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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 6493 del 18 febbraio 2002
«È inammissibile il ricorso straordinario proposto per la correzione di un errore di fatto contenuto in una sentenza depositata prima della data di entrata in vigore dell'art. 625 bis c.p.p., introdotto dalla legge 26 marzo 2001, n. 128, in quanto...»
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Cassazione penale, Sez. Lavoro, sentenza n. 8310 del 7 giugno 2002
«Nel giudizio promosso dall'agente contro la ditta preponente per l'accertamento del suo diritto al pagamento delle provvigioni, l'agente stesso ha l'onere di provare i fatti costitutivi della pretesa, ovvero gli affari da lui promossi e la loro...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 10656 del 7 marzo 2003
«Nell'abuso di ufficio connesso a una violazione di legge, questa si pone come mero presupposto di fatto per l'integrazione del delitto, e lo specifico contenuto della regola violata non si incorpora nella norma penale e non va ad integrare la...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 11409 del 11 marzo 2003
«Ai fini dell'applicabilità dell'esimente di cui all'art. 384 c.p., il giudice deve valutare il pericolo del grave nocumento all'onore in relazione alla personalità dell'autore, desunta anche dall'ambiente in cui vive e dalla sua incensuratezza e...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 13710 del 26 marzo 2003
«Il giudice che decide sulla richiesta di applicazione della pena ai sensi dell'art. 444 c.p.p., una volta escluso, sulla base degli atti, che debba essere pronunciato proscioglimento a norma dell'art. 129 c.p.p., non può successivamente dichiarare...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 13981 del 26 marzo 2003
«Il giudice, qualora debba provvedere, anche d'ufficio, in ordine alla revoca o alla sostituzione della misura coercitiva, ha l'obbligo di rivolgere al pubblico ministero richiesta di parere, il cui inadempimento comporta la nullità prevista...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 15101 del 31 marzo 2003
«In tema di reati contro l'amministrazione della giustizia, l'esimente di cui all'art. 384, comma 1 c.p. (necessità di salvare sé medesimo o un prossimo congiunto da un grave ed inevitabile nocumento nella libertà e nell'onore), non può essere...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 18172 del 16 aprile 2003
«Il potere del giudice dell'esecuzione di concedere la sospensione condizionale della pena non ha portata generale, ma è strettamente connesso al riconoscimento del concorso formale o della continuazione, come prescrive l'art. 671, terzo comma,...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 2011 del 16 gennaio 2003
«Il nuovo testo dell'art. 294, comma 1, c.p.p. — modificato dall'art. 2, comma 1, lett. a) del D.L. 22 febbraio 1999, n. 29, conv. dall'art. 1 della legge 21 aprile 1999, n. 109, al fine di coprire urgentemente il vuoto normativo creato dal duplice...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 25680 del 12 giugno 2003
«Il termine di prescrizione deve essere computato in riferimento alla specifica e concreta configurazione finale che del fatto il giudice abbia ritenuto in sentenza, avuto riguardo alla qualificazione giuridica ed agli elementi circostanziali, e...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 25683 del 12 giugno 2003
«L'interesse ad impugnare richiesto dal quarto comma dell'art. 568 c.p.p. sussiste, nel caso di pronuncia asseritamente abnorme, quando la stessa produca effetti pregiudizievoli per l'interessato, in via primaria e diretta, e sussista dunque un...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 32277 del 31 luglio 2003
«Nell'ipotesi di continuazione tra più reati ritenuta in sede di esecuzione, il giudice è vincolato dal giudicato solo per quanto concerne l'individuazione del reato più grave, dovendo egli procedere alla determinazione della pena attraverso un...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 33068 del 5 agosto 2003
«In tema di abuso di ufficio, nella formulazione dell'art. 323 c.p.p. introdotta dalla legge 16 luglio 1997, n. 234, l'uso dell'avverbio «intenzionalmente» per qualificare il dolo ha voluto limitare il sindacato del giudice penale a quelle condotte...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 34981 del 26 agosto 2003
«Le dichiarazioni su fatti che concernono la responsabilità di altri, rese da un coimputato, nel corso dell'udienza di convalida dell'arresto, prima dell'entrata in vigore della legge 1 marzo 2001, n. 63 sul «giusto processo» e, quindi, non...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 35335 del 9 settembre 2003
«È inammissibile il ricorso per cassazione avverso l'ordinanza con cui il giudice di pace, fuori dai casi previsti dalla legge, dispone la riunione del procedimento con altro di competenza del tribunale, trattandosi di provvedimento in ordine al...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 36352 del 22 settembre 2003
«Rientra nei poteri del giudice d'appello accertare se sussistano i presupposti per l'applicazione della disciplina della continuazione anche in mancanza di una specifica doglianza nei motivi di impugnazione. Tale accertamento è peraltro doveroso...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 41453 del 30 ottobre 2003
«Sussiste l'ingiustizia del profitto, e quindi il delitto di estorsione, anche se la violenza o la minaccia viene usata dall'agente per ottenere l'adempimento di un'obbligazione naturale, per la quale non è data azione davanti al giudice....»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 45235 del 24 novembre 2003
«L'art. 175, quarto comma, c.p.p., nel disciplinare il procedimento per la restituzione nel termine, stabilisce che il giudice «decide con ordinanza» senza prevedere la celebrazione di apposita udienza camerale. Ne consegue che è legittima...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 45247 del 24 novembre 2003
«È ammissibile il conflitto di competenza tra il tribunale in composizione monocratica ed il tribunale in composizione collegiale, in quanto anche in tale ipotesi, per effetto di due decisioni contrastanti, si realizza una situazione di stasi...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 47496 del 11 dicembre 2003
«L'interesse richiesto dall'art. 568, comma 4, c.p.p. quale condizione di ammissibilità di qualsiasi impugnazione dev'essere correlato agli effetti primari e diretti del provvedimento da impugnare e sussiste solo se il gravame sia idoneo a...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 6583 del 11 febbraio 2003
«È nulla l'ordinanza di custodia cautelare motivata, quanto ai gravi indizi di colpevolezza, per relationem ad altra ordinanza dello stesso giudice la quale non sia stata trascritta, né allegata all'ordinanza applicativa della misura in questione,...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 68 del 8 gennaio 2003
«La rinnovazione dell'istruzione dibattimentale di cui all'art. 603 c.p.p. è istituto di carattere eccezionale che presuppone l'impossibilità di decidere allo stato degli atti; tuttavia il giudice, ove ritenga, nella sua discrezionalità, di non...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 7307 del 14 febbraio 2003
«Ai fini della determinazione del tempo necessario per la prescrizione delle contravvenzioni attribuite alla cognizione del giudice di pace, punite con la pena pecuniaria o, in alternativa, con le sanzioni c.d. paradetentive, deve farsi riferimento...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 12237 del 15 marzo 2004
«A fronte dell'esercizio di un potere discrezionale del pubblico ufficiale, ricorrono gli estremi della corruzione propria (art. 319 c.p.) nelle ipotesi in cui il soggetto abbia accettato, dietro compenso, di non esercitare la discrezionalità che...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 12597 del 16 marzo 2004
«Il potere della Corte di cassazione di rettificazione del provvedimento impugnato ai sensi dell'art. 619 c.p.p. può essere esercitato solo in presenza di un ricorso ammissibile e tale non è quello proposto al solo fine di ottenere che il giudice...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 15018 del 29 marzo 2004
«In tema di sospensione condizionale della pena, le precedenti condanne relative a fatti non più costituenti reato per abolitio criminis non sono preclusive della concessione del beneficio, che può essere riconosciuto anche dal giudice di...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 15889 del 2 aprile 2004
«Il problema della configurabilità della continuazione tra reato associativo e reati-fine non va impostato in termini di compatibilità strutturale, in quanto nulla si oppone a che, sin dall'inizio, nel programma criminoso dell'associazione, si...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 1661 del 21 gennaio 2004
«Invero, mentre la circostanza speciale fa riferimento alla lieve entità del fatto correlata alla qualità e quantità delle armi, condizione necessaria, anche se non sufficiente per l'esercizio del potere discrezionale del giudice di merito, la...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 16883 del 9 aprile 2004
«In tema di circostanze attenuanti comuni, non può ritenersi avvenuta l'intera riparazione del danno mediante il risarcimento di esso nell'ipotesi in cui l'imputato abbia soltanto prodotto il proprio mero impegno per un successivo versamento, da...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 1739 del 21 gennaio 2004
«In tema di indulto, la riduzione dello stesso, in sede esecutiva, entro i limiti di legge, quando questi siano stati superati a causa di plurime applicazioni del medesimo beneficio da parte di giudici diversi, è legittima ove tale superamento sia...»