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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 26973 del 7 dicembre 2005
«Con riferimento alla categoria dei diritti "autodeterminati", ai fini della precisazione della "causa petendi" non è necessaria la corretta indicazione delle norme applicabili al caso e dei relativi istituti giuridici, essendo invece sufficiente...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 5287 del 8 marzo 2007
«La lettera, infatti, costituisce solo una preliminare presa di cognizione (di cui l'art. 1362 segnala l'insufficienza con la precisazione che l'interprete non deve «limitarsi al senso letterale delle parole»), che deve essere integrata attraverso...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 3853 del 27 giugno 1985
«In base ai principi fissati negli artt. 1346 e 1474 c.c., ai fini della determinabilità di un elemento del contratto (nel caso, del prezzo della compravendita), è necessario che i parametri fissati dalle parti abbiano tale carattere di...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 5678 del 15 marzo 2006
«In tema di eccezioni al divieto dello ius novorum in appello, l'art. 345, c.p.c., disponendo che è ammissibile la domanda di risarcimento dei «danni sofferti dopo la sentenza» di primo grado, comporta che nel corso del giudizio di appello, e sino...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 8703 del 9 aprile 2009
«In tema di responsabilità per fatto illecito, rientra tra i principi informatori della materia, ai quali è tenuto ad uniformarsi il giudice di pace nel giudizio di equità, quello di cui al disposto dell'art. 2059 c.c. il quale, secondo una lettura...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 3508 del 4 aprile 1991
«In materia di previdenza dei lavoratori agricoli, il carattere pubblicistico del rapporto previdenziale. correlato all'iscrizione di questi ultimi negli appositi elenchi nominativi, e l'indisponibilità del diritto a pensione (nella specie, di...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 10436 del 18 maggio 2005
«...contemplata dall'art. 72, quarto comma, legge fall. che è espressione di un potere discrezionale del curatore, per la tutela degli interessi della massa dei creditori è esercitabile in ogni sede in piena libertà di forme e senza limiti temporali.»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 17 del 21 settembre 2000
«In ipotesi di contestazione, in unico capo di accusa, di imputazione di associazione per delinquere o di singoli episodi di fatti di reato, alla cui realizzazione il sodalizio criminoso sia ritenuto finalizzato, il giudice del merito, qualora...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 2136 del 11 giugno 1999
«Ciò non toglie che egli possa pervenire, sulla scorta di argomentazioni diverse da quelle censurate in sede di legittimità, nonché integrando e completando quelle già svolte, alla stessa decisione precedentemente annullata. (Fattispecie in tema di...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 10795 del 22 settembre 1999
«...colui il quale si unisce ad altri per porre in essere un'azione criminosa è costretto ad affidarsi anche alla condotta e alla volontà dei complici, quale che ne sia il grado di partecipazione e il ruolo, per il compimento dell'azione stessa.»