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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 2392 del 25 giugno 1996
«Il momento consumativo dei reati di bancarotta si perfeziona all'atto della pronuncia della sentenza dichiarativa di fallimento, ancorché la condotta, commissiva od omissiva, si sia esaurita anteriormente, in quanto la sentenza di fallimento...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 1123 del 19 marzo 1996
«Il disposto del secondo comma dell'art. 174 c.p., che stabilisce che il condono si applica, nel concorso di più reati, una sola volta dopo cumulate le pene (cumulo materiale, non giuridico), va inteso con riferimento alle pene condonabili, non...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 6617 del 21 gennaio 2000
«L'istituto della riabilitazione, avuto riguardo alla sua funzione che è al tempo stesso premiale e social-preventiva, può trovare applicazione con riguardo a tutte le condanne, ivi comprese quelle a pena condizionalmente sospesa, come è dato...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 43433 del 8 novembre 2005
«In tema di riabilitazione è meramente apparente la motivazione del provvedimento concessivo, consistente nell'impiego in un modulo prestampato, recante la mera pedissequa riproduzione della formulazione della norma di cui all'art. 179 c.p., nella...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 1132 del 20 maggio 1992
«Il rigetto della richiesta di riabilitazione non può essere motivato facendo riferimento ad un decreto penale anteriore alle condanne per le quali era stata chiesta la riabilitazione ed a procedimenti penali di cui non è stato accertato l'esito,...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 28469 del 17 luglio 2007
«La riabilitazione opera anche con riferimento alla sentenza di applicazione della pena su richiesta, in quanto, ai sensi dell'art. 179 c.p., come modificato dall'art. 3, comma primo, lett. a) L. 11 giugno 2004, n. 145 il termine minimo per...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 44934 del 2 dicembre 2005
«In tema di riabilitazione, in caso di condanna a pena condizionalmente sospesa, per determinare la decorrenza del termine allo spirare del quale, a norma dell'art. 179 c.p., può essere presa in esame la richiesta, occorre fare riferimento al...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 316 del 28 febbraio 1997
«Poiché alla riabilitazione non sono di ostacolo, di per se stesse, eventuali condanne riportate successivamente alla sentenza cui specificamente la richiesta di riabilitazione si riferisce, per determinare la decorrenza del termine allo spirare...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 43000 del 23 ottobre 2007
«In tema di riabilitazione, l'adempimento dell'obbligo risarcitorio non è condizionato dalla proposizione della richiesta della persona danneggiata e spetta all'interessato l'iniziativa della consultazione con quest'ultima per l'individuazione di...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 7269 del 27 febbraio 2006
«In tema di riabilitazione, la dimostrazione, spettante al condannato e idonea a prevalere sull'onere all'adempimento stabilito dall'art. 179, ultimo comma n. 2, c.p., di non avere potuto adempiere le obbligazioni civili nascenti dal reato, deve...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 6400 del 23 dicembre 1996
«La dimostrazione, da parte del condannato, di non aver potuto adempiere le obbligazioni civili nascenti dal reato, idonea a prevalere sull'onere all'adempimento indicato dall'art. 179, ultimo comma, n. 2, c.p., come presupposto necessario per la...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 3588 del 27 ottobre 1993
«L'effetto dell'estinzione della pena — previsto dall'ultimo comma dell'art. 47 dell'ordinamento penitenziario quale conseguenza dell'effetto positivo del periodo di affidamento in prova al servizio sociale — deve essere rapportato alla sola pena...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 2803 del 12 settembre 1992
«Il mancato adempimento delle obbligazioni civili derivanti dal reato è ostativo alla concessione della riabilitazione. La dimostrazione da parte del condannato di trovarsi nell'impossibilità di adempiervi, per incapacità economica, non può essere...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 38633 del 30 settembre 2004
«L'ipoteca legale iscritta in riferimento a processi penali che, secondo quanto disposto dall'art. 241 delle norme transitorie, sono proseguiti con l'applicazione delle disposizioni anteriormente vigenti, resta disciplinata dalle disposizioni del...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 4063 del 10 novembre 2000
«In tema di misure di prevenzione, non sussiste incompatibilità tra libertà vigilata, cui il soggetto sia stato, in passato, sottoposto a sorveglianza speciale con obbligo di soggiorno, in quanto l'art. 10 della legge 27 dicembre 1956 n. 1423 va...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 390 del 4 settembre 1996
«In tema di concorso fra misure di sicurezza e misure di prevenzione, mentre l'art. 10 L. 27 dicembre 1956, n. 1423, disciplina i rapporti fra la sorveglianza speciale «semplice» e la misura di sicurezza della libertà vigilata, accordando la...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 775 del 2 giugno 1995
«La confisca prevista dall'art. 12 sexies del decreto legge 8 giugno 1992 n. 306 introdotta con il decreto legge 20 giugno 1994 n. 399, convertito con la legge 8 agosto 1994 n. 501, così come, in linea generale, la confisca prevista dall'art. 240...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 1253 del 5 aprile 1995
«La confisca delle cose oggetto di contrabbando prescinde dall'accertamento della responsabilità penale e deve essere disposta anche quando l'imputato venga prosciolto o dichiarato non punibile. Essa, pertanto, si differenzia dalla confisca...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 3575 del 3 novembre 1993
«In tema di reati concernenti le armi, la confisca obbligatoria dell'arma in sequestro prevista dall'art. 6, L. 22 maggio 1975, n. 152 con riferimento all'art. 240, secondo comma, c.p., si applica anche qualora la fabbricazione, il porto e la...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 5542 del 12 maggio 1998
«In tema di confisca di immobili serviti a commettere il reato di sfruttamento della prostituzione occorre che la cosa non appartenga a persona estranea al reato, da intendersi in senso ampio, cioè comprensivo dei diritti reali di garanzia e non...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 3138 del 18 gennaio 1990
«Il reato associativo è ben distinto da quello specifico commesso in attuazione del programma delinquenziale indeterminato e generico che forma l'oggetto del sodalizio criminale ed il riferimento del reato specifico all'associazione delinquenziale...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 4175 del 8 gennaio 1996
«In tema di associazioni sovversive, l'ordine democratico cui la norma incriminatrice (art. 270 c.p.) fa riferimento è esclusivamente quello dello Stato italiano.»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 10978 del 1 dicembre 1997
«Gli indicatori dai quali deve essere desunta la qualità pubblica di un ente concernono i suoi rapporti con l'ente territoriale di riferimento (nella specie, regione e comune) sotto i profili della sua organizzazione (riguardo alla nomina ed alla...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 9890 del 14 settembre 1994
«Ai fini del delitto di peculato, di cui all'art. 314 c.p., il possesso qualificato dalla ragione di ufficio o di servizio non è solo quello che rientri nella specifica competenza funzionale del pubblico ufficiale o dell'incaricato di un pubblico...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 8009 del 24 agosto 1993
«Il peculato d'uso può configurarsi solo in relazione a cose di specie e non a cose di quantità, poiché con riferimento a queste ultime non sarebbe possibile la restituzione della eadem res ma solo del tantundem, che è irrilevante ai fini...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 12092 del 6 settembre 1990
«Ai fini della configurabilità del peculato, il possesso qualificato dalla ragione d'ufficio o di servizio non è solo quello che rientri nella competenza funzionale specifica del pubblico ufficiale o dell'incaricato di pubblico servizio: le ragioni...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 12100 del 18 marzo 2008
«Non integra gli estremi del reato previsto dall'art. 316 ter c.p., né quelli del reato previsto dall'art. 640 bis c.p., la condotta consistita in dichiarazioni mendaci ed attestazioni non veritiere in ordine alle proprie condizioni personali,...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 13395 del 18 dicembre 1998
«In tema di concussione, è certamente vero che il codice penale non annovera tra le sue varie disposizioni la fattispecie della «concussione ambientale», ma con tale locuzione, per comodità espressiva, nella giurisprudenza della S.C. si intende...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 3022 del 26 marzo 1996
«Con riguardo al criterio di distinzione tra il reato di concussione e quello di corruzione, occorre fare riferimento al programma prospettato dal pubblico ufficiale ed al contenuto dell'assetto di interessi delineato nella richiesta, il tutto...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 2813 del 17 marzo 1995
«In tema di concussione, l'art. 317 c.p. per l'abuso «dei poteri» ha inteso far riferimento alle ipotesi di condotte rientranti nella competenza tipica del soggetto (pubblico ufficiale o incaricato di un pubblico servizio) quali manifestazioni...»