzo 2000
«Il regolamento CE n. 3274/93 del 29 novembre 1993, istitutivo del divieto di fornitura di taluni beni e servizi alla Libia, norma extrapenale integratrice del precetto penale, costituisce un complesso di norme eccezionali, in quanto derogatrici al...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 11640 del 11 novembre 1998
«Il delitto di frode in commercio concorre con la contravvenzione alle norme sulla produzione di pasta alimentare di grano duro, poiché la norma del codice penale è posta a tutela della buona fede degli acquirenti mentre le disposizioni della L. 4...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 37875 del 18 settembre 2015
«In tema di reati concernenti gli alimenti, il concetto di "non particolare gravità" che esclude l'applicazione delle pene accessorie previste dall'articolo 12-bis della legge n. 283 del 1962, non coincide con quello di "particolare tenuità" di cui...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 11176 del 17 marzo 2015
«La contravvenzione prevista dall'art. 679 cod.pen. si distingue da quella di cui all'art. 678 cod.pen., perché, mentre quest'ultima è diretta a salvaguardare la pubblica incolumità in relazione ai pericoli che possono derivare dalla fabbricazione,...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 44380 del 27 novembre 2008
«I prodotti industriali oggetto dell'illecita condotta di contraffazione, nelle specie capi di abbigliamento con marchi contraffatti, seppure destinati all'uso personale e non al commercio, devono essere confiscati, rientrando nella previsione...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 49454 del 30 dicembre 2003
«In tema di detenzione di esemplari di fauna minacciata di estinzione, va sempre disposta, all'esito del procedimento per violazione della legge 7 febbraio 1992 n. 150, attuativa della Convenzione di Washington del 3 marzo 1973 sul commercio...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 30 del 4 gennaio 1996
«L'art. 9 della legge 5 febbraio 1992 n. 175 vieta il commercio, a qualsiasi titolo, nei confronti di coloro che non dimostrino di essere iscritti agli albi degli esercenti le professioni sanitarie, di apparecchi e strumenti diversi nelle...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 9248 del 3 marzo 2015
«La circostanza attenuante del danno patrimoniale di speciale tenuità è applicabile anche ai reati che offendono la fede pubblica in quanto riferibile, in virtù del tenore testuale assunto dall'art. 62, comma primo, n. 4 cod. pen. a seguito della...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 23543 del 30 aprile 2014
«Integra il concorso dei reati di cui agli artt. 442 e 648 c.p. la detenzione per il commercio, o la distribuzione per il consumo, di sostanze contraffatte nella specie, prodotti farmaceutici protetti da brevetto), se l'agente ha ricevuto o...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 24704 del 11 giugno 2015
«La detenzione per la somministrazione di farmaci scaduti è condotta che non integra l'ipotesi consumata prevista dall'art. 443 c.p., poiché esclusa dal tenore testuale della previsione, che fa riferimento "alla detenzione per il commercio, alla...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 31482 del 2 agosto 2007
«Il reato di cui all'art. 474 c.p. (Introduzione nello Stato e commercio di prodotti con segni falsi) ha per oggetto la tutela della fede pubblica e richiede la contraffazione o l'alterazione del marchio e/o del segno distintivo della merce,...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 33543 del 5 ottobre 2006
«Integra il delitto di cui all'art. 474 c.p. (Introduzione nello Stato e commercio di prodotti con segni falsi) la vendita di prodotti falsamente contrassegnati ed esposti insieme a quelli originali; né, a tal fine, ha rilievo la circostanza che...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 40835 del 20 ottobre 2004
«Il reato di introduzione nello Stato e commercio di prodotti con segni falsi, previsto dall'art. 474 c.p., è volto a tutelare, non la libera determinazione dell'acquirente, ma la pubblica fede, intesa come affidamento dei consumatori nei marchi,...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 37451 del 10 settembre 2014
«Integra il delitto di commercio di prodotti con marchio contraffatto colui che ponga in vendita accessori e ricambi per aspirapolvere sui quali sia stato riprodotto il marchio dell'impresa produttrice dei componenti originali; né ha rilievo al...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 142 del 10 gennaio 2012
«L'affermazione di responsabilità per il caso di mera detenzione di prodotti con marchi contraffatti, implica che la finalità di vendita sia provata, sulla base dei più disparati indizi, purché essi siano univocamente conducenti alla conclusione...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 47081 del 20 dicembre 2011
«Non integra il delitto di commercio di prodotti con segni falsi colui che ponga in vendita ricambi per auto non originali sui quali sia stato riprodotto, quale elemento estetico presente sul componente originale, il marchio del costruttore del...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 40170 del 15 ottobre 2009
«Ai fini della configurabilità del reato di commercio di prodotti con segni falsi è sufficiente e necessaria l'idoneità della falsificazione a ingenerare confusione, con riferimento non solo al momento dell'acquisto, bensì alla loro successiva...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 16821 del 23 aprile 2008
«In tema di commercio di prodotti con segni falsi, perché il falso possa essere considerato innocuo e grossolano, e dunque, perché il reato possa essere ritenuto impossibile, occorre che le caratteristiche intrinseche del prodotto e del marchio che...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 44297 del 5 dicembre 2005
«La grossolanità dei marchi contraffatti, tale da renderli inidonei a trarre in inganno una persona di media esperienza e diligenza circa la provenienza degli oggetti in commercio, non comporta l'impossibilità di configurare il reato di cui...»