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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 6664 del 19 luglio 1997
«Non costituisce motivo di inammissibilità del ricorso incidentale la circostanza che, con esso, venga impugnato un provvedimento diverso da quello oggetto del ricorso principale, a condizione che si tratti di provvedimento adottato nello stesso...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 7958 del 25 agosto 1997
«L'ordinanza emessa dal tribunale a norma dell'art. 11 della legge n. 319 del 1980 (resa, in tema di liquidazione a periti e consulenti, in camera di consiglio ed in presenza di più parti), pur incidendo, con carattere di definitività, su diritti...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 12788 del 22 dicembre 1998
«Nei debiti di valore, allorché il responsabile abbia corrisposto delle somme nell'intervallo di tempo intercorso tra il fatto produttivo del danno e la liquidazione definitiva, al fine di stabilire l'eventuale debito residuo ed il suo ammontare,...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 12857 del 28 dicembre 1998
«La disciplina degli accessori (interessi legali e rivalutazione monetaria) dei crediti di lavoro dettata dall'art. 429 c.p.c. differisce da quella di diritto comune per le seguenti tre caratteristiche: a) la liquidazione del maggior danno è...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 134 del 9 gennaio 1998
«La valutazione equitativa del danno morale da fatto illecito (art. 2059 c.c.) liquidandolo in una frazione — solitamente da un terzo alla metà — di quello biologico riconosciuto, risponde all'esigenza di evitare liquidazioni ogni volta diverse,...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 1764 del 19 febbraio 1998
«L'accertamento di postumi permanenti, incidenti con una certa entità (in quanto l'invalidità cosiddetta micropermanente è una componente del danno biologico) sulla capacità lavorativa specifica, non comporta l'automatico obbligo del danneggiante...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 2031 del 25 febbraio 1998
«L'incidenza della svalutazione monetaria nella liquidazione del danno da fatto illecito dev'essere stabilita d'ufficio anche nel giudizio d'appello e in quello di rinvio, salvo che sulla questione si sia formato giudicato interno. Ne consegue che,...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 4030 del 21 aprile 1998
«In tema di risarcimento del danno da fatto illecito, trattandosi di debito di valore che si trasforma in debito di valuta solo per effetto del passaggio in giudicato della sentenza che provvede alla liquidazione, il giudice di appello deve...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 5977 del 15 giugno 1998
«Il procedimento per la correzione degli errori materiali disciplinato dagli artt. 287 e seguenti c.p.c. è esperibile per ovviare non ad errori che intervengano nella formazione del giudizio, bensì ad errori che intervengano nel momento della...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 762 del 26 gennaio 1998
«Nella liquidazione del risarcimento del danno da occupazione illegittima ed irreversibile del fondo privato va applicato il principio sancito dall'art. 1223 c.c. (richiamato dall'art. 1056 c.c.), in virtù del quale sono risarcibili i danni che...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 9703 del 29 settembre 1998
«Non costituisce domanda «nuova», ma solo precisazione di quella già formulata con l'atto introduttivo del giudizio, la richiesta, contenuta in atto successivo, di applicazione di criteri specifici per la commisurazione del maggior danno ex art....»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 26 del 5 febbraio 1999
«Il termine annuale per l'impugnazione della sentenza, decorrente dalla data del suo deposito, trova applicazione anche nei confronti delle parti contumaci, qualora non ricorrano le condizioni ostative di cui all'art. 327, secondo comma, c.p.c.,...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 2891 del 26 marzo 1999
«In tema di spese giudiziali, gli eventuali errori in cui sia incorso il giudice nella liquidazione delle spese vive, quando non possono essere corretti con il procedimento di cui all'art. 287 c.p.c., possono solo costituire motivo di revocazione e...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 2972 del 29 marzo 1999
«In materia di arbitrato nel caso di più arbitri è legittima sia la liquidazione di un unico compenso complessivo per tutti gli arbitri, sia la liquidazione del compenso partitamente per ciascun componente del collegio arbitrale, in entrambi i casi...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 4601 del 7 maggio 1999
«Per il combinato disposto del secondo comma dell'art. 814 e del secondo comma, prima ipotesi, dell'art. 810 c.p.c., la competenza in ordine alla liquidazione degli onorari e delle spese spettanti agli arbitri è attribuita al Presidente del...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 7274 del 10 luglio 1999
«L'omessa liquidazione delle spese processuali non integra una omissione emendabile con la procedura di correzione degli errori materiali, perché la sentenza non è affetta da mera mancanza di documentazione della volontà del giudice, comunque...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 10725 del 11 agosto 2000
«Nella liquidazione del danno non patrimoniale derivante dal fatto illecito, anche se effettuata necessariamente sulla base di criteri equitativi, deve tenersi conto della gravità dell'illecito penale e di tutti gli elementi della fattispecie...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 14743 del 14 novembre 2000
«Nelle obbligazioni di valore, quale quella risarcitoria, il danaro non costituisce oggetto dell'obbligazione di dare, ma solo il metro di commisurazione del valore che occorre corrispondere al creditore perché questi sia reintegrato nella stessa...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 15022 del 21 novembre 2000
«Nei casi d'improcedibilità dell'azione penale per difetto di querela, spetta al giudice civile accertare se ricorrano o meno gli estremi di un reato al fine della liquidazione dei danni morali.»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 15543 del 7 dicembre 2000
«In tema di liquidazione dell'attivo fallimentare mediante vendita di immobili, l'offerta in aumento del sesto – prevista dall'art. 584 c.p.c. con riguardo alla vendita con incanto nella espropriazione immobiliare, ed applicabile anche alla fase di...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 4463 del 8 aprile 2000
«Costituisce domanda nuova in appello, come tale preclusa dall'art. 437 c.p.c., la domanda di integrazione al minimo della pensione quando nel giudizio di primo grado sia stata richiesta la cosiddetta «cristallizzazione», giacché i due benefici...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 5390 del 27 aprile 2000
«La rinunzia da parte dell'appellante, nel corso del giudizio di secondo grado, all'eccezione di decadenza della controparte dal diritto in contestazione, riguardando unicamente una questione preliminare di merito, non concretizza, di per sé, una...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 5393 del 27 aprile 2000
«Non è possibile la declaratoria di cessazione della materia del contendere ove permanga contrasto tra le parti di un contenzioso in relazione alla liquidazione delle spese – operata dal giudice e fatta oggetto di uno specifico motivo di gravame –...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 5471 del 2 maggio 2000
«Il caso di erronea dichiarazione da parte del giudice di primo grado della nullità dell'atto introduttivo del giudizio (nella specie per la redazione della procura speciale alle liti su un foglio separato e tuttavia spillato al ricorso) non è...»
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Cassazione civile, Sez. V, sentenza n. 1184 del 27 gennaio 2001
«Il principio, sancito in via generale dall'art. 156, comma terzo, c.p.c., secondo cui “la nullità non può essere mai pronunciata se l'atto ha raggiunto lo scopo a cui è destinato” vale anche per le notificazioni, anche in relazione alle quali –...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 13409 del 29 ottobre 2001
«L'accertamento di postumi permanenti, incidenti con una certa entità sulla capacità lavorativa specifica, non comporta l'automatico obbligo del danneggiante di risarcire il danno patrimoniale, conseguenza della riduzione della capacità di guadagno...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 14856 del 23 novembre 2001
«In caso di perdita della capacità di stare in giudizio della parte rimasta contumace, l'evento interruttivo del processo (nella specie, sottoposizione a liquidazione coatta amministrativa) deve essere portato a conoscenza delle altre parti nei...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 197 del 8 gennaio 2001
«In tema di spese giudiziali, dal combinato disposto degli artt. 1 del D.M. 5 ottobre 1994, n. 585 e 91 c.p.c. discende che la condanna al pagamento delle spese processuali è una conseguenza legale della soccombenza, che a sua volta va individuata...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 2463 del 20 febbraio 2001
«In tema di assicurazione obbligatoria della responsabilità civile, l'opponibilità all'impresa cessionaria del portafoglio dell'impresa in liquidazione coatta amministrativa, cui sia stata fatta la comunicazione di cui all'articolo 25 della legge...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 6578 del 11 maggio 2001
«L'inosservanza da parte del giudice di appello dell'obbligo di riunire in un unico procedimento tutti i gravami separatamente proposti contro la medesima sentenza non spiega effetti quando, nonostante la mancanza di un formale provvedimento di...»