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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 4094 del 9 novembre 1976
«La misura della riduzione del prezzo di vendita, per il caso di vizi della cosa venduta e di esperimento da parte del compratore della actio quanti minoris (art. 1492 c.c.), deve essere determinata in funzione della necessità di ripristinare...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 11812 del 8 novembre 1991
«In tema di garanzia per i vizi della cosa compravenduta, nel caso di perimento della cosa stessa dopo la proposizione della domanda di risoluzione, spetta al compratore che sia rimasto nel possesso della cosa, di dimostrare che la sua obbligazione...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 1254 del 18 febbraio 1983
«Il principio per cui la risoluzione del contratto è preclusa dall'impossibilità di restituire l'oggetto nel suo stato originario opera, ai sensi dell'art. 1492, terzo comma, c.c., che è espressione di una regola generale e, quindi, non ha valore...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 3724 del 25 luglio 1978
«Qualora la compravendita venga risolta per i vizi della cosa venduta, il perimento della cosa e la conseguente impossibilità di restituzione della medesima restano a carico dell'alienante, il quale potrà pretendere unicamente la differenza tra i...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 14665 del 3 giugno 2008
«La trasformazione, da parte del compratore, della cosa acquistata, con conseguente obiettiva impossibilità di restituirla, non è di per sé sufficiente a precludergli l'azione di risoluzione contrattuale per vizi ai sensi dell'art. 1492, terzo...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 489 del 15 gennaio 2001
«Ai sensi dell'art. 1492 c.c., terzo comma, l'alienazione o la trasformazione della cosa viziata, di per sé, non è sufficiente a precludere, al compratore l'azione di risoluzione del contratto per vizi della cosa venduta perché la regola dettata...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 11036 del 24 ottobre 1995
«In tema di garanzia per vizi della cosa venduta, il principio secondo cui l'azione redibitoria e quella estimatoria (o quanti minoris ), essendo incompatibili tra loro, in quanto preordinate alla tutela di un medesimo diritto l'una attraverso la...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 5552 del 8 giugno 1994
«In tema di azione redibitoria per vizi della cosa oggetto del contratto di compravendita, mentre l'alienazione, da parte del compratore, della cosa stessa non può ex se precludere a quest'ultimo la possibilità di sperimentare la detta azione...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 1212 del 1 febbraio 1993
«In tema di vizi della cosa oggetto di compravendita, la regola dettata dal terzo comma, ultima ipotesi dell'art. 1492 c.c., che esclude la possibilità di chiedere la risoluzione nei casi di alienazione e trasformazione della cosa, deve essere...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 521 del 23 gennaio 1988
«La norma dell'art. 1492 c.c., che esclude la risoluzione del contratto, fra l'altro, nel caso di trasformazione della cosa da parte dell'acquirente, pur essendo espressamente dettata solo in tema di vizi redibitori (art. 1490 c.c.), è applicabile,...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 14431 del 22 giugno 2006
«In tema di vendita, poiché la garanzia sia quella per evizione che quella per vizi della cosa ha la funzione di eliminare lo squilibrio delle prestazioni determinato dall'inadempimento del venditore, tale rimedio, essendo rafforzativo e non...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 6044 del 26 marzo 2004
«L'azione di risarcimento danni di cui all'art. 1494 c.c. può essere proposta in ogni caso di vizi della cosa venduta e, quindi, è cumulabile sia con la domanda di risoluzione del contratto che con quella di riduzione del prezzo e può essere...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 15481 del 6 dicembre 2001
«Il compratore, che abbia subito un danno a causa dei vizi della cosa, può rinunciare a proporre l'azione per la risoluzione del contratto o per la riduzione del prezzo ed esercitare la sola azione di risarcimento del danno dipendente...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 7718 del 7 giugno 2000
«L'azione di risarcimento danni proposta, ai sensi dell'art. 1494 c.c., dall'acquirente non si identifica né con le azioni di garanzia di cui all'art. 1492 c.c., né con l'azione di esatto adempimento. Ed invero, mentre la garanzia per evizione...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 8336 del 17 agosto 1990
«In tema di vendita, e con riguardo alla responsabilità del venditore per vizi alla stregua dell'art. 1494 c.c., l'interessato può chiedere, in alternativa ovvero in cumulo con le azioni tese all'adempimento del contratto in via specifica ed alla...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 4980 del 19 luglio 1983
«Qualora la cosa venduta sia affetta da vizi, il compratore non può avvalersi, anche nel concorso della colpa del venditore, dell'azione di esatto adempimento, alternativamente con le azioni derivanti dalla garanzia di cui all'art. 1490 c.c., in...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 10188 del 3 agosto 2000
«L'azione di risoluzione del contratto di compravendita per vizi che rendono la cosa venduta inidonea all'uso si fonda sul disposto degli artt. 1490, 1492 e 1495 c.c., e soggiace ai termini di decadenza e di prescrizione di cui all'art. 1495 dello...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 4085 del 9 luglio 1982
«L'azione proposta dal compratore di un immobile che non possa godere di esso per l'inagibilità dell'impianto di riscaldamento stante il mancato collaudo da parte dei vigili del fuoco, non è soggetta ai termini di decadenza e di prescrizione...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 4018 del 18 febbraio 2011
«Nel contratto di compravendita, l'onere di denunzia dei vizi della cosa venduta previsto dall'art. 1495 c.c. - applicabile anche al caso di mancanza di qualità - implica, a carico del compratore, un onere di verifica del bene il quale presuppone,...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 4657 del 8 maggio 1998
«Ai fini della risoluzione di un contratto di compravendita per mancanza di qualità promesse, non è necessario accertare se esse fossero o meno essenziali per l'uso tipico o normale a cui la cosa è destinata, perché la volontà delle parti, nel...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 6855 del 21 giugno 1993
«Qualora l'esecuzione di un contratto di vendita avvenga mediante consegne ripartite di una stessa merce, il termine fissato dalla legge per la denunzia dei vizi — sussistenti fin nella prima partita di merce consegnata — decorre dalla loro...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 13294 del 21 giugno 2005
«In tema di compravendita l'impegno del venditore di eliminare i vizi che rendano la cosa inidonea all'uso cui è destinata (ovvero ne diminuiscano in modo apprezzabile il valore economico) di per sé non dà vita a una nuova obbligazione...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 4893 del 1 aprile 2003
«In tema di vizi della cosa nella compravendita (come nel contratto di opera o di appalto) ed al fine d'integrare l'ipotesi del riconoscimento ex art. 1495, secondo comma, c.c., ad opera del venditore (o prestatore) — che esonera la controparte...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 11410 del 8 maggio 2008
«In materia di compravendita, in caso di inadempimento del venditore, oltre alla responsabilità contrattuale da inadempimento o da inesatto adempimento, è configurabile anche la responsabilità extracontrattuale del venditore stesso, qualora il...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 2797 del 6 febbraio 2008
«Nel contratto di vendita, il termine annuale di prescrizione per l'esercizio dell'azione redibitoria e dell'azione risarcitoria conseguente all'inadempimento, decorre dalla data della consegna e non può farsi coincidere con la data di stipula del...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 9330 del 17 maggio 2004
«In tema di vendita di animali, secondo le norme del codice civile — applicabili in mancanza di leggi speciali o, in via gradata, degli usi locali — la garanzia per vizi, dovuta dal venditore indipendentemente da colpa per il solo fatto oggettivo...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 11834 del 6 novembre 1991
«Anche nella vendita di cose di genere quali gli animali che siano indicati in contratto con riferimento al loro numero, il difetto di qualità può costituire «vizio» se si riferisca alle dimensioni, peso, misura, od alle caratteristiche dei singoli...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 4221 del 29 giugno 1981
«In una compravendita di animale, mentre la malattia infettiva, di cui quello è affetto, configura la mancanza nell'oggetto dei requisiti di cui all'art. 1346 c.c., con la conseguente nullità del contratto, ai sensi dell'art. 1418, secondo comma,...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 3550 del 25 marzo 1995
«La qualità della cosa compravenduta, qualora sia espressamente promessa, assume, per volontà dei contraenti, un carattere di essenzialità di per se stesso incompatibile con la tollerabilità della sua mancanza, la quale comporta il diritto del...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 4681 del 16 aprile 1992
«Quando la compravendita abbia ad oggetto una cosa mobile infungibile o già determinata in contratto, la stessa deve essere consegnata nuova e non usata, in conformità a quella presentata a campione al momento della conclusione del contratto,...»