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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 34844 del 26 settembre 2001
«In tema di successione di leggi processuali riguardanti le impugnazioni, in tutti quei casi in cui, al momento della proposizione dell'impugnazione, era consentito soltanto il ricorso per cassazione, non trova applicazione, in base al principio...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 8030 del 18 febbraio 2003
«Il giudice richiesto in sede di esecuzione, ai sensi dell'art. 673 c.p.p., della revoca di una sentenza di condanna a seguito di abolitio criminis è tenuto ad interpretare il giudicato e a renderne esplicito il contenuto e i limiti, desumendo...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 2138 del 8 giugno 1994
«Il giudice richiesto in sede di esecuzione, ai sensi dell'art. 673 c.p.p, della revoca di una precedente sentenza di condanna a seguito di abolitio criminis, è tenuto ad interpretare il giudicato ed a renderne esplicito il contenuto ed i limiti,...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 1819 del 7 giugno 1994
«Il giudice dell'esecuzione, per accertare se il fatto concreto per cui sia intervenuta sentenza di condanna abbia perduto rilevanza penale per abolizione del reato (art. 673 c.p.p.), deve innanzi tutto interpretare il giudicato e renderne...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 4334 del 1 febbraio 2012
«Il giudice dell'esecuzione è tenuto a dichiarare che il fatto non è più previsto dalla legge come reato anche quando quest'ultimo sia stato trasformato in illecito amministrativo dopo l'intervento di una causa estintiva, in quanto, in applicazione...»
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Cassazione penale, Sez. IV, sentenza n. 255 del 18 giugno 1996
«Il giudice dell'esecuzione, richiesto della revoca di una precedente sentenza di condanna per il reato di detenzione di sostanze stupefacenti per abolitio criminis, per effetto del referendum abrogativo conclusosi con il D.P.R. 5 giugno 1993, n....»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 1542 del 20 agosto 1994
«L'effetto abrogativo del D.P.R. 5 giugno 1993, n. 171 — che ha concluso la procedura referendaria diretta all'abrogazione di talune norme del testo unico in materia di sostanze stupefacenti e psicotrope approvato con il D.P.R. 9 ottobre 1990, n....»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 1175 del 20 agosto 1994
«Il giudice dell'esecuzione, cui sia richiesta la revoca della sentenza per sopravvenuta estinzione del reato, è tenuto ad interpretare il giudicato ed a renderne espliciti il contenuto e i limiti, ricavando dalla decisione irrevocabile tutti gli...»
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Cassazione penale, Sez. VI, ordinanza n. 953 del 11 giugno 1994
«Al giudice competente per la revoca della sentenza di condanna per abolitio criminis è conferito il potere di rivisitazione del giudicato e di valutazione del quadro probatorio, al fine di rendere espliciti il contenuto ed i limiti del giudicato...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 13597 del 21 luglio 2004
«L'atto di riassunzione del processo non introduce un nuovo procedimento, ma espleta esclusivamente la funzione di consentire la prosecuzione di quello già pendente, con la conseguenza che, per la sua validità — direttamente controllabile in sede...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 5895 del 24 marzo 2004
«Il ricorso per riassunzione del processo interrotto per la morte di una delle parti deve contenere, ai sensi dell'art. 303, secondo comma, c.p.c., gli «estremi della domanda», per esigenze di conoscenza da parte degli eredi (e ciò a differenza...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 18645 del 12 settembre 2011
«La mancata riassunzione del giudizio di primo grado, interrotto per morte di una delle parti, nei confronti di tutti gli eredi di essa, indipendentemente dalla loro successione nel rapporto sostanziale controverso o dalla scindibilità di questo,...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 8356 del 24 agosto 1998
«Il decesso di una delle parti nel corso del giudizio di primo grado comporta la necessità della prosecuzione del procedimento nei confronti di tutti gli eredi, litisconsorti necessari (per l'inscindibilità del rapporto processuale) tanto nel grado...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 6867 del 30 luglio 1996
«La riassunzione del processo, operata a norma dell'art. 303 c.p.c., comporta la dichiarazione di contumacia della parte che, benché costituita nella precedente fase del giudizio, non sia comparsa, ma da ciò non consegue che le domande dalla stessa...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 24762 del 28 novembre 2007
«La violazione delle norme sull'interruzione del processo determina la nullità di tutti gli atti compiuti successivamente al verificarsi dell'evento interruttivo o alla dichiarazione o notificazione di esso; tuttavia, trattasi di nullità relativa...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 4506 del 5 maggio 1998
«La sospensione feriale dei termini, disposta dall'art. 1 della legge n. 742 del 1969, si applica a tutti i termini processuali e, quindi, anche a quello annuale previsto dall'art. 307 c.p.c. per la riassunzione del processo, a nulla rilevando che...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 5125 del 19 aprile 2000
«L'inottemperanza all'ordine di integrazione del contraddittorio produce conseguenze differenti a seconda che sia pronunciato dal giudice dell'impugnazione per far partecipare al relativo giudizio tutte le parti in litisconsorzio necessario della...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 12692 del 30 maggio 2007
«Qualora una sentenza sia stata emessa nei confronti di diversi soggetti, essa può essere impugnata congiuntamente da parte di tutti i suoi destinatari, richiedendosi soltanto che ciascuno di essi abbia un proprio interesse a proporre...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 7827 del 19 maggio 2003
«In tema di condominio, il principio della «rappresentanza reciproca», in forza del quale ciascun condomino può agire, anche in sede di impugnazione, a tutela dei diritti comuni nei confronti dei terzi, in quanto l'interesse per il quale agisce è...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 2208 del 16 febbraio 2012
«In un giudizio svoltosi con pluralità di parti in cause scindibili ai sensi dell'art. 332 c.p.c., cioè cause cumulate nello stesso processo per un mero rapporto di connessione, la notificazione dell'impugnazione (nella specie, l'appello) e la sua...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 5086 del 29 marzo 2012
«L'impugnazione incidentale tardiva è sempre ammissibile, a tutela della reale utilità della parte, tutte le volte che l'impugnazione principale metta in discussione l'assetto giuridico derivante dalla sentenza cui la parte non impugnante aveva...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 24372 del 16 novembre 2006
«Nelle cause inscindibili o dipendenti — ipotesi ricorrente sia nel caso di litisconsorzio necessario originario, di diritto sostanziale o processuale, sia nel caso di cause tra loro dipendenti, le quali, essendo state decise in un unico processo,...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 24354 del 15 novembre 2006
«Ai sensi dell'art. 336 c.p.c., la riforma non soltanto pone nel nulla la sentenza non definitiva che ne costituisce l'oggetto immediato, ma estende i propri effetti ai provvedimenti ed agli atti dipendenti da quest'ultima, e quindi anche alla...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 10765 del 24 aprile 2008
«In tema di omessa pronuncia sulla specifica domanda di restituzione delle somme pagate dall'appellante in esecuzione della sentenza di primo grado, in caso di accoglimento dell'appello senza che si dia atto nel relativo provvedimento della...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 12425 del 23 agosto 2002
«La riserva di impugnazione, generalmente inammissibile riguardo a sentenza non definitiva contenente solo statuizioni sulla competenza (impugnabile soltanto con regolamento di competenza), è eccezionalmente ammessa nei confronti della sentenza...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 6630 del 24 marzo 2006
«In tema di processo di appello, in ossequio al principio del tantum devolutum quantum appellatum di cui all'articolo 342 c.p.c., il quale importa non solo la delimitazione del campo del riesame della sentenza impugnata ma anche l'identificazione,...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 5071 del 25 maggio 1999
«In caso di contratti agrari in cui sia parte una famiglia coltivatrice, la quale ha la struttura della società semplice, la domanda giudiziale relativa a rapporti che rientrano nell'oggetto sociale può essere proposta nei confronti di ciascuno dei...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 10864 del 18 maggio 2011
«Il termine per la costituzione dell'attore, nel caso in cui l'atto introduttivo del giudizio venga notificato a più persone, è di dieci giorni decorrenti dalla prima notificazione sia nel giudizio di primo grado che in quello d'appello; tale...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 24437 del 23 novembre 2007
«L'acquisizione del fascicolo di ufficio di primo grado, ai sensi dell'art. 347 c.p.c., è affidata all'apprezzamento discrezionale del giudice dell'impugnazione, con la conseguenza che l'omessa acquisizione, cui non consegue un vizio del...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 10544 del 19 luglio 2002
«Nel caso in cui l'appellato si costituisca irritualmente, il giudice di appello non può prendere in considerazione, ai fini della decisione, la documentazione contenuta nel fascicolo depositato nel giudizio di appello; può invece prendere in esame...»