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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 9801 del 10 maggio 2005
«...ove informata, ella avrebbe rifiutato, così ledendo quest'ultima nel suo diritto alla sessualità, in sè e nella sua proiezione verso la procreazione, che costituisce una dimensione fondamentale della persona ed una delle finalità del matrimonio.»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 6860 del 17 novembre 1983
«...non sono sufficienti a tal fine i saltuari ritorni del marito nel luogo di residenza della moglie nonché gli stessi rapporti sessuali avvenuti in tali occasioni, trattandosi di fatti inidonei a privare di valore lo stato perdurante di separazione.»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 18765 del 18 aprile 2003
«...il deponente assume la qualità di testimone. (Fattispecie relativa alle dichiarazioni rese da un soggetto, parte offesa del reato di molestie sessuali, indiziata del delitto di lesioni volontarie successivamente commesso in danno del molestatore).»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 1346 del 5 febbraio 1998
«Infatti volendo tutelare il diritto alle relazioni sessuali anche delle persone affette da inferiorità psichica o fisica, il legislatore del 1996 ha punito come delitto il rapporto sessuale con queste persone solo quando sia caratterizzato da un...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 2001 del 15 gennaio 2008
«In tema di reati sessuali, deve escludersi la concedibilità dell'attenuante speciale prevista dall'art. 609 bis, comma terzo, c.p. (casi di minore gravità) ove gli abusi perpetrati in danno della vittima si siano protratti nel tempo. (Fattispecie...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 3258 del 22 gennaio 2013
«In tema di reati sessuali in danno di minori di età, benché la legge non imponga nella fase delle indagini preliminari alcun obbligo al pubblico ministero di affidare la consulenza personologica nelle forme dell'art. 360 c.p.p. ovvero di...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 21034 del 5 maggio 2004
«La regola dell'inutilizzabilità contenuta nell'art. 526, comma primo bis c.p.p., secondo la quale la colpevolezza dell'imputato non può essere provata sulla base di dichiarazioni rese da chi per libera scelta si è sempre volontariamente sottratto...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 8962 del 3 ottobre 1997
«La valutazione del contenuto della dichiarazione del minore — parte offesa — in materia di reati sessuali, in considerazione delle complesse implicazioni che la materia stessa comporta, deve contenere un esame: dell'attitudine psicofisica del...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 35118 del 26 agosto 2004
«È manifestamente infondata la questione di legittimità costituzionale dell'art. 609 bis c.p., sollevata con riferimento agli artt. 3 e 25, comma secondo, della Costituzione, atteso che la nozione di «atti sessuali», richiamata dalla norma ai fini...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 8453 del 27 luglio 1994
«Deve qualificarsi come tentativo di violenza carnale (e non come diffamazione aggravata) il fatto di chi, minacciando — e poi attuando la minaccia — di inviare ai parenti di una donna foto compromettenti scattate in occasione di incontri amorosi...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 5640 del 12 maggio 1994
«Il consenso della vittima per rapporti sessuali particolari non può escludere l'eventuale sussistenza di reati di ratto, violenza carnale, minacce e lesioni, ove questi comportamenti siano di fatto realizzati oltre una sfera di ragionevole...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 3141 del 15 marzo 1994
«...di maltrattamenti, era ritornato, come al solito, a casa ubriaco ed aveva insultato e picchiato la moglie che aveva manifestato chiaramente il proprio dissenso ad avere rapporti sessuali, alla fine concedendosi per far cessare i maltrattamenti.»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 12697 del 21 settembre 1989
«...infermità mentale, bensì è sufficiente che il soggetto passivo versi in condizioni tali da togliere comunque in tutto o in parte la capacità di esprimere un valido consenso e da impedirgli di respingere efficacemente gli atti sessuali dell'agente.»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 3796 del 15 maggio 1986
«...in caso di visita medica — in linea generale e fatti salvi alcuni casi particolari — solo quando la visita medica debba necessariamente riguardare la sfera o gli organi sessuali del paziente e non quando essa riguardi altre parti del corpo.»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 4426 del 13 maggio 1997
«Infatti, il soggetto attivo del reato è punibile non già per l'effetto dell'automatismo derivante dalla malattia mentale della vittima, ma per aver indotto costei al compimento di atti sessuali abusando di tale condizione di inferiorità:...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 4701 del 9 febbraio 2005
«Non configura il reato di cui all'art. 527 c.p. (atti osceni) l'attività della ballerina che denudandosi mimi atti sessuali allorché la condotta sia destinata alla visione di persone adulte cha abbiano richiesto di assistervi previa conoscenza...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 48532 del 17 dicembre 2004
«Non è configurabile il reato di atti osceni nel caso di uno spettacolo di lap dance consistente nell'esibizione di ballerine che in un locale pubblico, denudandosi, si toccano e mimano rapporti sessuali coinvolgendo anche gli spettatori presenti,...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 11864 del 28 ottobre 1986
«Le proiezioni di films inverecondi e persino pornografici, eseguite nei cinema «a luci rosse», non degradano il carattere oggettivamente osceno di pratiche sessuali (nella specie un coito orale omosessuale) poste in essere da spettatori nel corso...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 8159 del 25 settembre 1985
«Infatti, la norma incriminatrice, di cui all'art. 527 c.p., correlata a quella definitoria di cui all'art. 529 c.p., colpisce ogni comportamento anche meramente esibizionistico, attinente alla sfera della sessualità, idoneo a determinare, secondo...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 5308 del 7 giugno 1984
«Un'opera cinematografica riveste carattere di oscenità non solo per la sua attitudine ad eccitare la concupiscenza, ma anche quando, rappresentando scoperte carnalità e violenze sessuali riposte nel fondo degenerativo degli istinti primordiali...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 135 del 10 gennaio 1998
«Infatti la capacità offensiva dell'osceno è condizionata dal contesto ambientale in cui è presentato; conseguentemente lo spettacolo osceno che si svolga con particolari modalità di riservatezza e di cautela in presenza di sole persone adulte non...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 520 del 28 gennaio 1981
«Un'opera, il cui contenuto è caratterizzato, da un esasperato o quasi ossessivo pansessualismo fine a sé stesso, in quanto diretto a sollecitare deteriori istinti della libidine con rappresentazioni crudamente veristiche di amplessi, con...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 37395 del 23 settembre 2004
«...nella nozione di atto sessuale anche ripetuti palpeggiamenti dei glutei ed altre «molestie sessuali», poste in essere, nel luogo di lavoro e nei confronti di molteplici vittime, da un soggetto in posizione sovraordinata rispetto alle stesse).»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 2087 del 10 marzo 1981
«Perché possa applicarsi l'esimente prevista dall'ultimo comma dell'art. 530 c.p. non è sufficiente che il soggetto passivo abbia avuto esperienze sessuali, ma è necessario che per una consuetudine di vita rotta alla lascivia e ai piaceri sessuali,...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 5979 del 7 febbraio 2013
«...scienze naturali. (Fattispecie, in relazione alla quale è stato ritenuto sussistente il reato, avente ad oggetto la coazione di un cane ad intrattenere rapporti sessuali con un essere umano al fine di realizzare un film a tema "zoopornografico").»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 7442 del 26 giugno 1992
«...per cui non sono sufficienti a tale fine la ripresa della convivenza anche per periodi di tempo considerevoli e quella degli stessi rapporti sessuali, trattandosi di fatti inidonei a privare di valore lo stato di perdurante separazione.»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 1032 del 6 febbraio 1997
«Quando il minorenne non fa semplicemente da spettatore, ma egli stesso è destinatario delle attenzioni dell'agente, e cioè subisce gli atti sessuali, non si potrà più ipotizzare il delitto di «corruzione di minorenne», ma la diversa figura...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 27469 del 7 luglio 2008
«...direttivo e disciplinare che la legge attribuisce al primo nei confronti del secondo. (Fattispecie di maltrattamenti rappresentati da molestie sessuali poste in essere sul luogo di lavoro da datore di lavoro nei confronti di propria dipendente ).»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 7651 del 1 agosto 1996
«Richiedere abitualmente il compimento di atti sessuali contro natura alla convivente in rapporto di coppia, di cui si conosca l'indisponibilità, benché la donna resista ed esiga rispetto e benché al rifiuto della stessa talora segua offerta di...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 7073 del 18 maggio 1990
«...di relazioni continuative e di consuetudine di vita affini a quello di una normale famiglia legittima. (Fattispecie in tema di convivenza more uxorio, nella quale si è precisato che non ha alcuna rilevanza la cessazione dei rapporti sessuali).»