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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 5868 del 23 maggio 1994
«Qualora l'imputato sia stato condannato per il reato di cui all'art. 21, L. 10 maggio 1976, n. 319 (illegale scarico di sostanze nelle acque di cui all'art. 1, stessa legge), laddove allo stesso era stato contestato quello di cui all'art. 25,...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 1397 del 8 febbraio 1994
«La modificazione del fatto, dalla quale scaturisce la mancanza di correità tra l'accusa e la sentenza, ricorre tutte le volte in cui si opera una trasformazione o sostituzione delle condizioni che rappresentano gli elementi costitutivi...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 10948 del 13 novembre 1992
«In tema di relazione tra sentenza ed accusa contestata, la nozione di «fatto», di cui agli artt. 521 e 522 c.p.p., fa riferimento al significato adottato nel linguaggio corrente ed indica l'elemento materiale del reato nelle sue componenti...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 7704 del 31 luglio 1997
«In tema di reati colposi può ritenersi violato il principio di correlazione tra accusa e sentenza solo quando la causazione dell'evento venga contestata in riferimento ad una singola specifica ipotesi colposa e la responsabilità venga invece...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 9812 del 13 settembre 1994
«Nei procedimenti per reati colposi, l'affermazione di responsabilità per un'ipotesi di colpa non menzionata nel capo di imputazione rientra pur sempre nella generica contestazione di colpa e, pertanto, lasciando inalterato il fatto storico, non...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 1067 del 31 luglio 1996
«L'aggravante dell'indebolimento permanente non ha carattere progressivo rispetto a quella relativa alla durata della malattia, potendo dalle lesioni derivare una malattia per un tempo inferiore ai quaranta giorni e comunque l'indebolimento...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 36551 del 13 ottobre 2010
«In tema di correlazione tra imputazione contestata e sentenza, per aversi mutamento del fatto occorre una trasformazione radicale, nei suoi elementi essenziali, della fattispecie concreta nella quale si riassume l'ipotesi astratta prevista dalla...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 9916 del 11 marzo 2010
«Ricorre la violazione del principio di correlazione tra accusa e sentenza se il fatto contestato sia mutato nei suoi elementi essenziali in modo tale da comportare un effettivo pregiudizio ai diritti della difesa. (Nella specie la Corte ha...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 38889 del 15 ottobre 2008
«Nel caso in cui nel capo di imputazione siano contestati gli elementi fondamentali idonei a porre l'imputato in condizioni di difendersi dal fatto poi ritenuto in sentenza, non sussiste violazione del principio di correlazione tra l'accusa e la...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 35225 del 21 settembre 2007
«Il principio di correlazione tra imputazione e sentenza risulta violato quando nei fatti, rispettivamente descritti e ritenuti, non sia possibile individuare un nucleo comune, con la conseguenza che essi si pongono, tra loro, non in rapporto di...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 35120 del 4 settembre 2003
«Non sussiste violazione del principio di correlazione della sentenza all'accusa contestata quando nella contestazione, considerata nella sua interezza, siano contenuti gli stessi elementi del fatto costitutivo del reato ritenuto in sentenza, in...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 34051 del 8 agosto 2003
«Il principio di correlazione tra contestazione e sentenza è funzionale alla salvaguardia del diritto di difesa dell'imputato; ne consegue che la violazione di tale principio è ravvisabile solo quando il fatto ritenuto nella decisione si trova,...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 23455 del 28 maggio 2003
«È legittimo il provvedimento con cui il giudice dell'udienza preliminare, al di fuori di quest'ultima (nella specie dopo una settimana), integri il dispositivo di sentenza con l'indicazione di un termine, per il deposito della motivazione, più...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 13595 del 25 marzo 2003
«Non integra la violazione del principio di correlazione tra reato contestato e reato ritenuto in sentenza, previsto dall'art. 521 c.p.p., la decisione con la quale sia condannato un soggetto quale concorrente esterno in un reato di bancarotta...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 7026 del 13 febbraio 2003
«In tema di colpa, nelle attività pericolose consentite, poiché la soglia della punibilità dell'evento dannoso è più alta di quanto non lo sia rispetto allo svolgimento di attività comuni, maggiori devono essere la diligenza e la perizia nel...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 37462 del 17 ottobre 2001
«L'ordinanza pronunciata dal giudice d'appello — contestualmente con la sentenza che annulla quella di primo grado per violazione del principio di correlazione tra accusa e sentenza ex art. 521, comma 2, c.p.p. — ove disponga per errore la...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 32967 del 4 settembre 2001
«Sussiste la nullità della sentenza per mancanza di correlazione tra la contestazione e la pronuncia nel caso in cui l'imputato, tratto a giudizio per rispondere del reato di sottrazione o distruzione compiuta dal proprietario su beni sottoposti a...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 11082 del 28 ottobre 2000
«La violazione dell'obbligo di correlazione tra l'imputazione contestata e la sentenza, non si verifica quando l'accusa venga precisata o integrata con le risultanze degli interrogatori e degli altri atti acquisiti al processo, e in particolare...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 10457 del 4 ottobre 2000
«Non integra violazione del principio di correlazione tra imputazione e sentenza di cui all'art. 521 c.p.p., atteso che la partecipazione ad associazione mafiosa e concorso esterno non rappresentano due diverse ipotesi criminose ma distinte...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 5398 del 8 maggio 2000
«A seguito della modifica, introdotta con l'art. 9 della legge 16 dicembre 1999, n. 479, dell'art. 162 bis c.p., è ora possibile rimettere l'imputato in termini per chiedere l'oblazione in ipotesi di derubricazione del reato, essendo stato aggiunto...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 5329 del 5 maggio 2000
«Qualora venga dedotta la violazione del principio di correlazione fra accusa contestata e sentenza, al fine di verificare se vi sia stata una trasformazione, sostituzione o variazione dei contenuti essenziali dell'addebito non soltanto va...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 7598 del 11 giugno 1999
«È manifestamente infondata la questione di legittimità costituzionale dell'art. 217 comma primo n. 4 legge fallimentare, per violazione del diritto di difesa, sancito dall'art. 24 della Costituzione, sotto il profilo della mancanza di tipicità dei...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 2894 del 6 marzo 1998
«Non viola il principio di correlazione tra fatto contestato e fatto ritenuto in sentenza la condanna per corruzione nell'ipotesi in cui l'imputato sia stato rinviato a giudizio per concussione.»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 11429 del 12 dicembre 1997
«La parte civile non è legittimata ad impugnare la sentenza con la quale l'imputato è stato condannato, anche nell'ipotesi in cui al fatto sia stata data una qualificazione giuridica diversa rispetto a quella contenuta nell'imputazione e oggetto...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 9523 del 22 ottobre 1997
«Sussiste violazione del principio di correlazione tra l'imputazione e la sentenza quando nei fatti — ivi rispettivamente descritto e ritenuto — non si rinvenga un nucleo comune, identificato dalla condotta, e si instauri quindi un rapporto non di...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 6208 del 26 giugno 1997
«Anche per i reati imputati ai sensi dell'art. 40 cpv. l'elemento psicologico si configura secondo i principi generali, sicché è sufficiente che il «garante» abbia conoscenza dei presupposti fattuali del dovere di attivarsi per impedire l'evento e...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 7476 del 1 luglio 1994
«La detenzione di medicinali guasti o imperfetti per la somministrazione cade sotto la previsione di cui all'art. 433 c.p., non avendo nessun fondamento la distinzione tra detenzione per il commercio e detenzione per la somministrazione: ed invero...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 2757 del 5 marzo 1994
«Qualora il giudice modifichi la condotta commissiva descritta nel decreto di citazione, ritenendo un fatto diverso da come era stato contestato, e, omettendo di trasmettere gli atti al P.M., pronunci sentenza, si verifica la nullità prevista...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 3375 del 9 giugno 2000
«Non è impugnabile e non è abnorme l'ordinanza con la quale il giudice della udienza preliminare dispone la trasmissione degli atti al pubblico ministero, in applicazione dell'art. 521 c.p.p., ritenendo che il fatto sia diverso da quello...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 4980 del 28 maggio 1997
«Qualora il giudice, pur ritenendo il fatto diverso e disponendo con ordinanza la trasmissione degli atti al pubblico ministero, emetta tuttavia anche sentenza di assoluzione in ordine all'imputazione contestata, pone in essere un provvedimento...»