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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 584 del 2 marzo 1974
«Gli atti interruttivi dell'usucapione sono esclusivamente quelli indicati dall'art. 2943 c.c., fatta eccezione per il quarto comma del medesimo articolo che, contemplando gli atti di costituzione in mora del debitore, riguarda il caso particolare...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 15807 del 28 luglio 2005
«Ne consegue che la domanda di condanna al pagamento degli interessi può essere proposta non solo cumulativamente con quella di pagamento del capitale, ma anche separatamente, tanto se si tratta di interessi moratori, e quindi complementari al...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 9092 del 13 maggio 2004
«L'art. 1182, terzo comma, c.c., secondo cui l'obbligazione avente per oggetto una somma di danaro deve essere adempiuta al domicilio del creditore, si applica esclusivamente nel caso in cui l'obbligazione abbia per oggetto una somma già...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 1326 del 3 febbraio 1995
«Tuttavia, l'efficacia liberatoria può ravvisarsi qualora la pregressa e prolungata accettazione dei canoni nella forma suddetta manifesti tacitamente il consenso del creditore ai sensi dell'art. 1197 c.c. alla prestazione diversa da quella dovuta...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 522 del 18 gennaio 1995
«Nell'ipotesi in cui la prestazione del debitore abbia per oggetto denaro, gli effetti della mora del creditore - compreso fra questi l'obbligo del risarcimento dei danni - si verificano dal giorno dell'offerta, che, a seconda dei casi, deve essere...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 202 del 21 gennaio 1985
«Le «spese per la custodia e la conservazione della cosa dovuta», che il creditore in mora, secondo la previsione dell'art. 1207 terzo comma c.c., è tenuto a rifondere al debitore, integrano una componente dell'obbligazione risarcitoria conseguente...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 1790 del 17 giugno 1974
«Mora accipiendi e liberazione del debitore non coincidono, in quanto la costituzione in mora e la conseguente offerta di restituzione valgono unicamente a stabilire il momento di decorrenza degli effetti della mora, specificamente indicati...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 7555 del 13 agosto 1996
«Mentre ogni offerta di adempimento vale ad escludere la mora del debitore, questo, ove voglia conseguire l'effetto più ampio della liberazione dall'obbligazione - nel caso di vendita con riserva di proprietà, quella del pagamento del prezzo della...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 21908 del 29 agosto 2008
«Tali principi trovano applicazione sia nell'ipotesi di opposizione proposta dal debitore pignoratizio, sia - in virtù del richiamo di cui all'art. 1211 c.c. - nell'ipotesi in cui il creditore in "mora accipiendi" intenda opporsi alla vendita delle...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 15395 del 28 giugno 2010
«La sentenza che subordina la condanna al pagamento di una somma di denaro all'adempimento dell'obbligo di consegna o di restituzione di una cosa determinata acquista efficacia di titolo esecutivo solo dopo l'effettiva restituzione o il deposito...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 4818 del 17 maggio 1994
«La sentenza che subordina la condanna di pagamento ad una somma di denaro all'adempimento dell'obbligo di restituzione di una cosa determinata acquista efficacia di titolo esecutivo solo dopo l'effettiva restituzione o il deposito della cosa, ai...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 3579 del 23 febbraio 2004
«In tema di prova dell'inesatto adempimento di un'obbligazione avente per oggetto una somma di denaro, allorquando il creditore deduca che l'inesattezza è costituita dal ritardo nel pagamento in quanto effettuato oltre il termine stabilito dal...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 3032 del 16 marzo 2000
«L'impugnabilità e l'avvenuta impugnazione di una pronunzia esecutiva di condanna al pagamento di una somma di denaro non esimono il debitore, anche pubblico, dall'ottemperarvi, in quanto una tale pronuncia, pur non ancora consolidata nel...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 1124 del 4 febbraio 1998
«Presupposto indispensabile per la legittima costituzione in mora del debitore è che il debito pecuniario del quale si invochi l'adempimento risulti, oltre che già quantificato, anche fornito di una scadenza certa conosciuta o conoscibile...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 3096 del 21 maggio 1985
«La costituzione in mora del debitore, anche al fine dell'interruzione della prescrizione, postula l'estrinsecazione della pretesa creditoria, con richiesta d'adempimento, e, pertanto, non può essere ravvisata in una generica riserva di far valere...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 5681 del 15 marzo 2006
«In tema di atti interruttivi della prescrizione, l'atto di costituzione in mora non è soggetto all'adozione di formule sacramentali e quindi non richiede la quantificazione del credito (che potrebbe essere non determinato, ma solo determinabile),...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 2628 del 19 marzo 1994
«L'atto di costituzione in mora di cui all'art. 1219 c.c., idoneo ad integrare atto interruttivo della prescrizione ai sensi dell'art. 2943, ultimo comma, c.c., non è soggetto a rigore di forme, all'infuori della scrittura, e quindi non richiede...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 10058 del 27 aprile 2010
«L'atto di costituzione in mora del debitore, per produrre i suoi effetti e, in particolare, l'effetto interruttivo della prescrizione, deve essere diretto al suo legittimo destinatario, ma non è soggetto a particolari modalità di trasmissione, né...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 10849 del 11 maggio 2006
«L'atto stragiudiziale di costituzione in mora del debitore, anche al fine dell'interruzione della prescrizione, inviato al debitore con raccomandata a mezzo del servizio postale si presume giunto a destinazione — sulla base dell'attestazione della...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 12078 del 18 agosto 2003
«Per l'atto di messa in mora, che è un atto stragiudiziale, non è richiesto, all'infuori della scrittura, alcun rigore di forme e, in particolare, ai fini della interruzione della prescrizione, non sono previste modalità particolari di...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 1019 del 19 febbraio 1986
«Al fine della costituzione in mora del debitore, mediante intimazione o richiesta scritta effettuata stragiudizialmente, qualora il creditore, come gli è consentito, ricorra alla notificazione del relativo atto a mezzo di ufficiale giudiziario, la...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 185 del 22 gennaio 1976
«Il principio secondo cui gli interessi sulle somme liquidate a titolo di risarcimento decorrono dalla data del verificarsi del danno trova applicazione soltanto in materia di responsabilità extracontrattuale, in quanto, ai sensi dell'art. 1219...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 29662 del 18 dicembre 2008
«In riferimento al rapporto di lavoro dei dipendenti delle Poste Italiane S.p.A., la nullità della clausola contenuta nell'accordo integrativo al ccnl del 26 novembre 1994, secondo la quale il rapporto di lavoro si risolve automaticamente al...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 2727 del 4 maggio 1984
«In tema di crediti aventi ad oggetto prestazioni pensionistiche, la reiezione, da parte dell'Inps, della domanda della prestazione (reiezione cui è legalmente equiparato il silenzio-rifiuto) configura un'ipotesi di mora ex re , ai sensi della...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 95 del 12 gennaio 1972
«Dalla lettera della legge, e ancor più dall'interpretazione logica della stessa, appare chiaro che non è sufficiente al fine di escludere la necessità di una formale messa in mora il semplice fatto che il debitore abbia riconosciuto di non essere...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 535 del 21 gennaio 1999
«Ne consegue che in tali casi, alla scadenza del termine in cui il pagamento deve essere eseguito, si verifica la mora del debitore senza bisogno di intimazione ( mora ex re ), a norma dell'art. 1219, comma secondo, n. 3, c.c., e per effetto della...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 6887 del 23 luglio 1994
«La formale costituzione in mora del debitore non è necessaria se il termine, anche non essenziale, di adempimento della obbligazione sia scaduto e la prestazione debba essere eseguita al domicilio del creditore o, in altri termini, in un luogo...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 5021 del 23 maggio 1994
«Il termine di adempimento — la cui scadenza, a norma dell'art. 1219, secondo comma, n. 3, c.c., rende non necessaria la formale costituzione in mora del debitore, come prevista dal primo comma del citato art. 1219, in forza del principio dies...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 3654 del 13 aprile 1987
«Anche in presenza di termine non essenziale il ritardo del debitore nell'adempimento produce gli effetti della mora, tra i quali il trasferimento a carico del debitore stesso del rischio della prestazione, senza che la circostanza che il creditore...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 1944 del 24 marzo 1984
«Allorché l'obbligazione deve essere adempiuta al domicilio (in senso lato) del debitore — come nel caso di pagamenti da effettuarsi dalla pubblica amministrazione, ai quali non possono parificarsi gli ordinativi — non si applica la norma contenuta...»