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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 2722 del 8 marzo 1995
«Il rimedio dell'opposizione ordinaria di terzo che l'art. 404 primo comma c.p.c. accorda contro la sentenza resa fra altre persone, è attribuito a chi, estraneo al giudizio concluso in via definitiva dalla sentenza opposta, dall'accertamento in...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 3073 del 16 marzo 1995
«Nei casi di cassazione per error in judicando in jus (art. 360 n. 3 c.p.c.), il giudice del rinvio deve uniformarsi al principio di diritto indicato (art. 384 c.p.c.) e, nell'applicarlo, deve attenersi agli accertamenti di fatto già compiuti...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 3912 del 3 aprile 1995
«In tale giudizio, che è a cognizione limitata ed il cui thema decidendum è insuperabilmente fissato, sia sul piano oggettivo che su quello soggettivo, dalla sentenza di cassazione che lo dispone, non è consentito l'intervento di terzi in causa,...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 398 del 13 gennaio 1995
«Allorquando, invece, la nuova normativa sia intervenuta prima della proposizione del ricorso, in difetto di una specifica censura del ricorrente che denunci il contrasto delle norme di diritto applicate nelle fasi di merito con la nuova disciplina...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 4228 del 13 aprile 1995
«Ove la sentenza dei giudici di merito sia stata cassata per i concorrenti motivi di cui ai nn. 3 e 5 dell'art. 360 c.p.c., il giudice di rinvio è vincolato al principio di diritto affermato, ma, in relazione ai punti decisivi e non congruamente...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 4299 del 15 aprile 1995
«Il principio secondo cui la sentenza di cassazione vincola il giudice di rinvio non solo in ordine ai principi di diritto affermati, ma anche ai necessari presupposti di fatto, vale solo con riferimento a quei fatti che il principio di diritto...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 1815 del 7 marzo 1996
«Per l'applicazione della norma di cui all'art. 111 c.p.c. — la quale dispone che, nel caso di successione a titolo particolare nel diritto controverso, la sentenza emessa contro il dante causa spiega i suoi effetti anche contro il successore a...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 2142 del 14 marzo 1996
«Rientra nel potere-dovere del giudice l'interpretazione e la qualificazione delle richieste delle parti, al fine di determinarne l'effettivo contenuto e l'appropriata collocazione nell'ambito del diritto sostanziale. (Riaffermando tale principio,...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 2629 del 25 marzo 1996
«Ai sensi dell'art. 384 c.p.c., nel testo novellato dall'art. 66 della legge 26 novembre 1990, n. 353, la cassazione sostitutiva, con giudizio nel merito, è consentita nei soli casi in cui, dopo l'enunciazione del principio di diritto, la...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 3370 del 11 aprile 1996
«Nell'ipotesi di sospensione contrattuale del rapporto di lavoro (nella quale rientra la sospensione del lavoratore sottoposto a procedimento penale, unilateralmente disposta dal datore di lavoro conformemente a quanto previsto dal contratto...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 408 del 19 gennaio 1996
«È inammissibile per difetto di interesse, non configurandosi al riguardo una situazione di soccombenza, il ricorso per cassazione proposto, sotto il profilo della violazione di legge o del difetto di motivazione, contro una sentenza che non...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 5631 del 19 giugno 1996
«Quando tra gli stessi soggetti pendano due diversi giudizi che prospettino la stessa questione di diritto – quale l'inclusione o meno della maggiorazione prevista per il lavoro notturno prestato in turni avvicendati nella base di calcolo della...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 7933 del 29 agosto 1996
«In caso di corresponsione da parte del fondo di garanzia gestito dall'Inps, ai lavoratori già dipendenti di società fallita, del trattamento di fine rapporto, ai sensi dell'art. 2 della legge 29 maggio 1982, n. 297, la surrogazione di diritto del...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 10261 del 20 ottobre 1997
«Il controllo di legittimità devoluto alla Corte di cassazione trova i suoi invalicabili limiti (al di là delle ipotesi di questioni rilevabili ex officio) nell'oggetto e nel contenuto dei motivi di ricorso (e non di eventuali, ulteriori — e,...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 10598 del 28 ottobre 1997
«Il sindacato della Corte di cassazione sulla sentenza del giudice di rinvio, gravata di ricorso per infedele esecuzione dei compiti affidati con la precedente pronunzia di annullamento, si risolve nel controllo dei poteri propri di detto giudice...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 12465 del 9 dicembre 1997
«Con riferimento alla sentenza di cassazione con rinvio, nell'ipotesi di jus superveniens dopo la deliberazione della Corte — ancorché prima della pubblicazione della relativa sentenza, non viola l'art. 384 c.p.c. il giudice di rinvio che si...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 12794 del 17 dicembre 1997
«Se un'ordinanza fuori udienza – nella specie emessa dal presidente del collegio in accoglimento dell'istanza di anticipo dell'udienza di decisione della causa – è comunicata (art. 134, secondo comma, c.p.c.) presso la cancelleria anziché nel...»
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Cassazione civile, Sez. II, sentenza n. 5264 del 12 giugno 1997
«...il merito. Investita della questione con istanza di regolamento di competenza la Corte Suprema, enunciando il principio di diritto di cui in massima, ha ritenuto ammissibile il regolamento, affermando, di conseguenza, la competenza del pretore).»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 6069 del 5 luglio 1997
«Considerata la facoltà del giudice di qualificare giuridicamente la domanda sulla base dei fatti dedotti e di accoglierla parzialmente, non si verifica la violazione del principio di corrispondenza tra chiesto e pronunciato quando, lamentata da...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 6664 del 19 luglio 1997
«La S.C., nell'esprimere il suindicato principio di diritto, ha, pur tuttavia, ritenuto inammissibile il ricorso incidentale proposto avverso tale provvedimento abnorme sotto il diverso profilo della perdurante modificabilità e revocabilità dello...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 10035 del 9 ottobre 1998
«Nell'ambito dello ius superveniens che travalica il principio di diritto enunciato dalla sentenza di annullamento e che deve essere applicato nel giudizio di rinvio rientrano anche i mutamenti normativi prodotti dalle sentenze della Corte di...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 11336 del 10 novembre 1998
«Nel rito del lavoro il principio dell'interpretazione del dispositivo della sentenza mediante la motivazione non può estendersi fino all'interpretazione del contenuto precettivo del primo con statuizioni desunte dalla seconda, attesa la prevalenza...»
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Cassazione civile, Sez. Unite, sentenza n. 11720 del 19 novembre 1998
«L'art. 416, secondo comma, c.p.c., non preclude all'appellante – che convenuto in primo grado ha eccepito la prescrizione decennale – ovvero al giudice di appello, d'ufficio, di restringerne l'ambito qualificandola invece come quinquennale, perché...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 12018 del 26 novembre 1998
«Un eventuale rifiuto del consenso deve ritenersi, pertanto, del tutto ingiustificato in assenza di seri e specifici motivi che evidenzino la contrarietà del riconoscimento all'indicato interesse del minore (nell'affermare il suindicato principio...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 5988 del 16 giugno 1998
«Nel rito del lavoro, l'appellante principale non ha un diritto soggettivo a replicare con difese scritte all'appello incidentale dell'avversario, essendo tale possibilità prevista, in suo favore, solo in via indiretta, a norma del combinato...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 6272 del 24 giugno 1998
«Nell'ambito delle argomentazioni difensive delle parti, genericamente qualificabili come eccezioni, vanno distinte quelle che consistono nella semplice negazione del fatto costituito del diritto esercitato dalla controparte (mera difesa), quelle...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 7250 del 23 luglio 1998
«Nell'ipotesi in cui il primo giudice si sia pronunciato sul merito della eccezione di prescrizione sollevata dalla parte convenuta, senza rilevarne la tardività in relazione al disposto dell'art. 416 c.p.c., il giudice di appello non può rilevare...»
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Cassazione civile, Sez. Lavoro, sentenza n. 9684 del 28 settembre 1998
«Ai fini dell'interesse ad impugnare una sentenza rileva la soccombenza nel suo aspetto sostanziale, correlata al pregiudizio che la parte subisca a causa della sentenza e della sua idoneità a formare il giudicato, mentre non rileva il dato formale...»
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Cassazione civile, Sez. I, sentenza n. 12538 del 12 novembre 1999
«Secondo l'art. 14 della legge 31 maggio 1995, n. 218, sulla riforma del sistema di diritto internazionale privato, l'accertamento della legge straniera dev'essere compiuto d'ufficio dal giudice e, pertanto, le norme di diritto straniero richiamate...»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 1430 del 20 febbraio 1999
«L'espressione normativa, di cui all'art. 360 n. 5 c.p.c., «punto decisivo della controversia, prospettato dalle parti o rilevabile d'ufficio», si riferisce all'accertamento dei punti di fatto che hanno assunto rilevanza per la decisione e non a...»