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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 279 del 9 marzo 1992
«Nessuna norma processuale prevede una qualsiasi forma d'incompatibilità per uno stesso collegio che, in momenti diversi, si occupi di coimputati dello stesso reato o di reati connessi compresi in un unico procedimento penale. Al contrario,...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 1660 del 21 giugno 1999
«Ne deriva che un interesse rilevante ai fini dell'applicabilità della disposizione predetta è ravvisabile in capo al giudice che - sottoposto a procedimento disciplinare per comportamenti attinenti ad attività e provvedimenti giurisdizionali in...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 3919 del 12 gennaio 2000
«Il limite entro il quale il principio costituzionale del giusto processo — sotto il profilo della imparzialità del giudice — è destinato a operare per il tramite dell'istituto dell'incompatibilità è rappresentato dallo svolgimento di attività...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 11546 del 12 marzo 2013
«...di ricusazione proposta nei confronti di un componente del collegio penale che aveva già giudicato l'imputato per i reati di associazione per delinquere e violazioni tributarie commesse in qualità di legale rappresentante di altre società).»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 9047 del 15 giugno 1999
«La sentenza emessa a seguito di «patteggiamento» non ha natura di provvedimento di condanna e non comporta alcun riconoscimento positivo di responsabilità penale; essa pertanto non può costituire presupposto per la revoca dell'indulto...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 21064 del 4 giugno 2010
«Non è passibile di ricusazione il magistrato componente della Corte di Assise davanti alla quale è incardinato un procedimento penale per reati di omicidio commessi al fine di agevolare un'associazione di tipo mafioso, e quindi aggravati ai sensi...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 2051 del 20 marzo 2000
«Qualora venga ricusato un intero collegio della Corte di cassazione, in caso di obiettiva carenza dei presupposti di ammissibilità della dichiarazione di ricusazione, così come delineati dall'art. 38, comma terzo, c.p.p., è legittima la pronuncia...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 14206 del 12 aprile 2002
«L'imputato raggiunto da decreto penale di condanna emesso da un giudice il quale versi in stato di incompatibilità, ai sensi dell'art. 34, comma 2 bis, c.p.p., per avere in precedenza esercitato funzioni di giudice per le indagini preliminari nel...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 12399 del 17 marzo 2003
«Ne consegue che, una volta intervenuta la decisione su quest'ultima, la dichiarazione di astensione non spiega alcun effetto, neanche se ancora debbano essere assunti, da parte del giudice che ha deciso o di altro giudice, i provvedimenti...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 20288 del 29 aprile 2004
«Ne consegue che non è vietata dall'ordinamento la assegnazione, ad una sezione della corte d'appello che non sia anche incaricata della trattazione di affari penali, dei procedimenti aventi ad oggetto la ricusazione di magistrati addetti a...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 3429 del 23 gennaio 2003
«...stessa corte di appello, purché diversa da quella cui appartiene il giudice ricusato, di talché è possibile che la ricusazione intervenuta in un procedimento penale sia valutata da magistrati appartenenti ad una sezione civile della stessa corte.»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 2675 del 14 luglio 1994
«...penale nei confronti del magistrato ricusato da parte dell'istante consente al tribunale e alla corte di chiedere le opportune informazioni senza implicare indagini a largo raggio incompatibili con la natura della procedura di ricusazione).»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 1276 del 13 marzo 1997
«Dopo l'accoglimento della dichiarazione di astensione del giudice (nella specie di componente di organo collegiale), quest'ultimo non può compiere alcun atto del procedimento e, pertanto, non può neanche declinare la propria competenza in ordine...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 982 del 4 luglio 1992
«L'art. 44 del vigente codice di procedura penale, a differenza dell'art. 71 del codice abrogato, afferma la possibilità, ma non l'automaticità, della condanna di chi abbia proposto una dichiarazione di ricusazione rigettata o dichiarata...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 2046 del 10 maggio 2000
«...ad ufficio non titolare dell'azione penale ed espressione, in ogni caso, di opinioni e atteggiamenti di una parte processuale, che non si sottraggono al vaglio giudiziale né possono alterare l'imparzialità dei giudici e la serenità del giudizio.»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 1125 del 4 marzo 1998
«E invero, se durante le indagini preliminari, nel corso delle quali il P.M. è tenuto a ricercare tutti gli elementi di prova rilevanti per una giusta decisione, ivi compresi gli elementi favorevoli all'imputato, riemerge a tratti l'impostazione...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 1952 del 19 giugno 1997
«...rivestita dall'organo di accusa; né il coinvolgimento del pubblico ministero in un processo penale riguardanti illeciti nella conduzione delle indagini, non integrando ciò una “grave situazione locale” tale da turbare lo svolgimento del processo.»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 5723 del 29 novembre 1994
«Ai sensi dell'art. 405 c.p.p. la richiesta di giudizio immediato, con correlativa formulazione dell'imputazione costituisce, così come gli altri casi enunciati nel medesimo articolo, nel contempo esercizio dell'azione penale disposto di legge e...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 34536 del 24 settembre 2001
«In tema di azione penale, qualora il pubblico ministero, dinanzi a un atto contenente una notizia di reato, abbia omesso l'iscrizione nel registro mod. 21 ovvero l'abbia eseguita nel registro mod. 45 delle cd. pseudonotizie di reato, il...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 24617 del 16 giugno 2001
«È legittimo, nell'ipotesi di restituzione degli atti al pubblico ministero da parte del giudice del dibattimento, l'esercizio dell'azione penale con modalità diverse da quelle in precedenza utilizzate, atteso che è consentito al titolare della...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 3764 del 8 novembre 1999
«Il decreto che dispone il giudizio, emesso ai sensi dell'art. 464 c.p.p. a seguito di opposizione a decreto penale, non deve essere obbligatoriamente preceduto dall'invito a comparire, atteso che tale adempimento, in quanto finalizzato a...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 2673 del 5 agosto 1999
«Poiché il P.M. è l'esclusivo titolare dell'azione penale, è abnorme il provvedimento con il quale il giudice inibisca all'organo dell'accusa — nel corso del dibattimento — l'esercizio dell'azione penale nell'ambito dei poteri relativi alla...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 2702 del 16 novembre 1990
«La rilevanza del decreto di citazione e della richiesta di rinvio a giudizio in quanto emanati ed ancorché non notificati, costituisce una regola non circoscritta al solo esercizio dell'azione penale ma valevole anche in tema di interruzione della...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 9362 del 4 settembre 1992
«...Cassazione ha evidenziato la inapplicabilità del cosiddetto principio di necessaria offensività, invocato a sostegno dell'asserita non configurabilità del reato nell'ipotesi suesposta, non trovando esso inequivoca formulazione nel codice penale).»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 7992 del 2 marzo 2005
«Tale richiamo — esteso, secondo lo schema della norma penale in bianco, anche alle norme speciali di futura emanazione — delinea un sistema in cui l'ipotesi di carattere generale e quelle particolari risultano armonizzate grazie a un effetto...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 8815 del 30 settembre 1996
«...al pretore, ciò non comporta la nullità di ordine generale ex art. 178, lett. b), c.p.p., conseguente alla inosservanza delle disposizioni concernenti l'iniziativa del P.M. nell'esercizio dell'azione penale e la sua partecipazione al procedimento.»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 5942 del 30 maggio 1991
«Nel vigente sistema processuale penale è prevista l'insostituibilità, a pena di nullità, del giudice, non del magistrato che rappresenta l'ufficio del pubblico ministero nel giudizio e che è parte. La norma di cui all'art. 53 c.p.p. consente,...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 1787 del 17 luglio 1995
«Il conflitto positivo «proprio», nel nuovo come nell'abrogato codice di procedura penale, presuppone ed esige l'assoluta coincidenza tra fattispecie ontologiche, con totale ed integrale sovrapponibilità, per modo che in due o più sedi giudiziarie...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 1169 del 1 febbraio 1996
«Può costituire il reato di rivelazione di segreto di ufficio, punito dall'art. 326 c.p., la trasmissione dell'informativa relativa all'avvenuto esercizio dell'azione penale nei confronti di un dipendente pubblico all'amministrazione di...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 613 del 30 marzo 1995
«L'Ente nazionale protezione animali (Enpa) a seguito del D.P.R. 31 marzo 1979, perduta la personalità giuridica di diritto pubblico, continua ad esistere come persona giuridica di diritto privato, sicché i suoi agenti si presentano come guardie...»