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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 50566 del 13 dicembre 2013
«La realizzazione, in funzione della successiva messa in commercio, di un farmaco privato del suo principio attivo, sostituito con altro di minore o di nessuna efficacia, che non lo renda pericoloso per la salute pubblica integra il reato di cui...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 30283 del 18 luglio 2003
«La detenzione per il commercio di medicinali scaduti costituisce il reato previsto dagli artt. 443 e 452 c.p., in quanto vi è una presunzione assoluta della loro pericolosità desunta dalla previsione di un limite temporale per il loro impiego...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 6926 del 11 giugno 1992
«La norma di cui all'art. 443 c.p., che sanziona la detenzione di medicinali guasti o imperfetti, stabilisce una presunzione iuris et de iure di pericolosità di detti farmaci, per cui non occorre alcuna prova in concreto della loro pericolosità....»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 28850 del 15 luglio 2009
«Ai fini della configurabilità del reato di cui all'art. 437 c.p., nella nozione di omissione dolosa rientra anche il mancato, consapevole, ripristino di apparecchiature antinfortunistiche, che a causa di precedente manomissione abbiano perduto la...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 19107 del 30 maggio 2006
«La fattispecie di cui all'art. 444 c.p. è norma penale in bianco, rivestita di contenuti in base a norme extrapenali integratrici del precetto penale, che possono essere emanate anche da autorità amministrative o sovranazionali, le quali dettano...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 29661 del 8 luglio 2004
«Il delitto colposo di cui all'art. 452 c.p. in relazione all'art. 443 c.p. (commercio o somministrazione di medicinali guasti) si configura in caso di detenzione di medicinali scaduti, in quanto da un lato sussiste una presunzione assoluta di...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 34695 del 22 agosto 2003
«Anche dopo il 1 marzo 2002, data in cui è stato definitivamente introdotto l'euro nel nostro sistema monetario, integra il reato di cui all'art. 455 c.p. la detenzione di banconote in lire italiane contraffatte al fine della messa in circolazione,...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 20312 del 28 maggio 2010
«I motivi di particolare valore morale o sociale cui l'art. 62, comma primo, n. 1, c.p. riconosce efficacia attenuante sono soltanto quelli avvertiti come tali dalla prevalente coscienza collettiva, ed intorno ai quali vi sia un generale consenso....»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 3510 del 6 aprile 1996
«In tema di alterazione dello stato dei luoghi senza autorizzazione paesaggistica, la circostanza attenuante di cui all'art. 62 n. 6 c.p. non è applicabile quando l'elisione o attenuazione delle conseguenze dannose o pericolose del reato avvengano...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 6583 del 13 giugno 1991
«In tema di concorso di amnistia propria e di prescrizione intervenute in tempi diversi, trattandosi di cause di estinzione aventi effetti favorevoli di pari efficacia sotto il profilo penalistico, deve applicarsi quella delle due che sia...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 9685 del 7 settembre 1994
«L'effetto abolitivo delle pene accessorie si produce contemporaneamente all'effetto estintivo del reato, in coincidenza con l'entrata in vigore del provvedimento col quale è concessa l'amnistia, mentre la declaratoria di applicazione di questa ha...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 3852 del 24 aprile 1997
«Alla causa di interruzione della prescrizione per i reati tributari, prevista dalla seconda parte dell'art. 9 della L. 7 agosto 1982 n. 516, non si applica il principio della tassatività degli atti interruttivi, per cui assume efficacia...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 1283 del 13 febbraio 1997
«In tema di reati in materia di edilizia e urbanistica, la sospensione dei procedimenti penali e della prescrizione di cui ai decreti legge 26 luglio 1994 n. 468, 27 settembre 1994 n. 551 e 25 novembre 1994 n. 649, non convertiti in legge,...»
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Cassazione penale, Sez. III, ordinanza n. 1296 del 14 ottobre 1996
«La perdita di efficacia dei decreti legge reiterati in materia di urbanistica, attesa la intima connessione esistente con il nuovo condono edilizio di cui all'art. 39 della legge n. 724 del 1994 per una definitiva risistemazione della materia, non...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 38207 del 24 ottobre 2011
«Ha efficacia di atto interruttivo della prescrizione, rientrando nella categoria del "decreto di giudizio immediato" il decreto disposto a seguito di opposizione a decreto penale.»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 14239 del 11 aprile 2011
«Il decreto di citazione a giudizio conserva efficacia interruttiva della prescrizione anche a seguito della regressione del procedimento per la contestazione di un reato diverso.»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 2867 del 18 gennaio 2008
«L'atto di fissazione della data di udienza dibattimentale da parte del giudice non ha efficacia interruttiva della prescrizione, poiché esso non è compreso nell'elenco degli atti espressamente previsti dall'art. 160, comma secondo, c.p., da...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 8615 del 10 marzo 2006
«L'avviso di conclusione delle indagini preliminari previsto dall'art. 415 bis c.p.p. è da annoverare fra gli atti interruttivi della prescrizione del reato non in base ad una (vietata) interpretazione estensiva «in malam partem» dell'art. 160...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 37476 del 2 ottobre 2003
«Nel procedimento davanti al giudice di pace, l'interrogatorio dell'indagato, effettuato dalla polizia giudiziaria per delega del P.M. ai sensi dell'art. 370 c.p.p., non è idoneo ad interrompere il corso della prescrizione, non rientrando nel...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 34450 del 14 agosto 2003
«L'invito di presentarsi rivolto dal P.M. all'indagato per rendere l'interrogatorio ha efficacia interruttiva della prescrizione del reato, anche se all'interrogatorio abbia poi proceduto un ufficiale di Polizia giudiziaria all'uopo delegato dal...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 1736 del 23 settembre 2000
«L'atto interruttivo della prescrizione rileva per tutti coloro ai quali il reato viene addebitato in una fase del procedimento, in quanto denota la persistenza nello Stato di un interesse alla punizione di colui che risulterà, all'esito delle...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 9116 del 16 luglio 1999
«In materia di reati fiscali assume efficacia interruttiva della prescrizione dei reati, ex art. 160 c.p., qualunque attività nel corso della quale gli uffici finanziari o la guardia di finanza prendono formalmente cognizione del reato,...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 11829 del 30 novembre 1995
«L'efficacia interruttiva, ai fini della prescrizione, del decreto di citazione a giudizio — o di altro atto ugualmente efficace — deriva dalla stessa emissione o dal compimento di specifica attività, senza alcuna necessità, nel primo caso, di...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 2288 del 11 dicembre 1969
«La prescrizione del reato è interrotta anche dall'atto processuale nullo, sempre che lo stesso costituisca esercizio dell'azione penale, sempre cioè che lo stesso comprovi la volontà dello Stato di perseguire l'illecito penale. Consegue che il...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 33420 del 7 ottobre 2002
«Il superamento del termine dell'apertura del dibattimento previsto dagli artt. 162 e 162 bis c.p. non preclude la possibilità di richiedere l'oblazione, in quanto, nei casi di modifica dell'originaria imputazione in altra per la quale sia...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 3236 del 18 marzo 1994
«L'istituto dell'oblazione previsto dall'art. 162 c.p. si differenzia sostanzialmente da quello di cui all'art. 162 bis stesso codice, aggiunto dall'art. 12 della L. 24 novembre 1981, n. 689. Nel primo si configura un vero e proprio diritto...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 28682 del 1 luglio 2004
«Quando, a seguito della derubricazione del fatto contestato ex art. 521 c.p.p., il giudice pronuncia sentenza di condanna per un reato che, a differenza di quello contestato originariamente, consente l'oblazione ai sensi degli artt. 162 e 162 bis...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 14928 del 26 marzo 2004
«In tema di sospensione condizionale della pena, poiché la sopravvenuta abolitio criminis, comporta la cessazione di tutte le conseguenze giuridiche che si riconnettono alla condanna, è possibile una nuova concessione del beneficio pur dopo che lo...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 1427 del 5 maggio 1997
«Nell'ipotesi in cui il giudice con la sentenza di condanna conceda la sospensione condizionale della pena, subordinandone l'efficacia all'eliminazione delle conseguenze dannose del reato entro un preciso termine, decorrente dal passaggio in...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 8758 del 8 luglio 1999
«Il reato di falso punito dall'articolo 473 c.p. è applicabile anche alla contraffazione o alterazione dei c.d. modelli ornamentali disciplinati dall'articolo 2593 c.c., che sono indicativi della provenienza del prodotto dall'impresa che l'ha...»