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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 996 del 15 aprile 1998
«In tema di divieto di «contestazioni a catena», di cui all'art. 297, comma 3, c.p.p., il termine al quale riferire la «desumibilità dagli atti» è diverso a seconda che in relazione al fatto oggetto della prima ordinanza cautelare sia o meno...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 5901 del 23 dicembre 1996
«La norma contenuta nell'ultima parte dell'art. 297, comma terzo, c.p.p., secondo la quale «la disposizione non si applica relativamente alle ordinanze per fatti non desumibili dagli atti prima del rinvio a giudizio disposto per il fatto con il...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 1751 del 20 maggio 1997
«Ne consegue che la richiesta di revoca di una misura coercitiva non può fondare sulla contestazione dell'esistenza dei gravi indizi di colpevolezza che la supportano o delle esigenze cautelari che l'hanno imposto, avendo già gli uni e le altre...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 2204 del 10 novembre 1995
«Può costituire fatto nuovo, che comporta la modifica del quadro di riferimento probatorio e legittima la revoca della custodia in carcere, dopo il rinvio a giudizio dell'indagato, il convincimento espresso dal giudice del dibattimento, all'esito...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 3476 del 14 settembre 1994
«Poiché, ai fini del rinvio a giudizio, pur nella attuale formulazione dell'art. 425 c.p.p., quale determinatasi a seguito della modifica introdotta dall'art. 1 della L. 8 aprile 1993, n. 105, non è richiesta la gravità degli indizi a carico,...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 23016 del 17 maggio 2004
«In tema di durata della custodia cautelare, quando ha luogo il regresso del procedimento, ai fini del computo del doppio del termine di fase e del conseguente diritto alla scarcerazione dell'imputato detenuto, si deve tenere conto anche dei...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 4 del 29 febbraio 2000
«Nel caso in cui, a seguito di annullamento con rinvio da parte della Corte di cassazione o per altra causa, il procedimento regredisca a una fase o a un grado di giudizio diversi ovvero sia rinviato ad altro giudice, i termini di durata della...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 21914 del 30 maggio 2001
«La declaratoria di nullità, da parte del giudice dell'udienza preliminare, della richiesta di rinvio a giudizio non rientra fra le ipotesi di regressione del procedimento ad altra fase previste dall'art. 303, comma 2, c.p.p. e non dà luogo,...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 1530 del 28 settembre 1999
«Anche nel caso di regressione del processo in appello a seguito di rinvio (art. 303.2 c.p.p.), nell'ipotesi in cui sia stata pronunciata sentenza di condanna nei due gradi del giudizio di merito il termine massimo di custodia cautelare per la fase...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 1223 del 16 giugno 1999
«L'art. 303, secondo comma, c.p.p. pone sullo stesso piano, ai fini della custodia cautelare, le ipotesi di regressione del procedimento a una fase o a un grado di giudizio diversi e quelle di rinvio ad altro giudice a seguito di annullamento con...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 4361 del 1 settembre 1995
«L'art. 303, comma 2, c.p.p. pone sullo stesso piano, ai fini della custodia cautelare, le ipotesi di regressione del procedimento a una fase o a un grado di giudizio diversi, e quelle di rinvio ad altro giudice, sia a seguito di annullamento con...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 465 del 21 marzo 1995
«Ne consegue che, verificandosi la regressione del procedimento alla fase delle indagini preliminari in conseguenza della declaratoria di nullità del decreto che dispone il giudizio, i termini di durata della custodia cautelare relativi alla detta...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 3525 del 23 marzo 1994
«In ipotesi di regressione del procedimento a una fase o a un grado di giudizio diversi, decorre ex novo il termine massimo della custodia cautelare previsto per la fase o il grado di giudizio a cui il procedimento è ritornato e non soltanto un...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 352 del 14 marzo 1994
«Verificatosi, a seguito di declaratoria di nullità dell'udienza preliminare, il regresso del procedimento alla fase delle indagini preliminari, i termini di durata della custodia cautelare relativi a detta ultima fase iniziano nuovamente a...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 149 del 17 febbraio 2000
«Invero, anche in tal caso, conserva piena autonomia la separazione delle fasi, i cui termini di custodia cautelare vanno calcolati, per ciascuna di esse, sommando tra di loro i periodi di carcerazione sofferti nella medesima fase. (Fattispecie...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 3090 del 9 dicembre 1999
«In tema di termini massimi di custodia cautelare, qualora la sentenza di appello sia stata annullata con rinvio dalla Corte di cassazione, e, in base al principio devolutivo, la pena già determinata dal giudice di appello non possa comunque essere...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 4306 del 1 dicembre 1994
«Nel caso di rinvio degli atti da parte del giudice di primo grado, dichiaratosi incompetente, ad altra autorità, i termini massimi della misura cautelare applicata iniziano a decorrere dalla data della sentenza di incompetenza e non già da quella...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 1246 del 6 giugno 1997
«Ai fini del computo dei termini di durata massima della custodia cautelare nella fase delle indagini preliminari, allorquando il pubblico ministero, nell'esercitare l'azione penale con la richiesta di rinvio a giudizio, muta l'originaria...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 4301 del 28 settembre 1998
«In tema di decorrenza dei termini di durata massima della custodia cautelare, qualora sia annullato dal giudice dibattimentale il decreto che dispone il giudizio, con regresso del procedimento alla fase delle indagini preliminari, i termini di...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 8128 del 19 febbraio 2003
«In tema di durata della custodia cautelare nella fase del giudizio (art. 303, comma 1, lett. b, n. 2) — qualora sussista diversità tra il reato contestato nell'ordinanza cautelare e quello contenuto nel decreto di rinvio a giudizio — il reato cui...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 35195 del 19 ottobre 2006
«In tema di misure cautelari personali, ai fini del computo del termine di fase delle indagini preliminari si deve aver riguardo al reato contestato nel provvedimento restrittivo, costituito dalla reciproca integrazione dell'ordinanza cautelare...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 4770 del 6 febbraio 2004
«In caso di annullamento con rinvio della sentenza d'appello, con conseguente decorrenza ex novo , ai sensi dell'art. 303, comma 2, c.p.p., del termine di fase della custodia cautelare, con il limite costituito dal non superamento, in totale, del...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 1993 del 3 agosto 1999
«La disciplina di cui all'art. 304, comma 6, c.p.p., applicabile, in base a quanto affermato dalla Corte costituzionale con sentenza interpretativa di rigetto n. 292 del 1998, anche nel caso di regressione del procedimento ad una fase o ad un grado...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 4591 del 25 maggio 2000
«In tema di impugnazioni de libertate, poiché nel giudizio di appello - stante il mancato rinvio da parte dell'art. 310 al comma 6 dell'art. 309 c.p.p. - non trova applicazione la regola, vigente per il procedimento di riesame, della proponibilità...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 41 del 15 febbraio 1996
«Nei procedimenti de libertate, che si instaurano a norma degli artt. 309, 310 e 311 c.p.p., è escluso l'effetto estensivo dell'impugnazione proposta dal coindagato diligente ai coindagati rimasti estranei al procedimento, ferma restando la...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 39915 del 26 novembre 2002
«Anche dopo le modificazioni alla disciplina dell'udienza preliminare introdotte dalla legge 16 dicembre 1999, n. 479, al giudice investito della richiesta di riesame di una misura cautelare personale la valutazione dei gravi indizi di colpevolezza...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 2070 del 9 settembre 1996
«Ciò implica che il giudizio di riesame non è limitato dal cosiddetto giudicato cautelare ma, anzi, è idoneo a formularlo. Al giudice del riesame, poi, che può decidere anche sulla base degli elementi addotti dalle parti nel corso dell'udienza, non...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 5473 del 15 aprile 1998
«Nel giudizio di rinvio conseguente all'annullamento di un provvedimento del tribunale del riesame da parte della Corte di cassazione, non sono applicabili i termini perentori di cinque giorni per la trasmissione degli atti e di dieci giorni dalla...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 506 del 4 maggio 1999
«Ne consegue che qualora si tratti di stabilire quali siano stati i periodi di sospensione dei termini di custodia cautelare massimi nella fase successiva al rinvio a giudizio dell'imputato, dei quali il giudice deve tener conto ai fini della...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 1040 del 3 maggio 1994
«Ne consegue che il tribunale, quale giudice di appello dei provvedimenti in materia di libertà personale, essendo tenuto a pronunciarsi unicamente con le formule conclusive proprie del giudizio di merito — conferma o riforma del provvedimento...»