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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 34156 del 10 agosto 2004
«L'errore di fatto verificatosi nel giudizio di legittimità ed oggetto del rimedio previsto dall'art. 625 bis c.p.p. consiste in un errore percettivo causato da una svista o da un equivoco e postula inderogabilmente che lo sviamento della volontà...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 20135 del 29 aprile 2004
«Qualora la Corte di cassazione definisca (nella specie dichiarandolo inammissibile) il ricorso proposto dall'imputato deceduto nelle more della fissazione dell'udienza, la decisione non è affetta da errore materiale, suscettibile di rimedio ai...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 34247 del 13 agosto 2003
«L'omesso esame di un motivo di ricorso per cassazione non dà luogo ad errore di fatto, rilevante a norma dell'art. 625 bis c.p.p., qualora le censure in esso formulate risultino comunque implicitamente valutate in conseguenza della disamina di...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 24169 del 3 giugno 2003
«È inammissibile il ricorso straordinario per errore di fatto, ex art. 625 bis c.p.p., con il quale si prospetti — sotto le apparenze di una censura rivolta avverso la sentenza della Corte di cassazione — la critica per un asserito travisamento del...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 14894 del 31 marzo 2003
«Con il ricorso straordinario previsto dall'art. 625 bis c.p.p. non possono essere fatti valere errori materiali o di fatto che non siano verificati nell'attività propria della Corte di cassazione. (Nel caso di specie, la Corte ha dichiarato...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 12893 del 20 marzo 2003
«È inammissibile il ricorso straordinario per errore di fatto con il quale si deduca non un vizio determinato da inesatta percezione della realtà nella quale sia incorsa la Corte di cassazione in sua precedente decisione, bensì un preteso errore di...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 12720 del 18 marzo 2003
«Alla proposizione del ricorso straordinario per errore di fatto contenuto in provvedimento della Corte di cassazione è legittimato anche il soggetto che per effetto di esso risulti condannato solo agli effetti civili.»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 3201 del 23 gennaio 2003
«La procedura prevista dall'art. 625 bis c.p.p. (ricorso straordinario per errore materiale o di fatto) consente la correzione dei provvedimenti pronunciati dalla Corte di cassazione solo se detta correzione debba intervenire a favore del...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 35240 del 21 ottobre 2002
«Il ricorso straordinario per errore materiale o di fatto, previsto dall'art. 625 bis c.p.p., è ammesso soltanto «a favore del condannato» e, pertanto, può essere proposto soltanto avverso le decisioni del giudice di legittimità che abbiano avuto...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 35186 del 21 ottobre 2002
«La declaratoria di inammissibilità del ricorso straordinario per errore materiale o di fatto previsto dall'art. 625 bis c.p.p. — al pari di quella di inammissibilità della richiesta di revisione, ai sensi dell'art. 634, comma 1, c.p.p. — non...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 34923 del 17 ottobre 2002
«Il ricorso straordinario per errore materiale o di fatto, previsto dall'art. 625 bis c.p.p., siccome proponibile (oltre che dal procuratore generale) solo dal condannato, è inammissibile qualora venga presentato dal difensore che non sia munito di...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 16101 del 30 aprile 2002
«È inammissibile, in assenza di disposizioni transitorie, il ricorso straordinario per errore di fatto proposto avverso provvedimenti della Corte di cassazione depositati prima della data di entrata in vigore dell'art. 625 bis c.p.p., introdotto...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 16103 del 30 aprile 2002
«In tema di correzione dell'errore di fatto, poiché la relativa richiesta è ammessa solo a favore del condannato e l'art. 625 bis c.p.p. ha natura di norma eccezionale, possono costituire oggetto dell'impugnazione straordinaria esclusivamente quei...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 16102 del 30 aprile 2002
«Non è consentito il ricorso alla procedura di correzione dell'errore materiale, prevista dall'art. 130 c.p.p., per porre rimedio ad errori di fatto contenuti in provvedimenti della Corte di cassazione, emandabili soltanto a norma dell'art. 625 bis...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 9069 del 28 agosto 1999
«In tema di istanza di revocazione contro crediti ammessi ex art. 102 della legge fallimentare, l'errore essenziale di fatto si concreta non già in un inesatto apprezzamento del materiale probatorio od in una errata valutazione giuridica di un...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 6286 del 3 giugno 1995
«In particolare, l'eventuale errore commesso dalla parte nel collegare gli effetti del mancato rispetto di un termine perentorio ad una determinata disposizione di legge piuttosto che ad un'altra non impedisce di valutare la posizione assunta dalla...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 3257 del 2 marzo 2012
«Allorquando l'appellante, dopo aver fatto riserva di impugnazione contro una sentenza non definitiva, proponga appello avverso la sentenza definitiva, e, pur specificando di indirizzare il proprio gravame contro quest'ultima, investa...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 10337 del 19 ottobre 1998
«Spetta al giudice di primo grado il compito di definire il contenuto e la portata delle domande avanzate dalle parti, identificando e qualificando giuridicamente i beni della vita destinati a formare oggetto del provvedimento richiesto (cosiddetto...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 3877 del 18 giugno 1980
«Ne consegue che l'erronea indicazione, nell'atto di riassunzione, del conferimento, allo stesso difensore precedente, di una nuova procura, in realtà mai rilasciata, non ha alcuna influenza sulla validità dell'atto di riassunzione medesimo, in...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 731 del 31 gennaio 1981
«In caso contrario ed in specie, in ipotesi di omonimia, ove non solo le risultanze dei precisati atti processuali ma altresì i dati anagrafici ed in particolare quelli relativi alla residenza o domicilio non siano sufficienti a superare la...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 17915 del 4 settembre 2004
«Nel giudizio di opposizione a decreto ingiuntivo, la riduzione alla metà del termine di costituzione dell'opponente, ai sensi dell'art. 645, secondo comma, c.p.c., consegue automaticamente al fatto obiettivo della concessione all'opposto di un...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 10136 del 19 novembre 1996
«L'esperibilità della revocazione per errore di fatto o per dolo di una parte in danno dell'altra, avverso l'ordinanza di convalida di sfratto per morosità o di licenza per finita locazione, derivante dalle sentenze della Corte costituzionale n....»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 12345 del 25 novembre 1998
«Poiché il concorso apparente di norme coesistenti postula che una determinata norma incriminatrice speciale presenti in sè tutti gli elementi costitutivi di un'altra generale oltre che un elemento ulteriore cosiddetto specializzante, non può...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 11779 del 16 dicembre 1997
«La colpa dei medici, infatti, anche se grave, non può ritenersi causa autonoma ed indipendente rispetto al comportamento dell'agente che, provocando il fatto lesivo, ha reso necessario l'intervento dei sanitari. (Ha precisato la corte che la...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 21513 del 22 maggio 2009
«In tema di causalità, le cause sopravvenute da sole sufficienti alla produzione dell'evento sono soltanto quelle del tutto autonome, indipendenti ed estranee alla condotta, tali da sfuggire al controllo ed alla prevedibilità dell'agente. (Nella...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 41943 del 21 dicembre 2006
«Nel caso di lesioni personali (nella specie, provocate da infortunio sul lavoro) cui sia seguito il decesso della vittima, la colpa dei medici, anche se grave, non può ritenersi causa autonoma ed indipendente — tale da interrompere il nesso...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 5533 del 20 maggio 1991
«Va tuttavia valutata l'attività della pubblica amministrazione, capace di determinare l'erroneo convincimento della regolarità e completezza degli adempimenti a questa spettanti, e quindi la buona fede per fatto estraneo all'agente, che incide...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 24605 del 5 giugno 2003
«L'errore sul fatto che, ai sensi dell'art. 47 c.p., esime dalla punibilità è quello che cade su un elemento materiale del reato e che consiste in una difettosa percezione o in una difettosa ricognizione della percezione che alteri il presupposto...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 8355 del 13 giugno 1989
«La punibilità dei reati colposi non è esclusa da un qualsiasi errore sul fatto che costituisce reato, ma, ai sensi dell'art. 47 c.p., solo dall'errore non determinato da colpa. Ne consegue che la circostanza che in occasione di visite ispettive...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 5236 del 9 maggio 1978
«La responsabilità per reato colposo e la conseguente punibilità dell'agente non possono essere escluse per ravvisabilità di errore di fatto quando l'errore stesso sia determinato da colpa inescusabile.»