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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 5629 del 31 gennaio 1996
«L'indicazione, sempre obbligatoria, nell'ordinanza applicativa di misura cautelare, del termine della sua durata, ai sensi dell'art. 292, comma 2, lett. d), quando il provvedimento, pur nel concorso di altre esigenze cautelari, sia finalizzato...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 6172 del 31 gennaio 1996
«La meramente «formale» appartenenza all'organismo dirigente di un'associazione per delinquere di stampo mafioso non implica concorso morale in ordine alla commissione di reato rientrante in un interesse strategico dell'organizzazione criminosa, in...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 8041 del 16 agosto 1996
«In tema di reati fallimentari, poiché la legge limita la considerazione unitaria della bancarotta alla sfera interna di ciascuno degli artt. 216 e 217 legge fallimentare, deve ritenersi possibile il concorso cosiddetto «esterno» tra la bancarotta...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 1985 del 1 marzo 1997
«In tema di furto, qualora la condotta dell'agente riguardi una pluralità di cose di pertinenza dello stesso possessore e il ladro operi in un medesimo contesto temporale e spaziale, impossessandosi di una parte di esse e non riuscendo, per cause...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 2724 del 21 marzo 1997
«In tema di estorsione l'aggravante di cui all'art. 629 comma secondo c.p. — relativa a violenza o minaccia posta in essere da persona che fa parte di un'associazione di stampo mafioso — e quella prevista dall'art. 7 comma primo della legge 12...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 3144 del 10 luglio 1997
«Poiché il concorso eventuale nel delitto di cui all'art. 416 bis c.p. è una forma di partecipazione all'associazione criminosa e realizza gli estremi della fattispecie delineata dal legislatore, le pene inflitte al concorrente esterno...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 3908 del 28 aprile 1997
«Le due ipotesi dell'art. 659 c.p. costituiscono distinti titoli di reato, con conseguente ammissibilità del concorso formale tra le due norme. In particolare, l'abuso previsto dal secondo comma è solo quello costituito da una violazione delle...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 4087 del 8 maggio 1997
«In tema di trattamento sanzionatorio del reato continuato, al fine della individuazione, per il calcolo della pena, del reato più grave, si deve tenere conto, in caso di concorso di pene dello stesso genere e specie, della pena edittale massima e,...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 4265 del 9 maggio 1997
«Se il sequestro di persona viene eseguito per ottenere l'adempimento di una pretesa legittima, deve essere esclusa la sussistenza del reato previsto dall'art. 630 c.p., ossia del sequestro a scopo di estorsione, mentre si pone l'alternativa tra la...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 747 del 3 febbraio 1997
«In tema di reato continuato, ai fini dell'individuazione della violazione più grave, da prendere come base per il calcolo della pena da applicare su concorde richiesta delle parti ex art. 444 c.p.p., occorre riferirsi alla pena astrattamente...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 1379 del 19 maggio 1998
«In tema di ricusazione, qualora il giudice di merito abbia ritenuto la manifesta infondatezza dell'istanza ed abbia, conseguentemente, dichiarato l'inammissibilità con provvedimento adottato de plano, non sussiste l'interesse a proporre ricorso...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 2841 del 5 marzo 1998
«Con la entrata in vigore della legge 66 del 1996 la c.d. violenza carnale presunta, di cui all'art. 519, comma secondo, c.p. non è più configurabile. Per colmare detto vuoto normativo, inalterato restando il disvalore che l'ordinamento attribuisce...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 3924 del 30 marzo 1998
«Ai fini della sussistenza del concorso di persone nel reato è necessario un contributo causale in termini, sia pur minimi, di facilitazione della condotta delittuosa mentre la semplice conoscenza o anche l'adesione morale, l'assistenza inerte e...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 7530 del 26 giugno 1998
«Il giudice di merito può trarre il proprio convincimento anche da ricognizioni non formali e riconoscimenti fotografici perché, nell'ambito dei poteri discrezionali che l'ordinamento gli riconosce, può attribuire concreto valore indiziante o...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 13795 del 1 dicembre 1999
«In tema di abuso d'ufficio, la violazione di norme di leggi o di regolamento contemplata dalla fattispecie di cui all'art. 323 c.p. non può essere integrata dall'inosservanza delle disposizioni inserite nel bando di concorso il quale è atto...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 228 del 3 marzo 1999
«In tema di continuazione, ai fini del calcolo delle pene la violazione più grave va individuata in quella punita più severamente, sicché nel concorso tra delitti e contravvenzioni, violazione più grave va considerata quella costituente delitto, e...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 2974 del 11 giugno 1999
«La capacità del giudice deve sussistere all'atto della deliberazione del provvedimento giurisdizionale, nulla rilevando che essa venga meno successivamente, sì da risultare mancante all'atto in cui il provvedimento stesso, ancorché tardivamente,...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 493 del 16 gennaio 1999
«La disposizione di cui al quarto comma dell'art. 597 c.p.p., che rende effettivo il divieto di reformatio in peius, si applica anche al giudizio di rinvio, determinato dall'annullamento di una prima sentenza d'appello di accoglimento del ricorso...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 5526 del 16 dicembre 1999
«L'acquisto di prodotti con segni falsi non è previsto dalla legge come reato, perché i prodotti, quali cose mobili, non hanno alcuna correlazione con il patrimonio del titolare dei segni, che non è perciò offeso dall'utilità di qualsiasi genere...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 6024 del 13 maggio 1999
«In tema di abuso d'ufficio, finalizzato ad arrecare ad altri un ingiusto vantaggio patrimoniale, il soggetto destinatario della situazione di ingiusto profitto, conseguente alla violazione di norme di legge o di regolamento commessa dal pubblico...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 9387 del 22 luglio 1999
«Atteso il permanente carattere sussidiario del reato di abuso di ufficio previsto dall'art. 323 c.p. anche dopo la riforma effettuata con L. 16 luglio 1997, n. 234, deve escludersi il concorso formale di tale reato con quello, più grave, di...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 10448 del 4 ottobre 2000
«Ai fini della configurabilità del reato di abuso d'ufficio non basta, trattandosi di ingiusto vantaggio patrimoniale, che questo sia la conseguenza naturale della condotta posta in essere dall'agente per un fine diverso, essendo invece...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 10790 del 20 ottobre 2000
«La preclusione di cui all'art. 649 c.p.p. non può essere invocata in caso si configuri un'ipotesi di concorso formale di reati, in quanto la fattispecie può essere riesaminata sotto il profilo di una diversa violazione di legge derivante dallo...»
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Cassazione penale, Sez. II, sentenza n. 12394 del 30 novembre 2000
«La condotta consistente nella privazione della libertà di una persona finalizzata a conseguire un ingiusto profitto come prezzo della liberazione integra il delitto previsto dall'art. 630 c.p. solo allorché manchi un preesistente rapporto,...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 1353 del 18 aprile 2000
«In tema di concorso di reati, allorché la condotta punita viene espressa dalla norma incriminatrice quale rapporto tra il soggetto attivo e l'oggetto materiale, come nel caso di detenzione di armi e banconote false, è configurabile il concorso...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 2230 del 10 maggio 2000
«Nel caso di continuazione tra reati puniti con sola pena detentiva e con pena congiunta e ritenuto reato più grave quello punito con la sola pena detentiva ed è legittimo l'aumento di pena della sola pena detentiva. (Fattispecie di concorso dei...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 2285 del 4 settembre 2000
«In tema di concorso esterno in associazione per delinquere di tipo mafioso, premesso che tale ipotesi, a differenza di quella costituita dalla partecipazione «organica», si caratterizza per l'assenza di una compenetrazione strutturale e di un...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 2989 del 10 marzo 2000
«In tema di violazione di sigilli il custode è obbligato ad esercitare sulla cosa sottoposta a sequestro una custodia continua ed attenta, e non può sottrarsi a tale obbligo se non adducendo oggettive ragioni di impedimento e chiedendo ed...»
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Cassazione penale, Sez. III, ordinanza n. 369 del 5 giugno 2000
«Le attenuanti generiche previste dall'art. 62 bis c.p. sono state introdotte con la funzione di mitigare la rigidità dell'originario sistema di calcolo della pena nell'ipotesi di concorso di circostanze di specie diversa, e tale funzione, ridotta...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 4437 del 22 gennaio 2000
«Può essere emendata ex art. 619 c.p.p. la sentenza di patteggiamento che ha recepito l'accordo tra le parti relativo alla sussistenza della continuazione tra i reati di omicidio colposo e guida senza patente, allorché, essendo stata contestata...»