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Bonus lavoratori dipendenti 2024, mutuo, affitto e auto te li paga il datore di lavoro, senza tasse: ecco le novità

Bonus lavoratori dipendenti 2024, mutuo, affitto e auto te li paga il datore di lavoro, senza tasse: ecco le novità
Ecco le modifiche apportate dalla Legge di Bilancio 2024 in materia di fringe benefit
Buone notizie per i lavoratori dipendenti: gli stessi infatti beneficeranno dei fringe benefit anche per il 2024. Tuttavia, per l’anno in corso la Legge di Bilancio 2024 ha previsto alcune novità in materia di imposizione fiscale e previdenziale.

Vediamo nel dettaglio di quali novità si tratta.

Quanto al concetto di fringe benefit, generalmente si tratta di beni o servizi che le aziende mettono a disposizione dei lavoratori dipendenti, in aggiunta allo stipendio netto percepito da ciascun lavoratore. Attraverso i fringe benefit, il datore di lavoro fornisce al lavoratore dipendente, oltre alla normale retribuzione erogata in denaro, un’ulteriore retribuzione in natura, erogata sotto forma di benefici aggiuntivi, come appunto beni e servizi che si aggiungono al salario.
È bene precisare che tali benefici aggiuntivi non concorrono alla formazione del reddito del lavoratore, purché il loro valore non superi determinati limiti fissati dalla legge.
Ciò vuol dire che, finché il valore dei fringe benefit non supera una certa soglia, gli stessi non sono soggetti a tassazione.
L’importanza dei fringe benefit si fonda su due ragioni.
In primo luogo, gli stessi forniscono ai lavoratori dipendenti dei vantaggi concreti, accessori al salario percepito per la prestazione lavorativa: essi infatti godranno di alcuni benefici non soggetti a tassazione.
I vantaggi però spettano anche al datore di lavoro, il quale è sì tenuto a sostenere i costi per la fornitura di tali servizi, ma tali costi sono totalmente deducibili.
In questo modo, quindi, il datore di lavoro può incrementare i vantaggi economici per il lavoratore, senza essere costretto a pagare più tasse sulla retribuzione in denaro erogata. Infatti, la maggior parte dei fringe benefit (come buoni pasto o buoni mensa) sono interamente deducibili.

Come detto in apertura, tuttavia, la Legge di Bilancio 2024 ha modificato per l’anno in corso gli importi di fringe benefit sottoposti a tassazione.
Nel 2023, infatti, i lavoratori non erano tenuti a pagare le tasse sui benefici aventi i seguenti importi massimi:
  • 258,23 euro per la generalità dei lavoratori dipendenti;
  • 3.000 euro per i lavoratori dipendenti con figli a carico.

La Legge di bilancio ha modificato tali limiti, che adesso sono i seguenti:
  • per la generalità dei dipendenti: 1.000 euro;
  • per i dipendenti con figli a carico: 2.000 euro.

Come si evince dai dati, quindi, c’è stato un innalzamento della soglia per la generalità dei lavoratori dipendenti e un abbassamento per i dipendenti con figli a carico.

È opportuno quindi specificare quando i figli sono effettivamente considerati a carico.
Secondo la legge, nel concetto di figli a carico rientrano anche i figli nati fuori dal matrimonio, purché regolarmente riconosciuti, nonchè i figli adottivi o affidati.
Inoltre, per considerare i figli a carico, è necessario che gli stessi abbiano un reddito:
  • inferiore a 2.840,51 euro;
  • inferiore a 4.000 euro per i figli fino a 24 anni.

Questa condizione deve sussistere al termine del 31 dicembre 2024.
Nel caso in cui un figlio sia a carico di entrambi i genitori, l’agevolazione spetta a entrambi i genitori. Questo significa che l’ammontare complessivo dei fringe benefit può arrivare a 4.000 euro (sommando quelli di entrambi i genitori).
L’elenco dei fringe benefit non soggetti a tassazione è particolarmente vasto. Essi, infatti, possono comprendere anche erogazioni in denaro con cui pagare le utenze domestiche (ovvero luce, acqua e gas). Tale precisazione è stata fornita dall’Agenzia delle Entrate con la circolare n. 23 del 2023, la quale ha incluso - tra gli emolumenti aggiuntivi esentasse - le somme erogate per il pagamento del servizio idrico integrato, dell’energia elettrica e del gas naturale. Le regole indicate nella suddetta circolare sono considerate applicabili anche per le utenze del 2024.
I fringe benefit, inoltre, possono essere utilizzati anche per coprire i seguenti costi:
  • contratto di locazione della prima casa;
  • spese per gli interessi sul mutuo per l’acquisto della prima casa.

L’accesso ai fringe benefit è subordinato alla presentazione di una dichiarazione al datore di lavoro, con cui il dipendente dimostri la sussistenza dei requisiti relativi ai figli.
Nella richiesta è necessario allegare altresì il codice fiscale dei figli a carico.


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