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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 9584 del 5 luglio 1989
«L'oggetto giuridico del reato di vendita di prodotti industriali con segni mendaci, di cui all'art. 517 c.p., non consiste nella tutela del marchio, bensì in quella dell'ordine economico, che deve essere garantito contro gli inganni tesi ai...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 11119 del 22 novembre 1985
«In tema di vendita di prodotti industriali con segni mendaci, l'art. 517 c.p., tutela l'onestà degli scambi commerciali: pertanto è sufficiente ad integrare la condotta criminosa l'uso di un nome o marchio che, senza essere contraffatti, risultino...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 2499 del 11 dicembre 1969
«Il delitto di cui all'art. 517 c.p. è un reato di pericolo, nel quale l'obiettività giuridica è data dalla tutela dell'ordine economico, che deve essere garantito dagli inganni tesi ai compratori mediante l'uso di nomi, marchi e segni distintivi,...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 34103 del 23 settembre 2005
«Integra il reato di vendita di prodotti industriali con segni mendaci (artt. 517 c.p. e 4, comma quarantanovesimo, L. 24 dicembre 2003 n. 350) la messa in vendita con la dicitura «Made in Italy» di un prodotto che non può considerarsi di origine...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 4066 del 7 maggio 1997
«Il delitto di vendita di prodotti industriali con segni mendaci si consuma con la messa in vendita o in circolazione di tali prodotti. Non è quindi penalmente rilevante la loro mera detenzione senza che gli stessi possano dirsi in vendita, non...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 27250 del 12 luglio 2007
«Deve essere esclusa la configurabilità del reato di cui all'art. 4, comma 49, della L. 24 dicembre 2003, n. 350 (tutela del made in Italy) nel caso in cui i prodotti agroalimentari o vegetali, commercializzati come prodotti in Italia in quanto...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 13712 del 14 aprile 2005
«Il reato di cui all'art. 517 c.p. punisce la commercializzazione di prodotti industriali (oltre che di opere dell'ingegno) recanti marchi o segni distintivi fallaci, ossia atti a trarre in inganno sulla origine, provenienza o qualità del prodotto...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 7720 del 7 agosto 1996
«L'art. 473 c.p. (contraffazione, alterazione o uso di segni distintivi di opere dell'ingegno o di prodotti industriali), si propone di tutelare la fede pubblica contro gli specifici attacchi insiti nella contraffazione o alterazione del marchio o...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 3040 del 15 marzo 1987
«Il reato previsto dall'art. 474 c.p. («introduzione nello Stato e commercio di prodotti con segni falsi») ha per oggetto la tutela della pubblica fede e richiede la contraffazione o alterazione del marchio o segno distintivo della merce, che sia...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 1965 del 12 ottobre 1995
«In tema di violenza carnale, il reato è perseguibile di ufficio ogni qual volta sia connesso, sia pure solo dal punto di vista investigativo, con altri delitti perseguibili di ufficio, come sono ad esempio i reati di induzione e agevolazione della...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 5640 del 12 maggio 1994
«Il consenso della vittima per rapporti sessuali particolari non può escludere l'eventuale sussistenza di reati di ratto, violenza carnale, minacce e lesioni, ove questi comportamenti siano di fatto realizzati oltre una sfera di ragionevole...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 9171 del 15 ottobre 1985
«In seguito all'adozione speciale adottante ed adottato acquistano tutti i diritti ed i doveri inerenti alla condizione rispettiva di genitore e figlio legittimo e ciò a tutti i fini, compresi quelli della tutela penale. Ne deriva che il reato di...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 4441 del 27 aprile 1982
«L'esclusione della responsabilità, in determinati casi, prevista dalla legge 17 luglio 1975, n. 355 per i rivenditori professionali di stampa periodica e di libri è limitata solo a quella derivante dagli artt. 528 e 725 c.p. e dagli artt. 14 e 15...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 10898 del 6 dicembre 1984
«Deve essere escluso l'assorbimento del delitto di atti osceni, di cui all'art. 527 c.p., da parte di quello di corruzione di minorenni, di cui all'art. 530 c.p.; non è configurabile, infatti, il necessario presupposto, costituito dal rapporto di...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 19594 del 18 maggio 2011
«Non è configurabile il delitto di maltrattamento di animali, nella specie, di cavalli, in caso di mancato rispetto delle indicazioni e prescrizioni contenute nel cosiddetto "Codice per la tutela e la gestione degli equidi" redatto nel 2009 dal...»
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Cassazione penale, Sez. III, sentenza n. 46784 del 21 dicembre 2005
«Ai fini della configurabilità del reato di maltrattamento di animali, di cui all'art. 544 ter c.p., non assumono effetto esimente le disposizioni di cui alla L. 11 febbraio 1992 n. 157 di disciplina della caccia, atteso che tale L. non esaurisce...»
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Cassazione penale, Sez. I, sentenza n. 1121 del 30 giugno 1967
«Il pubblico scandalo, che l'art. 564 c.p. richiede per la perfezione del reato di incesto e che deve individuarsi nel profondo senso di turbamento e disgusto diffusosi in un numero indeterminato di persone e nella connessa reazione morale per il...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 5356 del 4 febbraio 2003
«Il reato di alterazione di stato di cui all'art. 567, comma 2 c.p. si commette nella formazione dell'atto di nascita. Pertanto, le false dichiarazioni incisive sullo stato civile di una persona, rese quando l'atto di nascita è già formato, esulano...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 6318 del 30 maggio 1994
«Integra alterazione di stato ogni dichiarazione resa in sede di formazione dell'atto di nascita con la quale si attribuisce al figlio riconosciuto una discendenza che non gli compete secondo natura. Mentre nel caso di sostituzione di neonato già...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 4633 del 21 aprile 1994
«L'ipotesi di reato prevista dall'art. 567, comma 2, c.p. si realizza ogni volta che, in un atto di nascita, venga attribuito ad un infante lo stato di figlio (non importa se legittimo o naturale) di una persona che non lo abbia realmente generato,...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 1064 del 30 gennaio 1991
«In tema di alterazione di stato, dal tenore della norma di cui all'art. 567 c.p. si desume che mentre l'alterazione di cui al primo comma riguarda lo status filiationis di neonati già iscritti nei registri dello stato civile, quella di cui al...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 26037 del 9 giugno 2004
«La condotta contraria all'ordine e alla morale delle famiglie presa in considerazione dal primo comma dell'art. 570 c.p. non è punita di per sè, ma solo in quanto abbia avuto per risultato la violazione degli obblighi assistenziali inerenti alla...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 1251 del 20 gennaio 2004
«In tema di violazione degli obblighi di assistenza familiare, la condotta di colui che fa mancare i mezzi di sussistenza alle persone indicate al n. 2 del comma secondo dell'art. 570 c.p. integra un solo reato anche quando la sua condotta...»
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Cassazione penale, Sez. V, sentenza n. 7003 del 19 giugno 1995
«L'oggetto della tutela dell'art. 591 c.p. (abbandono di persona minore o incapace), diversamente da quello dell'art. 570 c.p. (violazione degli obblighi di assistenza familiare), non è il rispetto dell'obbligo legale di assistenza in quanto tale,...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 36263 del 6 ottobre 2011
«In tema di reati contro la famiglia, la violazione degli obblighi di natura economica posti a carico del genitore separato, cui si applica la disposizione dell'art. 12 sexies L. 1° dicembre 1970, n. 898, stante il richiamo operato dalla previsione...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 6575 del 16 febbraio 2009
«A differenza dell'art. 12 sexies della L. 1 dicembre 1970, n. 898, che punisce il mero inadempimento dell'obbligo di corresponsione ai figli (senza limitazione di età) affidati al coniuge divorziato dell'assegno di mantenimento stabilito dal...»
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Cassazione penale, Sez. Unite, sentenza n. 3038 del 26 gennaio 1985
«Poiché sul coniuge divorziato non incombe alcun obbligo, penalmente sanzionato, di assistenza materiale e morale nei confronti dell'altro coniuge, ma solo l'eventuale obbligazione civile di corrispondergli l'assegno di sostentamento stabilito in...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 947 del 2 febbraio 1984
«Lo scioglimento del matrimonio, non incidendo sullo status di genitori e di figli, non fa venir meno la tutela penale dell'obbligo di assistenza dei figli, garantita dall'art. 570 codice penale.»
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Cassazione civile, Sez. III, sentenza n. 6994 del 27 novembre 1986
«La norma dell'art. 573 c.p. tutela l'esercizio dell'autorità familiare ed i connessi poteri di vigilanza e di custodia, autorità e poteri che vengono menomati quando il minore sia allontanato dal luogo ove si trova in altro luogo che si sappia non...»
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Cassazione penale, Sez. VI, sentenza n. 2896 del 12 aprile 1986
«Integra il reato di sottrazione consensuale di minorenni il fatto, posto in essere dall'agente con il pieno consenso della vittima minore di 18 anni, nell'esercizio del diritto di scegliere la compagna della propria vita, di sottrarre la stessa...»