-
Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 5359 del 2 giugno 1994
«L'inottemperanza, da parte del convenuto, alle prescrizioni dell'art. 416, comma 3, c.p.p. — il quale stabilisce, in particolare, che nella memoria di costituzione il convenuto deve prendere posizione, in maniera precisa e non limitata ad una...»
-
Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 5666 del 10 giugno 1994
«L'eccezione di tardività del disconoscimento della scrittura privata, avendo natura sostanziale e non essendo, di conseguenza, suscettibile di rilievo di ufficio, deve essere sollevata, ove il disconoscimento sia avvenuto in sede di precisazione...»
-
Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 6416 del 7 luglio 1994
«Il secondo comma dell'art. 416 c.p.c., disponendo che il convenuto in una controversia di lavoro deve, a pena di decadenza, proporre nella memoria di costituzione (anche tardiva) le eccezioni processuali e di merito (oltre che le eventuali domande...»
-
Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 6452 del 8 luglio 1994
«Nel giudizio promosso dal socio in opposizione alla delibera di esclusione, la società, avendo la veste sostanziale di parte istante per la risoluzione del rapporto, è tenuta a provare il fatto in base al quale è stata adottata quella delibera...»
-
Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 7030 del 27 luglio 1994
«Il patto con il quale i soci di una Srl s'impegnino nei confronti di un terzo, socio uscente ed ex amministratore unico della società, a non deliberare l'azione sociale di responsabilità nei confronti dello stesso, abdicando all'esercizio del...»
-
Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 7410 del 12 agosto 1994
«Nel regime anteriore alla novellazione dell'art. 5 c.p.c., disposta con la L. n. 353 del 1990 – che, ai fini della perpetuatio iurisdictionis, esclude la rilevanza anche delle modificazioni della disciplina della competenza disposte posteriormente...»
-
Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 7861 del 24 settembre 1994
«La necessità dell'integrazione del contraddittorio, che deve essere valutata non ex post in base all'esito della lite, ma ex ante in relazione alle domande proposte dalle parti, postula che la decisione richiesta abbia ad oggetto l'accertamento di...»
-
Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 8581 del 20 ottobre 1994
«... Ne consegue che allorché lo spogliato o chi abbia subito molestie invochi erroneamente, per l'esecuzione dell'ordine di reintegra o di manutenzione, l'art. 612 c.p.c., spetta al giudice l'esatta qualificazione giuridica dell'azione proposta e...»
-
Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 9164 del 5 novembre 1994
«In caso di mancata riunione di più impugnazioni ritualmente proposte contro la stessa sentenza, la decisione di una delle impugnazioni non determina l'improcedibilità della altre, sempre che non si venga a formare il giudicato sulle questioni...»
-
Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 9626 del 15 novembre 1994
«Il principio, desumibile dall'art. 329, comma 2, c.p.c., secondo cui l'effetto devolutivo dell'appello non si verifica per i capi della sentenza di primo grado che non siano investiti dai motivi di impugnazione, con relativa formazione del...»
-
Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 1075 del 28 gennaio 1995
«Il ricorso per cassazione con il quale la parte, senza dolersi della mancanza di un'esauriente e pertinente risposta, ad opera del giudice di secondo grado, alle deduzioni proposte con l'atto di appello, censuri la motivazione della sentenza di...»
-
Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 1222 del 2 febbraio 1995
«Il giudice del merito ha il potere-dovere di qualificare giuridicamente la domanda sulla base dei fatti dedotti dalla parte, indipendentemente dall'esattezza del nomen iuris attribuitole nell'atto introduttivo e in genere delle prospettazioni...»
-
Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 2330 del 1 marzo 1995
«Il rimborso delle spese processuali sostenute da chi sia stato chiamato in garanzia dal convenuto, legittimamente viene posto a carico dell'attore, ove questi risulti soccombente nei confronti del convenuto in ordine a quella pretesa che ha...»
-
Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 5590 del 20 maggio 1995
«Le dichiarazioni rese dalla parte in sede di libero interrogatorio ai sensi dell'art. 420 c.p.c. possono essere poste a base della decisione, pur non avendo un valore confessorio, ma non consentono al giudice, in relazione al loro contenuto, di...»
-
Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 6066 del 30 maggio 1995
«La cognizione del giudice nel giudizio di appello — che non è — iudicium novum con effetto devolutivo generale — resta circoscritta alle questioni dedotte dall'appellante attraverso l'enunciazione di specifici motivi. La specificità dei motivi...»
-
Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 6136 del 1 giugno 1995
«La mancanza di una o più pagine nella copia notificata del ricorso per cassazione comporta la inammissibilità di questo soltanto nel caso in cui tale mancanza impedisce la completa comprensione delle ragioni addotte dal ricorrente a sostegno...»
-
Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 6346 del 6 giugno 1995
«La improponibilità di nuove eccezioni nel giudizio d'appello, disposta dall'art. 437, secondo comma c.p.c., va intesa come limitata alle eccezioni proponibili (e tuttavia non proposte) nel giudizio primo grado, mentre sono invece consentite quelle...»
-
Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 7100 del 23 giugno 1995
«Nel caso di difformi pareri di consulenti tecnici, in sede di legittimità non possono essere prospettati per la prima volta nuovi temi di dibattito non tempestivamente affrontati nella fase di merito né può censurarsi per difetto di motivazione la...»
-
Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 96 del 4 gennaio 1995
«La disposizione contenuta nell'art. 429 comma terzo c.p.c., relativa alla rivalutazione con la sentenza di condanna in base al calcolo previsto dall'art. 150 att. dei crediti di lavoro, trova applicazione con riguardo a tutti i rapporti...»
-
Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 3370 del 11 aprile 1996
«Nell'ipotesi di sospensione contrattuale del rapporto di lavoro (nella quale rientra la sospensione del lavoratore sottoposto a procedimento penale, unilateralmente disposta dal datore di lavoro conformemente a quanto previsto dal contratto...»
-
Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 4199 del 6 maggio 1996
«Ove nello stesso giudizio siano proposte più domande, una soggetta alla sospensione dei termini nel periodo feriale (a norma dell'art. 1 della legge 7 ottobre 1969, n. 742) ed altra non soggetta a tale termine (a norma dell'art. 3 della stessa...»
-
Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 5620 del 19 giugno 1996
«Al fine dell'applicabilità dell'art. 362, n. 1, c.p.c. – secondo il quale possono denunciarsi in ogni tempo, con ricorso per cassazione, i conflitti negativi di giurisdizione tra giudici speciali e tra questi e i giudici ordinari – è necessario...»
-
Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 6760 del 26 luglio 1996
«L'interventore adesivo dipendente si inserisce nel processo tra altre persone ponendosi accanto alla parte adiuvata in quanto portatore di un proprio interesse che, se non è tale da legittimarlo a proporre in via autonoma una sua pretesa, lo...»
-
Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 7630 del 19 agosto 1996
«Nel rito del lavoro, la preclusione, stabilita dall'art. 416, secondo comma, per le domande riconvenzionali e per le eccezioni processuali e di merito non rilevabili d'ufficio che non siano state proposte dal convenuto nella memoria di...»
-
Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 7921 del 28 agosto 1996
«Il provvedimento cautelare richiesto al giudice istruttore della causa pendente nel merito concreta un subprocedimento incidentale inserito nel procedimento principale e pertanto la regolamentazione delle spese processuali del primo, essendo...»
-
Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 80 del 9 gennaio 1996
«Poiché l'esecuzione del provvedimento d'urgenza (o del provvedimento possessorio), anche nella normativa in vigore prima della riforma di cui alla legge 26 novembre 1990, n. 353, spetta allo stesso giudice che lo ha emesso, l'attuazione e la...»
-
Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 8501 del 26 settembre 1996
«Il principio per cui, in caso di mancata riunione di distinte impugnazioni contro la stessa sentenza, la decisione sulla prima impugnazione rende improcedibile la seconda, trova applicazione con esclusivo riguardo alle impugnazioni pienamente...»
-
Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 13049 del 27 dicembre 1997
«Nel rito del lavoro, la prescrizione posta dall'art. 437, comma secondo, c.p.c., secondo cui nel giudizio d'appello non sono ammesse nuove domande ed eccezioni implica la decadenza dalle domande ed eccezioni non proposte tempestivamente in primo...»
-
Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 1688 del 24 febbraio 1997
«Il giudice è obbligato a segnalare al competente ufficio delle imposte dirette, ai sensi dell'art. 4 secondo comma D.L. 23 dicembre 1976 n. 857 (convertito nella legge 26 febbraio 1977 n. 39) anche l'omessa presentazione della denuncia dei redditi...»
-
Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 2458 del 20 marzo 1997
«La nozione di «merito» della causa, cui fanno richiamo gli articoli 42 e 43 in tema di regolamento di competenza ha una portata ampia, comprensiva di ogni questione comunque diversa dalla competenza, nella quale rientrano quindi le questioni...»