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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 11910 del 7 agosto 2003
«...al soccombente di informarsi tempestivamente della decisione che lo riguarda, facendo uso della diligenza dovuta in rebus suis, dovendo pertanto ritenersi manifestamente infondata la denunzia di contrasto tra l'art. 327 cit. e l'art. 24 Cost.»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 12840 del 3 settembre 2003
«In tema di onorari di avvocato, l'art. 4 della legge 13 giugno 1942, n. 794, secondo il quale è consentito eccezionalmente liquidare onorari al di sotto del minimo, quando vi è una manifesta sproporzione rispetto alle prestazioni, è applicabile...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 15639 del 18 ottobre 2003
«...ad esso di dette spese ed onorari (attribuzione che costituisce una distinta statuizione, formalmente cumulata con le altre pronunce della sentenza), il credito sorge direttamente a favore del difensore, nei confronti del soccombente.»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 10134 del 26 maggio 2004
«Ne consegue che per la parte soccombente sorge l'interesse e l'onere all'impugnazione al fine di evitare la formazione del giudicato sull'anzidetta statuizione, al pari di quanto avviene nel caso di pronunzia di accoglimento fondata su distinte...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 10963 del 9 giugno 2004
«L'acquiescenza del soccombente, che costituisce ostacolo alla proposizione dell'impugnazione ex art. 329 c.p.c., ove non risulti da un'accettazione espressa della pronuncia giudiziale o da una formale rinuncia a sottoporla a gravame, può desumersi...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 11729 del 24 giugno 2004
«Ne consegue che, a seguito della riforma della sentenza, la spontanea esecuzione di tale obbligo da parte del soccombente non configura acquiescenza, non dimostrando una volontà di accettare la sentenza, incompatibile con la volontà di valersi...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 12138 del 2 luglio 2004
«Nel caso in cui in primo grado una questione di giurisdizione sia stata espressamente risolta in senso sfavorevole alla parte rimasta, sia pure parzialmente, soccombente nel merito, quest'ultima, ove la controparte abbia proposto appello (in...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 12636 del 8 luglio 2004
«...grado pari a quello che ha pronunziato la sentenza cassata, atteso che la condanna alle spese del giudizio a carico della parte soccombente – o la compensazione (totale o parziale) di dette spese – è di esclusiva competenza del giudice di merito.»
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Cassazione civile, Sez. V, sentenza n. 1266 del 26 gennaio 2004
«...da compiersi nella forma prescritta dalla legge), e consiste nell'accettazione della sentenza, ovverosia nella manifestazione, da parte del soccombente, della volontà di non impugnare, la quale può avvenire sia in forma espressa che tacita.»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 16284 del 19 agosto 2004
«...difese contenute nel controricorso, può sollecitare una diversa soluzione di questioni risolte dal giudice di merito in una maniera che possa risultare per lui pregiudizievole a seguito dell'impugnazione della sentenza ad opera del soccombente.»
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Cassazione civile, Sez. V, sentenza n. 16460 del 20 agosto 2004
«L'acquiescenza alla sentenza, preclusiva dell'impugnazione ai sensi dell'art. 329 c.p.c. (e configurabile solo anteriormente alla proposizione del gravame, giacché successivamente allo stesso è possibile solo una rinunzia espressa all'impugnazione...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 19126 del 23 settembre 2004
«Soltanto la parte totalmente vittoriosa in primo grado non ha l'onere di riproporre con appello incidentale le domande od eccezioni non accolte nella sentenza di primo grado e, per sottrarsi alla presunzione di rinuncia di cui all'art. 346,...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 58 del 7 gennaio 2004
«Con l'ulteriore conseguenza che la preclusione nascente dal giudicato impedisce al giudice dell'impugnazione di modificare la pronunzia sulle spese della precedente fase di merito qualora egli abbia valutato la complessiva situazione sostanziale...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 9243 del 14 maggio 2004
«Ove il giudice d'appello abbia dichiarato inammissibile il gravame, ritenendolo privo di specificità, e ne abbia evidenziato anche, per mera completezza di esposizione, la eventuale infondatezza, la parte rimasta soccombente che ricorra in...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 15672 del 27 luglio 2005
«...nel successivo giudizio di merito (ove l'accertamento stesso venga acquisito) come spese giudiziali, da porre, salva l'ipotesi di possibile compensazione totale o parziale, a carico del soccombente e da liquidare in un unico contesto.»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 13435 del 9 giugno 2006
«...difetto di legittimazione passiva della stessa ricorrente incidentale, in ordine alla quale era rimasta soccombente nel giudizio di appello, e che se accolta avrebbe comportato l'annullamento della sentenza impugnata anche sotto questo profilo).»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 1763 del 27 gennaio 2006
«...omesso deposito della nota spese da parte del difensore della parte vittoriosa, alle indicazioni contenute in quella depositata dal difensore della parte soccombente, le quali non valgono a giustificare una erronea individuazione di detto valore.»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 19301 del 8 settembre 2006
«Con riguardo ad una domanda di risarcimento del danno ex art. 2043 c.c. proposta nei confronti di due convenuti in forza di un dedotto vincolo di solidarietà e accolta dal giudice di primo grado solo riguardo ad uno di esse, l'appello principale...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 19555 del 13 settembre 2006
«Il principio sancito dall'art. 346 c.p.c., che intende rinunciate e non più riesaminabili le domande ed eccezioni non accolte dalla sentenza di primo grado che non siano state espressamente riproposte in appello, trova applicazione anche nei...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 21707 del 10 ottobre 2006
«L'art. 306, quarto comma, secondo periodo, c.p.c. attribuisce al giudice – in conseguenza della dichiarazione di estinzione del giudizio a seguito di rituale rinuncia agli atti dello stesso ed in deroga alla previsione contenuta nell'art. 91,...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 2605 del 7 febbraio 2006
«...della liquidazione effettuata in favore del consulente, non è possibile disporre la condanna del soccombente al pagamento delle spese relative ad una consulenza di parte, in mancanza di prova dell'esborso sopportato dalla parte vittoriosa.»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 9049 del 19 aprile 2006
«Colui che attivamente o passivamente si espone all'esito del processo, oltre a conseguire i vantaggi, deve anche sopportare le eventuali conseguenze sfavorevoli che, in ordine alle spese, sono stabilite a suo carico in base al principio della...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 9369 del 21 aprile 2006
«Ai fini della fattispecie revocatoria di cui all'art. 395, n. 3, c.p.c. (ritrovamento di uno o più documenti decisivi che la parte non abbia potuto produrre in giudizio per causa di forza maggiore o per fatto dell'avversario), è sufficiente...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 12963 del 4 giugno 2007
«Si configura la violazione del precetto di cui all'art. 91 c.p.c. – che impone di condannare la parte soccombente al pagamento totale delle spese giudiziali, salvi i casi di compensazione totale o parziale delle stesse, come consentito dal...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 1635 del 25 gennaio 2007
«In tema di impugnazioni, con riferimento all'azione di garanzia impropria, è ammissibile l'impugnazione incidentale tardiva — ancorché il relativo termine, breve od annuale, sia scaduto, nei modi e termini, secondo il grado, di cui agli articoli...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 18440 del 31 agosto 2007
«Nel giudizio dinanzi alla Corte di cassazione il ricorrente, il quale introduca temi di indagine non affrontati nei precedenti gradi di giudizio ha l'onere non solo di allegare l'avvenuta deduzione di tali questioni nel giudizio, di merito, ma...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 19014 del 11 settembre 2007
«Ove il giudizio prosegua in un grado di impugnazione soltanto per la determinazione del rimborso delle spese di lite a carico della parte soccombente, il differenziale tra la somma attribuita dalla sentenza impugnata e quella ritenuta corretta...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 19271 del 14 settembre 2007
«Ne consegue che, se la parte rimasta soccombente sia sulla questione di «merito» inerente l'ammissibilità dell'appello, sia su quella di competenza intende impugnare entrambe le statuizioni, il mezzo esperibile è soltanto il ricorso per cassazione...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 22106 del 22 ottobre 2007
«La condanna alle spese di lite, pronuncia accessoria e consequenziale alla definizione del giudizio, può esser emessa a carico della parte soccombente (pure virtuale) anche di ufficio e in difetto di esplicita richiesta della parte vittoriosa, a...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 8087 del 2 aprile 2007
«...argomentazioni meramente ipotetiche e virtuali, che la parte soccombente non ha l'onere né l'interesse ad impugnare in sede di legittimità, con la conseguenza che gli eventuali motivi proposti al riguardo devono essere dichiarati inammissibili.»