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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 1358 del 18 febbraio 1999
«La questione di legittimità costituzionale di una norma, in quanto strumentale rispetto alla domanda che postuli l'applicazione della norma medesima, non può formare oggetto di un'autonoma istanza rispetto alla quale, in difetto di esame, sia...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 12121 del 28 novembre 1998
«Non sussiste il vizio di ultrapetizione — non configurabile qualora il giudice accolga una domanda che, pur non espressamente formulata, sia implicitamente contenuta in quella proposta — quando il giudice di merito in relazione alle mansioni...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 11559 del 4 settembre 2000
«Il vizio di extrapetizione in cui sia incorso il giudice determina una nullità relativa della decisione non rilevabile d'ufficio, e perciò per poter essere corretto dal giudice del gravame deve formare oggetto di specifico motivo di impugnazione,...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 8924 del 19 agosto 1995
«Spetta al giudice di merito il compito di definire la domanda propostagli dalla parte — domanda che, nel rito del lavoro, non può essere modificata nel corso del processo — identificando e qualificando giuridicamente il bene della vita destinato a...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 4537 del 19 maggio 1990
«Il principio dell'obbligatorietà della lingua italiana si riferisce agli atti processuali in senso proprio (tra questi, i provvedimenti del giudice e gli atti dei suoi ausiliari, gli atti introduttivi del giudizio, le comparse e le istanze...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 9661 del 22 settembre 1993
«Nel caso di provvedimento inesistente per difetto di sottoscrizione del giudice o perché sottoscritto da giudice che non faceva parte del Collegio, mentre non è consentito, dopo il deposito in cancelleria, procedere alla integrazione o correzione...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 572 del 2 marzo 1973
«Il debito dell'assicuratore contro i danni è debito di valore e non di valuta perché l'oggetto dell'assicurazione è costituito, a norma dell'art. 1905 c.c., dal risarcimento del danno sofferto dall'assicurato. Il riferimento al risarcimento del...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 5141 del 4 maggio 1994
«Le dichiarazioni indizianti, rese in sede di polizia giudiziaria da persona indagata, utilizzabili nei confronti dei terzi chiamati in correità, anche se rese in assenza del difensore dell'indagato dichiarante, se non sono state verbalizzate dalla...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 2712 del 29 aprile 1982
«La richiesta alle parti, ad opera del giudice istruttore, dei chiarimenti necessari, prevista dal secondo comma dell'art. 183 c.p.c. (applicabile anche al giudice collegiale e, attraverso il richiamo dell'art. 359 c.p.c., anche in appello),...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 7766 del 23 aprile 2004
«Sono consentite dalla legge processuale le modificazioni della causa petendi che non integrino domanda nuova, e cioè solo quelle che importano una diversa qualificazione o interpretazione del fatto costitutivo del diritto; la introduzione di un...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 14227 del 17 dicembre 1999
«Il giudice del merito, benché abbia disposto consulenza grafica per verificare l'autografia di una scrittura disconosciuta, se l'indagine esperita non è giunta a risultati del tutto rassicuranti, ha il potere-dovere di formare il proprio...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 8879 del 28 novembre 1987
«L'interrogatorio libero delle parti, non essendo preordinato a provocare la confessione della parte, non costituisce un mezzo di prova e le dichiarazioni in esso contenute devono considerarsi elementi chiarificatori e sussidiari di convincimento...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 4370 del 9 maggio 1996
«La regola secondo cui la prova testimoniale non può avere ad oggetto apprezzamenti o giudizi, ma fatti obiettivi, deve essere intesa nel senso che essa non può tradursi in una interpretazione del tutto soggettiva o indiretta ed in apprezzamenti...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 11436 del 1 agosto 2002
«L'art. 365 del c.p.c., che impone che il ricorso per cassazione sia sottoscritto per la parte da difensore munito di procura speciale, non trova applicazione allorquando la stessa parte ricorrente o la persona che agisca per suo conto avendo il...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 984 del 19 gennaio 2006
«La chiamata del terzo disposta, ex art. 106 c.p.c., ad istanza di parte è rimessa alla esclusiva valutazione discrezionale del giudice del merito, sicché l'esercizio del relativo potere non può formare oggetto d'impugnazione né, tantomeno, è...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 5133 del 16 settembre 1981
«La valutazione dell'opportunità di ordinare l'intervento in causa del terzo a norma dell'art. 107 c.p.c. rappresenta una prerogativa esclusiva e discrezionale del giudice di primo grado, sia per i limiti temporali stabiliti, per la chiamata di un...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 5309 del 18 gennaio 1997
«Poiché anche in relazione al «corpo del reato» vige l'obbligo, previsto dall'art. 262 c.p.p., della restituzione delle cose sequestrate a chi ne abbia diritto quando non è più necessario mantenerne il vincolo ai fini della prova, e poiché,...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 14714 del 30 agosto 2012
«Qualora in una sentenza non definitiva, oltre a statuizioni di carattere decisorio, siano contenute anche disposizioni meramente ordinatorie od istruttorie, esse non possono formare oggetto di gravame con la sentenza non definitiva, restando...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 18896 del 13 maggio 2011
«La causa di giustificazione dell'adempimento di un dovere è inapplicabile, anche a seguito dell'entrata in vigore del D.L.vo n. 66 del 2010 (c.d. codice dell'ordinamento militare) che ha abrogato la L. n. 382 del 1978, al militare che adempia ad...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 6709 del 19 marzo 2009
«Allorché il curatore fallimentare abbia ricevuto un pagamento poi assoggettato ad azione revocatoria, ex art. 67 legge fall., esercitata con successo dal curatore del "solvens", a sua volta dichiarato fallito, la circostanza non vale a trasformare...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 2347 del 24 luglio 1993
«Il calcolo unitario delle pene concorrenti può eseguirsi solo se queste siano integralmente cumulabili, si che, eseguito il cumulo ed effettuata l'eventuale riduzione a norma dell'art. 78 c.p., la carcerazione presofferta sia da esso detraibile in...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 1846 del 23 maggio 1996
«La competenza a decidere in tema di riabilitazione conseguente all'applicazione di una misura di prevenzione spetta al tribunale di sorveglianza. La indicazione quale giudice competente della corte di appello contenuta nel comma 1 dell'art. 15, L....»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 720 del 14 aprile 1993
«La competenza a decidere sulla richiesta di riabilitazione, attribuita dall'art. 683 c.p.p. al tribunale di sorveglianza, pure nel caso di «condanne pronunciate da giudici speciali, quando la legge non dispone altrimenti», sussiste anche quando si...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 448 del 8 aprile 1999
«Le cause di estinzione del reato che possono essere dichiarate in sede esecutiva, ai sensi dell'art. 676 c.p.p., sono esclusivamente quelle che operano dopo la condanna, cioè successivamente al passaggio in giudicato del provvedimento con cui la...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 2706 del 4 febbraio 2009
«In tema di attestazione della veridicità dei dati aziendali e della fattibilità del piano proposto con la domanda di ammissione al concordato preventivo,la relativa relazione può essere redatta anche da un professionista che abbia già prestato la...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 19293 del 3 ottobre 2005
«Ancorché l'art. 21 della L.F. non sia richiamato dalla disciplina della liquidazione coatta amministrativa, il principio in esso previsto deve ritenersi applicabile, ricorrendo una eadem ratio anche alle vicende concernenti l'illegittimità di tale...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 9460 del 19 luglio 2000
«Nell'ipotesi in cui beni immobili vengano concessi in comodato ad una società poi fallita, al fine di stabilire se la domanda di restituzione dei beni stessi debba essere proposta dal comodante, nei confronti del fallimento, con la procedura...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 7055 del 14 aprile 2004
«In tema di ordinanze revocabili del giudice istruttore, la mancata proposizione del reclamo non impedisce alle parti di ripresentare dinanzi al collegio, ai sensi degli artt. 178 e 189 c.p.c., tutte le questioni risolte con tali ordinanze, purché...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 3558 del 7 aprile 1998
«Nel caso in cui, nel corpo di una stessa sentenza, siano contenute autonome statuizioni, ciascuna delle quali sottoposta ad un proprio, peculiare e diverso regime di impugnazione, ognuna di esse può formare oggetto di impugnazione esclusivamente...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 10134 del 25 giugno 2003
«In tema di impugnazioni civili, la legittimazione all'impugnazione presuppone che la parte sia stata convenuta nel giudizio conclusosi con una pronuncia nei suoi confronti, mentre l'interesse processuale ad impugnare presuppone che vi sia stata...»