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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 4135 del 2 maggio 1985
«La prova della verità del fatto diffamatorio essendo una causa di esclusione della punibilità per reato concretamente accertato nella materialità del fatto, è operante ove sia piena e completa, occorre cioè la certezza che il fatto attribuito...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 48544 del 28 dicembre 2011
«In tema di diffamazione, sussiste l'esimente di cui all'art. 598 c.p. - per il quale non sono punibili le offese contenute negli scritti e discorsi pronunciati dinanzi alle autorità giudiziarie o amministrative - allorché le espressioni offensive...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 22743 del 7 giugno 2011
«Ai fini dell'applicabilità dell'esimente di cui all'art. 598 c.p. - in virtù della quale non sono punibili le offese contenute negli scritti presentati o nei discorsi pronunziati dalle parti o dai loro patrocinatori innanzi alla autorità...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 20882 del 25 maggio 2011
«In tema di diffamazione, qualora l'atto giudiziario redatto dal difensore contenga affermazioni o espressioni diffamatorie, la relativa responsabilità penale in ordine al reato di cui all'art. 595 c.p. (ove non sussistano le condizioni per...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 32325 del 26 agosto 2010
«Ai fini della configurabilità del reato di calunnia - che è di pericolo - non è richiesto l'inizio di un procedimento penale a carico del calunniato, occorrendo soltanto che la falsa incolpazione contenga in sé gli elementi necessari e sufficienti...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 6701 del 22 febbraio 2006
«In tema di diffamazione, la competenza a decidere sulla richiesta di risarcimento del danno non patrimoniale per le offese contenute negli scritti presentati nei procedimenti dinanzi alla autorità giudiziaria, scriminabili ai sensi dell'art. 598...»
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Cassazione civile, Sez. VI-3, ordinanza n. 8940 del 17 aprile 2014
«Il ricorso per cassazione, sia ordinario che straordinario, non è mai esperibile avverso l'ordinanza che dichiari l'inammissibilità dell'appello ex art. 348 bis cod. proc. civ., e ciò a prescindere dalla circostanza che essa sia stata emessa nei...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 6555 del 20 marzo 2014
«I contratti con la P.A. devono essere redatti, a pena di nullità, in forma scritta e - salva la deroga prevista dall'art. 17 del r.d. 18 novembre 1923, n. 2440 per i contratti con le ditte commerciali, che possono essere conclusi a distanza, a...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 6747 del 21 marzo 2014
«Il presupposto dell'integrazione di cui all'art. 1374 cod. civ. è l'incompleta o ambigua espressione della volontà dei contraenti. Ne consegue che in caso di completa ed inequivoca espressione di tale volontà non può farsi questione di...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 888 del 17 gennaio 2014
«In tema di "leasing" immobiliare, al fine di accertare se sia manifestamente eccessiva, agli effetti dell'art. 1384 cod. civ., la clausola penale che attribuisca al concedente, nel caso di inadempimento dell'utilizzatore, l'intero importo del...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 9966 del 8 maggio 2014
«Il termine di un anno per la denuncia del pericolo di rovina o di gravi difetti nella costruzione di un immobile, previsto dall'art. 1669 cod. civ. a pena di decadenza dall'azione di responsabilità contro l'appaltatore, decorre dal giorno in cui...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 2122 del 31 gennaio 2014
«Nel contratto di deposito a risparmio, a norma dell'art. 1835, secondo comma, cod. civ., le annotazioni sul libretto, firmate dall'impiegato della banca che appaia addetto al servizio, fanno piena prova nei rapporti tra banca e depositante,...»
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Cassazione civile, Sez. VI-lav., ordinanza n. 6468 del 19 marzo 2014
«La cancellazione della società dal registro delle imprese, determinandone l'estinzione, priva la società stessa della capacità di stare in giudizio; pertanto, qualora l'estinzione intervenga nella pendenza di un giudizio del quale la società è...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 4114 del 8 maggio 1997
«L'art. 2 c.p. che regola la successione nel tempo della legge penale, riguarda quelle norme che definiscono la natura sostanziale e circostanziale del reato, comprese quelle norme extrapenali richiamate espressamente ad integrazione della...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 2561 del 31 luglio 1996
«In tema di atti di violenza sessuale in danno di minori, non può ritenersi più favorevole al reo la disciplina introdotta con l'art. 4 legge 15 febbraio 1996, n. 66 rispetto a quella di cui al previgente art. 521 c.p. se la pena inflitta in...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 8564 del 20 luglio 1996
«La fattispecie di reato di atti di libidine violenti, di cui all'art. 521 c.p., contestata in danno di minore degli anni quattordici, è ora regolata dagli artt. 3 e 4 legge 15 febbraio 1996, n. 66, che ha rispettivamente introdotto gli artt. 609...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 23093 del 8 giugno 2011
«I criteri soggettivi di commisurazione della pena (art. 133, comma secondo, c.p.,) non rilevano ai fini della configurabilità dell'ipotesi di minore gravità del reato di violenza sessuale, non rispondendo la mitigazione della pena all'esigenza di...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 2597 del 26 gennaio 2004
«In tema di reati contro la libertà sessuale,ai fini dell'accertamento della sussistenza o meno dell'attenuante speciale del fatto di minore gravità, prevista dall'art. 609 bis, terzo comma, c.p., deve farsi riferimento oltre che alla materialità...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 1040 del 6 febbraio 1997
«Il compimento di atti sessuali diversi dalla congiunzione carnale può avere anche connotazioni di gravità maggiore della congiunzione stessa e l'applicazione della circostanza attenuante speciale prevista da comma 3 dell'art. 609 bis deve avere...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 46766 del 19 dicembre 2011
«Le circostanze aggravanti previste, rispettivamente, dall'art. 609 ter, comma primo, n. 1, c.p. (violenza sessuale commessa ai danni di minore infraquattordicenne) e dall'art. 609 ter, comma primo, n. 5, c.p. (violenza sessuale commessa dal reo...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 4730 del 30 gennaio 2008
«Il genitore esercente la potestà sui figli minori, in quanto investito di una posizione di garanzia in ordine al corretto comportamento sessuale dei figli minori, ha l'obbligo di impedire che costoro compiano atti di violenza sessuale, per cui...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 45645 del 25 novembre 2003
«Il delitto di sequestro di persona, qualora ne ricorrano gli estremi, non è assorbito da quello di violenza sessuale di gruppo, esulando in tale ipotesi la figura del reato complesso di cui all'art. 84 c.p.»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 5081 del 28 ottobre 1999
«La circostanza aggravante prevista dall'art. 609 ter, comma primo n. 1 c.p., prevedendo l'aumento di un quinto della pena prevista dall'art. 609 bis stesso codice, non può essere considerata come circostanza ad effetto speciale e,...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 8855 del 2 ottobre 1996
«In tema di violenza sessuale, la diminuente secondo cui «nei casi di minore gravità la pena è diminuita in misura non eccedente i due terzi», benché collocata nell'art. 609 bis c.p. (introdotto dall'art. 3 legge 15 febbraio 1996, n. 66: norme...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 4761 del 20 maggio 1997
«La legge 15 febbraio 1996, n. 66, contenente le nuove norme contro la violenza sessuale, ha espressamente abrogato, fra gli altri, l'art. 530 c.p., introducendo in detto codice gli artt. 609 quater (Atti sessuali con minorenne) e 609 quinquies...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 46983 del 15 ottobre 2009
«La previsione di irrilevanza dell'ignoranza dell'età della persona offesa, con riguardo ai delitti di cui agli artt. 609 bis, 609 ter, 609 quater e 609 octies c.p. commessi in danno di infraquattordicenne nonché per il delitto di cui all'art. 609...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 32235 del 7 agosto 2007
«In tema di reati contro la libertà sessuale commessi in danno di persona minore di anni quattordici, l'ignoranza, da parte del soggetto agente, dell'età della persona offesa scrimina la condotta laddove la stessa sia inevitabile, in ragione della...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 44023 del 18 novembre 2009
«La pronuncia della sentenza di patteggiamento per il reato di violenza sessuale comporta obbligatoriamente l'applicazione della pena accessoria dell'interdizione perpetua da qualsiasi ufficio attinente alla tutela ed alla curatela, trattandosi di...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 9436 del 11 novembre 1983
«Commette autocalunnia sia chi incolpa sé stesso di un reato che egli sa non avvenuto, sia chi incolpa sé stesso, di un reato che sia stato effettivamente commesso ma da altri. In tale seconda ipotesi l'azione postula che chi si autocalunnia sia...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 5300 del 11 febbraio 2011
«In tema di violenza o minaccia a pubblico ufficiale, l'effettivo esercizio di un'azione civile, mediante la notificazione di un atto di citazione o il deposito di un ricorso, non integra gli estremi della violenza o minaccia penalmente rilevante,...»